mercoledì 21 novembre 2012

Nonna Anna e il “Girotondo degli animali”: le filastrocche per aiutare i bambini autistici


Chi ha letto il mio post del 9 settembre scorso, che raccontava di amici del blog venuti a Pazardjik per conoscermi, ricorderà senz’altro che avevo promesso di raccontare una storia umana e commovente nella quale avrei coinvolto anche i lettori.
La vicenda riguarda l’incontro con Sara e Anna, che è stato improntato a immediata e spontanea cordialità e simpatia, ma dal quale ho avuto modo di conoscere e approfondire un argomento riguardante specificamente la seconda. Anna Giacanella, una matura e amabile signora, i cui grandi occhi marroni sprigionano tanta bontà. La signora Anna è nonna di due ragazzi di 15 e 10 anni, “angeli caduti su questa terra – come lei ama dire – senza paracadute”: sono, infatti, entrambi autistici. E’ una frase troppo bella e simbolica che difficilmente dimenticherò.

Ascoltare la voce di questa signora quando parla dei suoi nipoti è una emozione unica. Sono i suoi campioni, sono coloro dai quali giorno per giorno prende forza e apprende qualcosa della vita, di una vita che potrebbe intendersi solo sofferenza e invece le dà vieppiù coraggio e le fa conoscere amore ansie e gioie in tutte le sfaccettature. Quando parla di loro, nei suoi occhi luminosi c’è il riverbero di una infinita amarezza, accompagnata però da tanta determinazione.
La signora Anna, che da sempre coltiva l’amore per la poesia, ha voluto scrivere per i “suoi ragazzi” un libro di filastrocche che lei inizia a scandire e i nipoti continuano a declamare.  Il libro è stato anche stampato in una bellissima veste tipografica e si intitola “Girotondo degli animali”, è composto di 14 filastrocche, 40 pagine a colori, formato 22x25, cartoncino patinato con rilegatura a spirale.
Dalla presentazione estrapolo solo gli ultimi otto versi: non sono solo poesia, sono amore viscerale per questi ragazzi.

Mi chiedo perché
… Vorrei poter leggere i tuoi piccoli pensieri
Esplorare la tua mente, capirne i misteri.
Rispondere sicura a tutte le domande
Che un giorno mi farai, quando sarai grande.
Vorrei capire quando piangi, quando ti lasci andare
Mi scoppia il cuore, non voglio rinunciare.
Vola nel cielo immenso, libero come un gabbiano…
Proviamoci insieme, prendi la mia mano…”.
(nonna Anna)


Avrei potuto proporvi l’acquisto del mio libro “Scoprire la Bulgaria”, invece voglio presentarvi questo libro perché è un regalo bellissimo ed educativo per i bambini. Presto sarà Natale e cosa si può dare di meglio, ai propri e a tutti i bambini, che un libro di filastrocche? Acquistandolo farete un’opera meritevole, perché il ricavato sarà devoluto all’Associazione “Rimini Autismo” Onlus per il sostentamento del Centro “Villa del Bianco” di Misano Adriatico, che accoglie, insieme ad altri bambini che soffrono di autismo, anche i suoi nipoti. Potrete informarvi direttamente anche presso: www.riminiautismo.it.

Il libro costa 12 euro. Chi vuole acquistarlo è pregato di mettersi in contatto con la signora Anna Giacanella all’e-mail  giacana47@yahoo.it, oppure versare presso qualsiasi ufficio postale la suddetta somma sul numero 4023600625391737 di Postepay intestato a Anna Giulia Giacanella, specificando la causale del versamento e il proprio indirizzo postale; in brevissimo tempo nonna Anna provvederà alla spedizione del libro.

Cara signora Anna, far conoscere il suo libro era il minimo che potessi fare per Lei, dopo aver udito la sua commovente storia. Mi auguro che i lettori raccolgano gli stessi miei sentimenti e lo acquistino numerosi.

domenica 11 novembre 2012

Richiedere/rinnovare la carta d'identità in Bulgaria


Sembrava dovesse essere più facile perché bisognava solo rinnovarla, invece si è ripetuta, senza spostare una virgola, la stessa situazione della volta precedente. Mi riferisco al rinnovo della lichna karta (carta d’identità) bulgara. Il mese scorso è toccato a Renata, la mia compagna, ed essendo già scaduto il documento, ci hanno riempito di moduli da riempire e documenti bancari e notarili da produrre, proprio perché era scaduta questa benedetta lichna karta. La sorpresa è venuta fuori quando io – che mi sono presentato tre giorni prima della scadenza del documento – ho dovuto rifare la stessa trafila burocratica di Renata.
Arrivo con Margherita, l’amica bulgara che parla italiano e che traduce, segue ed esegue tutte le varie fasi della pratica. Se dovessi fare tutto da solo, penso che starei una vita col documento scaduto. Lo sportello è quello dell’Ufficio Emigrazione che sta nella Stazione di Polizia di Pazardjik. La buona e paziente Margherita riempie per me i primi tre moduli che firmo diligentemente.  Consegno in visione il passaporto, il vecchio talloncino bianco (una brutta copia di lichna karta) che mi avevano dato 6 anni prima, e meno male che non me ne sono disfatto…, la copia del contratto di affitto. Con Ettore andiamo a fare le fotocopie che resteranno all’Ufficio, poi mi danno un piccolissimo foglietto con su scritto qualcosa e passiamo alla Cassa della Unicredit Bulbank che sta accanto. Qui, dietro pagamento di 48 leva e 8 firme, mi rilasciano 4 ricevute che riporto allo sportello.
Finito? Ahahah…  Devo andare alla banca dove ho il conto corrente e richiedere un documento che attesti che ho sul conto almeno 1000 leva e che lì ricevo la pensione ogni mese. In banca mi dicono di passare il giorno dopo e intanto c’è da pagare 10 leva. Domando se si può avere subito e mi rispondono che con 30 leva me lo consegnano dopo un’ora. Opto per il giorno dopo. Finita la pratica in banca andiamo dal notaio. A fare cosa? Serve un documento che attesti che effettivamente abito in via ecc. ecc. e che capisco la lingua bulgara. Ma non bastava il contratto di affitto? In quanto alla lingua, dopo più di sei anni, qualcosa avrò pure imparato!... Misteri bulgari. Con il/la notaio/a  (in Bulgaria ho conosciuto solo notai donne) finisce tutto bene perché riesco a rispondere alla domanda che mi fa, facciamo anche una bella risata sul mio bulgaro, timbra e firma un foglio da portare all’Ufficio Emigrazione, costo 6 leva (in Italia forse non bastavano 50 euro). Il giorno dopo porto i documenti all’Ufficio, ma è venerdì. Mi danno appuntamento per lunedì per fare la foto e tra venti giorni anch’io avrò la mia lichna karta valida 10 anni. Mi chiederanno se la voglio subito o quasi, dietro pagamento dell’urgenza, ma io risponderò di no, la ritirerò dopo una ventina di giorni.
La cronistoria appena raccontata potrebbe far da guida, spero, a coloro che si dovessero trovare nella mia condizione e avranno letto queste righe. Ma soprattutto vorrei far notare, ancora una volta, quello che accomuna la Bulgaria e l’Italia: la burocrazia, questa farraginosa macchina che serve soltanto a far sprecare inutilmente tempo e denaro ai cittadini, e in questa battaglia sarà difficile poter dire chi potrebbe prendere l’Oscar dell’imbecillità.
Una lancia a favore della Bulgaria, però, voglio spezzarla. Lo Stato bulgaro ha delle leggi e delle regole, ed è giusto che i cittadini europei o extracomunitari che vogliano vivere qui le seguano e le rispettino, a prescindere dal discorso sulla burocrazia. In Italia, invece, patria del diritto delle leggi e delle regole, chiunque arriva è libero di circolare e di fare i propri comodi e non avrà certo bisogno di dimostrare come poter vivere e dove vivere, se lavora o delinque, e se non avesse dove abitare basta solo andare a Milano e Pisapia gli troverà subito un alloggio confortevole. Dite di no? Provare per credere… ma solo se stranieri, gli italiani se la devono guadagnare la pagnotta…

P.S. - La Bulgaria non finisce mai di stupirmi. Sono andato per ritirare la carta d'identità e l'impiegata che aveva lavorato la mia pratica mi dice che devo ritirare dei soldi che ho pagato in più, perché ho 71 anni e alcune tasse dopo i 70 non devo pagarle. Mi manda in un altro ufficio dove mi restituiscono 25 lev. Cosa dire? Grazie...

mercoledì 7 novembre 2012

L'archeologo Vasil Nikolov: a Provadia, in Bulgaria, la città preistorica più antica d'Europa


E’ rimbalzata in tutta Europa la notizia del ritrovamento, in Bulgaria, del più antico insediamento urbano finora conosciuto, risalente a circa 5000 anni. Lo ha comunicato alla stampa internazionale il famoso archeologo prof. Vasil Nikolov, presentando le prove degli scavi svolti l’estate scorsa presso Provadia, una cittadina a circa 40 chilometri da Varna, specificatamente nel sito archeologico di Solnitsata. Gli scavi sono iniziati nel 2005 e tuttora proseguono.
Il prof. Nikolov sostiene che questa sia stata una città molto ricca difesa bene dai suoi abitanti, perché sono stati trovati muri spessi due metri e alti tre. La ricchezza era dovuta, in particolar modo, al fiorente commercio del sale che costituiva allora una grande prosperità per i popoli che lo estraevano e lo barattavano. Era praticamente, per il suo uso e le sue proprietà nell’alimentazione, la più ricca moneta di scambio, come per noi è oggi l’oro. I 3000 e più gioielli d’oro ritrovati negli anni scorsi nella necropoli di Varna spiegano come quelle popolazioni abitanti in zone così povere, avessero trovato nel commercio del sale immense ricchezze.
L’insediamento era abitato da circa 300-350 persone, che abitavano case costruite anche a due piani. Pur se sfruttata, sembra, da almeno 7500 anni, Provadia e la zona circostante estraggono tuttora una produzione di sale che sembra non doversi mai esaurire.
La necropoli, dove sono stati rinvenute tombe con ricco vasellame di rame e ceramiche, presenta misteriosi e strani rituali di sepoltura, perché, inspiegabilmente – almeno per ora – i cadaveri sono stati tagliati a metà e poi sepolti dal bacino in su.
Aspetteremo la prossima estate, alla ripresa degli scavi, con curiosità sempre crescente, perché il prof. Nikolov e il suo team di archeologi non finiscono mai di stupirci con le loro scoperte.



venerdì 2 novembre 2012

Hissarya: vestigia romane, acque minerali bulgare


Alle 10.30 del mattino si parte, il 31 ottobre a Pazardjik sembra ancora primavera. Ivan e Vanessa, gli amici bulgari, davanti a farci strada con la loro auto, io e Renata, Margherita ed Ettore, con la Ypsilon di quest’ultimo, li seguiamo per la strada che porta alla maghistrala per Plovdiv (maghistrala in Bulgaria è l’autostrada). Percorsi i circa 30 km che portano a Povdiv, usciamo allo svincolo che conduce sui monti Sredna Gora  ai cui piedi sono Karlovo e Kazanlak, città che delimitano la famosissima Valle delle Rose, molto conosciute a loro volta perché la prima ha dato i natali a Vasil Levski, eroe nazionale bulgaro, e la seconda ospita una stupenda tomba tracia con pregevolissimi affreschi. Percorsi venticinque chilometri svoltiamo a sinistra per raggiungere, dopo 10 km,  Hissarya, la destinazione della nostra gita turistica e idrogastronomica.
Questa cittadina di circa 8.000 abitanti, infatti, è molto antica ed è rinomata in tutta la Bulgaria per le sue ventidue sorgenti di acque minerali, ottime per la cura della salute e la bellezza del corpo. Nel bagagliaio delle auto portiamo con noi una ventina di grossi contenitori per farne, al ritorno, una discreta scorta. A Pazardjik non c’è acqua buona e tutti vanno nei dintorni a farne rifornimento. Personalmente andiamo a rifornirci di acqua minerale a Bratsigovo oppure facciamo una capatina in collina, a Dobra Vodà, che in bulgaro vuol dire acqua buona. Si potrebbe comprare anche nei supermercati, ma diventa l’occasione anche per fare una gita. Scendiamo dalle macchine e ci troviamo immersi in un’atmosfera rilassante e tranquilla, circondati di verde,  di pulizia e del dolce tepore solare. Quando l’impero romano conquistò la Tracia, anche Hissarya subì la stessa sorte e fu chiamata prima Augusta e poi Dioclezianopoli.
I Romani, che allora valevano un po’ più degli attuali, costruirono strade, bellissime terme e vi insediarono delle caserme e una fortezza, facendone la terza città della provincia tracia per grandezza. Vi soggiornò anche Settimio Severo, non so se di passaggio o per curare qualche malanno. Oggi di questo antico splendore rimangono le terme, che ospitano annualmente migliaia di turisti e pazienti, affetti dai più svariati disturbi, che vanno dal fegato agli occhi alle complicanze renali gastrointestinali e urologiche e alle ossa, che arrivano qui speranzosi di poter ripartire guariti sia nel corpo che nell’anima. Le sorgenti di acque minerali, infatti, malgrado i secoli, continuano a profondere il loro benessere sgorgando acque sempre più copiose, mentre degli antichi insediamenti sono rimasti ancora mastodontici resti che ne risaltano l’antico splendore.
Finita la lunga (e per me anche un po’ faticosa) passeggiata intorno alle antiche rovine (le mura si estendono per più di 2 km e raggiungono un’altezza di 11 metri), è giusto dare il dovuto premio al nostro stomaco, circondati da nugoli di studenti che escono dalla scuola. Satolli, riposati e contenti, anche per aver fatto partecipare al pranzo un cane e un bellissimo gattino, facciamo un ulteriore giretto per la città, visitando la chiesa di S. Pantaleimon (che per noi dovrebbe essere S. Pantaleo), circondata da un meraviglioso giardinetto, qualche negozio di souvenirs e per finire si riempiono i contenitori d’acqua minerale dalla fontana e via di corsa alle macchine. L’oscurità cala presto e vogliamo trovarci a casa prima del buio.

P.S. – Ivan e Vanessa, marito e moglie, sono due amici bulgari che abbiamo avuto occasione di conoscere all’ospedale di Plovdiv più di un anno fa, in occasione certamente non piacevole per il mio e il suo problema. Persone veramente speciali sia per l’aspetto umano che caratteriale, persone gioviali e serene con le quali passano in secondo ordine le avversità e le preoccupazioni. Di lui - vecchio campione europeo di lotta greco-romana, con i suoi 110 kg – temo solo una cosa: stringergli la mano, perché ogni volta vedo la mia scomparire paurosamente dentro la sua morsa.

Per concludere, ecco un piccolo panorama fotografico di Hissarya: