giovedì 6 novembre 2008

E' finito il tormentone?







Finalmente tutto il mondo sa chi sara’ dal 20 gennaio il nuovo presidente degli Stati Uniti. Ha vinto il democratico Barack Obama, come era largamente prevedibile. Viva Obama, lunga vita a Barack Obama. Il vecchio guerriero John McCain si e’ dovuto arrendere all’ondata di popolarita’ travolgente che Obama ha saputo conquistare nel cuore degli americani, ma da grande vero democratico e’ stato il primo a congratularsi con lui, assicurandogli tutto il suo appoggio per non tradire le speranze di tanti americani. Questo gia’ la dice lunga sulla differenza della classe politica americana da quella italiana. Lunga vita anche a McCain.
Quello che e’ avvenuto ieri e’ un evento epocale. Supera anche la nuova frontiera aperta da Kennedy. Ci siamo accorti che tutto il mondo attendeva ansiosamente chi sarebbe stato il nuovo presidente di un paese che, nel bene o nel male, puo’ determinare il benessere, la pace, la politica, l’economia del suo paese e del mondo intero per via di questa ormai inevitabile globalizzazione.
Obama, che fino a ieri – in televisione – era chiamato ancora Osama o addirittura Obama Bin Laden, incarna la figura e la storia americana, la capacita’ di questo popolo pieno di mille contraddizioni, ma che ha costruito la sua fortuna sulla democrazia e sulla liberta’. Si e’ avverato il sogno di Martin Luther King e si apre un’era di speranza per i piu’ deboli, per gli oppressi, per chi nella vita ha dovuto sempre subire, per i poveri del mondo, per i neri, per i gialli, per i room, per gli emarginati, eccetera eccetera. Questo rappresenta oggi Obama nell’immaginario collettivo e probabilmente qualcosa nel mondo cambiera’, perche’ e’ intelligente, e’ giovane, e’ simpatico e carismatico, soprattutto e’ afroamericano (non si dice piu’ nero, men che mai negro), con una storia personale unica: solo il tempo ci dira’ quanto vale.
Quello che mi stupisce – guardando la televisione – e’ il tifo dei nostri politici per Obama o per McCain. Veltroni e tutta la sinistra tifano Obama, mentre la destra e’ divisa tra Obama e McCain. Veltroni, addirittura, riunisce il popolo oppresso, per festeggiare l’evento al Pantheon, lo si vede cosi’ felice da far sospettare che il programma di governo di Obama sia opera sua. Gasparri esprime preoccupazione perche’ pensa che questo presidente vada bene ad Al Qaeda. Ma si rendono conto, questi nostri rappresentanti, di essere patetici se non ridicoli? Ho voluto fare solo due esempi, ma gli altri, chi piu’ chi meno, stanno sullo stesso piano. L'unico commento saggio l'ho sentito da Pierferdi, ma vale solo mezzo punto.
Si sono rifatte, praticamente, le elezioni in Italia e questa volta ha vinto Veltroni perche’ lui e’ tifoso di Obama e gli altri no (e non e’ vero, perche’ raccoglie moltissime simpatie anche a destra). Dal 20 gennaio inizia l’era Obama-Veltroni. Se mi chiamassi Tonino mi verrebbe da pensare: "Ma quello che ci azzecca con Obama?".
Obama dovra’ prima di ogni cosa pensare ai problemi economici interni, che in questo momento sono drammatici, e se riuscira’ a risolverli – ce lo auguriamo tutti – di riflesso saranno risolti anche i nostri. Ma oltre che l’economia, il sistema sanitario e molti altri problemi interni, dovra’ affrontare anche importanti questioni internazionali: Iraq, Iran, Afghanistan, Medio Oriente, ambiente. E non chiedera’ consiglio certamente a Veltroni su come dovra’ agire. Si ricordi Veltroni che un presidente americano, per essere eletto, spende milioni di dollari, sborsati da ricchi sponsor. Sicuramente, nel corso del suo mandato, dovra’ restituirli in un modo o nell’altro. Il partito democratico americano e’ un partito liberale e progressista, ma non si puo’ neanche lontanamente fare il paragone con il partito democratico italiano. Le parole liberale e progressista, negli Stati Uniti, hanno valori e significati che certamente non saranno tutti condivisi dalla nostra sinistra. E quando dovesse mettere nella pratica tutte le promesse fatte in campagna elettorale, sicuramente ci saranno decisioni non gradite a Veltroni. A quel punto per Walterino diventera’ cattivo anche Osama (non piu’ Obama) che, oltretutto, e’ pure nero.

Condividi su Facebook, Twitter o Google Buzz:
Condividi su Facebook Condividi su Twitter Pubblica su Google Buzz

2 commenti:

  1. Se sono rose fioriranno, abbiamo 4 anni di tempo per vedere cosa cambia nel mondo. A mio avviso l'America tirerà dritta per la sua strada, a prescindere da Veltroni.

    RispondiElimina
  2. Leggiti sui siti dei principali giornali italiani ed esteri l'ultima figura che abbiamo appena fatto come italiani

    RispondiElimina