tag:blogger.com,1999:blog-41086417793709114262024-02-20T23:44:23.858+02:00italia-bulgaria solo andataPensieri e riflessioni in libertà sull'Italia che ho lasciato e sulla Bulgaria che mi ospitatotonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.comBlogger380125tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-76731427476451734362024-01-31T17:35:00.003+02:002024-01-31T17:35:48.721+02:00Le mie perplessità sull'insegnante ILARIA SALIS<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz2QEzDvEFkzC20eac2rmgc-D3LFV6D-_BAEwF2JZ9GnKojQPHy6ZeO17EvWbhT3k-qcUYuvyymVUFhBpotLSDXg_28jncpKJvUinS-0rksjQMrJwtyEDnpoGYA0MfN-hxiiBcSkFCZHgadS4lZPvCaJo_O2ZSuZDU3gcL2Q9DnBJOaRVm5a8Ik1J9IBk/s900/Untitled-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz2QEzDvEFkzC20eac2rmgc-D3LFV6D-_BAEwF2JZ9GnKojQPHy6ZeO17EvWbhT3k-qcUYuvyymVUFhBpotLSDXg_28jncpKJvUinS-0rksjQMrJwtyEDnpoGYA0MfN-hxiiBcSkFCZHgadS4lZPvCaJo_O2ZSuZDU3gcL2Q9DnBJOaRVm5a8Ik1J9IBk/s320/Untitled-1.jpg" width="320" /></a></div><br /><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Le pagine dei giornali italiani sono piene, in questi giorni, per le immagini trasmesse dall’Ungheria di Ilaria Salis, portata incatenata mani e piedi, davanti a un tribunale che dovrà giudicarla. I giornali dicono, ma io non posso crederci, che rischia 11 o 24 anni di carcere, arrestata per aver aggredito, insieme ad altri, due estremisti neofascisti.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Sono solidale ed esprimo tutto il mio ribrezzo e sconcerto per le condizioni abiette nelle quali - in un Paese europeo, civile e democratico – si possano detenere cittadini e cittadine che si presentano davanti ai giudici, a prescindere se siano colpevoli o innocenti. Se poi si considera il tempo – quasi un anno – di detenzione preventiva, allora divento furioso e dico che le nostre carceri e il nostro sistema giudiziario non sono proprio ultimi. Sono vicino al padre per il dolore che prova e che esprime nel vedere una figlia - brava, bella, ottimi voti negli studi, antifascista, attivista nei centri sociali (così leggo nei giornali), maestra elementare – ridotta in quelle condizioni, e bene sta facendo l’ambasciata, il ministro Tajani e il presidente Meloni a interessarsi della vicenda, che sta scandalizzando l’opinione pubblica italiana, trovando anche larga eco in parlamento soprattutto dagli scranni della sinistra.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Dopo aver detto a chiare lettere che questa ragazza, per nessun motivo al mondo possa essere trattata in modo così animalesco, vorrei fare però anche alcune osservazioni che ogni cittadino pensante o benpensante immancabilmente si pone.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">La prima è che vedendo una delle tante foto riprodotte, noto nella ragazza un sorriso smagliante e vincente. Il padre dice che ha perso almeno 10 chili ma dall’aspetto non si vede affatto e se li avesse persi, forse prima era obesa e fisicamente sta molto meglio adesso. Credo che il padre, come tutti i padri, sia disperato per il macigno cadutogli tra capo e collo, ma nella foto della ragazza vediamo una serenità paradisiaca, dovuta forse alla notorietà piovutale addosso all’improvviso, come avesse fatto un 6 al superenalotto.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">La seconda osservazione riguarda l’attività e i pericoli che si corrono per ogni attività. La ragazza (leggo sempre dai resoconti dei giornali) la descrivono antifascista ed attivista nei centri sociali, interessata a combattere il degrado e il disagio sociale. Tutto questo le fa onore, perché ogni cittadino è libero di seguire il proprio credo e praticarlo. Ma con tutti i disagiati e fascisti che – a detta della sinistra italiana – vivono in Italia, per quale cacchio di motivo deve andare a rompere le noccioline in Ungheria? Un vecchio proverbio dice che chi cerca trova. A Roma si dice: “Te la sei cercata”.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">La terza osservazione riguarda la sua professione. Sempre i giornali parlano di questa insegnante di Monza o di questa maestra elementare, ma nessuno dice in quale scuola abbia insegnato. Personalmente credo che non abbia mai insegnato, perché una vera insegnante o una maestra è difficile vederla partire dall’Italia con un manganello retrattile nella borsa per andare a contromanifestare il pensiero di altri disperati in Ungheria. Né mi auguro che un giorno possa insegnare in una scuola italiana di qualsiasi livello, perché questa ragazza non può insegnare niente di positivo ai suoi alunni, se non come si fa a rompere la schiena agli avversari.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Naturalmente mi auguro anche che sia innocente, che non abbia mai usato il manganello e che venga presto liberata e che questo viaggio le possa servire da lezione nella vita. Chi cerca il lupo prima o poi lo trova, con il rischio di venir mangiato.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">L’aspetto positivo in questa triste vicenda, comunque, c'è e le verrà riconosciuto appena tornata in Italia, quando il tam tam mediatico e la sinistra la osanneranno come la nuova martire paladina antifascista da mostrare al proprio popolo. La professione dell’insegnante sarà abbandonata per essere controbilanciata più lautamente nelle loro file. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Auguri Ilaria, il futuro ti sorride.</span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-32899188071035687792023-12-29T12:48:00.000+02:002023-12-29T12:48:02.446+02:00Sempre Bulgaria, nonostante tutto...<p> </p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">
Se il buon Dio me ne darà la possibilità, tra poco quasi il 20%
della mia vita l’ho trascorsa in Bulgaria, grato a questa nazione
che mi ha dato la possibilità di vivere la mia vecchiaia
decorosamente. Eppure mi sento sempre un ospite, perché – pur se
trattato a calci nel sedere dallo Stato italiano - purtuttavia
resterò sempre profondamente italiano nel cuore. Noi pensionati, a
differenza di altri connazionali giovani, che girano il mondo per
nuove esperienze lavorative, imprenditoriali e migliori trattamenti
economici, abbiamo dovuto estirpare radici molto più profonde,
affetti abitudini amicizie di una vita, per riconquistarci un po’
di dignità calpestata.</span></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Perché “sempre
Bulgaria nonostante tutto”? E’ la sintesi di un consuntivo che
ogni anno, come una qualsiasi buona azienda, faccio sulla mia persona
e sul mio operato nella terra che mi ospita.</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Fino al 2019 la
Bulgaria è stata un’oasi di tranquillità sociale e serenità
economica, fatti salvi i problemi di salute cui ognuno di noi, per
via dell’età, è sottoposto.
</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Poi,
improvvisamente, dal 2020 abbiamo conosciuto il Covid che ha
sconvolto e cambiato la vita di mezzo mondo, ma che in Bulgaria,
fortunatamente abbiamo vissuto senza il terrore da stato di assedio
che è stato imposto e decretato da un governo incapace in Italia.</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b><span style="color: #ffa400; font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Incursione INPS e fuga dalla
Bulgaria</span></b></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Ma in quell’anno,
per noi pensionati qui residenti, è iniziato anche il calvario
economico che l’Inps, dopo un letargo durato sei anni,
improvvisamente ci ha imposto. Questo Istituto che dovrebbe, in
teoria, essere l’ancora di salvezza per ogni pensionato, da giugno
ha tolto ai pensionati che l’avevano richiesta, l’esenzione
dall’Irpef, per cui ha iniziato e ritassare le pensioni. Ma la
rapina è durata poco perché dopo qualche mese ha restituito il
maltolto, quindi tutto sembrava fosse rientrato nella normalità. Ma
il masochismo tutto italiano che nella nostra terra non vi possa
essere mai certezza alcuna, ha resuscitato ancora una volta
l’interpretazione di questa strampalata Convenzione tra Italia e
Bulgaria datata 1988, e l’Inps da giugno 2023 ha ricominciato a
togliere a ogni pensionato l’Irpef riferita al rateo di pensione
corrente più un rateo dei mesi arretrati, così che moltissimi
pensionati hanno riscosso neanche il 50% della pensione che
prendevano il mese prima e alcuni addirittura zero. </span></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Caos assoluto in
Inps e tra i pensionati. Perché oggi in Bulgaria abbiamo tre
categorie di pensionati. Categoria A: coloro che hanno richiesto la
pensione detassata e continuano a prenderla. Categoria B: chi ha
richiesto la pensione detassata e gli è stata rifiutata. Categoria
C: coloro che hanno richiesto la pensione detassata e l’hanno
ottenuta, poi gli è stata di nuovo tassata e successivamente
riesentata, poi ancora una volta ritassata. Se non fosse un dramma
per i pensionati, potremmo definirla una commedia all’italiana.</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Tutto questo
bailamme ha portato al fuggi fuggi dalla Bulgaria di molti
pensionati, che hanno cercato in altre nazioni convenzioni più
chiare che li favoriscono almeno economicamente. Altri stanno
intentando cause che recepiscano l’iniquità di quanto operato
dall’Inps, e altri ancora – che non hanno la possibilità
economica di un ricorso giudiziario – subiscono passivamente la
palese ingiustizia aspettando gli eventi.</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b><span style="color: #ffa400; font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Chiusura a doppia
mandata dell’Ambasciata</span></b></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Parlavamo del Covid
all’inizio del 2020. Tutti abbiamo dovuto prendere le necessarie
precauzioni contro il contagio con relative disposizioni igieniche:
mascherine, guanti, lavaggio continuo delle mani, poi vaccino e test
continui. Da allora quella che in Bulgaria era la nostra casa,
l’Ambasciata italiana a Sofia, il luogo dove ogni italiano dovrebbe
sentirsi sicuro, dove poter avere informazioni, richiedere documenti,
avere sostegno, è diventato tabù, inaccessibile se non per via
e-mail per fare domande aspettando risposte che arrivano dopo giorni
e giorni.
</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">L’Ambasciata mia,
quella che ritenevo la mia casa in terra bulgara, ho potuto goderla
fino al 2019, oggi è divenuta una fortezza invalicabile. Non voglio,
con queste parole, dare colpa alcuna all’attuale ambasciatrice
dr.ssa Zarra, che è stata di una squisita gentilezza e alla quale
avevo fatto le mie lamentele un giorno che sono stato ricevuto in
qualità di incaricato del Patronato. Purtroppo la mancanza di
personale, sia a Sofia che in molte altre capitali, hanno allontanato
i nostri rappresentanti dai “comuni” cittadini italiani
(generalmente pensionati) qui residenti, ma non credo si usi lo
stesso metro per gli “altri”, i vips. Il made in Italy della
burocrazia e della non-comunicazione esportato all’estero.
</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Noi pensionati non
siamo invidiosi dei vips, ci basta che qualcuno risponda a un
centralino ormai esistente solo sulla carta. Perché non esiste e non
dovrebbe essere possibile riuscire finalmente, dopo molti tentativi,
prenotarsi a settembre per il rinnovo di una carta di identità che
scade a novembre e avere appuntamento a gennaio per il rinnovo. Se
poi consideriamo che tanti pensionati, data l’età e l’ignoranza
su materie informatiche e diavolerie moderne, non possiedono un
computer o una e-mail, allora dovrebbero spiegarci questi nostri
rappresentanti, in Italia o nella sede di Sofia, cosa deve fare un
pensionato per far valere i propri sacrosanti diritti. Forse se i
milioni dei banchi a rotelle fossero stati destinati al personale
delle ambasciate, non avremmo questa totale mancanza di contatto tra
cittadini e consolato.</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Come ciliegina sulla
torta, a febbraio 2022 Putin decide di far guerra all’Ukraina, con
tutto il bagaglio di sanzioni e ritorsioni da parte dell’Europa e
conseguente aumento spropositato di gas, petrolio, energia elettrica
e a seguire tutto l’indotto, e ci ritroviamo così a dover
sottostare ad aumenti assurdi e molte volte anche pretestuosi dei
prodotti e del costo della vita. Se poi aggiungiamo da ottobre 2023
la guerra tra Israele e Hamas, iniziata nella striscia di Gaza ma già
ampliata a mezzo Medio Oriente, non sappiamo dove si arriverà.</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Quando nel 2006 sono
arrivato in Bulgaria, mi veniva da ridere leggendo i prezzi nelle
vetrine o al mercato. Sono stato veramente fortunato, dicevo a me
stesso. E’ fisiologico che oggi i prezzi abbiano subito sostanziosi
aumenti, riscontrandoli su alcuni prodotti addirittura più cari
dell’Italia, ma mettendo sul piatto della bilancia positività e
negatività della Bulgaria, propendo ancora una volta per le
positività.</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">I miei giudizi sono
riferiti a Pazardjik, la cittadina di provincia nella quale abito, ma
non credo possano differire molto rispetto ad altre piccole città.
La differenza la fa Sofia, dove il costo della vita fa storia a sé,
vicino o superiore ad altre capitali europee.</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Pur con il costo
della vita vistosamente aumentato, qui si arriva ancora bene a fine
mese, sia con pensione tassata che detassata, soprattutto perché non
abbiamo i balzelli che tutti i mesi scalfiscono le finanze dei
cittadini e pensionati che vivono in Italia. Viviamo ovunque senza
inferriate alle finestre per paura dei ladri. Si può circolare a
piedi anche a tarda notte, siano donne che uomini, senza paura di
essere aggrediti. Non esistono ancora le bande minorili che
terrorizzano i cittadini. Abbiamo un traffico automobilistico ancora
abbastanza contenuto.</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Non voglio affatto
descrivere una vita paradisiaca, voglio solo affermare – per quanto
mi riguarda e per i commenti dei residenti sui vari “social” -
che qui si riesce tuttora a trascorrere una vecchiaia serena e
tranquilla, fatti salvi i problemi di salute derivati dalla nostra
età. E quando possiamo ancora godere di questo raro ma grande
privilegio, cosa possiamo chiedere di più dalla vita?</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Auguro a tutti,
pensionati e non, italiani e bulgari, un 2024 che porti soprattutto
una pace giusta tra i popoli. Dalla guerra non vengono fuori né
vincitori né vinti, ma solo morti e macerie.</span></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><b><span style="color: #ffa400; font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">W l’Italia e W
la Bulgaria</span></b></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><br />
</p>totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-87156552101776539152023-05-08T17:22:00.000+03:002023-05-08T17:22:36.783+03:00TEMPI DURI PER I PENSIONATI ITALIANI IN BULGARIA<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Oggi tutti i patronati esteri hanno avuto una videoconferenza con l’Inps avente per oggetto anche:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">“Fiscalità internazionale, nuovi criteri di applicazione della convenzione italo-bulgara contro le doppie imposizioni”.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">L’informativa era già a conoscenza di quasi tutti i pensionati che tuttora godono dell’esenzione dall’imposta italiana sulla pensione. L’Inps, nella persona di una funzionaria addetta, ha confermato quanto già aveva comunicato, cioè: chi ha la cittadinanza bulgara ha diritto alla esenzione, altrimenti dal mese di giugno l’Istituto è costretto a riapplicare sulle nostre pensioni l’Irpef e per quanto riguarda gli arretrati aggiungerà all’Irpef mensile i mesi che vanno da gennaio a maggio. Abbiamo chiesto in che misura, ma ci hanno risposto che ogni ufficio territoriale, solo per l’anno 2023, si regolerà di conseguenza. Alcuni di questi uffici potrebbero iniziare o hanno già iniziato a ritassare dal mese di maggio, altri potrebbero iniziare a luglio. Per gli anni antecedenti se ne occuperà direttamente l’Agenzia delle Entrate.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Questa decisione non arriva dall’Inps naturalmente, perché è solo un sostituto d’imposta, ma viene imposta dall’Agenzia delle Entrate. L'Inps, come era prevedibile, ha passato la palla.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Abbiamo anche chiesto in che misura l’Inps ci può tagliare la pensione e ci hanno risposto che potrebbe venire erogata una pensione addirittura di zero euro. Purtroppo per noi, per pagare le tasse, non esiste – secondo la legge – il limite di salvaguardia. Ho domandato alla funzionaria se ritenesse morale questo comportamento, e ha potuto rispondermi a mezza bocca che purtroppo la legge è questa.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Molti di noi sono fuggiti o stanno fuggendo per altri lidi più confortevoli dal lato fiscale, ma quello di cui abbiamo goduto, sempre secondo l’Inps e l’Agenzia delle Entrate, dovrà essere restituito.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Cosa succederà non lo sappiamo, saremo noi pensionati, nella misura e nel numero che vedremo al momento opportuno, a organizzare qualsiasi azione mediatica che supporti il dramma che vivremo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">In altro scritto avevo già evidenziato che il nostro nemico non era l’Inps ma l’Agenzia delle Entrate, e adesso sembra che i nodi siano venuti al pettine e non se ne uscirà fuori se non con la modifica di questa maledetta Convenzione.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Molto probabilmente oggi vedo le cose dal lato negativo, anche perché da sabato la coda del Covid ha toccato anche me, ma credo che anche le cause contro l’Inps potrebbero saltare, dato che l’Inps – per quanto riguarda l’Irpef – è solo un sostituto d’imposta, quindi non possiamo appellarci a un suo errore, perché questo non è sull’importo della pensione. Questa, comunque, sarà un’altra storia.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Stando così la situazione possiamo aspirare solo a un miracolo, che potrebbe arrivare da Varna dalla Beata Orietta Armiliato, che con la congrega di suoi sodali del “Gruppo operativo pro defiscalizzazione pensione in Bulgaria” definiva questo Patronato un gruppo che ha preferito seguire la strada filogovernativa. Noi come Patronato siamo impotenti di fronte a quello che sta per avvenire, ma questa signora – che da Beata faremo subito Santa quando risolverà il nostro problema – adesso intenterà un’azione contro l’Agenzia delle Entrate proponendo a tutti i pensionati la dichiarazione che siamo cittadini bulgari, fatta naturalmente con un’autocertificazione. Se non bastasse quella possiamo aggiungere un’altra aspirazione: quella di prossima autocandidata a Console onorario. Di fronte a questa carica anche l’Agenzia delle Entrate ci darà ragione.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Perché ho scritto questo ultimo paragrafo? Per togliermi un sassolino dalla scarpa… C’è gente, in giro, che pur di mettersi in evidenza non esita a parlare di minacce ricevute da becere combriccole e gruppi vari e criticare chi non segue la loro strada. Signora Armiliato, lei che ha tutte queste personali entrature costruite in anni di lavoro, non so da quale pulpito parla, ma se è davvero tanto brava risolva il nostro problema. Noi siamo solo un Patronato che cerca di dare supporto a tutti i pensionati, siano essi italiani o bulgari e non facciamo parte di alcun gruppo filogovernativo, ma delle istituzioni e non ci sono dietro a noi servizi a pagamento di consulenza traduzione e domiciliazione e altro ancora, servizi giustamente a pagamento, ma che stonano quando queste persone che firmano le bestialità che ho letto, si dicono disinteressate.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div> <div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-76836571944874544202022-12-21T18:44:00.001+02:002022-12-21T18:47:23.924+02:00Le folli decisioni dell'INPS che potrebbero portare al "De Profundis" molti pensionati italiani residenti in Bulgaria<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifp8JPvxB0BKOu8mqvx05u4GBexWQkInKuVfo0-JWp_TV71ZRqLh5C6kUHBpYjSd__N39KYOm--M8kFr_5Z7vB5j8eB-GOyWbYugBoe59D5_SW00hbjTioBX91OqlOD_ckgkuOMKPxlNsH_iWhuw-Rj8OReQ_cVdER3qC4aU3-0C7G6MsOCnkVurnU/s4000/20221221_183014.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifp8JPvxB0BKOu8mqvx05u4GBexWQkInKuVfo0-JWp_TV71ZRqLh5C6kUHBpYjSd__N39KYOm--M8kFr_5Z7vB5j8eB-GOyWbYugBoe59D5_SW00hbjTioBX91OqlOD_ckgkuOMKPxlNsH_iWhuw-Rj8OReQ_cVdER3qC4aU3-0C7G6MsOCnkVurnU/s320/20221221_183014.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large; text-align: justify;">Non scrivo quasi più su questo mio blog perché questa vocazione è stata occupata dal tempo che dedico al Patronato. Oggi avrei voluto parlarvi dei pensieri buoni che porta ogni anno il Santo Natale e le speranze che riponiamo nell’anno nuovo che sta per iniziare, e invece sono costretto – mio malgrado – a scrivere e documentare il virus malefico che ha infettato l’Inps, quell’Istituto nato per dare certezze, sollievo e sicurezza alla nostra vecchiaia.</span></div></div><span style="font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">I problemi relativi all’esenzione dalle tasse per i pensionati italiani residenti in Bulgaria, sono noti già da qualche anno. Infatti conviviamo in questa nazione come figli e figliastri, pur avendo gli stessi diritti, perché l’Inps fin dall’inizio ha concesso l’esenzione ai pensionati qui residenti, così come succede in tutte le nazioni europee ed extraeuropee. Poi qualche funzionario si è accorto che questa Convenzione diceva che per essere considerati residenti dovevamo avere anche la nazionalità bulgara e da allora non ha più applicato la defiscalizzazione. Quindi conviviamo qui, con uguali diritti, ma con due parametri opposti: chi prende la pensione detassata e chi ancora paga le tasse in Italia sulla pensione. Tutto questo creato dall’ignoranza dei funzionari Inps in questa materia.</div><div style="text-align: justify;">Poi a luglio la follia. Qualcuno, in alto loco, ha pensato bene di risolvere il delicato problema della defiscalizzazione con un messaggio agli uffici provinciali. Comunicare ai pensionati residenti in Bulgaria che se non avessero presentato all’Inps un certificato di cittadinanza, sarebbe stata revocata la defiscalizzazione. La Convenzione parla di nazionalità e a noi chiedono la cittadinanza, non sembra buffa la richiesta? Queste richieste sono arrivate in tutti i modi: con lettera raccomandata A/R, con e-mail, con telefonata, con lettera sul portale MyInps. Ognuno di noi sa quello che è successo: il panico. Ci chiedevano, dopo anni, quello che non ci avevano mai chiesto prima.</div><div style="text-align: justify;">Ma non hanno neanche aspettato le risposte, perché molti hanno avuto la pensione tassata già a luglio, altri ad agosto e altri ancora a settembre. A molti di coloro cui è stata mandata la comunicazione, invece, non è stato tolto alcunché. Ma l’alzheimer dell’Inps prosegue quando ad agosto iniziano ad arrivare comunicazioni di riaccredito delle somme che erano state tolte a luglio. Questo calvario è continuato fino a novembre, quando quasi tutti – in questo mese – erano rientrati del maltolto. Perché dico quasi tutti? Perché ad altri, ancora, nonostante questa retromarcia dell’Inps Centrale, gli uffici provinciali continuano a tassare la pensione mensile e sempre sulla stessa pensione tolgono anche gli arretrati esentati da gennaio. L’eccidio continua anche per l’anno 2023. In che modo? Togliendo ai malcapitati l’Irpef mensile più tutta la restante imposta in un’unica soluzione. Non ci credete? Da 1.774,18 euro gli hanno accreditato 286,35 euro. Non si vede molto bene ma le cifre sono quelle descritte. A settembre, a un pensionato non è stata elargita la pensione perché tra imposta mensile e arretrati, lo dice proprio il cedolino, il conguaglio era zero.</div><div style="text-align: justify;">Ritengo che questo sia un comportamento criminale che nulla ha di legalità e di umanità, che non sia possibile attribuire all’Istituto ma a singoli funzionari frustrati e invidiosi con nascoste patologie criminogene. Se fossero persone normali dovrebbero domandarsi come può un pensionato vivere con la somma restante. Non c’era forse una volta quella somma di sopravvivenza sotto la quale non si poteva scendere?</div><div style="text-align: justify;">Avrete certamente avuto notizia di gente che uccide, fa stragi oppure si suicida… ognuno di noi in cuor suo pensa che quella persona di sicuro è impazzita. Qualche volta dovremmo chiederci: è impazzita o l’hanno fatta impazzire? Perché di certo ci deve essere una causa scatenante, e questa potrebbe nascondersi sotto le spoglie di un funzionario che si accanisce sul pensionato a prescindere dalle ragioni e dai regolamenti.</div><div style="text-align: justify;">Abbiamo notizia di una recentissima positiva sentenza che riguarda proprio la defiscalizzazione delle nostre pensioni. Il Tribunale ha rigettato le tesi dell’Inps che si appellava alla Convenzione e ha riconosciuto pienamente le nostre ragioni di residenti fiscali in Bulgaria, anche senza cittadinanza e senza nazionalità. Questo ci fa sperare per il prossimo futuro, ma in ogni caso continueremo a sollecitare i nostri politici perché si modifichi questa Convenzione criticata anche dal magistrato che ha emesso la suddetta sentenza.</div><div style="text-align: justify;">Colgo l’occasione, adesso che mi sono liberato del rospo che avevo dentro, per augurare a tutti gli italiani e pensionati residenti in Bulgaria e nel mondo, un felice e santo Natale, con la speranza che il 2023 – oltre che la salute e la serenità – porti la pace nei nostri cuori e nel mondo.</div></span>totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-88539896362789022792022-09-22T12:03:00.000+03:002022-09-22T12:03:40.500+03:00ANNUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB94itKfJFoWR-IjeAJ3ymliN8DDHvmQKrA7yCySoLelf-149rzzG4GsbbtQCHVl3P5BlFPqNXqA_qIOG2YWvZEcGovmqGf_0RRbjoCCXK6a5q-PXLamAV2ZLh7J9rNMUX1Xu_9BiwSg_WMzOgFWQJZiO71Eq2vnYAenFuRfUwhZ8Ev8gK3c0msCHn/s300/download.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="127" data-original-width="300" height="127" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB94itKfJFoWR-IjeAJ3ymliN8DDHvmQKrA7yCySoLelf-149rzzG4GsbbtQCHVl3P5BlFPqNXqA_qIOG2YWvZEcGovmqGf_0RRbjoCCXK6a5q-PXLamAV2ZLh7J9rNMUX1Xu_9BiwSg_WMzOgFWQJZiO71Eq2vnYAenFuRfUwhZ8Ev8gK3c0msCHn/s1600/download.jpg" width="300" /></a></div><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">E' la famosa frase con la quale il
protocardinale annuncia l'elezione del nuovo Papa.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: georgia;">La nostra
gioia, oggi, non è riferita alla elezione del Papa, al quale auguro
lunga vita, ma alle notizie che pervengono, a macchia di leopardo,
dalle varie sedi Inps che già da giugno avevano iniziato a mandare
le lettere di ritassazione delle nostre pensioni. Stanno arrivando,
giorno dopo giorno, le lettere che ci comunicano che la lettera che
ci avevano mandato era uno scherzo per testare le nostre valvole
cardiache.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: georgia;">Infatti, con la seconda lettera, l'Inps comunica che
ci riaccredita le somme che aveva prelevato in precedenza.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: georgia;">Questa
è la notizia che sta arrivando a tutti i pensionati residenti in
Bulgaria. Notizia indubbiamente meravigliosa, ma che dà adito anche
a molti dubbi che dovremo dissipare al più presto. Infatti tutto
questo sta avvenendo nel silenzio più assoluto da parte
dell'Istituto che - bisogna ricordarlo - gestisce i nostri soldi ma
non ne è il padrone.</span></span></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: georgia;">Ognuno di noi pensionati adesso vorrebbe
sapere: è una decisione definitiva? è una moratoria in attesa di
ulteriori approfondimenti? vuol dire che abbiamo ragione noi
pensionati? e se abbiamo ragione possono richiedere l'esenzione anche
coloro cui è stata rifiutata? e, sempre se abbiamo ragione, perché
non chiedere alla Agenzia delle Entrate gli anni arretrati che
abbiamo chiesto ma sono stati negati a tutti?</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: georgia;">Oggi tiriamo un
sospiro di sollievo, ma continueremo a restare vigili perché la
battaglia non è finita, anzi è appena iniziata. E finirà soltanto
quando avremo la certezza che la decisione sia definitiva. Danni ne
sono stati fatti tanti dacché da febbraio 2020 i pensionati italiani
che volevano trasferirsi hanno cercato altri lidi e già parecchi di
noi, in questo ristretto lasso di tempo, hanno fatto le valigie per
la Grecia e l’Albania. Per non parlare dei danni economici arrecati
a pensionati che hanno visto decurtate le pensioni del 50% e
addirittura - vergognosa questa – del 100%.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: georgia;">Mi telefona un
pensionato dicendomi che non ha ricevuto la pensione a settembre. Mi
metto in contatto con Citi Bank che mi risponde che il profilo del
pensionato è attivo ma la pensione non è arrivata. Scrivo all’Inps
di appartenenza e mi danno questa risposta:</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: georgia;">"""Buon pomeriggio, nel cedolino di settembre 2022 si evincono le voci "conguaglio irpef a debito per ricostituzione" e "trattenute irpef" che azzerano completamente la mensilità. Distinti saluti. U.O. Attività Successive al Primo Pagamento INPS di...""".</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: georgia;">E’ successo anche
questo, purtroppo, per cui cerchiamo di essere compatti, per favore,
perché se dovesse verificarsi un altro <i>casus belli</i>,
passeremo brutti momenti. Questi signori non guardano in faccia a
nessuno.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: georgia;">Forse sto parlando
troppo, ma queste cose è bene e giusto che si sappiano, perché dopo
aver ciascuno di noi lavorato una vita intera, abbiamo diritto a un
po’ di rispetto. E’ troppo?</span></span></div><p></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
</p><div style="text-align: justify;"><br /></div>
<p></p>totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-77558285370788084272022-08-23T16:05:00.001+03:002022-12-16T15:48:33.401+02:00INFORMAZIONI PER I CONNAZIONALI PENSIONATI RESIDENTI IN BULGARIA<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Il mio cellulare è bollente, cari colleghi pensionati, e le ferie
del Patronato le sto trascorrendo anche tra una telefonata e l’altra.
Questa non vuole essere una lamentela, anche perché – anche se le
persone che dovrebbero darci delle risposte sono in ferie – io
comunque sto preparando le linee da seguire non appena queste ferie
saranno finite. Resta in ogni caso il vuoto di potere decisionale che
accomuna Italia e Bulgaria. Sì… perché credo che tutto sia stato
programmato scientificamente. Infatti, come negli oroscopi più cupi,
c’è stata una congiunzione astrale che fatalmente ritarderà i
nostri contatti con autorità bulgare e italiane per sede vacante,
aggravata dal periodo estivo nel quale si pensa solo al mare, al sole
e alla montagna.</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">L’Inps
ha mandato e sta ancora mandando nei modi più diversi queste
lettere, nelle quali ci chiede la cittadinanza bulgara per poter
continuare a godere dell’esenzione dell’Irpef sulla pensione. Ma
vorrei attirare la vostra attenzione su una cosa sulla quale
generalmente non ci soffermiamo. Noi riceviamo le lettere dall’Inps
e pensiamo che l’Inps sia l’autore del dramma che stiamo vivendo.
Non è così, anzi…
</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">L’Inps
è soltanto un sostituto d’imposta, che versa le nostre quote Irpef
all’Agenzia delle Entrate di Pescara. E’ quell’ente che per
tutti questi anni, sbagliando, ci ha concesso questa esenzione. Infatti questa parte della Convenzione che ci riguarda è talmente astrusa,
atipica e inconsueta, farcita di burocratese, da indurre nell’errore
gli stessi che con il burocratese convivono quotidianamente. Nella
Convenzione si parla di nazionalità ma adesso ci chiedono la
cittadinanza… insomma, diciamo che è un bel casino all’italiana.</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">Il
nostro vero avversario, il signor NO, subdolo e nascosto, è
l’Agenzia delle Entrate di Pescara. Non potremo mai sapere cosa
succede nelle ovattate stanze di queste istituzioni e di quanti vaffa
si saranno mandati, fatto sta che solo l’Agenzia delle Entrate può
aver costretto l’Inps a tornare sui propri passi. Vedremo poi quale
altra sorpresa tirerà fuori l’AdE dal cappello a cilindro.</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;">La
nostra ambasciatrice, S.E. Giuseppina Zarra, nella lettera di
risposta alla nostra, nella quale lamentavamo i modi surreali con i
quali ci stavano togliendo l’esenzione dall’imposta, in data 5
luglio ci ha comunicato che aveva già contattato il MEF italiano e
il MEF bulgaro per esaminare la questione ed eventualmente procedere
alla revisione e all’aggiornamento della Convenzione, e che ha
anche sollecitato questi incontri per risolvere la questione
cittadinanza o nazionalità, anzi direi più che per risolvere per
cancellare questa parola. Non abbiamo alcun dubbio sulle affermazioni
della nostra ambasciatrice, e La ringrazio pubblicamente, ma i tempi
che corrono rendono le acque chete e sonnolente, per cui invito tutti i pensionati
a scrivere e-mail di protesta alla <span lang="en-US">Agenzia delle
Entrate di Pescara (</span><a href="mailto:dp.pescara@agenziaentrate.it"><span style="color: #ffe599;">dp.pescara@agenziaentrate.it</span></a><span lang="en-US">)
e alla </span>nostra <span lang="en-US">A</span>mbasciata italiana <span lang="en-US">a
Sofia </span>(<span style="color: white;"><a href="mailto:segreteria.sofia@esteri.it">segreteria.</a><a href="mailto:segreteria.sofia@esteri.it">sofia@esteri.it</a></span><span lang="en-US">)
</span><span lang="it-IT">nell’intento di far arrivare la nostra
protesta a Roma a coloro che lasciano le poltrone ma anche a quelli che le occuperanno. Tanti di noi non sono in grado di farlo perché l’età
ci allontana dalla tecnologia, e allora cerchino anche qualche amico
che possa aiutarli. Dobbiamo essere in tanti… forse non siamo
tecnologici, ma abbiamo un cuore e un’anima e soprattutto abbiamo
dato una vita intera al lavoro.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;"><span lang="it-IT">C</span><span lang="it-IT">olleghi
pensionati, sono arrivate già tante adesioni al Comitato istituito
per interloquire con le autorità bulgare, ma ne aspetto ancora
tante, mandate la richiesta di adesione al Patronato
(</span><a href="mailto:antonio.tutino@enasc.it"><span style="color: #ffe599;">antonio.tutino@enasc.it</span></a><span lang="en-US">
oppure </span><a href="mailto:tutantonio@gmail.com"><span style="color: #ffe599;">tutantonio@gmail.com</span></a><span lang="en-US">)
e</span><span lang="it-IT"> vi manderemo il modulo di adesione.
</span><span lang="it-IT">Ricordatevi che il Patronato è al servizio
di TUTTI, iscritti e non iscritti, ed è gratuito.</span><span lang="it-IT">
</span><span lang="en-US">Solo facendo squadra potremo essere
ascoltati per risolvere positivamente questa disgustosa ingiustizia. </span></span></p><p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype; font-size: medium;"><span lang="en-US">Un’ultima considerazione: questo problema
non potrà essere risolto dall’oggi al domani, per cui prego ognuno
di noi pensionati di aver pazienza e non aspettarsi che a ottobre
possa già essere risolto. Ognuno è libero di ascoltare tutte le
voci che girano sui social, ma non fatevi illudere da soluzioni
</span><span lang="en-US">immediate e miracolosi espedienti. Il
nostro obiettivo primario è quello di far intervenire i tecnici del
settore per una provvisoria moratoria, in attesa che a livello
politico possa poi essere aggiornata la Convenzione.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p> </p>totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-9609970759500409602022-07-28T16:38:00.001+03:002022-07-28T16:40:22.316+03:00USCIAMO DALL'INCUBO MA INIZIA IL DRAMMA<p><span style="color: red; font-size: medium;"><b>Convenzione Italia-Repubblica POPOLARE di Bulgaria di 32 anni fa</b></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;">Ecco cosa stiamo subendo... una Convenzione stipulata con uno Stato ex-comunista, ma che oggi fa parte a pieno titolo della Comunità Europea, perché è stata cancellata quella parola odiosa, POPOLARE.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;">Ma pur essendo trascorsi 32 anni e la Bulgaria è una nazione libera e democratica, i nostri burocrati - assecondati dai governanti - continuano ad applicare una regola che forse andava bene una volta, ma che oggi, in questa cosiddetta Comunità Europea, viene applicata sui cittadini italiani residenti in questa nazione, come una spada di Damocle, a differenza di quanto avviene nelle Convenzioni stipulate sia in Europa che nel mondo. Viviamo e siamo residenti a tutti gli effetti in Bulgaria e secondo la legge bulgara siamo anche residenti fiscali, ma mentre in tutte le altre nazioni possiamo decidere dove pagare le tasse, chi risiede in Bulgaria le tasse sulla pensione le paga in Italia. A quanto assomma nel bilancio dello Stato questo razzolamento che sta facendo su di noi? A 0,00000000000001. Forse basta appena per mandare mezzo carro armato in Ucraina, ma sta invece distruggendo tanti di noi che hanno anche preso impegni basandosi sulle loro entrate mensili. Ecco perché dall'incubo delle prime dicerie siamo adesso passati al dramma, che ci porteremo dietro per tanti anni.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;">Naturalmente questa cervellotica decisione sarà contestata a tutti i livelli e riusciremo alla fine, ne sono certo, a far cambiare questa normativa che pervicacemente vogliono imporci. Ma noi saremo testardi fino in fondo, e sono certo che alla fine avremo giustizia. In un proverbio siciliano la goccia dice alla pietra: <i>dammi tempu ca ti perciu</i> (dammi tempo che ti buco) e alla fine bucheremo questa Convenzione.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;">L'Inps, dietro ordine dell'Agenzia delle Entrate, sta facendo marcia indietro mandando a tutti i pensionati residenti in Bulgaria una lettera nella quale chiede il certificato di cittadinanza bulgara, altrimenti la pensione già esentata dalle imposte verrà ritassata. Così l'altro ieri, 26 luglio, anche a me è arrivata una raccomandata A/R dello stesso tenore, che pubblico, e siccome chiedono anche una risposta celere per e-mail, pubblico anche la risposta che ho mandato il giorno dopo.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWrzbvAzRKIuBqfV65Huyjl3iHz_0tE6vOn5bS_1hP9Lez6DPi77ngS0h-BhkQISZtRcVc961b21BEJkyWQY5tD-8wN1mkSvMLDyfDLcE5NGY-UQ67JRHY9J0bZVe25OSg9Mfu0q3ls2yZw2_yD8UqWSzSneJ3BhGXhUtvF359AmCdp2aJ3JVwEk2p/w640-h480/20220728_154537.jpg" width="640" /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"><br /></span></div></div><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;">Ecco la risposta:</span></p><div style="text-align: justify;">Preg.mo dr. Piergentili,</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">con riferimento all'oggetto Esenzione fiscale sulle mie pensioni, posso solo rispondere che non ho alcun obbligo di dimostrare il possesso della cittadinanza bulgara, anche perché non mi è stato mai chiesto sin dalla domanda di esenzione. Solo adesso l'Istituto ha scoperto che questo sarebbe un requisito necessario per ottenere l'esenzione fiscale. Le cose più strane succedono sempre e solo in Italia. Invece di fare mea culpa per non essere stati in grado di interpretare una Convenzione, in effetti anomala, adesso chiedete ai pensionati residenti in Bulgaria la cittadinanza bulgara, quando sapete bene che forse il 2 per mille ha questa cittadinanza. E' talmente evidente questa anomalia che l'Inps ha ritenuto, per tanti anni, di dover concedere l'esenzione dall'imposta, come è d'uso in tutte le altre nazioni europee.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Niente di personale nei suoi confronti, dr. Piergentili. Lei si è attenuto alle disposizioni che le hanno dato. Potrei risponderle che ho la cittadinanza bulgara perché come cittadino europeo appartengo anche a questa nazione, quindi essere cittadino bulgaro di nazionalità italiana. Ma anche qui farei un buco nell'acqua perché in questa stramaledetta Convenzione non esiste la parola cittadinanza ma nazionalità. Provi ad aprire la Convenzione lei personalmente, così si renderà conto di trovarsi in una situazione kafkiana... la Convenzione parla di nazionalità e l'Inps ci chiede la cittadinanza. Non le sembra assurdo? Ma lei non ne ha colpa e anzi ha il merito di dover leggere queste mie sconsiderate elucubrazioni.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Potrei dire di essere cittadino bulgaro perché vivo in questa terra da più di sedici anni e sono stato il primo o secondo pensionato a emigrare in Bulgaria. Sì, dottor Piergentili, sono emigrato come i tanti che oggi approdano sui barconi, ma io ho dovuto mettermi in regola in tutto altrimenti in Bulgaria non potevo risiederci. E se sono venuto a vivere in Bulgaria, seguito poi da tanti altri, non è stato per il piacere di viaggiare, ma per poter vivere una vecchiaia più dignitosa e serena, con un costo altissimo: lontano dai figli, dai nipoti, da mio fratello e da tutti i parenti. Ma per sopravvivere si fanno anche questi sacrifici.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Dopo sette anni arriva anche a me la notizia che i residenti all'estero possono chiedere di pagare le imposte nella nazione ospitante, se sono inferiori a quelle italiane. E qui, invece, avevamo la fortuna di non pagarle, perché i pensionati sono esentati dalle tasse. E quelle imposte non pagate ci hanno fatto tanto comodo, dottor Piergentili. Pensi che qualche volta sono riuscito a fare dei regali ai nipoti e ho aiutato economicamente i figli che non navigavano nell'oro. Sono riuscito anche a togliermi qualche piccolo sfizio, ho fatto male forse? Oggi dico a me stesso: meno male che l'ho fatto altrimenti mi sarei ritrovato solo con un pugno di mosche.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Abbia pazienza, dottor Piergentili, ho finito. Mi sono rimaste le ultime considerazioni. In un'Italia che butta ai porci miliardi di euro, alcuni pedanti e scrupolosi burocrati si sono accorti che, anche se è assurda questa regola solo per la Bulgaria, bisogna ritornare a tassare questi fannulloni che portano le loro pensioni all'estero dopo aver sgobbato tutta una vita in Italia.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Italia amara per noi, purtroppo. Tante volte ho giurato che ci sarei tornato a piedi in Italia, se avessi potuto vivere come ho vissuto questi anni in Bulgaria, in serenità e con decoro. Ma oggi è ancora più difficile un ritorno. Tra l'altro oggi in Italia è impossibile morire perché addossi ai parenti un debito decennale. Quindi continuo a restare in Bulgaria finché il Padreterno me ne dà la possibilità e quando verrà il mio turno sarò almeno in grado di lasciare il dovuto per un funerale. Voi continuate a rastrellare sui poveri cristi, ma un giudizio verrà per tutti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La ringrazio per la pazienza, dottor Piergentili. Ritassatemi pure quella misera pensione, perché pur essendo cittadino europeo e bulgaro, sono sempre fiero di essere nato nel Paese più bello del mondo. E che quei 300 euro tolti alla mia pensione, vadano pure in tasca a qualche altro fruitore del reddito di cittadinanza. Poveri noi, povera Italia.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;">Pazardjik, 26 luglio 2022, ore 22.25</div><div style="text-align: justify;"><br /></div> <br /><br /><br /><br />totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-15485298451704973312022-01-30T00:14:00.001+02:002022-01-30T00:28:53.960+02:00LA STRANA COPPIA<div style="text-align: justify;"><span style="color: #e06666; font-family: verdana; font-size: medium;"><b>Lettera al rieletto Presidente della Repubblica Sergio Mattarella</b></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: #e06666; font-family: verdana; font-size: medium;"><b><br /></b></span></div><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiBv0agae2GzarGe67IvUjTvormH-2Rh8BU0voBzyvRbV-4jPZ86luu-tryTti1kJIKyFTplfeRKq_MDi_Cgq2HjbHNXhmUf1eL6c6u6N-nxMHqmZVtlOcBkFYLa5vHdDnfmS-bWVW5pbxaRvD011CaaJfXSuh4-lDQilZShOoaVD3uyth7oddIrGmO=s306" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="165" data-original-width="306" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiBv0agae2GzarGe67IvUjTvormH-2Rh8BU0voBzyvRbV-4jPZ86luu-tryTti1kJIKyFTplfeRKq_MDi_Cgq2HjbHNXhmUf1eL6c6u6N-nxMHqmZVtlOcBkFYLa5vHdDnfmS-bWVW5pbxaRvD011CaaJfXSuh4-lDQilZShOoaVD3uyth7oddIrGmO" width="306" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;"><br /></div><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;">Mi permetta per prima cosa farle gli auguri, caro Presidente. Per la seconda volta in Italia è successo il miracolo di far risuscitare un Presidente che si apprestava a tornare alla vita di qualsiasi normale cittadino, a fare il nonno forse, a curare le piante se ne ha la passione, ad alzarsi la mattina tardi se ne ha voglia e magari bighellonare per casa come tanti di noi persone anziane.</div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;"><br /></div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;">Sono veramente contento, signor Presidente. Mi sento onorato di avere un conterraneo di tanto alto “profilo”, come si usa dire nel mondo politico; anzi il profilo più alto di tutti, perché mille e più grandi elettori non sono stati capaci di trovarne uno uguale. E poi abbiamo la stessa età, ma non mi permetterei mai paragonarmi a lei, signor Presidente, perché lei si è caricato un fardello ben più pesante del mio. Il tapino sono io che con un incarico di Patronato, pur facendo il mio lavoro per passione e per ammazzare il tempo, alla bella età di ottanta anni, spesso ho bisogno di riparazioni, come succede alle auto vecchie che spesso si bloccano e sto pensando di mettermi da parte per far largo a qualche persona più giovane.</div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;"><br /></div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;">Lei, invece, è costretto – suo malgrado, penso – a continuare a gestire una banda di incapaci che dopo una settimana ancora non trovavano un profilo abbastanza alto e, come nel gioco dell’oca, sono tornati alla casella di partenza. La sua rielezione mi ricorda quella di Oscar Luigi Scalfaro nel 1992, quando – dopo quindici scrutini - al sedicesimo, finalmente, dissero che era stato eletto un “galantuomo” (così lo appellarono allora). E allora ho pensato quanto stavamo messi male se tra più di mille grandi elettori, solo alla sedicesima chiama era stato trovato un galantuomo. Adesso è accaduto lo stesso episodio… dopo sette scrutini, dove si sono viste le proposte e i veti più demenziali, i buoi sono tornati nel recinto, pregando il padrone che andava in pensione di rimandare il meritato riposo. Lei, signor Presidente, è la persona dal profilo più alto di tutti, questo è vero e ne sono convinto.</div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;"><br /></div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;">Sapendo come i buoi fossero inquieti, aveva pensato bene di assumere quello stalliere che li ha tenuti mansueti fino adesso. Lei con quella assunzione ha fatto un capolavoro. Ricordo un film commedia degli anni sessanta intitolato “La strana coppia”, con Walter Matthau e Jack Lemmon, due amici antitetici, costretti a convivere sotto lo stesso tetto. La differenza sta nel fatto che quella era una commedia, mentre noi stiamo vivendo un tragico dramma e siamo fortunati ad avere questa strana coppia alla guida di un’Italia che – nonostante quello che dicono i buoi – sta andando a rotoli e solo uno stalliere come Draghi può rimettere in ordine questo sconquasso.</div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;"><br /></div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;">Tra pandemia e Speranza, debito pubblico, energia elettrica e gas alle stelle, disoccupazione galoppante e soldi, tanti soldi, che dovrebbero arrivare dall’Europa per il piano nazionale di ripresa e resilienza, se non ci foste voi due al comando, questi spiaggiati della politica sarebbero capaci di disperdere l’unica vera grande occasione, forse l’ultima, che abbiamo per fare quello che non si è fatto in quarant’anni.</div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;"><br /></div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;">I malevoli dicono anche che questo Parlamento ha lasciato tutto come prima, per essere sicuro che tanti suoi rappresentanti maturassero i 4 anni 6 mesi e 1 giorno e acquisire il diritto alla pensione di parlamentare, mentre milioni di poveri cristi dopo 40 anni di lavoro ancora devono subire. Ma io non credo che il motivo sia questo, non posso credere che un eletto dal popolo italiano, possa pensare prima di tutto alla sua tasca e poi al bene comune. Sarà certamente una calunnia.</div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;"><br /></div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;">Devo ringraziarla anche perché mi ha risparmiato lavoro e denaro. Infatti ero già pronto a sostituire la sua foto appesa al muro che guarda la mia scrivania. Quando è stato eletto avevo provato a chiederla alla nostra ambasciata a Sofia, ma mi hanno risposto che non ne avevano. Quindi ho dovuto scaricarla da internet e farla poi sviluppare su carta. Mi perdoni, signor Presidente, dimenticavo di dirle che sto scrivendo da Pazardjik, una graziosa città bulgara di provincia, dove ho dovuto emigrare da pensionato, primo di tanti altri, per poter trascorrere una vecchiaia decorosa e serena, ma con l'Italia sempre nel cuore.</div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;"><br /></div></span><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;">Un consiglio, però, mi permetto di darglielo, signor Presidente. Adesso che è ritornato al Quirinale, ci stia per il tempo strettamente necessario, vale a dire fino alla scadenza della prossima legislatura, poi chiami il direttore dell’orchestra parlamentare e trovi il modo di farsi sostituire da lui. Lei potrà finalmente riposarsi e tornare tra le persone normali e lui continuerà, con la sua bacchetta, a dirigere il coro bovino. Solo così potremo un giorno sentir cantare </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: center;"><b><i><span style="color: #fcff01;">Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta...</span></i></b></div></span></span><div style="text-align: center;"><br /></div>totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-64018069876278192062021-06-02T09:46:00.004+03:002021-06-02T09:46:58.891+03:00COSE BULGARE...<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></div><div style="font-family: helvetica; text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Oggi voglio raccontare e testimoniare qualcosa che mi ha sbalordito, dopo ben 15 anni di residenza in Bulgaria. Sì… perché questa Nazione non finisci mai di scoprirla, sia in negativo che in positivo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sono arrivato in Bulgaria nel 2006 e dopo 5 anni, nel 2011, ho dovuto rinnovare la mia patente italiana convertendola in quella bulgara.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">La prima sorpresa, allora, è arrivata quando sono andato a ritirarla, perché portava la scadenza nel 2021. A 70 anni rinnovare la patente e avere la validità di 10 anni mi è sembrata una cosa bellissima. Ma gli anni passano e siamo arrivati al 2021, per cui il 7 maggio sono andato per chiedere il rinnovo alla Motorizzazione. Tutti con mascherina, in fila e distanziati, ma dopo un’ora ero già fuori.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Il mio cruccio questa volta era: per quanti anni me la rinnoveranno? Avevo chiesto in giro ma nessuno mi aveva saputo dare una risposta e mi sono vergognato a chiederlo all’impiegata che ha fatto la mia pratica. A 80 anni non posso aspettarmi lo stesso trattamento della prima volta, speriamo me la rinnovino almeno per cinque anni.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri pomeriggio 1° giugno sono andato a ritirarla. Il mio pensiero fisso era la scadenza. Dopo 10 minuti, finita la registrazione al computer della mia nuova patente, eccola finalmente nelle mie mani!</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ho messo le dita sulla scadenza e poco alla volta, come sfilassi una carta al poker, ho cominciato a spostare il dito: dal 2021 al 2 0 3 1. No!!! Non potevo crederci… Altri 10 anni! Cioè, posso tranquillamente guidare fino a 90 anni… Poi penso: speriamo di arrivarci! La patente, in ogni caso, ci arriverà.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">E allora, per forza devo fare il paragone: ma se dovessi rinnovarla in Italia per quanti anni me la rinnoverebbero? Per dieci assolutamente no.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Dimenticavo la notizia ancora più importante: il costo. Che lo crediate o no, ho dovuto sborsare l’esosa cifra di 2 lev, più 15 spesi in precedenza per il certificato medico. 17 lev in tutto. Sì, proprio così… euro 8,50 per rinnovare la patente per altri 10 anni...</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Mi sento italiano dai capelli al dito mignolo del piede, ma mi sento di gridare al mondo:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><span style="color: #ffa400; font-family: verdana; font-size: medium;">BULGARIA, TI AMOOOOOoooooo!!!</span></div>totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-25649412259916413942021-05-11T17:15:00.000+03:002021-05-11T17:15:59.834+03:00RESILIENZA: Chi era costei?<div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Nella vita non si finisce mai di imparare, diceva mio nonno. E’ vero, e il primo che riconosce la propria ignoranza sono io. A motivo della mia professione, 32 anni come linotypista e 7 da fotocompositore, ho battuto a macchina - per essere stampati - migliaia di libri e di articoli di scrittori studiosi e giornalisti che trattavano gli argomenti più svariati. Ebbene, in tutti quegli anni non mi sono mai imbattuto nella parola magica che oggi va per la maggiore: <span style="color: #ffa400;"><b>RESILIENZA</b></span>. Ricordo che la prima volta l’ho sentita pronunciare da un politico e mi sono dovuto ricredere sul nostro parlamento che avevo giudicato fino a quel momento il più ignorante della nostra storia repubblicana. Azzo!!, mi son detto, qui si disquisisce ad alti livelli!</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Con la mia curiosa ignoranza, alla fine, sono andato su internet e finalmente anch’io, dopo una vita, ho capito il significato della parola. Ma non lo dico, perché voglio che anche chi mi legge, vada su internet e sui tanti dizionari a disposizione, per comprenderne il significato. Perché se oggi in mezzo a un discorso o un dibattito, che sia tra amici o in tv o sui giornali, non ci butti dentro una <b>resilienza</b>, allora sei proprio un ignorante anche un po’ cafone. Il parlamento e il governo ne hanno fatto addirittura un impegno proiettato nel futuro, creando un PNRR. Ecché vor di’?, direbbe Montesano. Il PNRR è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Hai capito? La resilienza l’hanno elevata a legge dello Stato. Una volta si gridava W la Resistenza. Oggi si grida W la Resilienza!</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Ho voluto fare questo preambolo per rendere leggero l’argomento, ma di leggero in verità c’è poco, perché mi accorgo sempre più che ogni giorno continuano a prenderci per i fondelli con queste parole pompose e incomprensibili al novanta per cento degli italiani, perché se non capisci stai zitto per non far vedere agli altri la tua ignoranza. Ma quanti sono gli italiani che sanno cosa vuol dire <b>resilienza</b>? Questa parola esiste da tempo immemorabile, ma è stata usata finora solo da studiosi addetti ai lavori, il 97 per cento della gente comune non l’ha mai sentita, ma adesso è fico pronunciarla e fa tendenza. Di positivo c’è solo una cosa: è una parola italiana.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Perché di più grave, a mio giudizio, sono tutte quelle parole inglesi che sono entrate nell’uso comune dopo questo maledetto virus: si inizia con il <i>lockdown</i>, poi <i>smart working</i>, <i>recovery fund</i>, <i>clic day</i>, <i>triage</i>,<i> hub</i>, <i>baby sitting</i>,<i> influence</i>r, ecc. pronunciati bene o male ma buttati lì. Fin qui potremmo dire che è anche un bene perché impariamo l’inglese o il francese, sempre dopo essere andati su internet a vedere il significato di una parola, che per gli anglofoni poi vuol dire tante altre cose. Ma noi abbiamo la lingua più ricca, più bella e più dolce del mondo e andiamo a scavare nei pozzetti degli altri? L’unico termine inglese che posso approvare è fatto di tre parole: <b>Made in Italy</b>. Questo è comprensibile a noi e a tutto il mondo perché tutto il mondo invidia l’Italia, iniziando dalla lingua alla cultura, all’arte, all’artigianato, alla moda, alla enogastronomia, alla Ferrari e mi fermo qui. Ecco, tutto questo è <i>Made in</i> <i>Italy</i> e mi va bene.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">I termini inglesi che oggi ti rendono colto agli occhi degli altri sono tanti, purtroppo, ma l’ultimo che ho citato proprio non mi va giù:<b><span style="color: #ffa400;"> influencer</span></b>. E’ un mondo che nasce sui social, popolato generalmente da giovani e giovanissimi, che hanno al centro un furbacchione o una furbacchiona che si arricchiscono alle spalle di coglioncini chiamati anche loro col termine inglese <b>follower</b>, che li seguono a occhi chiusi, che non riescono a ragionare con il proprio cervello e si fanno guidare da quello dell’<i>influencer</i>. E d’altronde non dò colpa a questi ultimi ma a chi li segue. Sempre mio nonno, buonanima, diceva che ci sono i furbi perché esistono gli stupidi.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Oggi non sono molto ottimista e mi domando: Italia, Italia mia, dove cavolo stai andando?</span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-22688173015199518472020-12-31T16:31:00.001+02:002020-12-31T16:40:32.006+02:00COVID-19, VACCINI E PRIMATI ITALIANI<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: times;"><span style="font-size: medium;"> </span><span style="font-size: large; text-align: justify;">Il tempo e l’età non mi consentono più di postare i tantissimi articoli che nel tempo hanno arricchito questo blog, tuttavia con questo articolo nel 2020 sono arrivato a 4, e tutti – guarda caso – trattano lo stesso argomento, il Covid-19. Questo mostro velenoso ha dato in pasto ai giornali e alle televisioni almeno il 60% delle loro pagine e palinsesti, e anch’io non sono da meno con il mio 100%. Ci sarebbe da parlare anche della Bulgaria, ma mi perdonino i bulgari, il mio cuore batte preoccupato soprattutto per l’Italia, perché lì ho lasciato gli affetti più cari.</span></span></p><p><span style="font-family: times; font-size: large; text-align: justify;">Il mio, comunque, vuol essere un discorso <i>a latere</i>, per ricordare quanto eccelliamo, come popolo, sopra ogni altro. Nella enogastronomia, nella cultura, nell’arte, nelle bellezze naturali, e queste son poca cosa, perché il Covid ha dimostrato ancora una volta, che siamo primi senza <i>ex aequo</i> in Europa e quasi quasi nel mondo, almeno percentualmente. </span></p><span style="font-family: times;"><div style="font-size: large; text-align: justify;"><span style="color: #ffa400;">PRIMI</span> in Europa ad importare il Covid-19, ma additati come esempio in tutta Europa; tutti parlavano dell’efficienza e della bontà del sistema Italia. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Con 74.000 morti che continueranno ad aumentare, in Europa non può batterci nessuno. <span style="color: #ffa400;"><span>PRIM</span><span>I</span></span>. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Con 209 miliardi di euro siamo i più premiati dall’Unione Europea. Una cifra così non l’avevamo mai sognata, ma il guaio sarà come spenderla. Forse ci aiuteranno 300 consulenti più ministri vari. <span style="color: #ffa400;"><span>PRIMI</span>. </span></div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Diventeremo <span style="color: #ffa400;"><span>PRIM</span>I</span> anche per come li avremo spesi male, ma questo dovrà ancora avvenire, anche se sarei felice di sbagliare la previsione. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">A comprare mascherine, guanti, siringhe, tamponi, ventilatori e via dicendo siamo stati ovunque quelli che li abbiamo comprati più cari in Europa.<span style="color: #ffa400;"><span> PRIMI</span>.</span> </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Abbiamo una <i>task force</i> che tutto il mondo ci invidia: il governo si è circondato di qualche migliaio di manager, virologi, consulenti con i quali dovremmo sconfiggere il virus e superare brillantemente il disastro economico che ci sta davanti. Persino Trump ne è rimasto colpito. <span style="color: #ffa400;"><span>PRIMI</span>. </span></div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Abbiamo parecchi commissari, ma uno li supera tutti. Per i compiti che gli hanno assegnato dovrebbe essere un alieno, ma i comuni cittadini lo chiamano Arcuri. Io penso veramente che possa essere un alieno, avrete più di una volta sentito la sua voce: metallica e robotica come si sente nei film di fantascienza, fateci caso anche voi. Anche il suo atteggiamento lo dimostra, in supponenza e tracotanza, quello che fa lui è inappellabile e sono cazzi se lo contesti. Penso sia un baluardo inamovibile per condurci fuori dalla pandemia, suppongo abbia già fatto questo in altri mondi.<span style="color: #ffa400;"> <span>PRIMI</span>. </span></div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">E poi siamo i <span style="color: #ffa400;">PRIMISSIMI</span> nei DPCM. Dovevo aspettare 80 anni per sentire per la prima volta questo acronimo (Decreto Presidente Consiglio Ministri). Con me nessun italiano li aveva sentiti prima. Mi ricordano gli anni del militare. Inizialmente ho pensato fossero le famose SRCM, anche esso un acronimo (Società Romana Costruzioni Meccaniche). Le SRCM erano bombe antiuomo e ho subito pensato che con quelle il Presidente Conte volesse bombardare il Covid, anche perché aveva parlato di una vera potenza di fuoco, ma evidentemente avevo capito male. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><span style="color: #ffa400;">PRIMI</span>, sempre parlando di Conte, ad avere un Presidente del Consiglio eletto da NESSUNO, ma questo sarebbe passato in sott’ordine se avesse fatto le cose per benino, come suol dirsi. Quello che sta succedendo certamente non è cosa da poco, peggio di una guerrissima, e questo lo abbiamo capito tutti e si capisce anche che qualsiasi governo possa fare degli errori di valutazione, ma persistere negli errori e far poi pagare pegno ai cittadini è diabolico o da inetti. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Questo avvocato professore, facendo da tramite e sensale tra due partiti che si odiano e con lo stato d’emergenza che avremo per chissà quanto tempo, sta provando ad arrogarsi un potere che nessun altro Presidente del Consiglio ha mai avuto, è diventato oltre che padrone della Rai, anche un uomo di spettacolo, quello che con un inglesismo si potrebbe definire uno<i> showmen</i>, ha fatto più spettacoli lui che Antonella Clerici. I sondaggi dicono che piace molto alle <i>teenagers</i>, probabilmente perché racconta molte favole. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Solo un altro arrogante come lui potrebbe scalzarlo da Palazzo Chigi, ma questa è una favola che ancora non si sa come finirà. Una volta <i>Stai sereno</i> di renziana memoria e un’altra <i>Ciao</i>, sempre metodo renziano ricicciato. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Potremmo pensare che essendo arrivati i vaccini tutto si risolverà presto. No sarà affatto così. Intanto devono arrivare e poi dovrebbero vaccinarci quei medici e infermiere che il governo sta cercando disperatamente, attraverso bandi emessi all’ultimo momento. Perché Arcuri non può pensare alla pandemia e ad altre mille cose, è solo un terralieno. Poi anche alcune centinaia di operatori sanitari hanno dichiarato che loro non si vaccineranno, e allora a me, piccolo ignorante uomo della strada, nasce un interrogativo e un dubbio: perché non vogliono vaccinarsi? Dovrebbero essere i primi perché in prima linea, per cui, dubbioso, penso debba esserci qualcosa di oscuro in questi vaccini. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Certamente sono state bravissime le case farmaceutiche a sfornare tutti questi vaccini in circa 8 mesi quando generalmente servono anni per testarli. La quasi totalità del mondo scientifico, insieme ai governi, si sta sgolando per convincerci a farlo volontariamente (ma finirà per essere di fatto obbligatorio), ma questo stesso mondo scientifico è quello che per mesi e mesi ci ha detto tutto e il contrario di tutto. Chi mi dice che questa volta mi dicano la cosa giusta? Questo potrebbe pensare qualsiasi povero uomo della strada, anche ignorante in materia. Da come stanno andando le cose, mi sembra si debba seguire il pensiero unico: vaccinarsi, e chi non si vaccinerà sarà bandito dal consorzio umano. Democrazia moderna. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Io, sinceramente, penso sia utile vaccinarsi anche se, in tutta la mia vita ho fatto solo a 5 anni quello contro il vaiolo. Poi mai più nessun vaccino e soprattutto nessuna influenza mai. Dovrei farlo adesso a 80 anni quando penso che evidentemente il mio organismo ha gli anticorpi naturali? Ma pur non facendolo, vedendo i danni mortali che sta provocando questo virus, dico a ognuno che incontro che bisogna farlo. Non sono un no-vax. Quanto a me, mi affido a Dio e al destino. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Non parlo dei<span style="color: red;"> </span><span style="color: #ffa400;">RISTORI</span> perché questo governo non ha saputo neanche trovare la parola adatta, forse troppo intento a buttarci in faccia quelle parole inglesi che la maggior parte della gente non capisce ma che servono a intorbidare le acque. La lingua italiana dovete usare, per primi voi politici e governo. La lingua italiana è la più ricca di tutte e la più bella. In questo siamo primi ma non la usate. Il dizionario Treccani definisce la parola ristori: compenso, risarcimento. Quello che il governo ha dato non è né compenso né risarcimento, quello si chiama elemosina, che sarebbe già benefica se fosse volontaria ma questa è una elemosina imposta, ed è vergognosa. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Ricordate 9 mesi fa quando si diceva <i>Andrà tutto bene</i>? Già allora mi ero permesso di aggiungere “per chi sopravviverà”. Tanti se ne sono andati e tanti altri ancora se ne andranno, abbiamo solo bilanci parziali, ma alla fine saranno tragici. E come al solito ci saranno le solite forbici: il ricco sempre più ricco e il povero sempre più povero. Ai balconi non si affacciano più famiglie a cantare e agitare le bandiere. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Ce ne sarebbero tante altre considerazioni da fare, a cominciare da <i>cash back</i> e <i>lockdown</i>, ma mi fermo per carità di patria. Perdonate il mio sfogo. Qualcuno lo capirà, altri no; ma oggi mi sono liberato di un rospo che portavo dentro da tempo. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">E’ doveroso ringraziare per abnegazione e senso del dovere, tutto il corpo sanitario che ha avuto centinaia di vittime e le Forze Armate che stanno organizzando logisticamente le prossime vaccinazioni. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;">Auguro a ogni italiano tutto il bene possibile per questo 2021 che arriva, sperando che scacci al più presto questo maledetto mostro che ci sta cambiando anche negli affetti. L’abbraccio e la stretta di mano sono diventate un pericolo mortale. Lo stesso augurio faccio ai bulgari, che probabilmente hanno anche più ragioni di noi per essere incacchiati. </div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: center;"><b><span style="color: #ffa400; font-size: x-large;">Benvenuto 2021 e Buon Anno a tutti!! </span></b></div><div style="font-size: large; text-align: center;"><span style="color: #ffa400;"><br /></span></div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div><div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div> <div style="font-size: large; text-align: justify;"><br /></div></span><div style="text-align: justify;"><br /></div>totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-33346054782429452082020-04-16T21:20:00.000+03:002020-04-16T21:20:17.894+03:00COVID-19. FINE PRIMO TEMPO<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; text-align: justify;">
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non scrivevo da quasi un anno e improvvisamente mi ritrovo a pubblicare un post a settimana, non so se è il risveglio dell’orso o il canto del cigno. Alla mia età propendo più per la seconda ipotesi. Anch’io, evidentemente, sto trovando il tempo per dedicarmi all’impegno preferito. Se continua così noi pensionati potremo contarci a vista d’occhio. In Bulgaria, fortunatamente, ancora si resiste, ma in Italia sta scomparendo la storia del secolo passato, perché la storia la fanno i vecchi. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ci dicono che sta per esaurirsi la fase 1 e si pensa già alla fase 2. Tanto ormai siamo diventati numeri, 1 2 poi verrà 3 e tra non molto ci accorgeremo che con la fase 4 forse avremo finito anche i nostri giorni. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Molti penseranno ch’io sia ostinatamente pessimista; non è così perché sono un ottimista incallito, in special modo da quando soggiorno a Pazardjik, una città ancora lontana dalla tempesta epocale che sta affliggendo l’umanità. Ma questo non mi impedisce di guardare fuori dalla nostra fortunata oasi e vedere l’Italia e mezza Europa che cade a pezzi. Ci assicurano che tutto andrà bene, basta restare a casa. Intanto gli italiani hanno finito di cantare ai balconi l’inno nazionale o <i>Vincerò </i>o <i>Azzu</i></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>rro</i> e stanno iniziando a contare quanto rimane loro in tasca. Penso che quei canti resteranno un lontano ricordo. Da contare ci sono solo i nostri vecchi – e anche kolti giovani, purtroppo - che se ne sono andati, e sono tanti.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: #e69138;"><b>SI PASSA ALLA FASE 2 </b></span></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ci dicono che ai primi di maggio, gradatamente per settori, passeremo alla fase 2, quella cioè della ripresa del lavoro, del commercio, dell’artigianato, del turismo e dell’industria. L’agricoltura, anche zoppa, ha continuato a lavorare, per nostra fortuna, per farci mangiare. Tra la fase 1 e la fase 2, ci dovrebbe essere la fase 1 e mezzo che sarebbero gli aiuti che lo Stato ha profumatamente elargito ai cittadini che hanno avuto la fortuna di ricevere la cassa integrazione o i 600 euro; se poi rimangono alcuni milioni di altri disgraziati che non riceveranno nulla, pazienza… nella statistica finale anche loro faranno parte di quelli che hanno ricevuto mezzo pollo. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Con l’inizio della fase 2 bisognerà far fronte al pagamento della luce, del gas, dell’acqua, all’affitto e agli altri mille balzelli e tasse che non sono stati condonati ma soltanto rimandati di uno o due mesi. Per cui, cari cittadini, iniziate a rimboccarvi le maniche perché l’Italia che produce sta per mettersi in moto, con la speranza che il posto di lavoro sia sempre aperto. Ma che dici, nessuno può essere licenziato, ma se il negozio è chiuso sarai un lavoratore a vuoto, perché nessuno ti potrà pagare lo stipendio. Ma io sono certo che questa Italia, tra mille impicci e mille casini, in qualche modo continuerà a sopravvivere, anche perché abbiamo alle spalle uno Stato-padre e un’Europa-madre che sicuramente non lasceranno che i loro figli sprofondino in un baratro senza fine. Chiamatemi pure Cassandra, ma posso assicurarvi che ne usciremo tutti con le ossa rotte e che avremo tanti anni difficili da mandar giù (come vedete, sono ottimista pure sugli anni che mi restano). L’unica consolazione sarà che chi adesso è ricco, domani sarà ancora più ricco e che i soliti furbetti, su questa disgrazia, avranno costruito le loro fortune. Ve lo posso assicurare con una firma anche su una cambiale. Vogliamo parlare degli aiuti alle imprese? Scusate, non aiuti, <i>prestiti</i>. Lasciamo perdere, per carità di patria. <b>200 </b></span><b><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">mi</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">li</span></b><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>ardiiii</b>, le parole ancora mi rimbombano nelle orecchie... lo ripeteremo alle tante imprese che chiuderanno.</span></div>
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<b style="color: #e69138; font-family: Verdana, sans-serif;">PIO ALBERGO TRIVULZIO… FINE DELLA SECONDA REPUBBLICA? </b></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Siamo ancora al centro di una pandemia che sta sconvolgendo il pianeta, ed era impensabile che in Italia non intervenisse la Giustizia con la A maiuscola. Chissà perché siamo l’unica nazione al mondo dove immancabilmente, quando accade un disastro, la Giustizia e le Procure si mobilitano con dispiegamento di forze che meriterebbero ben altri impieghi. Per carità, non voglio assolutamente dire e non penso, che queste inchieste che si aprono non siano legittime, anche perché partono da denunce che tanti cittadini hanno presentato per la morte quanto meno sospetta dei loro padri, madri e parenti vari. Mi riferisco, naturalmente, ai tantissimi centri anziani, case di cura, le cosiddette RSA, che accolgono – dietro lauto canone - i nostri anziani in queste strutture protette, che dovrebbero pensare al loro benessere e accudirli decorosamente fin che il Padreterno non li chiami a sé. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sappiamo per esperienza, dalle cronache giornaliere, di molti di quest complessi nel quali questi anziani vengono vessati e picchiati invece di essere curati, e bene fa la magistratura a chiuderle e mandare in galera i responsabili. La cosa strana che oggi vedo, è che almeno trenta Procure stiano indagando su presunte responsabilità dei gestori e amministratori di questi istituti. Conoscendo i tempi biblici della magistratura italiana, in quale degli anni duemila vedremo i giudizi finali? E siccome, molte volte la storia si ripete, guarda caso tutto sta ricominciando dal famigerato Pio Albergo Trivulzio. Famigerato non perché tratti male i suoi assistiti, ma perché le famose mazzette che poi hanno fatto cadere la Prima Repubblica sono state scoperte lì per la prima volta. Fino allora l'Italia era totalmente vergine. Il risultato di quegli eventi è sotto gli occhi di tutti: la corruzione oggi è decuplicata, corrotti e corruttori continuano a proliferare, ma questo è permesso finché non cambierà veramente il Sistema Italia. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I parenti hanno ragione a presentare queste denunce, ma devono essere fatte contro ignoti, così che tra gli ignoti, oltre a esserci i responsabili amministrativi e il corpo sanitario con i suoi addetti, possa esservi incluso anche lo Stato. A prescindere dalle singole inadempienze o colpe in mala fede, tutti questi operatori si sono trovati, per la prima volta, dinanzi a un mostro che alla prima mossa falsa inghiotte chiunque, mentre oggi sappiamo che bisogna affrontare la bestia con mascherine, guanti, tute da astronauta e non basta. Quanti di questi operatori sono contagiati o sono morti per cercare di salvare altre vite? Forse più degli stessi pazienti da curare. A tutt’oggi questi operatori sono ancora lasciati a soccorrere questi anziani a mani nude. I responsabili ne sapevano molto meno dei comitati scientifici che ancora non sono d’accordo su quali misure prendere, sia per non essere contagiati che per curare i contagiati. Tuttora mancano materiali e strumentazioni che dovrebbero essere a corredo di ognuna di queste strutture, ma non sono in dotazione perché sono stati sottratti miliardi alla Sanità. Lì bisognerebbe crcare eventuali colpevoli. Eppure paghiamo le tasse più alte d’Europa. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ci diceva che non era ancora il caso di parlare di pandemia. Il governo, con il quale non voglio assolutamente polemizzare, ha fatto tanti errori, ma cerco di mettermi anche dalla parte di chi si trova nella savana con un leone davanti ed è disarmato. Quanti ordini e contrordini, quante circolari contraddittorie una dall’altra? Cosa fare? Qualcuno potrebbe obiettare che nessuno dovrebbe andare nella savana disarmato, ma oggi il convento ci passa questo e dobbiamo accontentarci, aspettando tempi migliori e uomini eletti, con una minor potenza di fuoco e più decisioni condivise, perché oggi questo serve all’Italia. Poi sarà la Storia a giudicare. </span></div>
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totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-83172759869320108472020-04-08T22:25:00.000+03:002020-04-08T22:25:08.504+03:00ANDRA' TUTTO BENE...<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTgTev58GaOmtkp04fso96Qow0HciVHLofW06IQ_HjenUgmXwGyaVnndiFaQMGJBn1Q4k3KGrWKHz1Gu6a0K8_y3bmXdX_nHN9703OXBb8ZNnEZeDrNYVtHZ10v5gPN1KbuDdYNrAfGZg/s1600/andra_0001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="803" data-original-width="1144" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTgTev58GaOmtkp04fso96Qow0HciVHLofW06IQ_HjenUgmXwGyaVnndiFaQMGJBn1Q4k3KGrWKHz1Gu6a0K8_y3bmXdX_nHN9703OXBb8ZNnEZeDrNYVtHZ10v5gPN1KbuDdYNrAfGZg/s320/andra_0001.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">QUESTO E' IL MIO ANDRA' TUTTO BENE ORIGINALE</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><div style="font-size: small; text-align: justify;">
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Ogni anno abbiamo un tormentone canoro estivo, <b>Andrà tutto bene</b> è il tormentone del Coronavirus… lo sogno la notte insieme agli avvisi televisivi su cosa dobbiamo o non dobbiamo fare per sopravvivere, ho imparato a memoria gli <i>iban</i> delle varie banche cui mandare il nostro contributo per aiutare la Protezione Civile. Ma andrà bene un cazzo!!! E lo strillo forte forte forte. L’unica cosa che sta andando meglio, spero, è la notizia che ci sono meno contagiati e probabilmente moriranno meno persone, meno medici e meno infermieri/e e meno addetti alla vigilanza. Per il resto non va e non andrà bene proprio niente, a cominciare dalla solita questua che ogni volta gli italiani sono invitati a partecipare per aiutare questo o quell’altro. </div>
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Siamo un popolo generoso e altruista ma non si può appozzare sempre alla solita botte, specialmente quando la botte è quasi vuota, e posso capire che sia per un’opera umanitaria, e vorrei sapere quanti dei nostri soldi vanno effettivamente a buon fine. Ma non sopporto l’aiuto in denaro che la televisione ci invita a versare alla Protezione Civile, che è una istituzione governativa che fa capo al Presidente del Consiglio dei Ministri, guidata ora da un governo e ora da un altro. I soldi per la Protezione Civile sono inglobati nel bilancio statale e già li paghiamo. </div>
</span><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><div style="text-align: justify;">
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Non va bene con queste benedette mascherine. Passi il fatto che chissà per quanto tempo dobbiamo andare in giro mascherati da carnevale, ma almeno, se sono obbligatorie, fatele trovare e fatele pagare il giusto. Tutti i giorni in TV dicono di milioni e milioni di mascherine che arrivano da tutte le parti del mondo, mentre quelle prodotte dalle nostre fabbriche aspettano che gli organismi a ciò prefissati le omologhino. Mancano respiratori e ventilatori e mascherine che restano alle dogane per i soliti timbracci che servono per essere omologati, mentre a fine gennaio l’ineffabile narcisista Presidente del Consiglio enfaticamente dichiarava che eravamo pronti a qualsiasi emergenza, ogni caso dichiarata per sei mesi. Ha mai pensato di chiedere scusa ai parenti delle migliaia di vittime? Non per il contagio in sé, ma per le bugie dette. </div>
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Ormai il Coronavirus è divenuto lo show televisivo del momento e abbiamo centinaia di esperti che ci dicono tutto e il contrario di tutto e la nostra testa è in confusione totale, ma dobbiamo stare a casa, zitti e mosca, e aspettare che il governo, dopo aver preso tutti i provvedimenti in ambito sanitario, inizi a prendere in esame quelli economici. </div>
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Vero è che quello che sta succedendo è uno straziante evento planetario, ma noi ci saremmo trovati in difficoltà per molto ma molto meno, e dobbiamo alla professionalità, abnegazione e sacrificio del nostro personale sanitario se ancora resistiamo in trincea. </div>
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Se fossi a tu per tu con il tuttofare Presidente del Consiglio lui mi risponderebbe che tutti i provvedimenti sono stati già presi. Noooo!! caro Presidente, sono solo parole vendute alla televisione, devono prima passare all’esame di due Camere, poi sulla Gazzetta Ufficiale e poi aspettare i decreti attuativi. Siamo pieni di leggi mai entrate in vigore per mancanza dei decreti attuativi. Quindi vedremo quando saranno pronti gli aiuti per le migliaia di imprese che stanno al collasso. </div>
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Con la crisi ancora in atto c’è stata la chiusura di migliaia di aziende e il suicidio di centinaia di imprenditori. Se i tempi della burocrazia sono questi ce ne saranno altre migliaia, alle quali si aggiungeranno i milioni di disgraziati che aspettano o i sussidi o la cassa integrazione. La Germania in modo semplicissimo ha già dato sia ai cittadini che alle imprese somme che per noi sono proibitive, ma l’ha già fatto. Noi ci indebiteremo ulteriormente, ma se lo Stato per una volta diventa Padre, gli italiani che ne sono Figli sapranno rispondere con orgoglio per ritornare a galla. </div>
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Dovete smetterla di prenderci per i fondelli, e mi riferisco a tutti i partiti politici. Questa burocrazia va eliminata perché sta strangolando l’Italia e nessun partito politico la vuole toccare, forse perché fa comodo a tutti. Bisogna smetterla di presentare chili di carta per tirar su un cacatoio. Burocrazia e corruzione stanno uccidendo gli italiani e affondando l’Italia. Bisogna cambiare il Sistema Italia con il Sistema Trasparenza. Tutti parlano di trasparenza mentre stiamo nel buio più assoluto. </div>
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Oggi è crollato l’ultimo ponte. Quanti ponti, quante gallerie devono crollare, quanti anziani devono ancora morire in tante strutture sanitarie private (non tutte per fortuna) che pensano solo ad incassare rette senza dare nulla in cambio, per vedere i responsabili di questi crimini marcire in galera? Il ponte crollato oggi era stato revisionato qualche mese fa perché erano comparse delle crepe, oggi abbiamo visto che tipo di revisione era stata fatta. </div>
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Quando penso di essere italiano mi reputo un fortunato. Essere cittadini di una Nazione che possiede un terzo dei beni artistici e culturali del mondo, che ha avuto nella scienza, nella letteratura, nell’arte, nella storia, nell’architettura quello che ogni popolo della terra ci invidia, ci obbliga ad avere governanti che siano all’altezza di tanta grandezza. Ecco perché continuo a sperare che ritorneremo grandi. Forse quando tutti capiremo che bisogna cambiare registro. </div>
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totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-1498295576144739732020-04-02T00:56:00.000+03:002020-04-02T00:56:24.513+03:00Di Corona Virus si guarisce ma di burocrazia si muore<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Dopo quasi dieci mesi, desolazione e rabbia mi spingono a scrivere questo post. Come tutti avranno notato il mio blog resta vuoto oggi di notizie che si possono trovare giornalmente su tutti i social, anche se rimane un sito, a mio modesto parere, sempre valido per tutti coloro che abbiano intenzione di scoprire come si possa vivere più decorosamente in Bulgaria. </span></div>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: large;"><div style="text-align: justify;">
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La tragedia che stiamo vivendo, questo maledetto Corona Virus, che interessa tutto il mondo, ma che sembra accanirsi particolarmente sull’Italia, mi spinge a considerazioni e pensieri che mai avrei pensato dovessero lambire la mente umana. Forse solo adesso ci rendiamo conto della nostra fragilità e del fatto che, malgrado tutte le pillole indorate, facciamo parte dei grandi numeri. Non siamo più persone ma numeri. Le persone che finiscono il ciclo terreno, lasciano questa terra con il conforto di persone care, con un figlio una madre un padre un parente qualsiasi a dar loro conforto nel trapasso. Oggi si muore, invece, soli da appestati, chiusi in fretta per non contagiare, cremati, senza funerali e riconsegnati in un’urna ai parenti quando sarà possibile. E’ andata a farsi fottere anche la pietà cristiana. Altro che cani! </div>
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Non è mia intenzione qui fare polemiche sull’emergenza prevista anzitempo, sulle attrezzature, sui materiali, sulla tempistica, sulle strutture all’avanguardia e sulla prontezza e adeguatezza di mezzi dello Stato nel fronteggiare la catastrofe possibile che si sarebbe abbattuta su di noi, dichiarata dal nostro Presidente del Consiglio. Ce ne accorgiamo tutti i giorni. Ormai siamo in guerra e dobbiamo combattere con qualsiasi mezzo, tutti insieme, per uscirne vivi e vincitori (!!!!). </div>
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Scusate le ultime due parole: vivi lo speriamo, ma vincitori non credo e cercherò di spiegarmi meglio dopo. </div>
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Dobbiamo prima ringraziare tanti eroi che ogni giorno si stanno sacrificando per difenderci da questo contagio. (Io vivo in Bulgaria che mi auguro non debba trovarsi nella situazione italiana, ma quando dico “ci” lo intendo come italiano che ha lasciato figli parenti e affetti in Italia e che si sente italiano dalla testa ai piedi). Sono persone come noi, che tutti i giorni fanno il loro lavoro accanto e per i contagiati: medici e infermieri uomini e donne, che lavorano indefessamente fino all’esaurimento e alla morte. Loro non vogliono questo appellativo ma ognuno di loro dovrebbe ricevere una medaglia d’oro al valor civile e tanti di loro alla memoria, purtroppo. Molti di loro vengono dalle nazioni più disparate: Cina, Russia, Cuba, Albania, nazioni che non fanno parte dell’Europa, ma che amano l’Italia e il popolo italiano. Abbiamo anche ricevuto aiuti da Trump, anche lui mi sembra non faccia parte dell’Europa. </div>
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Stiamo ancora aspettando gli aiuti dei nostri “fratelli” europei. Mi viene il vomito solo a pensare di poter essere imparentato oggi con un olandese o con un tedesco. Eppure i tedeschi hanno anche accolto alcuni dei nostri contagiati in eccesso nei loro ospedali. Ma in quanto a dare un aiuto economico per farci uscire da questo inferno, non se ne parla. Loro i soldi te li prestano ma con interessi da strozzini. Cravattari ne abbiamo già abbastanza a casa nostra e li combattiamo. Adesso, forse, stanno scendendo a più miti consigli, dopo aver visto incazzato – finalmente – anche il nostro Presidente della Repubblica. Bisogna far capire loro che non vogliamo regali, ma pagare nel tempo interessi non onerosi come quelli che ha subito la Grecia. Qual che sia il risultato di questa prossima trattativa, pur essendoci in questa UE molte cose buone, sono sempre di più quelle che non ci porteranno mai a poterci definire Stati Uniti d’Europa. Questa è solo commistione di denaro e banche. Mi fermo qui perché, come dicevo prima, non voglio alimentare polemiche. </div>
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Vorrei tornare, come detto prima, sulla parola “vincitori”. Quali vincitori? Alla fine di questa pandemia ci saranno certamente pochi vincitori e saranno sempre i soliti, quegli immancabili sciacalli che si arricchiscono sulle disgrazie altrui e ci saranno sempre di più i soliti vinti, la gente comune, quella che si alza ogni mattina per andare al lavoro, i non raccomandati, quelli che nel lessico popolare sono i “numeri”. </div>
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Sento tutti i giorni i provvedimenti economici che i nostri governanti si apprestano ad emanare per portare aiuto alla popolazione. E già da questo capisco (scusate il mio pessimismo) che questo Covid-19 ucciderà molte più persone dopo di quante non ne stia uccidendo adesso. </div>
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L’Italia è una nazione che è impastoiata nella burocrazia alla ennesima potenza, e qualunque legge si faccia per sburocratizzarla non fa altro che incasinare le cose sempre di più. Siamo il popolo dei certificati, dei timbri, dei permessi, delle autocertificazioni che sono legali ma non valgono perché bisogna presentare la domanda su un modulo apposito, del progetto che deve passare l’avallo di dieci funzionari, e di mille altre cazzate che ci complicano la vita. E adesso vengo al dunque… </div>
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Da più di un mese l’Italia si è fermata, migliaia di aziende ed esercizi commerciali sono chiusi, la gente è costretta a vivere in casa per non spargere ulteriormente il virus, scuole chiuse, linee aeree sospese, lavoratori e lavoratrici tutti a casa. Aperti solo supermercati, farmacie e attività di pubblica utilità. </div>
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Adesso mi permetto umilmente di fare una piccola analisi, che non vuole essere la soluzione al problema, ma potrebbe aiutare la gente. Tra la popolazione italiana, tolti gli impiegati nella pubblica amministrazione, tolti i pensionati, tolti i minori da 0 a 18 anni, tolti coloro che hanno dovuto lavorare forzatamente per pubblica utilità, tolti coloro che usufruiscono del reddito di cittadinanza, tolti coloro che hanno avuto finora un reddito superiore ai 60 mila euro annui, rimangono a questo punto solo lavoratori e lavoratrici che attendono i soldi della cassa integrazione, i cococò, i partite Iva, gli autonomi, i disoccupati, i lavoratori in nero e gli indigenti cronici. Può darsi che qualche categoria l’abbia dimenticata, ma non importa, la potremo aggiungere subito dopo. </div>
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Signor Presidente del Consiglio, signori ministri, signori parlamentari governativi e dell’opposizione, signor Presidente della Repubblica, </div>
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quanti giorni di autonomia economica pensate che possano avere questi ultimi che ho citato? E’ da più di un mese che stanno a casa e non sanno ancora per quanto tempo dovranno restarci. Una parte di loro avrà senz’altro qualche risparmio che finirà presto, ma la maggior parte o ha finito i soldi o non li aveva già da prima, neanche per mangiare. E voi fate i conteggi adesso per far avere la disoccupazione o un sussidio ad ognuno chissà per quando? E bisogna, in ogni caso, compilare questi maledetti moduli e poi presentarli all’Inps o a un Patronato, che già sono intasati e aspettare se va bene la pratica? In mezzo a questi ce ne sono migliaia che non hanno mai visto un computer e non sanno dove andare e cosa fare, perché come al solito parlate un linguaggio lontano dalla gente. </div>
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Ogni cittadino italiano ha un codice fiscale e lo hanno anche i lavoratori stranieri. Se siete governanti seri date disposizione alle banche, con garanzia dello Stato, di dare una somma che sarà stabilita dal governo, dietro presentazione del codice fiscale e firma per ricevuta della somma ricevuta. Avrete salvato migliaia e migliaia di vite. I conti con queste persone si faranno dopo, a pandemia archiviata. Vedrete che non avrete a pentirvene, sarebbe la prima volta in Italia che il cittadino non senta nemico lo Stato. La stessa cosa dovrebbe avvenire per il credito alle piccole e medie imprese che sono la parte preponderante della nostra Nazione e del Pil italiano. Sono loro che rimetteranno in moto l'economia. E sbloccate questi benedetti lavori di riassetto dell'Italia, ma subito, altrimenti non ci rialziamo più.</div>
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Ma io oggi sono pessimista. Questo voi non lo farete mai, perché la pancia piena non tiene conto di quella vuota. E voi avete la pancia fin troppo piena. In televisione ci stanno martellando tutti i giorni per fare un bonifico di solidarietà destinato alla Protezione Civile. Anch’essa sta zoppicando, ma la perdoniamo perché la situazione è veramente ingarbugliata. Mi sembra che solo il Movimento 5 Stelle nella persona del senatore Iunio Valerio Romano (il nome per me è già una garanzia) abbia proposto ai colleghi di dimezzarsi lo stipendio per versarlo alla Protezione Civile; non so di altri partiti, compreso il mio, che abbiano manifestato questa solidarietà, che non dovrebbe essere volontaria ma doverosa. </div>
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Oggi stesso su Facebook, io personalmente e anche come incaricato di Patronato, inviterò tutti i pensionati residenti in Bulgaria che lo riterranno opportuno, di versare anche una piccola somma di solidarietà alla Protezione Civile. Sarà poca cosa ma tante piccole gocce d'acqua formano un oceano.</div>
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Scusate il disturbo. </div>
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totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-25556524047934141592019-06-12T23:39:00.000+03:002019-06-12T23:39:45.009+03:00I miei primi tredici anni a Pazardjik<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Se penso che sono già trascorsi 13 anni mi viene la pelle d’oca, perché alla fine il tempo scorre veloce e ce ne accorgiamo soltanto se ci fermiamo un attimo a riflettere. I cambiamenti che prima avvenivano in un secolo oggi li vediamo dopo pochi anni, e Pazardjik, da allora, è cambiata molto. Ricordo di aver avuto l’impressione di essere arrivato in una città bombardata, quel terzo mondo che si descrive spesso sui giornali, ma che io mi apprestavo a vivere quotidianamente da quel 12 giugno 2006. </span></div>
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Il nostro Console mi diceva un giorno che io ero il primo o il secondo pensionato sbarcato in Bulgaria, il primo di certo a Pazardjik. Si potrebbe pensare che al primo impatto sia rimasto male facendo il confronto Roma-Pazardjik, invece per me è stato amore a prima vista, sì proprio così, un amore che tuttora continua perché sono tredici anni che non ho più mal di testa, tredici anni che dal postino ricevo solo lettere o cartoline, tredici anni di vita serena. Ho dimenticato Roma? No, Roma è una città che tengo stretta in fondo al cuore, perché lì ho lasciato gli affetti più cari nella vita, i ricordi più belli e quelli più dolorosi. Roma è sempre Roma, ma quella meravigliosa dove sono cresciuto negli anni giovanili, non quella che ho vissuto fino al 2006 e ancor meno oggi. </div>
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Quella Pazardjik di tredici anni fa è diventata oggi una città un po’ più rumorosa quanto basta, crescono nuovi edifici, si cerca di porre rimedio all’orribile architettura comunista, si rimettono a posto strade e strutture sanitarie, si continua a curare il verde, si cerca di entrare nel circuito europeo, ma rimangono sempre innumerevoli problemi che soltanto con gli anni si possono risolvere. Il costo della vita, pur con aumenti comunque fisiologici, è per noi più che accettabile. Resta sempre la cordialità della gente e il loro sorriso anche quando questo sorriso dovrebbe essere più che amaro. Cosa si può pretendere di più? </div>
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Come ciliegina sulla torta, è diventata residenza stabile di molti pensionati italiani che, in massima parte, ho contribuito io a dirottare in questa piccola città, tutti ben felici di risiedervi perché qui possiamo ancora trascorrere una vecchiaia tranquilla. Come numero siamo una comunità abbastanza numerosa, tra città e dintorni, ma come succede in tutte le cose italiane, non siamo mai riusciti a organizzarci in associazione, perché anche qui si trasferiscono tutti i nostri pregi e i nostri difetti, con il risultato che tutto giace. I connazionali non me ne vogliano se anche in questa piccola Italia c’è qualche mela marcia, che generalmente si conosce dopo, ma in ogni caso marcisce da sola senza contaminare le altre. </div>
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Grande soddisfazione è stata poi l’apertura, quattro anni fa, del <b><span style="color: yellow;">Patronato Enasc</span></b>, che è l’unico Patronato esistente in Bulgaria per i rapporti tra pensionati e Inps. Ma questa sede è diventata, inconsapevolmente, luogo di aggregazione e di incontro per i connazionali di Pazardjik e dintorni, e di conoscenza di tanti altri che vengono a trovarci per pratiche burocratiche da tutta la Bulgaria. E’ anche occasione di incontro e di fraternizzazione tra noi e tantissimi bulgari e bulgare che hanno lavorato in Italia e anche loro sono soggetti alla scure dell’Inps. </div>
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Senza dimenticare che a Pazardjik ha sede <b><span style="color: yellow;">Ecovita</span></b> ed <b><span style="color: yellow;">Ecoterra</span></b> che rappresentano Rigoni di Asiago con le sue meravigliose confetture, <b><span style="color: #f4cccc;">Mares </span></b>che è il tutto per i subacquei, <b><span style="color: yellow;">Outlet</span></b> che è il primo grande magazzino di vendita al dettaglio e all’ingrosso di prodotti alimentari e non, esclusivamente italiani, aperto da poco anche a Sofia. E poi, dopo tanti anni di tentativi mal riusciti, finalmente anche qui abbiamo un ristorante italiano, il <b><span style="color: yellow;">Dea di Roma</span></b>, che può farci gustare, quando ne abbiamo voglia, la vera cucina italiana, augurandoci che continui sempre così. </div>
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Sto pensando al mio futuro… nel titolo dell’articolo ho detto “i miei primi 13 anni a Pazardjik”. Era solo una battuta, alla mia età difficilmente potrò vedere i miei secondi 13 anni, ma accetterò di buon grado quanto il Padreterno ancora mi vorrà concedere, ricordando con gratitudine gli anni di serenità (e anche di dolore, purtroppo, perché fa parte della vita) che la Bulgaria mi ha dato.</div>
</span>totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-28236657503853809962019-05-31T21:52:00.000+03:002019-05-31T21:52:36.507+03:00Bulgaria: da qui all'eternità<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /><br /><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Sotto il titolo del mio blog <i>Italia-Bulgaria solo andata</i>, c’è un sottotitolo - nel giornalismo chiamato catenaccio - che dice “Pensieri e riflessioni in libertà sull’Italia che ho lasciato e sulla Bulgaria che mi ospita”. Oggi mi sono affiorati questi pensieri e riflessioni in libertà, a dire il vero non proprio piacevoli ma realistici, e ho deciso di esplicarli e rendervene partecipi perché, purtroppo, fanno anch’essi parte della nostra vita. Una signora bulgara, infatti, mi ha telefonato dicendomi che il marito, un pensionato italiano nostro assistito, è deceduto, per cui chiedeva lumi su cosa fare per richiedere la pensione di reversibilità. E’ la legge dei grandi numeri. Nel 2006 queste erano notizie rare, ma gradatamente negli anni sono divenute sempre più frequenti. </span></div>
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Quando sono arrivato in Bulgaria, a 65 anni, ero gasato all’ennesima potenza, sia per le forze che allora mi sorreggevano che per la scoperta di quello che mi è sembrato un nuovo mondo, un mondo che per me – così come per tanti altri pensionati – è stato un’àncora di salvezza. Ma gli anni passano, e quando si è anziani sembra che trascorrano doppi, per cui sempre più spesso, nella nostra mente, si appalesa un futuro ansiogeno ed incerto. Incertezza non economica, perché fortunatamente in Bulgaria si è molto attenuata, ma incertezza della vita. </div>
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Purtroppo, a questa nostra condizione non possiamo sottrarci, e anche se non lo diciamo apertamente, in cuor nostro pensiamo spesso a quando arriverà la nostra ora. E’ l’epilogo della commedia umana, tanto naturale quanto ineludibile: si nasce per morire, nulla è eterno. Le statistiche dicono che il ciclo della nostra vita si è allungato, ma noi siamo arrivati qui già in terza età o quasi. Quando dico<i> noi</i> mi riferisco, naturalmente, ai pensionati. Qualcuno di voi in questo momento avrà portato le mani tra le gambe, mentre la mia mano destra tira fuori indice e mignolo... </div>
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E rifletto su quanto l’umanità faccia – durante questo viaggio terreno – per emergere, per arricchirsi, per migliorare, per sopravvivere o sopraffare e quanto altri debbano soffrire per colpa di quest’ultima, per poi ritrovarsi insieme, quando la vita ci lascia, sotto due metri di terra. Una volta passati nell’aldilà quanto contiamo ancora? Chi si ricorderà, dopo qualche anno – per non dire di meno – di noi? Voglio essere benevolo e dire i nostri figli, la nostra compagna, qualche altro parente o qualche amico, ma poi finisce lì. Oppure, talora, esce fuori un amico che dice: ti ricordi di…? Che tempi! </div>
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Arriveranno gli anniversari a risvegliare il ricordo, sempre se chi resta se ne ricorderà. Esistono sempre le eccezioni, naturalmente, perché ci sono persone che per meriti scientifici, artistici, sociali, morali, culturali o criminali e via dicendo passeranno alla storia, ma il 99,9 per cento di noi finirà nel dimenticatoio. </div>
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Alle ricorrenze ci vengono in aiuto, oggi, i social network, rammentando agli iscritti gli onomastici, i compleanni, gli eventi e tutto quanto concerne il nostro quotidiano. Per cui chi, per esempio, è su Facebook, ha la certezza che la sua persona sarà ricordata agli altri amici, reali e virtuali, in occasione del compleanno o di altri eventi particolari. Per completare il servizio bisognerebbe consigliare a Facebook di escogitare il modo per ricordare a questi ultimi la data dell’amico che ci ha lasciati. Così facendo automatizziamo la nascita, il corso della vita e la morte. La tecnologia, in un mondo che corre all’impazzata, forse per un attimo riuscirebbe a frenare le nostre corse aiutandoci a ricordare un amico, un parente, una persona cara che ci ha preceduto. </div>
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Perdonate l’argomento abbastanza triste, ma quando, sempre più spesso, si ha notizia di connazionali che lasciano questa vita terrena, viene spontaneo pensare che noi siamo ancora dei fortunati. Amen. </div>
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<br /> <br /><br /><br /> <br /><br /><br /> <br /><br /><br /> <br /></span><br /> totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-48189965842944445282019-05-11T13:50:00.000+03:002019-05-11T13:50:37.829+03:00Incentivo al non-voto per le Elezioni Europee<br />
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<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: large;">Stanno arrivando i certificati per le prossime elezioni dei membri del Parlamento Europeo. A me e ad altri connazionali a Pazardjik è arrivato ieri. Il volume della busta mi ha lasciato molto perplesso per la sua esiguità. In occasione di altre elezioni è sempre arrivato un bustone con la scheda e i candidati e l’altra busta già affrancata dove mettere la scheda e spedire alla nostra Ambasciata a Sofia. In questa occasione, invece, la lettera/certificato ci invita, per venerdì 24 e sabato 25 maggio, a recarci a Sofia presso la Cancelleria consolare per esprimere il nostro voto. E' la ripetizione esatta di quanto è già avvenuto nel 2014. Questa volta, però, non telefonerò per chiedere conferma.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ripeto: posso essere perplesso? Le ragioni di questa mia perplessità sono molteplici, ma la prima che mi è venuta in mente è stata la solita: “Perché non vogliono farci votare?”. Perché solo per le elezioni europee ci costringono a non votare? Chi detta queste regole sul modo di votare per i residenti all’estero? Se vengono dai nostri governanti sono regole contorte e cervellotiche, se vengono dall’Europa e l’Italia le accetta è solo perché in quel consesso, evidentemente, contiamo quanto il due di coppe quando regna spade.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Non so le situazioni nelle varie nazioni dove risiedano italiani, né quale età abbiano, né se siano operatori commerciali o pensionati. Io guardo il mio piccolo orticello da pensionato, che in verità poi tanto piccolo non è, vedo le cose sotto questa veste, e credo sia molto difficile pensare che in Bulgaria si possa arrivare a una percentuale benché minima di votanti, rendendo anche penosa e umiliante l’apertura del Consolato e degli addetti per poter permettere la votazione a quattro gatti. Perché questa sarà la percentuale, raggiunta soprattutto grazie ai residenti nella capitale Sofia, che possono anche permettersi di andare a votare alla stregua di una passeggiata in centro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Anche noi a Pazardjik, a dire il vero, andare a votare potremmo considerarla una gita estemporanea fuori porta, ma noi distiamo solo 100 km. di autostrada da Sofia. Pensate invece a chi dovrebbe (dico <i>dovrebbe </i>e non <i>dovrà</i>) sobbarcarsi un viaggio di 500 km. da Varna o 400 da Burgas o 150 da Plovdiv, per non dire di 300 o 280 e così via di altre città dove siamo residenti, che sono solo quelli di andata e poi ci sarebbe il ritorno, oppure – se un anziano minimo 70enne non se la sente – prenota in un albergo e riparte il giorno dopo. Questo viaggio, naturalmente, fatto in auto su strade bulgare (non me ne vogliano gli amici bulgari), oppure in treno o in pullman, come fosse una gita goliardica. E non voglio neanche parlare dei costi di viaggio, tutti a carico del ricco pensionato esiliatosi in Bulgaria, che vorrebbe cambiare questo nostro continente</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ve la immaginate una scena del genere? A me disgusta solo pensarlo. Ognuno, poi, trarrà le proprie conclusioni, ma di certo questa non è la premessa per creare quell’Europa solidale e unita che tutti i politici di qualsiasi colore sbandierano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">E’ rimasto qualcuno con un po’ di sale in zucca? Esca fuori e ci dica per quale motivo non vogliono farci partecipare alla costruzione di questa Europa che è anche nostra. Io intanto continuo a protestare, sperando che alla lunga questa mia protesta abbia un seguito e un risultato positivo. E continuo a gridare:</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><b><span style="color: orange;">PERCHE' NON VOLETE FARCI VOTARE?</span></b></span></div>
totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-57441387541296032902019-02-15T11:41:00.000+02:002019-02-15T11:41:09.776+02:00A proposito di rientro agevolato al 7%<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Abbiamo sentito tutti la proposta che il governo Di Maio-Salvini ha messo sul tavolo – rivolta ai pensionati italiani che sono fuggiti all’estero – per invogliarli al rientro in patria a condizioni molto vantaggiose, o almeno così pensa chi ha avuto questa idea. Per sintetizzare, tasse al 7% per 5 anni, a pensionati che risiedano all’estero da almeno 5 anni, confinati in meravigliose regioni del sud, in località o paesi che non abbiano più di 20.000 abitanti. Sinceramente, quando ho sentito i preliminari della proposta, ho pensato: “Meno male, qualcuno finalmente si è accorto anche di noi e se ne fa carico, offrendoci in cambio un’alternativa”. </span></div>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: large;"><div style="text-align: justify;">
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Quando ho letto tutto sono scoppiato in una irrefrenabile risata, e ridevo… ridevo… ridevo… Non c’era niente da ridere, tutt’altro, ma qualche volta succede… Passati 5 anni, poi, cosa succede? Rientriamo nel novero degli italiani nullatenenti? No, non c’è problema, pensano a largo Chigi, dopo i cinque anni è difficile sopravvivere, il problema si risolve da sé. Non ho niente contro questo governo, penso di essere diventato agnostico, anche se una speranza flebile ancora mi rimane e mi dico: ne abbiamo provati tanti che ci hanno portati al baratro, perché non provare anche questo? Peggio di così non potrebbe andare. E continuo a sperare. </div>
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Però, una soddisfazione vorrei togliermela: invitare in Bulgaria il senatore Alberto Bagnai, che ha avuto questa idea, portandola poi nella legge di bilancio 2019. Ho sempre sostenuto, ogni volta che mi è stato chiesto, che tornerei a piedi in Italia, ma alle stesse condizioni nelle quali mi trovo in Bulgaria. Mi piacerebbe accompagnarlo per fargli conoscere approfonditamente i luoghi, le persone, la società nella quale viviamo, quanto come e in che cosa spendiamo, le bollette che paghiamo, quanta delinquenza incontriamo o percepiamo, vorremmo che ci chiedesse se viviamo tranquilli o abbiamo problemi, se la sanità funziona, se siamo felici o meno… insomma informarsi del perché di questo inarrestabile flusso migratorio dei pensionati. Potrebbe così capire che quella proposta è semplicemente ridicola e che i risultati porteranno zero pensionati in rientro. </div>
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Figuriamoci. Tornare in Italia, per noi pensionati, sarebbe un sogno. Io, poi, sono nato in Sicilia, quindi ritornare nei luoghi natii sarebbe un meraviglioso ritorno alle origini. In Italia abbiamo lasciato figli, parenti, amici. Siamo tutti anziani, abbiamo sovente – purtroppo – bisogno o dell’ospedale o del medico di famiglia o delle medicine, quindi un piccolo, tranquillo, ridente paesino (come si diceva una volta) è la medicina adatta alla nostra età; poi nel sud non dobbiamo soffrire il freddo della Bulgaria (in verità, in quasi tredici anni ne ho sofferto molto poco), le spese per mangiare sono molto limitate, anche perché alla nostra età bisogna mangiare poco. Idealno, direbbero i bulgari. </div>
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Purtroppo, disgraziatamente, mi capita di vedere giornalmente la televisione italiana e i gabbasisi mi cascano per terra. Negli ospedali (i pochi rimasti), soprattutto al sud, si muore al pronto soccorso aspettando che qualcuno ti visiti; se poi trovi questo qualcuno e hai dei forti dolori addominali, con una pasticca ti rimanda a casa e dopo otto ore ti riportano in ospedale, purtroppo morto prima dell’arrivo. Il ridente paesino di una volta è diventato un paese incazzato nero perché infestato da delinquenti, spacciatori e cosiddetti “migranti” che bighellonano tutto il giorno alle nostre spalle. Poi, sempre nel ridente paesino di una volta quando le stagioni si rispettavano, arriva una pioggia torrenziale che scassa le case e ammazza i paesani perché il fiume è esondato. Poi arriva la luce e l’acqua da pagare e ti si rizzano i pochi capelli rimasti… 20 euro di consumi e 25 di tasse (è solo un esempio, ma è così). Ma non finisce qui, perché resta da pagare la “monnezza” anche se nessuno pulisce, perché il Comune – giustamente – si regge sulle tasse applicate ai cittadini. Se vuoi fare una passeggiata devi guardarti bene in giro ché non ti diano una botta in testa quando va bene per toglierti anche 10 euro. E poi, e poi, e poi… i poi che ti fanno desistere sono tanti e passa la voglia di continuare. </div>
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La ciliegina sulla torta la mette mio figlio. Gli telefono per sapere come stanno, lui la moglie e mio nipote. “A papà, lascia sta’… qui nun ce se fa più… se potessi scapperei di corsa. Qui hai il dovere solo di pagare pagare pagare, è San Paghino tutti i giorni, ma per incassare un lavoro che hai fatto bisogna andare ad elemosinarlo. Non è possibile, lasciamo sta’...”. </div>
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Che dire? Piango per la condizione dei miei figli e mi vergogno un po’, perché io almeno ho avuto la fortuna, da pensionato, di poter scappare da un inferno che sembra non doversi spegnere mai, ma loro – e con loro tanti altri più giovani – dovranno ancora lavorare e soffrire, sempre che il lavoro riescano a trovarlo e riescano poi a prendere una pensione. </div>
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All’Italia e agli italiani auguro tutto il bene possibile, perché sono la mia Patria e i miei connazionali, ma l’Italia potrà rialzarsi soltanto quando al bambino appena nato si insegnerà a pensare prima di ogni cosa al bene comune e poi a se stessi. Ma questa è utopia, ne sono convinto anch’io. Il nostro malessere è dovuto al 50% a noi italiani e all’Europa tecnocrate per l’altro 50%… non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia. </div>
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No, caro governo… non mi interessa la tua offerta, e penso non interessi ad alcuno di noi. Non sappiamo ancora quanti anni ci rimangono da vivere, ma almeno – pur lontani dall’Italia – fateceli vivere in santa pace. </div>
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Io ho un’idea per farci tornare in Italia. E’ un progetto che si chiama “Retired City”. Lo dico in inglese perché oggi, impastati come siamo di parole straniere, che l’Europa economico-politichese ci propina per non farci capire niente, può darsi diventi un progetto che la stessa Europa potrebbe finanziare. In parole povere gli italiani la chiamerebbero “Città dei pensionati”. Venga a trovarmi, senatore Bagnai… io alla mia età viaggio poco. Le illustrerò il progetto e chissà che da una chiacchierata non si riescano a salvare capra e cavoli a costo quasi-zero per l’Italia. Se vuole può anche farlo suo chiamandolo “Progetto Bagnai”. </div>
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totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-44601265792014984602018-07-06T23:16:00.000+03:002018-07-06T23:17:31.159+03:00Qualche informazione per chi vuole trasferirsi in Bulgaria<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Parlo, naturalmente, dei pensionati che quotidianamente chiedono notizie in merito. Queste informazioni le avevo già date sulla pagina fb Italiani in Bulgaria Oggi, ma voglio ripubblicarle più analiticamente sul mio blog perché resti nel tempo. Per chi fosse interessato faccio un piccolo promemoria. </span></div>
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La prima cosa da fare è trovare un appartamento in affitto. Anche qui in Bulgaria i proprietari tendono a non registrare il contratto. Bisogna richiedere la registrazione presso un notaio perché all’Ufficio Immigrazione chiederanno il contratto registrato (anche qui, a differenza di alcuni anni fa, bisogna allinearsi alle regole europee). Poi andare in banca e aprire un conto corrente versandovi la somma di 1.000 leva e facendosi rilasciare dalla banca il documento che attesta il versamento, che dovrà poi essere presentato all’Ufficio Immigrazione. Nello stesso tempo richiedere il documento Iban timbrato e firmato, che servirà successivamente. </div>
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All’Ufficio Immigrazione, oltre a riempire alcuni moduli (operazione che, generalmente, viene fatta da un amico bulgaro o un traduttore), bisogna presentare il contratto di affitto, la dichiarazione della banca, la tessera sanitaria, fotocopia della carta di identità. Dopo alcuni giorni viene rilasciato un cartoncino bianco provvisorio o il permesso di soggiorno con foto e periodo di validità. Se viene rilasciato il cartoncino bianco, bisogna chiedere quando si può tornare per il permesso definitivo con foto. </div>
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Una volta finita questa operazione chiedere il certificato che attesti che il pensionato è un soggetto fiscale bulgaro. Questo certificato potrebbe esserci richiesto in seguito, quando si farà domanda all’Agenzia delle Entrate Bulgara (NAP) della dichiarazione per l’esenzione dalle tasse sulla pensione in Italia. </div>
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Quando si è in possesso del permesso di soggiorno, iscriversi subito all’Aire. Il formulario si può trovare sul sito dell’Ambasciata nella modulistica. Nel formulario sono elencati i documenti da allegare per l’iscrizione. </div>
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Da questo momento siamo considerati residenti in Bulgaria, ma dovranno passare almeno 15 giorni prima di essere cancellati dall’anagrafe del proprio Comune di ultima residenza. Generalmente, ma non sempre, il Comune di residenza comunica al pensionato la cancellazione. </div>
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Chi ha una automobile con targa italiana può andare al Kat (la nostra Motorizzazione), e con 500-600 leva pagare l’ecotassa, l’assicurazione, la revisione e avere la targa bulgara. </div>
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Trascorso un mese circa bisogna attivarsi per richiedere la variazione dell’Ufficio Pagatore all’Inps, per poter riscuotere la pensione in Bulgaria presso la banca dove si è aperto il conto. </div>
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Alla Asl di appartenenza in Italia, invece, bisognerà richiedere il modello S1 che permetterà di usufruire dell’assicurazione sanitaria in Bulgaria. Quando la Asl manderà l’S1 bisognerà portarlo alla locale Asl in Bulgaria (Sdravna Kasa), che dopo qualche giorno rilascerà un foglio con tutti i dati del pensionato (questo sarebbe il nostro libretto sanitario, da custodire gelosamente l’originale, facendo però delle fotocopie da consegnare ogni volta che ce lo chiederanno). Con questo foglio si sceglie il medico di famiglia che iscriverà il pensionato nel sistema sanitario bulgaro. Le medicine in Bulgaria si pagano, ma costano molto meno che in Italia. </div>
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Trascorsi sei mesi di residenza in Bulgaria, si può richiedere all’Inps l’esenzione dalle tasse sulla pensione, sempre che sia una pensione in gestione privata, perché ai pensionati ex dipendenti della pubblica amministrazione, secondo la Convenzione tra Italia e Bulgaria, non viene riconosciuto questo diritto, almeno per il momento. Molti pensionati sono convinti che, una volta residenti in Bulgaria, da quel momento si riceve la pensione detassata. Non è assolutamente così. Bisogna prima maturare i famosi 183 giorni e anche qualcuno in più, poi bisogna richiedere all’Agenzia delle Entrate bulgara la dichiarazione di residenza fiscale da allegare, tradotta e apostillata, alla domanda che si inoltra all’ufficio provinciale Inps di appartenenza, poi bisognerà attendere i tempi che si prende l’Inps per espletare la pratica e accoglierla. Alcuni (mosche bianche!) sono molto efficienti e rapidi, la maggior parte si prende tempi lunghi e molte volte bisogna sollecitarli come fosse una benevola concessione, alcuni uffici provinciali fanno addirittura trascorrere l’anno facendo perdere al pensionato l’esenzione, dicendo poi di chiedere la detassazione per l’anno trascorso all’Agenzia delle Entrate di Pescara, competente per i residenti all’estero. Non conosco un pensionato che abbia usufruito di questo diritto, perché l’Agenzia delle Entrate lo nega a tutti, appellandosi alla Convenzione tra Italia e Bulgaria, per cui oltre che residenti, per averne diritto, dovremmo essere anche cittadini bulgari. Questa risposta arriva, in ogni caso, dopo tre anni circa. </div>
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In tutte queste pratiche bisogna, forzatamente, affidarsi a persone che possano aiutare il pensionato nel loro disbrigo. Può essere, come detto prima, un amico bulgaro che conosca l’italiano o un amico italiano che capisca o parli il bulgaro (cosa molto rara), o un “consulente traduttore” che faccia questo a pagamento. L’importante è non imbattersi in ciarlatani, approfittatori o truffatori che, purtroppo, si trovano dappertutto. Ricordarsi di una cosa importante: dall’Italia arrivano non soltanto pensionati e gente per bene, ma anche tutto un mondo che, come da noi, cerca di trovare l’ingenuo di turno per fregargli qualche anno di risparmi. Attenti quindi! </div>
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Per ultimo, vorrei ricordare che in Bulgaria opera il Patronato ENASC (unico Patronato in tutta la Bulgaria), che si trova a Pazardjik ma opera telematicamente su tutto il territorio, che assiste - nei rapporti con l’INPS - tutti i pensionati italiani residenti e anche i bulgari che hanno lavorato in Italia (pratiche di red est, cambio ufficio pagatore, Asl, reversibilità, detassazione, ecc.). Contattare e consultare il Patronato non costa nulla, ma può essere molto utile per sapere esattamente cosa fare e cosa non fare, avere consigli e soprattutto evitare di imbattersi in personaggi equivoci. Troverete indirizzo, e-mail e telefono nella pagina Facebook “Patronato Enasc Bulgaria”. </div>
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totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-11645523113095557692018-07-03T00:13:00.000+03:002018-07-03T00:13:05.016+03:00Una vacanza a Pazardjik<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">Ci conoscevamo da 35 anni ma da 25 ci eravamo persi di vista. Succede nella vita di ognuno di noi di prendere un percorso dissimile da quello di un amico o di un’amica, ed è stato così che le nostre strade si sono divise e non ci siamo più incontrati. Poi un giorno, inaspettatamente, ci siamo ritrovati su un “social” e abbiamo ripercorso insieme quei 25 anni che mancavano alla nostra vecchia amicizia.</span></span></div>
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<span style="font-size: large;">Quante cose possono accadere in un quarto di secolo! E noi, poco alla volta, ce le siamo ripassate tutte. Periodi e momenti felici della nostra vita e periodi e momenti tristi o addirittura tragici, decisioni che hanno cambiato il nostro quotidiano e hanno sballottato le nostre vite in esperienze impreviste e imprevedibili, partendo da Roma per poi attraversare varie città italiane, Stati Uniti e Bulgaria.</span></div>
<div style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Venne spontaneo il mio invito a trascorrere una vacanza di un mese a Pazardjik, mia ospite in una casa che per me era diventata troppo grande e soprattutto troppo muta. In 30 giorni avremmo potuto fare qualche gita, per farle conoscere quel che di bello si trova anche in Bulgaria, con il tempo necessario al ripasso e alle novità che ci saremmo scambiati in quei venticinque anni di non frequentazione, quando ancora eravamo lei giovane e io quasi.</span></div>
<div style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Il 4 maggio, giorno del suo compleanno, attendo a Sofia l’arrivo del suo aereo. Cerco di immaginare quanto fossimo cambiati dopo tanti anni, io passato dalla taglia 48 alla 56, capelli radi e molte rughe… ma lei? come sarà oggi? l’ho lasciata molto bella con una linea perfetta, speriamo bene! Poi dalla porta scorrevole, insieme ad altri passeggeri, la riconosco… affannata e bianca in viso, con un trolley e un valigione pesantissimo. Sta male, penso sia stato il viaggio. Dopo i convenevoli, si sale in macchina e si parte per Pazardjik. Durante il viaggio si riprende un po’ e tutto sembra passato, domani ritornerà in ottima forma… almeno, così pensavo…</span></div>
<div style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Il mattino seguente busso alla sua camera e sento una vocina… entro, rannicchiata sotto tre coperte vedo solo i capelli, febbre a 39 e tanto tanto freddo. Il medico che la visita la fa ricoverare in ospedale per una bella polmonite, qui vi resterà per undici giorni, fin quando il peggio sarà passato e potrà continuare a curarsi, molto più confortevolmente, a casa. Ecco, in sintesi, la vacanza della mia amica a Pazardjik. I giorni successivi trascorsi a casa o quasi per recuperare le forze, il tempo per una gita-ringraziamento al monastero Hristova Gorà, dove viene conservato un pezzetto di legno della croce di Cristo, una gita fuggevole a Plovdiv sotto la pioggia e poi il 3 giugno partenza per Roma. Mentre ci salutiamo mi dà un foglio di carta, dicendomi: “Ho voluto scrivere l’esperienza vissuta in ospedale, se vuoi un giorno puoi pubblicarla sul tuo blog. In ogni caso ringrazio di cuore i medici che mi hanno avuto in cura, sono stati bravi”.</span></div>
<div style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Oggi che tutto è finito nel migliore dei modi voglio accontentarla e di seguito ne riporto il testo. Penso sia per lei un ricordo indelebile della sua vacanza a Pazardjik.</span></div>
<div style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: x-large; text-align: justify;">
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">""""" </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-style: italic;">Questa è la storia-favola del mio passaggio nel Grande Ospedale di Pazardzik.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mi hanno appesa all'albero delle flebo e c'erano fate buone e fate nere come la pece, vestite di bianco per confondersi con quelle buone, ma si vedeva da lontano la loro oscura ombra...</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Poi c'era anche qualche mago di passaggio con occhi scrutatori da uccello di preda, io ero nelle loro mani con tutta me stessa, fatta a pezzi da una grave malattia e loro, con le conoscenze che avevano, provavano a mettere i miei pezzi insieme e riportarmi nel mondo umano, come avrebbe fatto Orfeo con Euridice... dalla quasi morte alla vita!</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Una notte di pioggia e fulmini e tuoni ho visto dalla finestra, respirando l'aria benefica della tempesta, lo Spirito del parco che circondava l'ospedale... mi sembrò un samurai gigante con armatura verde blu. Gli chiesi di darmi forza e speranza, di tenere il male lontano da me con la sua potenza, e pensai dentro di me che l'avrebbe fatto: era Il Signore del luogo e nessun altro!</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Come Euridice, ero ancora nell'Ade e non sapevo quando avrei visto la luce. Dormivo molto e sognavo molto.</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sognai che nuotavo in una piscina piena d'acqua azzurra che mi arrivava fino al naso e davanti a me c'era una scatola con del fango nero e mi dicevo di non agitare l'acqua, altrimenti la roba nera mi avrebbe uccisa. Mi attraeva come il canto di una sirena, ma non mi sono avvicinata...</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il sogno mi diceva che ero, come Euridice, ancora nell'Ade, senza sapere quando avrei rivisto la luce, tra la vita e la morte e la morte mi attraeva, ma qualcosa dentro mi teneva a debita distanza per salvarmi.</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Dormivo molto e sognavo molto.</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho sognato decine di ragazzi biondi con gli occhi celesti, che animavano un drago di carta giallo oro con disegni geometrici in stile cinese, un drago di dimensioni colossali appiccicato nel cielo, che mi avrebbe donato il potere dalla forza dell'acqua di cui è simbolo. E decine di ragazze bionde con lunghe trecce che masticavano chicchi di grano simbolo di rinascita, di speranza e di futuro...</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E io non sarei morta, non ero più Euridice, ero me stessa che uscivo con la forza del drago dorato e dei chicchi di grano dalla valle della non vita, adagio, con le braccia ancora attaccate all'albero delle flebo...</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Un bel giorno, mi hanno staccato da quell'albero e mi hanno detto: vai nel parco, c'è un sole dolce e piacevole. Io andai e cercai lo Spirito del parco, quel gigante samurai con l'armatura verde blu, ma non c'era più, al suo posto c’era un platano con un tronco grosso circondato da platani giovani e ignoranti. Ho ringraziato lo Spirito del luogo, ho ringraziato il sole e tutto ciò si chiama vita!</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Ero tornata!!! </i>""""" (D. C.)</span></div>
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<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i></div>
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totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-65586858451398369442018-06-26T18:43:00.000+03:002018-06-26T18:43:13.763+03:00Alfa e Omega Italia-Bulgaria<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Non trovo più il tempo per scrivere come alcuni anni fa. Il Patronato, ormai, occupa quasi tutto il mio tempo libero, anche se per me è motivo di evasione, di nuove conoscenze e di solidarietà verso i connazionali e i bulgari che vivono di Inps. Eppure sarebbero tante le questioni e i problemi di cui occuparsi e da affrontare, ma i mezzi di comunicazione moderni ci aggiornano in tempo reale su quello che avviene nel mondo e soprattutto, per quello che a noi più interessa, su quello che succede in Italia. Tralasciando, quindi, questi argomenti, vorrei fare alcune considerazioni su uno, in particolare, che purtroppo diventa sempre più d’attualità tra la comunità italiana in Bulgaria. </span></div>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Sono trascorsi dodici anni da quando ho scoperto questa terra, per me benedetta, dove ho potuto ricominciare una vita alla quale, in Italia, mai avrei potuto aspirare, fatta di serenità, dignità e decoro cui ognuno di noi ha diritto quando si va in pensione. Ricordo quegli anni, io e pochi altri, vedendomi come nei vecchi film western americani, pionieri alla ricerca di nuove terre per migliorare il loro stato sociale. E così, effettivamente, ci sentivamo. Eravamo un corpo estraneo in un tessuto sociale che non era il nostro, costretti ad affrontare le novità che giornalmente si presentavano, soprattutto la lingua, ma intenzionati fermamente a restare sul territorio che avrebbe potuto ridarci quella tranquillità mentale ed economica che l’Italia non poteva più offrirci. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Potevamo contarci sulle dita di una mano, ma improvvisamente - magia della comunicazione – un servizio di Rai1 sui pensionati che fuggivano dall’Italia, ha dato la stura a tanti altri servizi televisivi su tutte le reti Rai e Mediaset, ad articoli su quotidiani e riviste, su internet e su programmi Rai di approfondimento. Eravamo diventati un fenomeno mediatico che da allora non si è più arrestato: mail, skype, telefono hanno iniziato a tempestarci per avere notizie su questo Paese per tanti fino allora sconosciuto o quasi. Sono passati sei anni da allora e moltissimi dei nostri connazionali hanno deciso, anche loro, di rifarsi una vita in terra bulgara. Il numero di pensionati è aumentato in modo esponenziale, molti di questi con moglie italiana o bulgara al seguito, e anche soli o accompagnati. La nostra età, purtroppo, generalmente va dai sessanta in su, per cui il motore vecchio ha bisogno sempre più frequentemente del meccanico… purtroppo, qualche volta va in rottamazione perché fuso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Qui finisce il mio preambolo e iniziano le considerazioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">La prima è quella che oggi sentiamo sempre più spesso, purtroppo, di qualche connazionale passato a miglior vita. Il Padreterno non fa distinzioni, per cui a piangere sono sia vedovi che vedove che vivono qui, o figli o nipoti che vivono in Italia. Ormai siamo una folta comunità e molti di noi finiscono o finiranno in Bulgaria il loro percorso terreno, per cui ritengo doveroso e inderogabile che ognuno di noi, io per primo, decida e manifesti le proprie intenzioni quando ancora sta in salute. Lo dico con l’animo di un incallito ottimista, con il sorriso sulla bocca, perché è già tragico il momento del trapasso, non rendiamolo ancor peggiore per quelli che restano. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">La seconda considerazione è appendice della prima. Ci troviamo tutti in una terra che, anche se ci ha accolto a braccia aperte, non è la nostra, per cui abbiamo il dovere di esprimere la nostra volontà su cosa fare delle nostre spoglie se il Padreterno ci chiama a sé: essere seppelliti o cremati, se vogliamo restare in Bulgaria o essere portati in Italia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Terza considerazione, che è soprattutto un suggerimento. Con il connazionale, che nel tempo, forse, diventa pure un amico, abbiamo occasione di vederci anche giornalmente, forse mangiamo spesso insieme o sempre insieme facciamo la spesa o una gita, ma di lui capita che alla fine non sappiamo niente, come non ci conoscessimo, non sappiamo se ha dei figli o fratelli o sorelle. Se il soggetto vive solo e dovesse essere chiamato alla vita eterna, cosa facciamo? Siamo in grado di avvisare qualche parente o un amico in Italia per comunicargli la notizia? Come ci comportiamo per organizzare il funerale, chi pensa alle spese? A questo proposito, ognuno di noi ha un conto corrente in banca dove arriva la pensione, forse anche con dei risparmi per affrontare eventualità negative. Sapete che se ognuno di noi, giustamente, tiene segreto il suo pin di bancomat, quei soldi resteranno in banca forse anche per anni? Consiglierei, quindi, i connazionali, di fare in modo che qualcuno ne sia a conoscenza, quanto meno per poter affrontare le spese funerarie, che in verità – rispetto a quelle italiane – sono molto ma molto più modeste, per cui cinicamente mi viene da affermare che, nella tragedia, qualcosa di positivo resta: morire in Bulgaria conviene. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Parlare di queste cose ci fa toccare i “gabbasisi”, ma è meglio decidere prima sull’argomento e non quando le cose, talvolta improvvisamente, accadono. Tanti di noi hanno una moglie o una compagna alla quale spetterà affrontare la situazione, ma tanti altri arrivano soli e soli affrontano il loro percorso di vita; mi rivolgo soprattutto a questi, perché diano a qualche altro connazionale un'informazione o un numero di telefono, se dovesse succedere l’irreparabile. E’ vero che l’Ambasciata, teoricamente, dovrebbe avere la possibilità di avvisare qualche parente in Italia, e questo già fa perdere molto tempo, ma se anche questa non fosse in grado di avvisare qualcuno, è come se quell’essere umano fosse stato destinato all’oblìo già da vivo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Chiedo venia a chi mi legge, per la delicata questione affrontata. Tutti noi ci auguriamo di vivere il più a lungo possibile, ma sappiamo anche che quando arriva l’ora siamo fragili e indifesi contro il corso della natura. Avendo avuto notizia dell’ennesimo decesso di un connazionale, mi sono deciso a pubblicare questo post, proprio per aprire una finestra sul tema. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><i>Estote parati</i>, recita una frase del Vangelo: Siate pronti. Se lo saremo, eviteremo a chi resta, l’aggravio di problemi resi già tragici dall’evento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Lunga e Buona Vita a tutti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-15144827609396301062018-03-31T12:24:00.000+03:002018-03-31T12:24:38.614+03:00BUONA PASQUA con il “Certificato di esistenza in vita”<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Anche questa volta si ricade nello stesso incubo. In data 28 febbraio il Patronato Enasc ha contattato Citi per sapere quando sarebbe arrivato in Bulgaria il certificato di esistenza in vita sia per i residenti italiani pensionati dell’Inps, così come per i bulgari e bulgare che hanno lavorato in Italia e che riscuotono una pensione dall’Inps. Nello stesso giorno Citi ci risponde che l’Inps non ha ancora dato il via alla campagna 2018, consigliandoci di consultare giornalmente il sito <a href="http://www.inps.citi.com/">www.inps.citi.com</a> per avere notizia dell’inizio della campagna. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Fino a questo momento, sul sito non c’è alcuna comunicazione che riguarda questo benedetto certificato. In cambio, però, solo nella giornata di ieri venerdì 30 marzo, sono arrivati in Patronato due pensionati, uno italiano e uno bulgaro, che hanno ricevuto il certificato, poi ne è arrivato un altro e un altro ancora ci ha telefonato comunicandoci che anche a lui era arrivato il certificato. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">E fin qui tutto bene, potremmo dire. I certificati arrivano, anche se sul sito ancora non c’è alcuna notizia al riguardo. Ma come al solito, giusto come una ciliegina sulla torta, anche quest’anno Citi non vuole smentirsi. Nel pomeriggio arriva il postino e ci consegna due lettere contenenti i certificati di esistenza in vita di due pensionati, uno italiano e l’altra bulgara, indirizzati alla nostra sede. Non sappiamo se ne arriveranno ancora, restiamo in attesa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ci attanaglia un dubbio tremendo: o questi non hanno l’indirizzo dei pensionati in questione o sono degli idioti. E come al solito, il cetriolo tocca sempre al pensionato. Noi stiamo provvedendo ad avvisare i nostri due assistiti, nella speranza che non ci arrivino altre lettere da smistare ad altri pensionati, che ne attendono - preoccupatissimi – l’arrivo. Certamente, se il buongiorno si vede dal mattino, come al solito, anche questa volta dovrebbe piovere a dirotto. </span></div>
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<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-size: large;">Non vogliamo dare alcuna colpa diretta all’Inps, naturalmente, perché questa mansione la deve svolgere Citi; possiamo però dire all’Istituto di rampognare la banca appaltatrice, perché questa ha il dovere di comunicare la notizia e quello, soprattutto, di spedire le lettere ai diretti interessati, perché se costoro non ricevono la posta e non certificano che sono ancora vivi, la pensione viene subito sospesa e per riprendere i propri soldi passeranno mesi. </span></div>
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<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
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<b><i><span style="color: yellow; font-size: large;">Buona Pasqua a tutti, pensionati e non, italiani e bulgari.</span></i></b></div>
totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-37810381936155305512017-12-08T23:40:00.000+02:002017-12-08T23:40:58.011+02:00Lettera alla signora Ondina, ospite di “Dalla vostra parte” dell’8 dicembre 2017<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: large;"><div style="text-align: justify;">
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Gentile (ma non tanto) signora Ondina,</div>
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mi creda, mi spiace moltissimo doverle rispondere che lei del problema dei pensionati che fuggono in Bulgaria, non ha capito assolutamente nulla. Mi dispiace, soprattutto, perché penso che, a lume di naso, abbiamo la stessa età. Non posso dirle “capra” perché quello è un epiteto che spetta a Sgarbi e non voglio copiarlo, ma posso dirle che quantomeno è disinformata, se non maleducata. Suppongo anche - ma è una mia opinione personale - che lei sia vedova e posso capirne il motivo. Lei è esacerbata per le vicissitudini che sta vivendo, che conosciamo bene poiché, per non averle volute più sopportare, abbiamo preferito espatriare piuttosto che continuare a subirle. L’età poi, e anche una buona dose di ignoranza o di idiosincrasia per gli uomini, la portano a dire spropositi che non hanno fondamento. Spero tanto che qualcuno che la conosce, possa leggerle questa mia lettera aperta, per farle capire che il problema dei pensionati che fuggono all’estero è molto più serio e drammatico. </div>
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<br /></div>
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Tutta quella fila di pensionati che lei ha visto, rappresentanti di una piccola parte dei tantissimi che vivono un po’ ovunque in Bulgaria o in altre nazioni, sono persone anziane che vivono lì con le loro mogli, oppure sono vedovi o separati o divorziati, ma che hanno lasciato l’Italia per poter vivere serenamente la loro vecchiaia, negata purtroppo dai nostri governanti, di qualsiasi colore essi siano, perché nessuno vuole risolvere problemi incancreniti da decenni e decenni di allegro governo. </div>
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Questi pensionati, che lei giudica stupidamente in cerca di donnacce, hanno lasciato in Italia tutti gli affetti che una persona normale ha nella vita, figli, fratelli, nipoti, sorelle, cugini, amici. Hanno praticamente lasciato il cuore in Italia, si sono spogliati di tutto e hanno affrontato le incognite di usi e costumi diversi, lingua diversa, religioni diverse, rischiando la solitudine. Lo hanno fatto con mogli al seguito o soli, ma per un motivo semplicissimo: in Italia non potevano più vivere con decoro e dignità, non arrivavano con la pensione a fine mese, mentre qui si possono permettere una vita normale e riescono ad aiutare, talora, anche i figli o fare qualche regalo ai nipoti, cosa che in Italia non avrebbero mai potuto fare. </div>
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Quanto alle donnacce che lei cita, e per le quali – secondo lei – i pensionati fuggono all’estero, pensiamo a quelle di casa nostra invece di parlare di quelle che non si conoscono. Le sue donnacce, cara signora Ondina, sono dappertutto, ed è proprio quelle che noi dobbiamo cercare di evitare. Perché se un pensionato di 65-70 anni è solo e si trasferisce all’estero, non è per cercare le donnacce, ma nel caso una donna che possa fargli compagnia e prendersi cura di lui. Sarebbe difficile per lei, se venisse in Bulgaria, che qualcuno di questi pensionati le proponesse di vivere in compagnia, semplicemente perché è acida e sputa veleno, mentre noi, invece, abbiamo bisogno di affetto e tranquillità.</div>
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Con affetto, mi lasci la speranza di non più risentirla e rivederla.</div>
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Antonio Tutino, felicemente pensionato in Bulgaria.</div>
</span>totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-27638753451227109402017-10-16T19:18:00.000+03:002017-10-16T19:18:51.068+03:00A Te Amore<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">626 giorni… tanti sono i giorni trascorsi da quel 14 novembre del 2015, quando finalmente – dopo 21 anni di convivenza – abbiamo coronato il nostro sogno, quel sogno che avevamo rincorso in tutti questi anni vissuti insieme, con il quale tu diventavi la Signora Mysak-Tutino e io tenevo fede a un giuramento.</span></span></div>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: large;"><div style="text-align: justify;">
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Sono trascorsi 23 anni da quella domenica di settembre, quando sei entrata nel mio bar chiedendo un aperitivo e in quel momento ho sentito dentro quel qualcosa che si prova poche volte nella vita. Poi sei tornata nelle domeniche successive e ti ho chiesto il nome. Renata, mi hai risposto con un sorriso, anche se capivi molto poco la lingua italiana. Sei ritornata dopo circa sei mesi e ho sentito impazzire il mio cuore. La prima cosa che ti ho detto è stato: Ciao Renata. Ancora ti ricordi il mio nome?, mi rispondesti. Come potevo dimenticarti? Avevi occupato ogni angolo del mio cuore. Quanti giorni ho aspettato di vederti rientrare e finalmente il miracolo si era avverato.</div>
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Quante gioie e quanti dolori condivisi! Su di te si potrebbe scrivere un libro, raccontando le prove alle quali il Padreterno ti ha sottoposto. Le hai superate, anzi le abbiamo superate, pensavo, invece in te hanno lasciato dentro quello strazio e quell’atroce silenziosa sofferenza che mina anche i fisici più forti. Sei stata sempre forte e volitiva e testarda nel dolore, così come sei stata dolcissima e affettuosa nel nostro rapporto d’amore, perché il nostro è stato amore vero, quello che si sente fin nelle ossa, malgrado gli anni che ci dividevano. Quanti fantasmi abbiamo cacciato via insieme, quante prove abbiamo dovuto superare!</div>
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<div style="text-align: justify;">
Mi hai seguito volentieri in Bulgaria, quando ho capito che in Italia non poteva più esserci posto per noi. Avresti potuto dirmi di andare in Polonia, la tua patria, dove avremmo potuto vivere insieme forse meglio, ma a te importava solo una vita accanto a me. Abbiamo vissuto in simbiosi, anche qui tra gioie e dolori, tutti i momenti che la vita ci riserva. La differenza negli anni mi ha portato, nel tempo, a vivere e operare pensando solo al tuo futuro, prevedendo l’ordine naturale della vita. Invece mi hai lasciato così... senza una parola, senza un lamento, nel pieno della vita e degli anni, tu che avresti dovuto essere di sostegno ai miei acciacchi e alla mia vecchiaia. Quando finiranno le mie lacrime? Come posso comprendere e accettare questa condizione? Aiutami tu, amore mio… fammi capire quale dovrà essere il mio percorso.</div>
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<br /></div>
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Ricordi come ti chiamavo? <i>Kocia</i>… gatta per i polacchi, perché eri talora graffiante, ma anche amorosa e carezzevole quando eri “fusaiola”. Oggi che sei partita per la tua terra, ringrazio Iddio per averci lasciato ancora due mesi nella nostra casa che amavi tanto. L'ultima rosa rossa che ti faceva compagnia appassirà nel tuo ricordo. Mi rimane solo Chicca, la nostra <i>kotka</i> bulgara, alla quale riserverò tutte le mie cure pensando a te, per averne in cambio quelle strusciate tipiche dei gatti, ed illudermi ancora che mi stai accarezzando e mi sei vicina.</div>
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A presto, Kocia, immenso amore della mia vita. Kocham cię.</div>
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totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4108641779370911426.post-71480034040079180642017-07-21T23:50:00.000+03:002017-07-21T23:50:02.542+03:00Lettera al dottor Tito Boeri sulle nostre anomalie<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: large;"><div style="text-align: justify;">
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Egregio dottor Boeri,</div>
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leggo, come tanti italiani, la sua relazione annuale presentata ai nostri rappresentanti in Parlamento. Lei è il presidente dell’Inps, e chi più di lei può analizzare l’andamento dei nostri conti rapportati con il lavoro degli italiani, in termini di contributi che entrano e di pensioni che escono? La sua relazione è stata lunga e particolareggiata, e come tutte le relazioni, hanno bisogno, poi, di essere analizzate e valutate. A me, che sono solo un pensionato neanche tanto ferrato in materia di pensioni, è rimasta impressa la parte relativa a quella che lei definisce una “anomalia” tutta italiana, relativa ai pensionati che fuggono all’estero. </div>
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<br /></div>
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Le vorrei fare un altro appunto, dott. Boeri. Lei è il responsabile primo dell’Inps e a lei, quindi, compete illustrare il lavoro dell’Istituto e la sua gestione sotto il profilo economico. Ma chi l’autorizza a commentare, con i suoi pareri personali, quello che è compito del Parlamento o del governo? Indubbiamente, questi ultimi, non sono affatto esenti da colpe, anche gravi, che hanno accumulato da quando è nata la Repubblica, ma resta il fatto che i suoi commenti sono da politico e non da amministratore. A lei compete il compito di illustrare lo stato delle cose aggiornato. Se vuole candidarsi al Parlamento, si prepari perché tra non molto, finalmente, si voterà, e allora conosceremo meglio le sue attitudini a legiferare e a quale partito fa riferimento.</div>
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Nella sua analisi vi sono molti punti di ragionevole preoccupazione e altri dai quali mi permetto di dissentire, come tantissimi italiani che hanno letto le sue dichiarazioni.</div>
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Sono d’accordo con lei, per esempio, sulla anomalia tutta italiana, come lei dice, di 373.000 pensioni pagate all’estero. E’ vero, è una grandissima anomalia, perché un pensionato italiano che ha lavorato una vita, non deve essere costretto ad emigrare all’estero, per poter vivere gli ultimi anni della sua vita con la dignità e il decoro che dovrebbe essersi conquistato con tanti sacrifici. </div>
<div style="text-align: justify;">
E’ una anomalia, per esempio, che a fronte di quanti espatriano per disperazione, vi siano pensionati che incassano, in un mese, quanto un normalissimo pensionato incasserà in più di quattro-cinque anni. </div>
<div style="text-align: justify;">
E’ una anomalia che la nostra classe politica guadagni una barca di soldi mentre è in carica e ancora di più quando va a casa, tra vitalizi e pensione futura, dopo aver lavorato (si fa per dire) anche un solo giorno. </div>
<div style="text-align: justify;">
E’ una anomalia il costo abnorme di tutta la classe politica e i benefit che li accompagnano, che qualunque pensionato o normale cittadino mai sogna di poter avere. </div>
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E’ una anomalia dimenticarsi di 350.000 esodati, che restano senza pensione, salvo poi, negli anni, lentamente, rientrare con gravi perdite, nei loro diritti. </div>
<div style="text-align: justify;">
E’ una anomalia vedere la maggior parte dei nostri ragazzi laureati, espatriare per trovare un lavoro all’estero, così come è una anomalia sentire dichiarare a un ministro del lavoro che alcuni di questi è meglio non averli tra i piedi. </div>
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E’ una anomalia che manager e banchieri disonesti possano mettere sul lastrico migliaia di cittadini e far sborsare allo Stato miliardi di euro per salvare le banche che hanno affossato, e vedere che costoro continuano imperterriti a vivere una vita beata senza aver fatto un giorno di galera. </div>
<div style="text-align: justify;">
E’ una anomalia vedere un clandestino accoltellare un poliziotto e dopo due giorni essere libero. </div>
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E’ una anomalia avere più del 40% dei giovani disoccupati. </div>
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E’ una anomalia avere la tassazione più alta d’Europa. </div>
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E’ una anomalia essere secondi in Europa per la corruzione, che generalmente collude con la politica a danno della collettività, con un costo di miliardi di euro per le casse dello Stato. </div>
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E’ una anomalia impiegare migliaia di agenti di scorta e mezzi dello Stato per la protezione di politici ed ex politici per tutta la loro vita. </div>
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Sono una anomalia i lauti vitalizi che partono dallo Stato per arrivare alle regioni. </div>
<div style="text-align: justify;">
Mi fermo perché le anomalie italiane sono infinite.</div>
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<div style="text-align: justify;">
Condivido con lei, dottor Boeri, anche se anche qui ho le mie perplessità, che gli emigranti che lavorano nel nostro Paese sono una ricchezza. Ma certamente penso che lei si riferisca a un emigrante regolare, che ha un permesso di soggiorno, lavora e paga le tasse. Ma insieme a questi emigranti “regolari” circola una marea di disgraziati clandestini che lavorano in nero, soggetti dal caporalato a regime di quasi-schiavitù. </div>
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La signora Boldrini, travisando una sua dichiarazione, afferma che gli emigranti sono il nostro futuro e una risorsa per il nostro Paese, ma lei si riferiva agli emigranti regolari, mentre questa signora si riferisce ai quasi 200.000 disperati che nei primi sei mesi di quest’anno sono sbarcati nei porti siciliani calabresi e pugliesi. Quelli sono una risorsa, davvero ingente, per tutti gli affaristi che girano intorno a questo business, comprese le ONG, della cui solidarietà umana non sono affatto convinto, perché hanno troppo interesse a raccoglierli perfino sulle coste libiche, fungendo da ancora di salvezza e richiamo per questi disgraziati, disposti a rischiare anche la vita per sbarcare da noi.</div>
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Mi scusi, dottor Boeri, se entro nella sua privacy, certamente in mala fede, ma penso sia una anomalia tutta italiana anche il suo stipendio, che sicuramente non raggiungerà quello del suo predecessore, che si permetteva altri 24 incarichi, oltre a quello di presidente dell’Inps. Mi perdoni, ma qualcosa mi rode dentro e mi sono fatto sfuggire questo sgarbo, che certamente lei non merita.</div>
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Nella sua relazione lei citava – per quanto riguarda i pensionati residenti all’estero – percentuali che si riferivano a lavoratori che sono andati in pensione con 1, 3 o 6 anni di contribuzione e che hanno un notevole costo per l’Istituto. Molti di questi, poi, sono anche i cosiddetti baby-pensionati, che sicuramente – sono d’accordo con lei – non meritano la pensione che prendono. Ma anche questi, dottor Boeri, non hanno rubato nulla, hanno soltanto usufruito delle leggi emanate dal Parlamento della nostra repubblica. </div>
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<br /></div>
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Ma la maggioranza dei pensionati che fuggono dall’Italia, hanno un <i>pedigree</i> lavorativo che va dai 35 ai 40 anni e più e una pensione che non è consona agli anni che hanno lavorato. Personalmente ho lavorato 50 anni, con 40 di contribuzione, avendone perso 10 in nero, mio malgrado. Con questa cifra oggi, esentasse, arrivo a circa 1250 euro. Nelle stesse condizioni e anche peggio, oltre a me, ci sono milioni di persone. Pensa che abbiamo rubato qualcosa? </div>
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<br /></div>
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Per poterci godere “serenamente e dignitosamente” la nostra vecchiaia, abbiamo abbandonato, oltre all’Italia anche figli, fratelli, sorelle, amici e anche genitori cui il Padreterno ha concesso una vita quasi centenaria. Tutto questo, ognuno di noi, penso, lo fa con il pianto nel cuore, perché per noi l’Italia rimane sempre dentro fino alla morte. Quella che cerchiamo di dimenticare è la nostra classe politica, quella classe politica, attuale e passata, che ha creato tutte queste anomalie. Per cui noi pensionati residenti all’estero, non furbetti ma vittime, la preghiamo caldamente di rivolgersi a quest’ultima, causa di tutte le nostre disgrazie e delle succitate anomalie.</div>
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totonno41http://www.blogger.com/profile/16224715492897137944noreply@blogger.com9