giovedì 28 luglio 2022

USCIAMO DALL'INCUBO MA INIZIA IL DRAMMA

Convenzione Italia-Repubblica POPOLARE di Bulgaria di 32 anni fa

Ecco cosa stiamo subendo... una Convenzione stipulata con uno Stato ex-comunista, ma che oggi fa parte a pieno titolo della Comunità Europea, perché è stata cancellata quella parola odiosa, POPOLARE.

Ma pur essendo trascorsi 32 anni e la Bulgaria è una nazione libera e democratica, i nostri burocrati - assecondati dai governanti - continuano ad applicare una regola che forse andava bene una volta, ma che oggi, in questa cosiddetta Comunità Europea, viene applicata sui cittadini italiani residenti in questa nazione, come una spada di Damocle, a differenza di quanto avviene nelle Convenzioni stipulate sia in Europa che nel mondo. Viviamo e siamo residenti a tutti gli effetti in Bulgaria e secondo la legge bulgara siamo anche residenti fiscali, ma mentre in tutte le altre nazioni possiamo decidere dove pagare le tasse, chi risiede in Bulgaria le tasse sulla pensione le paga in Italia. A quanto assomma nel bilancio dello Stato questo razzolamento che sta facendo su di noi? A 0,00000000000001. Forse basta appena per mandare mezzo carro armato in Ucraina, ma sta invece distruggendo tanti di noi che hanno anche preso impegni basandosi sulle loro entrate mensili. Ecco perché dall'incubo delle prime dicerie siamo adesso passati al dramma, che ci porteremo dietro per tanti anni.

Naturalmente questa cervellotica decisione sarà contestata a tutti i livelli e riusciremo alla fine, ne sono certo, a far cambiare questa normativa che pervicacemente vogliono imporci. Ma noi saremo testardi fino in fondo, e sono certo che alla fine avremo giustizia. In un proverbio siciliano la goccia dice alla pietra: dammi tempu ca ti perciu (dammi tempo che ti buco) e alla fine bucheremo questa Convenzione.

L'Inps, dietro ordine dell'Agenzia delle Entrate, sta facendo marcia indietro mandando a tutti i pensionati residenti in Bulgaria una lettera nella quale chiede il certificato di cittadinanza bulgara, altrimenti la pensione già esentata dalle imposte verrà ritassata. Così l'altro ieri, 26 luglio, anche a me è arrivata una raccomandata A/R dello stesso tenore, che pubblico, e siccome chiedono anche una risposta celere per e-mail, pubblico anche la risposta che ho mandato il giorno dopo.



Ecco la risposta:

Preg.mo dr. Piergentili,

con riferimento all'oggetto Esenzione fiscale sulle mie pensioni, posso solo rispondere che non ho alcun obbligo di dimostrare il possesso della cittadinanza bulgara, anche perché non mi è stato mai chiesto sin dalla domanda di esenzione. Solo adesso l'Istituto ha scoperto che questo sarebbe un requisito necessario per ottenere l'esenzione fiscale. Le cose più strane succedono sempre e solo in Italia. Invece di fare mea culpa per non essere stati in grado di interpretare una Convenzione, in effetti anomala, adesso chiedete ai pensionati residenti in Bulgaria la cittadinanza bulgara, quando sapete bene che forse il 2 per mille ha questa cittadinanza. E' talmente evidente questa anomalia che l'Inps ha ritenuto, per tanti anni, di dover concedere l'esenzione dall'imposta, come è d'uso in tutte le altre nazioni europee.

Niente di personale nei suoi confronti, dr. Piergentili. Lei si è attenuto alle disposizioni che le hanno dato. Potrei risponderle che ho la cittadinanza bulgara perché come cittadino europeo appartengo anche a questa nazione, quindi essere cittadino bulgaro di nazionalità italiana. Ma anche qui farei un buco nell'acqua perché in questa stramaledetta Convenzione non esiste la parola cittadinanza ma nazionalità. Provi ad aprire la Convenzione lei personalmente, così si renderà conto di trovarsi in una situazione kafkiana... la Convenzione parla di nazionalità e l'Inps ci chiede la cittadinanza. Non le sembra assurdo? Ma lei non ne ha colpa e anzi ha il merito di dover leggere queste mie sconsiderate elucubrazioni.

Potrei dire di essere cittadino bulgaro perché vivo in questa terra da più di sedici anni e sono stato il primo o secondo pensionato a emigrare in Bulgaria. Sì, dottor Piergentili, sono emigrato come i tanti che oggi approdano sui barconi, ma io ho dovuto mettermi in regola in tutto altrimenti in Bulgaria non potevo risiederci. E se sono venuto a vivere in Bulgaria, seguito poi da tanti altri, non è stato per il piacere di viaggiare, ma per poter vivere una vecchiaia più dignitosa e serena, con un costo altissimo: lontano dai figli, dai nipoti, da mio fratello e da tutti i parenti. Ma per sopravvivere si fanno anche questi sacrifici.

Dopo sette anni arriva anche a me la notizia che i residenti all'estero possono chiedere di pagare le imposte nella nazione ospitante, se sono inferiori a quelle italiane. E qui, invece, avevamo la fortuna di non pagarle, perché i pensionati sono esentati dalle tasse. E quelle imposte non pagate ci hanno fatto tanto comodo, dottor Piergentili. Pensi che qualche volta sono riuscito a fare dei regali ai nipoti e ho aiutato economicamente i figli che non navigavano nell'oro. Sono riuscito anche a togliermi qualche piccolo sfizio, ho fatto male forse? Oggi dico a me stesso: meno male che l'ho fatto altrimenti mi sarei ritrovato solo con un pugno di mosche.

Abbia pazienza, dottor Piergentili, ho finito. Mi sono rimaste le ultime considerazioni. In un'Italia che butta ai porci miliardi di euro, alcuni pedanti e scrupolosi burocrati si sono accorti che, anche se è assurda questa regola solo per la Bulgaria, bisogna ritornare a tassare questi fannulloni che portano le loro pensioni all'estero dopo aver sgobbato tutta una vita in Italia.

Italia amara per noi, purtroppo. Tante volte ho giurato che ci sarei tornato a piedi in Italia, se avessi potuto vivere come ho vissuto questi anni in Bulgaria, in serenità e con decoro. Ma oggi è ancora più difficile un ritorno. Tra l'altro oggi in Italia è impossibile morire perché addossi ai parenti un debito decennale. Quindi continuo a restare in Bulgaria finché il Padreterno me ne dà la possibilità e quando verrà il mio turno sarò almeno in grado di lasciare il dovuto per un funerale. Voi continuate a rastrellare sui poveri cristi, ma un giudizio verrà per tutti.

La ringrazio per la pazienza, dottor Piergentili. Ritassatemi pure quella misera pensione, perché pur essendo cittadino europeo e bulgaro, sono sempre fiero di essere nato nel Paese più bello del mondo. E che quei 300 euro tolti alla mia pensione, vadano pure in tasca a qualche altro fruitore del reddito di cittadinanza. Poveri noi, povera Italia.

Pazardjik, 26 luglio 2022, ore 22.25