Giornata difficile da dimenticare per me quella del 9 febbraio. Mi sveglio la mattina presto e subito mi sintonizzo su Rai 1, poi Canale 5, quindi Rai 3 con Agorà per continuare, sempre con i servizi di approfondimento, alla sera, con Ballarò su Rai 3, Dalla vostra parte su Rete 4, e finire con Di martedì su La7. Scusate, dimenticavo il Festival della Canzone a Sanremo, che fa dimenticare all'Italia i problemi nei quali si dibatte da anni, per darci un po' di conforto presentandoci, tra una canzone e l'altra, il bel Gabriel sex symbol delle giovanissime e non e la signora Elton, mamma (o babbo?) felice di due bambini, venuta a portare tutto il suo appoggio e la sua solidarietà al parlamento italiano che sta votando la legge sulle unioni civili e in special modo l'articolo sulla stepchild adoption, chiamata volgarmente all'italiana, dicono i malpensanti, anche “utero in affitto”, ma in inglese fa più scena, come è ormai nella consuetudine dei politici dell’ultima ora, alla faccia di Dante, Manzoni e della nostra bellissima lingua.
E' doveroso per me, nell'arco di tutte queste trasmissioni e servizi, ringraziare Franco Di Mare, giornalista che ho sempre apprezzato per la sua obiettività su ogni argomento che tratta. Ieri su 1 Mattina, nella sua rubrica “Sarò franco”, nella quale giornalmente si interessa a un problema diverso, ha voluto dedicare cinque minuti ai Nonni in fuga, approfondendo il fenomeno dei pensionati che scappano all'estero. Grazie Franco, grazie ancora... te lo dice un nonno, uno dei tanti nonni che hanno lasciato l'Italia con la speranza di trascorrere la loro vecchiaia con un po' di serenità, senza dover pensare quale bolletta non pagare per fare la spesa negli ultimi giorni del mese.
Hai toccato un tasto dolente, che interessa milioni di persone che hanno lavorato una vita e che vorrebbero riposarsi e star tranquilli per quei pochi anni che rimangono loro. Vedi, caro Franco, neanche noi ce l'abbiamo con questo governo, perché prima di questo molti altri e per lunghissimi anni hanno avuto colpe gravissime, ma in ogni caso è inutile piangere sul latte versato, così che molti di noi, prima alla chetichella e poi sempre più affannosamente in fretta, stanno cercando di porre riparo a una vecchia e allegra governance che ci ha ridotto all'osso. Ma è questo governo ad avercela con noi, almeno questo sembra l'approccio. Perché – sopra ogni cosa – il problema sono i pensionati, soprattutto quelli che si sono trasferiti all'estero.
Continuano a circolare le voci che vogliono toglierci anche il diritto alla sanità gratuita italiana. Tu hai toccato anche questo tasto e hai risposto civilmente a una tale eventualità. Io che sono terra terra, come si dice, con il mio gergo grido che rosicano solo per il fatto che stiamo bene. Hai detto tre sacrosante parole, ieri... siamo diventati “materiale di scarto”. Prima si muore e minore è il costo per la collettività. Una volta gli anziani erano la ricchezza del popolo, a loro si chiedevano i consigli, erano i saggi a cui ci si rivolgeva nei momenti difficili, oggi siamo diventati limoni da spremere finché abbiamo succo, per poi essere buttati se dovessimo pesare.
Ma è colpa nostra se siamo la nazione più tassata d'Europa? E' colpa nostra se le nostre sono pensioni ridicole dopo quaranta e più anni di lavoro? Io parlo sempre della gente comune, della gente normale, di quella che ha sempre lavorato... perché a fronte di questa gente ci sono privilegiati che lavorano un giorno per prendere tremila euro al mese, ma io non voglio rinvangare alcunché altrimenti il fetore ci ammorberebbe. Vorrei solo dire al dottor Boeri: Lei ha il compito di difendere i pensionati, non trovare il modo di stritolarli, perché alla fine stritolati finiscono sempre i più deboli, i più poveri, quelli dei famosi mille euro... gli altri si salveranno sempre, e sono quelli che durante la loro vita lavorativa penso non abbiano faticato più di tanto. Lei per chi propende?
Da pensionato residente all'estero vorrei fare una proposta ai nostri governanti. Lo Stato possiede migliaia di ettari di terreno. Edifichi ed istituisca la “Regione Autonoma Pensionati” e ci mandi tutti i pensionati d'Italia, con un governo di pensionati eletto dai pensionati. I soldi delle pensioni (pagate al lordo) resterebbero in Italia, e sicuramente il bilancio consuntivo di fine anno contribuirebbe in modo sostanzioso a riempire le casse dello Stato centrale. I pensionati resterebbero nella loro patria, vicini ai figli, parenti e amici e lo Stato ci guadagnerebbe in moneta e in immagine. Utopia?