giovedì 27 febbraio 2014

Ricevere la pensione in Bulgaria

Nell’articolo del 17 febbraio su Bulgaria Oggi scrivevo che, secondo i dati della nostra Ambasciata, erano circa 800 gli italiani iscritti all’Aire. Devo correggere la cifra perché una telefonata dell’Ambasciata mi ha comunicato il numero esatto. Al 19 febbraio gli iscritti sono esattamente 1.111, 862 dei quali maggiorenni e 249 minorenni. Quest’ultimo dato mi fa supporre che gran parte di questi minorenni dovrebbe frequentare le scuole bulgare o la Scuola italiana di Sofia.

Intanto iniziano i primi arrivi di perlustrazione del territorio, cui a breve ne seguiranno altri. Mi riferisco, naturalmente, a coloro che mi hanno contattato, di altri non so. La prima giovane coppia è “sbarcata” a Pazardjik e poi Sofia per una visita mordi e fuggi. Contenti? No… felici! Ritorneranno in Bulgaria a fine settembre, insieme alla loro bimba. Volevano già cercare casa, ma li ho dissuasi… ogni cosa a suo tempo. Crescono intanto, sui social network, i siti di consulenza e supporto agli italiani che volessero trasferirsi in Bulgaria. Essendo fuori da ogni interesse specifico, consiglio a tutti, ove ne avessero bisogno, di affidarsi ad amici fidati o persone conosciute, o a professionisti del settore seri, onesti e preparati, onde evitare trappole truffaldine sempre in agguato in queste occasioni.

Passiamo adesso all’argomento principale dell’articolo: Come ricevere la pensione in Bulgaria.
Una volta espletate le pratiche per la residenza, comunicare all’Inps e a Citi, la nuova residenza e la modalità di pagamento desiderata, fornendo il nuovo indirizzo postale completo, la Banca di appoggio della pensione, numero di conto corrente, Iban, Bic. Ricordarsi di richiedere alla Banca una dichiarazione che attesti l’apertura del conto corrente. Tutto questo dovrebbe avvenire tramite i moduli dell’Inps che si possono stampare dallo stesso sito e di Citi alla quale bisogna richiederlo. In ogni caso, per eventuali dubbi ci si può sempre rivolgere ai Call Center sia dell’Inps che di Citi, che – per mia esperienza personale – funzionano egregiamente nel dare le notizie relative al nostro caso.
Per il Contact Center dell’Inps comporre il numero 0039 803164 da telefono fisso, e il numero 0039 06 164 164 da cellulare. Per contattare Citi comporre il numero 0039 02 6943 0693.

Quelli che invece sembra non funzionino o quanto meno non adempiano correttamente alle loro funzioni, sono gli uffici della Direzione provinciale Inps di Roma. L’8 febbraio ho chiesto se fosse arrivata la mia raccomandata A/R spedita il 6 dicembre 2013 ed eventuale esito alla mia richiesta di pagare le detrazioni sulla pensione in Bulgaria: nessuna risposta. Il 22 febbraio ho ripetuto la richiesta: ancora nessuna risposta. Nell’era della tanto decantata telematica in Italia andiamo avanti così. Che sia lo specchio della deriva? Voglio pensare ancora positivo, ma ne rimane poco.



domenica 23 febbraio 2014

"Le Iene" hanno aperto la strada: Cronistoria di un viaggio-lampo in Bulgaria di una giovane coppia

Quarantotto ore per visitare la Bulgaria. Visitare la Bulgaria? No, a loro è bastato visitare Pazardjik all’andata e Sofia al ritorno, il resto lo vedranno  negli anni, quando torneranno per viverci definitivamente. Le intenzioni di partenza sono queste, solo il tempo ci dirà se e quando cambieranno idea. Perché il servizio de “Le Iene” rumore in Italia ne ha fatto davvero tanto. E loro non sono i soliti pensionati che si trasferiscono per vivere qui la loro tranquilla vecchiaia, coperti dal reddito della pensione. No, questa è una coppia trentenne con bimba di due anni, che ha pianificato il proprio futuro dividendo la loro vita tra Italia e Bulgaria.
Noemi, piccola e minuta, cristallina e solare, una forza della natura,un peperino allegro e scanzonato cui è difficile star dietro, dolcissima ma ferma nelle sue decisioni; Emanuele, un ragazzo calmo e tranquillo, che concede tutto e si lascia trasportare dalla compagna. La bimba, in questo viaggio ricognitivo, l’hanno lasciata alla nonna materna. Quando mi hanno prospettato - chattando su Facebook -  il loro piano, sono rimasto allibito e pensavo che scherzassero. Anzi, parlo al singolare, perché ho sempre chattato con lei.
“Noi qui non ce la facciamo più, per una stanza dove non riusciamo a girarci paghiamo 500 euro al mese, più tutto il resto, stiamo sempre scannati e non ce la facciamo assolutamente, oltre tutto il nostro lavoro è prevalentemente stagionale e dopo non riusciamo a trovare altro. Per cui abbiamo deciso di risparmiare il più possibile nei quattro mesi che lavoriamo… diciamo almeno 8 mila euro, e gli altri otto mesi dell’anno li passiamo in Bulgaria, dove almeno possiamo avere un po’ di respiro. Tu mi dici veramente che 1000 euro al mese ci bastano per vivere in Bulgaria?”.
“Certo che vi bastano, e forse vi avanzano pure”.
“Allora vorremmo venire un paio di giorni a vedere. Io vorrei trovare un posto tranquillo, per me e la mia famiglia. Anche se siamo giovani non ci interessano i divertimenti, ci basta stare in un posto vivibile, purché non ci sia delinquenza. Tu dove abiti?”. “A Pazardjik, una piccola città di 80.000 abitanti, tranquilla e delinquenza quasi zero”. “Allora veniamo a trovarti, ti dispiace? Ci accompagni a vedere qualcosa? Non ti facciamo perdere molto tempo, solo mezza giornata. Domani guardo su WizzAir per prenotare l’aereo e poi prenoto anche l’albergo”.  “L’albergo non serve, i posti si trovano”.  “No no, non preoccuparti, non voglio disturbarti più del dovuto. Ne ho già visto uno molto bello”.

Qui finisce il mio articolo che stavo scrivendo sull’arrivo di questa simpaticissima coppia, perché dopo aver letto il post che Noemi ha pubblicato sulla sua bacheca di Facebook, ogni mia parola è superata dal reportage e dalla testimonianza, anch’essa mordi e fuggi, nonché dallo stile veloce e spontaneo, dal linguaggio diretto e a volte volutamente popolano, che questa stupenda ragazza ha voluto rendere al suo viaggio in Bulgaria.
Pur se lungo, ne raccomando la lettura fino in fondo. Non vi  annoierà e potrete leggere e vedere nelle sue parole uno spicchio, se pur piccolo, di Bulgaria.


“””Due giorni. Solo due giorni? Si.... solo due giorni. A ritmo serrato. Ma solo due giorni.
Perchè io, anzi noi, avevamo già un quadro abbastanza chiaro di cosa avremmo voluto vedere, date le giornate passate a studiare le varie alternative. E perchè di più non si poteva. Quindi sì, solo due giorni. Ma un milione di cose da raccontarvi. Ho parecchie premesse da fare. Così se stai leggendo questa nota perchè ti è balzata nel cervello l'idea che potresti trasferirti in Bulgaria, ti do già due dritte subito, almeno sai se proseguire nella lettura oppure no.....
Quello che sto per scrivere è il mio diario di viaggio, con le MIE impressioni e i miei punti di vista. A nulla servono se hai VERAMENTE intenzione di trasferirti in Bulgaria. Se davvero vuoi fare questo passo devi fare quello che ho fatto io: prendere un aereo e vedere con i tuoi occhi.
A mio avviso l'80 per cento degli italiani, sotto una certa soglia d'età, non sarebbe in grado di vivere in Bulgaria, perchè troppo attaccato all'estetica e ai pregiudizi piuttosto che alla sostanza.
Se ti aspetti di trovare il terzo mondo ti dico già che sei tu che hai il terzo mondo in testa....
La lingua non è semplice. Ma non è impossibile. Tutto dipende dalla tua elasticità e dalla tua reale voglia di impararla.
Noi avevamo dei contatti italiani a supportarci (e sopportarci) in Bulgaria. Vi consiglio di mettervi in contatto con qualche italiano per avere un minimo di aiuto giunti là. Ce ne sono in ogni città bulgara. E se avete il nostro culo avrete dei ciceroni spettacolari, e delle persone meravigliose accanto. In Bulgaria l'italiano si rilassa.... non è nevrotico come in Italia. Probabilmente per lui sarà un piacere darti le dritte che tu brami.
Fatte queste premesse posso iniziare a raccontarvi come ho vissuto io lo scorcio di Bulgaria che ho avuto l'onore di visitare.

Giovedì sera accompagno la mia stupenda bimba di due anni e qualche mese da mia mamma. Lei starà li. Perchè abbiamo troppe cose da fare, da vedere, da chiedere e dobbiamo essere "liberi" con la testa per poter assimilare più informazioni possibili. Così per la prima volta mi allontano da lei per più di una notte. Inutile dirvi che la amo così tanto che il solo pensiero mi metteva un po di ansia.... " e se le succede qualcosa e io sono in Bulgaria?" o "sentirà la mia mancanza?" e via discorrendo... chi è mamma sa. Inutile dirvi che con la nonna è stata meglio che con me.... (giretti sui cavalli, bagnetti, pranzi di natale, attenzione 24 ore su 24...) 
La partenza in aereo è per il mattino seguente, ma tale è la curiosità, la voglia di partire, la paura di perdere l'aereo, che dopo cena partiamo per raggiungere il parcheggio a Orio al Serio ancora prima di mezzanotte. Io ho una Citroen Xsara Picasso che ho attrezzato a mini camper abbassando tutti i sedili posteriori e portandomi dietro un piumone e due cuscini. Morale? letto matrimoniale e nanna serena per 5 ore.
Il mattino successivo alle 5 siamo svegli. Il parcheggio lo abbiamo prenotato on line, quindi ci basta entrare, consegnare i documenti, pagare 13 euro per i 3 giorni e farci accompagnare in aeroporto con la navetta.
Anche la prenotazione del volo l'abbiamo fatta on line, quindi niente sbattone per il chek-in avendo solo il bagaglio a mano. Subito al gate, aspettando la partenza. Quindi via. Si parte.
Giunti in Bulgaria e guardandola dallalto la prima cosa che osservi è una: il verde. Gli spazi verdi sono infiniti. Piccoli centri di case, strade, palazzi, ordinati, concentrici, uniformi. E poi nient'altro che verde, fino al piccolo cerchiolino successivo.
Atterriamo a Sofia e li troviamo subito Fabio, un italiano ormai da 5/6 anni in Bulgaria. Ci avviciniamo e scopriamo che non è solo italiano ma è romano... quindi sappiamo già che le risate sono assicurate. Fabio non si smentisce. Subito si instaura un rapporto che percepisco come vero, disinteressato, leale. 
A un’ora di macchina dallaeroporto di Sofia c'è la città di provincia che ha fatto scattare in noi la molla. Ed è là che stiamo andando. Il viaggio è piacevolissimo per noi. Non so quanto possa esserlo stato per Fabio visto che lo abbiamo sottoposto a un terzo grado con ogni sorta di domanda che ci balzava in mente. Ribadisco che arriviamo là preparati e informati quanto possibile. non "allo sbaraglio" (avrei detto alla cazzo di cane, ma volevo darmi un tono). Ovvio che comunque hai delle grosse lacune che solo chi ha già passato ciò che dovrai passare tu, può colmare. è così è. Ogni nostro minimo dubbio viene preso amorevolmente in considerazione. Le parole di Fabio non sono né pro né contro. Sono reali. La sua reale esperienza. Le reali possibilità.
Chiacchierando (e fumando) il tempo vola e arriviamo a Pazardjik.
La prima cosa che notiamo al primo semaforo è un contatore... un contatore di secondi che ti informa su quanto tempo manca al rosso piuttosto che al verde.... nel senso: non è come in Italia che il giallo scatta e non sai se il rosso arriverà immediatamente perchè sopra c'è una telecamera che deve ingrassare le casse di qualche comune oppure no. Lì ti avvisano e ti dicono "ehi...è verde! passa, ma guarda che tra 10 secondi sarà rosso"
Ignoranti bulgari.... non sanno proprio fare business...
Altra cosa che ti balza all'occhio sono le buche per strada o le strade fatte di sampietrini.... ottime per far fare la nanna ai bimbi in macchina, un po meno per sospensioni e nervi del guidatore. 
Inoltrandoci nella periferia penso: ok, il novanta per cento delle persone che conosco ... qui non ci abiterebbe. Non fraintendetemi. Non è che il posto fa cagare, ma nella periferia si trovano palazzoni scrostati, altri grigi e arrugginiti, ecc ecc. e io conoscendo l'italiano che piange miseria ma poi così male non sta... me lo immagino a storcere il naso arrivato lì. Noi no. Noi vogliamo andare oltre. E così sarà, visto che ci innamoreremo della piccola città di provincia.
Parcheggiamo la macchina e ci ritroviamo nell'androne del palazzo di qualcuno che parecchi di voi già hanno visto o sentito. Forse (sicuramente) la scintilla vi è scattata proprio da lì. Dal servizio delle Iene. Parlo di Antonio. Un pensionato italiano che vive in Bulgaria perchè non vuole sopravvivere in Italia. Vi ricordo che anche lui viene da Roma. Quindi vi faccio notare che lascia la più meravigliosa delle città italiane e penso che nemmeno per lui sia stata una passeggiata lasciarsi alle spalle 50 anni nella capitale, ma la vita è anche quello se hai i coglioni di viverla: andare avanti.
Il portone è da prendere a spallate, le scale sono scarne, non sai che aspettarti. Si apre la porta, un abbraccio ad Antonio e la sua fortissima compagna Renata e poi... un passo dentro casa. Fabio mi perdonerà se rubo una delle sue affermazioni... quindi...Sticazzi! La casa non è come da fuori te la puoi immaginare. è bellissima, ampia, accogliente, nuova. Perfetta. Il suo salone è grande come casa mia e il suo affitto è un quarto del mio.... Incredibile quanto ti facciano sentire a casa, benvenuta.... dopo pochi minuti mi sembra di conoscerli da una vita.... quindi sigarettina, chiaccherata, e poi lo stomaco inizia a lamentarsi per la fame. Si esce. Si va in centro… e mi innamorai...
Ma adesso devo scappare a prendere la mia bimba che non vedo da tre giorni, quindi continuerò più tardi... 
(Se sei arrivato fino a qui non vedrai l'ora di sapere... non è mia intenzione renderti nervoso. Abbi pazienza, scrivo questo diario di viaggio con piacere, continuerò a farlo non appena possibile).
Eccomi di ritorno. Mi sono goduta gli abbracci di mia figlia, ma adesso che si è messa morbida e soffice sotto le copertine con il suo papà a guardare i barbapapà, io riprendo a scrivere, finchè i ricordi sono ancora precisi e netti, e raccontandovi ciò che ho vissuto ancora sento le stesse emozioni. Vorrei non perdere nemmeno un dettaglio, per questo mi rimetto subito al lavoro.
Dove eravamo rimasti? Ah si.... Pazardjik centro....
Parcheggiamo....(e qui devo aprire una parentesi. Parcheggio in Bulgaria a pagamento: parcheggi, mandi un sms ad un certo numero con numero di targa e quell’sms vale 1 ora. 10 minuti prima che scada vieni avvisato sempre via sms. ti basterà mandarne un altro se hai bisogno di unora aggiuntiva. In Italia: parcheggi. Fai il biglietto al parchimetro che è a 2 km a piedi. Torni a mettere il biglietto. Vai a fare una commissione. Se per caso sei in qualche ufficio e il parcheggio sta per scaderti? Panico!! Corse, insomma stress. In Bulgaria saranno anche indietro sotto certi aspetti, ma nel semplificare la vita e usare un po' di testa sono più avanti di noi).
A due passi dal nostro parcheggio c'è un piccolo chioschetto che fa kebab e pizza..... beh.... non potete capire. 
Ho preso un trancio di pizza gigante con funghi e un kebab. In Bulgaria ci sono boschi, spazi incontaminati, animali liberi, insomma... quei funghi nella pizza sapevano davvero di fungo! Probabilmente porcino (erano soltanto champignons, n.d.r.). Il profumo era inebriante, il gusto unesplosione di saporl. Le mie papille gustative ballavano il cancan. Penso: "ok...mi sarà andata di culo" e provo il kebab non aspettandomi granchè.... e vabbè… ma allora cosa volete? che io venga qui e diventi obesa? Il kebab era delizioso. poco diverso da quello che mangiate qui...solo che là una piadina kebab costa 1.60 leva... cioè circa 80 centesimi di euro.....
Con la pancia piena e soddisfatta, riprendo il viaggio con i miei compagni. Tutto comincia da una meravigliosa piazza, rimessa a nuovo da poco tempo, gremita di mamme e bambini, giochi e vecchine che vendono libri. Purtoppo non erano accese le fontane, che attivano in primavera, ma lo spettacolo è comunque piacevole. Io, che sono una cagacazzo nata, noto che non ci sono barriere architettoniche e che le mamme con i passeggini non fanno alcuna fatica per muoversi da un posto ad un altro. Perchè per vivere bene sono i piccoli dettagli che fanno la differenza. Se cerchi l'estetica fine a se stessa.... vai altrove. Perchè la perfezione "architettonicamente parlando" la troverai solo nei centri città, nelle periferia troverai sempre blok o comunque casoni un po fatiscenti. Se cerchi uno stile di vita migliore, un senso di serenità, poco stress, tradizioni, beh, allora potresti essere nel posto giusto.
Comunque, tornando al discorso CENTRO: Io ho capito subito che quel posto mi piaceva, perchè mi sono immaginata. Mi sono immaginata con Vera a cercare di imparare con lei le parole mentre gioca con le bellissime bimbe bulgare, a vedere i negozi, a mescolarmi a quelle persone che senza nessuna fretta e senza scandal, riempono e colorano le strade della città. E mi piaceva quello che vedevo.
Siamo stati anche fortunati, perchè tutte le città in questo periodo sono animate da bancarelle rosse e bianche cariche di braccialetti, ornamenti, e piccoli oggetti.  Sono i Marteniza. Per uno che non sa sono semplici braccialettini di fili di lana o di perline, piuttosto che bambole di pezza o nappe.... invece c'è molto di più. Io ho trovato bellissima questa cosa. Mi sono sentita catapultata nella mia infanzia quando con mia nonna e mio nonno vivevo tradizioni e emozioni che poi, non so come, ho perso nel tempo... e voglio che mia figlia possa provare queste emozioni. Ecco spiegato come funzionano i Marteniza:
Quando l'inverno sta per finire mettono fuori queste bancarelle.
Le persone comprano un braccialetto o un ornamento qualsiasi da regalare alle persone che amano.
Il primo marzo, quando si riceve un braccialetto, lo si mette al braccio sinistro e si esprime un desiderio.
Lo si tiene lì fino a che non si vede il primo vero segno della primavera: una rondine, una cicogna, un albero fiorito.
A quel punto si leva e si appende ad un albero o si mette sotto ad una pietra.
Per due motivi amo questa cosa: inanzitutto perchè la trovo molto bella, e mi immagino gli alberi con quei piccoli nastrini colorati, carichi dei desideri altrui, dei loro sogni e delle loro speranze, Secondariamente perchè 10 braccialetti semplici costano un lev, 0.50 centesimi di euro
Scusate se faccio ancora una volta il paragone... ma penso a quando arriva Natale e la tradizione è fare un albero che mi costerà circa 50 euro... eh già. perchè se vuoi far provare ai tuoi bambini l'atmosfera del Natale devi pagare, se non te lo puoi permettere… amen, farai gli angioletti di pasta.
Proseguiamo passando in una specie di budello. zona pedonale, colorata e luminosa. Negozi nuovi, vetrine pulite e molto belle ma soprattutto...
Devo fermarmi e mettervi prima in condizione di ripondere a questa domanda: pensate di essere a spasso. di entrare in un negozio (adesso parlo di abbigliamento). e poi in un altro. E in un altro ancora... alla fine del giro, avete notato qualcosa? Ebbene si. la roba è sempre uguale. i cinesi hanno fatto il botto. e che il negozio sia cinese o che sia italiano, la storia non cambia. La  merce esposta è uguale dappertutto.
Invece là no. In ogni negozio trovi cose diverse. ancora i colori, puoi ancora scegliere di avere una personalità.
Le stoffe spesso provengono dalla Turchia e sono ottime. Vi basterà toccare un capo qualsiasi per notare la differenza. (inutile dire che ho acquistato una maglia turca, stupenda)
Comunque, andiamo avanti con la nostra passeggiata e ci ritroviamo al mercato ortofrutticolo. La scelta non è varia come da noi. Molte cose che troviamo normalmente qui, là ancora non ci sono. Ma i prodotti presenti su quelle bancarelle sono tutti di ottima qualità, a prezzi che, paragonati a quelli italiani, sono davvero ridicoli.
Il centro non è molto grande, quindi in poco tempo lo percorriamo avanti e indietro. Ci fermiamo a prendere un caffè a "La dolce vita" un bar di bulgari che hanno vissuto per anni in Italia (non vi sarà difficile trovare gente che parla italiano, o che è stata in Italia o ancora attività di italiani trasferiti in Bulgaria).
Lì scopriamo il culto del caffè per i bulgari: intanto devi chiedere un caffè corto, altrimenti ti ritrovi un caffè allamericana nella tazzina. in breve tempo capiamo perchè: non esiste nemmeno il caffè al banco, perchè il bulgaro si siede al tavolo e consuma il caffè tra le chiacchiere, facendo parole, passando il tempo. Insomma,in assoluto relax.
Decidiamo a questo punto di visitare il parco... beh... che dire... io potrei fare una nota solo per raccontarvi di questo parco... dinosauri, statue, giochi, attrezzatura per fare palestra allaperto, chioschetti, campo da calcio, da basket, da pallavolo, corsia per correre, laghetto con in estate la possibilità di percorrerlo all'interno di palle giganti, e soprattutto uno zoo. Un vero e proprio zoo allinterno del parco. Lama, cinghiali, pavoni, conigli, la tigre, l'aquila, le scimmiette... e infiniti altri. Visti tutti a pochi metri dalla mia faccia assolutamente gratis. Il parco tra laltro è in fase di lavori. Probabilmente stanno ampliando alcune delle gabbie per dare più spazio agli animali più grandi.
Sempre al parco vedo una cosa sconvolgente: gli zingari che lavorano. Si, perchè effettivamente nelle città di provincia gli zingari sono una realtà... ma a differenza dello zingaro strafottente e prepotente che trovi in italia, qui hanno il loro quartiere, fanno i loro lavoretti e non arrecano grossi disturbi. (anche se qualche italiano su fb è infastidito dai carretti trainati da cavalli che loro guidano per la città). Certo, non sono proprio il massimo, ma pensate a questo: tirato fuori il discorso in macchina durante il rientro verso casa, Fabio decide di portarci a vedere il loro quartiere. Lo abbiamo attraversato in macchina. Loro non ci hanno degnati di uno sguardo, Hanno continuato a fare ciò che stavano facendo prima del nostro arrivo. Pensate solo di entrare in un campo rom in Italia.... o pensate a quanti lavavetri ci sono nelle grandi città. A Milano ogni semaforo è uno zingaro. In Bulgaria ne abbiamo beccato uno solo a Sofia.
Torniamo a casa, ponendo ancora domande, ascoltando cose che solo chi vive la Bulgaria ogni giorno ti può raccontare e cercando di assimilare più cose possibili. Si fa così ora di cena. Partiamo, in 5, alla ricerca di un ristorante. Optiamo per uno di fascia medio alta, è bellissimo, curato, con musica in sottofondo e personale sorridente. Ci sediamo e ordiniamo.
Subito ci arriva la Rakjia con ofcharska. La rakjia è una profumatissima grappa che serve come "apripista". L’ofcharska è una tradionale insalata, funghi, uova sode, pomodori, olive arricchita con sirenè, che è simile alla feta greca. Mangiamo con calma, perchè li il tempo non è denaro. Nessuno pretende che molliamo in fretta il tavolo e quindi possiamo goderci con tranquillità le nostre portate. Finita l'insalata andiamo a fumarci una sigaretta e solo allora ordiniamo il resto. Prendiamo ancora due porzioni di patate fritte (patate vere, tagliate a rondelle, e fritte, non le surgelate che trovate ovunque qui), pollo con formaggio e panna, peperone gigante ripieno, e un pollo con verdure arrivato su una piastra... in ogni caso abbiamo cenato alla bulgara. E’ avanzata roba, abbiamo bevuto vino, abbiamo preso il caffè e Emanuele l'ammazzacaffè. In tutto abbiamo speso (per 5 persone) 116 lev,  58 euro Insomma, neanche 12 euro a persona.
Pieni come uova, e un po stanchi, arriviamo in albergo (sempre grazie a Fabio) e ci godiamo la meraviglia dell'hotel Shik e del negozio aperto 24 ore su 24 proprio li sotto, dove una birra da 2 litri costa 1 euro. Ci docciamo, e guardando Law & Order in bulgaro, ci addormentiamo. Il giorno dopo avremmo visitato Sofia....ma questa è unaltra storia.... per stasera vi lascio, perchè il mio cervello ancora saturo di tutte le cose che ho cercato di fargli assimilare, ha bisogno di un po di nanna nel mio letto.....
Spero che fino ad ora siate riusciti a capire con che occhi guardo io la Bulgaria. Quali aspettative e prospettive ho, cosa immagino.... se siete riusciti a capire questo vuol dire che almeno un po delle mie emozioni vi sono arrivate. e questo mi rende molto felice.
A domani, con il nostro viaggio a Sofia.”””

Il domani, in questa pagina, non ci sarà. Penso che ai lettori sia bastata la testimonianza di un giorno.


martedì 18 febbraio 2014

Un Patronato per gli italiani in Bulgaria? Forse...

Riporto sul blog, per tutti coloro, pensionati e non, che volessero trasferirsi in Bulgaria, l’articolo, a mia firma, pubblicato ieri 17 febbraio, sul giornale on line Bulgaria Oggi. E’ il primo di una serie, pubblicata in questi anni sullo stesso blog e in parte anche nel libro Scoprire la Bulgaria, che tratta le linee guida da seguire per potersi trasferire e ottenere la residenza in Bulgaria. Oggi più che mai, dopo il servizio de “Le Iene” sul problema, mi vengono richieste le notizie più disparate sul come fare per poter visitare questa nazione e conoscere i vari passi per un eventuale trasferimento. Ritengo utile, perciò, ritornare sull’argomento e dare quei consigli che tutti chiedono.
Nel  numero scorso accennavo all’informazione carente e strutture adeguate, da parte delle nostre istituzioni, per poter trasferirsi in Bulgaria avendo quel supporto logistico che incoraggi coloro che vogliono fare questo salto - che potrebbe essere anche traumatico - se non si trovassero nei vari forum e nei commenti dei social network quelle notizie e quelle risposte, che aiutano nei primi passi verso un futuro che si spera migliore. Non sempre, però, queste informazioni sono corrette, pur se date in buona fede.
Gli italiani iscritti all’Aire, secondo informazioni non ufficiali della nostra Ambasciata, superano oggi le 800 unità. Con un calcolo approssimativo ma non lontano dalla realtà, tra iscritti e non, dovremmo essere almeno 2500, un numero abbastanza consistente da richiedere un’assistenza adeguata presente stabilmente sul territorio, come potrebbe essere un Patronato. Un recente colloquio informale mi ha dato questa impressione, nel prossimo futuro vedremo se ho visto giusto. Molte altre nazioni dell’Unione hanno già queste strutture, e sarebbe giusto che i numerosi italiani che vivono in Bulgaria ne possano usufruire anch’essi a pieno titolo.
Nell’attesa che si concretizzi questa mia impressione, vorrei indicare i vari percorsi, non suffragati però dall’ufficialità, a tutti quei connazionali che dovessero trovarsi, in Italia o in Bulgaria, nella necessità di ottenere la residenza in Bulgaria. La rubrica è aperta a tutti e, ove necessiti, ognuno può intervenire per altri suggerimenti o correzioni, contattando la Redazione. Le indicazioni da me date sono la copia del mio percorso a Pazardjik, non so se altri uffici chiedano più o meno altre cose, anche perché nella burocrazia la Bulgaria non è seconda all’Italia.

Ottenere la residenza
La prima cosa da fare è: 1) indicare il proprio domicilio in Bulgaria presentando il contratto di affitto o di acquisto dell’alloggio; 2) aprire un conto corrente in una banca – in euro o in leva – dove siano stati versati almeno 1.000 leva (il lev è la moneta bulgara, 1 euro equivale a 1,95 leva circa). Farsi dare dalla banca l’attestato scritto di questo versamento; 3) dichiarare i mezzi di sostentamento in Bulgaria. Per quest’ultima voce il pensionato dovrà farsi fare dall’Ente erogatore della pensione una dichiarazione con apostille attestante che il soggetto in questione riceve la pensione mensile di euro … dall’Ente medesimo presso la stessa banca. Far tradurre in bulgaro e allegare all’originale. Presentare il contratto, la dichiarazione della banca e la dichiarazione dell’Ente erogatore della pensione all’Ufficio Emigrazione della Polizia, compilando anche altri moduli che danno loro e, dopo aver pagato le tasse dovute, attendere i giorni indicati per andare a ritirare la carta, che è come una carta d’identità magnetica. A questo punto l’importo versato in banca, si può anche ritirare. Naturalmente, per fare tutto ciò bisogna farsi accompagnare da amici bulgari che parlino l’italiano e siano in grado di sciogliere eventuali nodi che possono sempre presentarsi.

Tratteremo, nel tempo, tutti gli argomenti che interessano la nostra Comunità, cercando, nelle nostre intenzioni, di facilitare almeno le pratiche burocratiche, che sono la spina nel fianco della nostra serenità anche in terra bulgara.