sabato 20 marzo 2010

Busisì Businò Busonsì

Siamo ormai alla deriva televisiva. E’ una battaglia sempre più serrata tra Rai e Mediaset su chi produce peggio e di più tivù spazzatura. Rimango stupito per le censure ancora attive su riviste e giornali o su negozi e siti pornografici. Sesso, trivialità, doppi sensi e bestemmie sono diventati in televisione il pane quotidiano per chi, per passare un paio d’ore in santa pace, accende questo elettrodomestico. E non si venga a dire che se la trasmissione non piace si può cambiare canale, perché questo sarebbe accettabile per le reti Mediaset dove non si paga il canone, ma non vale per la televisione pubblica.

Sui vari cosiddetti reality - che di reality non hanno nulla, perché la gente normale, nella realtà, si comporta in tutt’altro modo – ormai siamo costretti a vedere in diretta solo sesso, bestemmie, violenze verbali e fisiche, parolacce, tradimenti, divorzi, che poi servono da supporto ai disturbati mentali, che nella società reale si comportano allo stesso modo, avendone avuto un ampio esempio (pagato lautamente) in televisione. Tutte queste vomitevoli idiozie dovrebbero rappresentare nella parola “reality” la realtà dell’Italia di oggi. Dopo i reality e altre trasmissioni equiparabili, valutato lo scandalo che ne viene fuori, ecco arrivare “a cecio” le altre decine di rubriche che si occupano di criticare o di difendere il comportamento di quei quattro deficienti che partecipano a questi programmi. Cosicché il palinsesto giornaliero è completato.

In ognuna di queste trasmissioni deve partecipare, per forza, o una lesbica, o un trans o un gay, e se c’è una donna dev’essere o dovrà comportarsi da mignotta. Non si capisce bene quale parte degli italiani questi personaggi debbano rappresentare. Da quanti se ne vedono oggi in tutte le trasmissioni televisive, sono orientato a pensare che l’Italia odierna sia diventata una “Sodoma e Gomorra”. A questi pseudo-autori cialtroni, asserviti all’audience e alla pubblicità, bisognerebbe tagliare – come direbbe Camilleri - i “gabasisi”, per far intender loro che c’è un’Italia fatta di gente che lavora, soffre, fa sacrifici e lotta quotidianamente per sopravvivere e anche per vivere, naturalmente, come la quasi totalità della gente comune e normale, ma che non è assolutamente rappresentata in questi reality. Non voglio, con ciò, offendere i “diversi” di qualsiasi categoria, anzi. Tutti noi siamo diversi uno dall’altro, per cui ho il massimo rispetto anche per coloro che la natura, purtroppo, ha creato “diversi” sessualmente. Ma questa è una piccola fetta della società che non può rappresentare, numericamente, la maggioranza degli italiani.

In una passata edizione de “L’isola dei famosi” riscosse grande successo la partecipazione di Vladimir Luxuria, personaggio assurto alle prime pagine per i mille motivi che tutti gli italiani conoscono. Forse, malgrado tutto, è stato l’unico elemento positivo di tutte queste trasmissioni. Oggi, decaduto il suo ruolo in Parlamento, lo/la vediamo spesso in televisione come opinionista, e ho sempre apprezzato in lui/lei educazione, rispetto per gli altri, cultura, equilibrio e capacità di critica e giudizio non comuni. In altro post inneggiavo "Viva Luxuria", proprio per questi motivi. E mentre nello stesso post dicevo “Abbasso Marrazzo” oggi ripeto tranquillamente “Abbasso quello schifoso busòn di Busi”. Personaggio cul-turalsinistrorso di grande intelletto e dialettica, scrittore di talento per quella parte di italiani che riesce ad affabulare, doveva essere - secondo gli intenti - il fiore all’occhiello dell’odierna edizione dell’Isola. E invece ci siamo accorti che sotto le vesti del fine dicitore, del poeta, dell’intellettuale radical-chic, si nasconde la sub-cultura di un volgare culattone dai doppi sensi, con il sesso stampato nella fronte, bestemmiatore, sprezzante delle opinioni altrui, violento, pedofilo, e mi fermo qui. Abbandona l’Isola, dice. Un individuo del genere bisogna cacciarlo ignominiosamente, ma non a calci nel culo perché continuerebbe a godere. E a calci nei coglioni bisognerebbe cacciare dalla Rai chi lo ha scritturato. Tra il vederlo e il sentirlo ho avuto tremendi conati di vomito. Non è escluso che chieda i danni morali e fisici ai responsabili di questa vergognosa ultima scena perché non c’è più limite all’indecenza.

giovedì 18 marzo 2010

Sempre nel cuore

Oggi sarebbero stati 101, invece li festeggi con mamma. Conoscendo mio fratello che - purtroppo per lui - è sempre impegnato nel "suo" sociale, penso di essere rimasto solo io a farti gli auguri e, sempre che tu li voglia accettare, vorrebbe farteli anche Renata. Tripli auguri, sia per il compleanno odierno che per la festa del papà e l'onomastico che cadono domani. Forse non li abbiamo mai festeggiati così intensamente come adesso, ma nell'intimo dei nostri cuori sono anche più belli e più intensi. Tu sai che in questo periodo non posso stare troppo tempo al computer, per cui approfitto dell'occasione per pregarti di estendere gli auguri, domani, anche a mamma, sicuro che leggerà questa lettera insieme a te. E se puoi, ti prego, manda in sogno i miei auguri e un bacio anche a mio figlio e tuo nipote Pino. E' solo lui, adesso, a tramandare il tuo nome. Probabilmente sono fuori dai suoi pensieri, ma per me ha sempre il primo posto nel cuore. Un bacio, caro papà, un dolcissimo bacio a te e mamma, da un cattivo figlio a cui manchi tanto. 

venerdì 12 marzo 2010

Italiani emigranti... al contrario

Da quasi quattro anni vivo in Bulgaria e sono passati ormai due anni e due mesi dalla nascita di questo blog. Un diario dove raccolgo i miei pensieri e racconto anche qualche vicenda di vita bulgara. Ho notato che, nel piccolo ambito di Pazardjik, sta proliferando inesorabilmente la colonia italiana. E’ una colonia eclettica composta di pensionati, che hanno trovato qui il modo di sopravvivere, pensionati sposati con bulgare che si ritirano nel patrio lido, businessmen o aspiranti tali che - nelle più svariate attività commerciali e imprenditoriali – tentano qui una fortunata attività che ben difficilmente, in questo periodo, potrebbe arrider loro in Italia (non sto parlando, naturalmente, di multinazionali o grandi imprese, ma di “gente comune”).

Se Pazardjik fosse una città sperduta, ai margini del mondo abitato, se non avessi quotidianamente notizie dall’Italia, mi basterebbe vedere il continuo avvicendarsi di italiani nei dintorni, per capire che le cose in Italia non stanno andando proprio bene. Oddio!, non è che in Bulgaria vadano meglio e che siano tutte rose e fiori, anzi... Va chiarito subito, però, che qui la gente – reduce da 50 anni di “benessere” comunista – è abituata a stringere i denti, mentre noi che ormai siamo passati ad altro tenore di vita, i denti ce li siamo impegnati. E’ una migrazione al contrario. Gli emigranti, generalmente, tentano la sopravvivenza fuggendo da un paese povero verso uno ricco. I moderni emigranti italiani cercano, invece, il paese povero o per rivalutare la propria pensione o per andare a investire qualche soldo ancora disponibile, in paesi che oltre ad essere più ricettivi dal punto di vista fiscale e salariale, sono fortemente e ingannevolmente attratti dal consumismo nostrano.

Sul mio modestissimo blog personale, ho avuto modo – in questi due anni – di fare conoscenza epistolare e anche fisica, con tante persone che mi chiedevano (e continuano a chiedere tuttora) notizie sulla Bulgaria, sui suoi abitanti e sulle condizioni di vita nel paese. Ho sempre dato e continuerò a dare a chi mi scrive tutti quei consigli e quelle valutazioni, del tutto personali, che possano aprire un piccolo squarcio sulla Bulgaria, un paese che – pur tra mille luci e ombre – sto imparando ad apprezzare ed amare. Riporto, di seguito, stralci di corrispondenza di alcuni di coloro che sempre più vorrebbero conoscere la Bulgaria.
“Buonasera , io sono R. L. vivo un po’ in Italia in provincia di Bari e un po’ in Bulgaria proprio a Pazardzhik. Mi ha fatto piacere leggere sul tuo blog la passione e l’amore per questa nazione e per questa città, ovviamente ho letto anche l’amore per la nostra Madre Patria. Non mi resta che augurarti buon anno a te e a tutte le persone a te care, sperando che qualche volta ci incontriamo a Pazardzhik, mi farebbe veramente piacere. Ciao”.

“Ho letto il suo blog ed anche a me piacerebbe vivere in Bulgaria. Ho visitato alcune città, mi e' piaciuto molto la vita bulgara ma certo ho solo una visione da turista. Ho 40 anni, single, un buon lavoro ma non penso di vivere bene cosa mi consiglia circa una vita in bulgaria? La ringrazio tantissimo”.

“In Italia ormai non vedo nessuna oppurtinità di crescita se non lavorare per gli altri (governo, burocrati, politici.....) e vedo che non sono il solo a vederla in questo modo. Magari col signore facciamo qualche cosa insieme in Bulgaria. Deve essserci per forza un soggettobulgaro nella societa? Il 14 arrivo a rouse e poi burgas, stara zagora e pleven, mi farebbe piacere conoscerti e penso che sei vicino a pleven ciao ciao”.

“Entro una diecina di giorni farò rientro in Italia, partendo dall'Ucraina dove attualmente mi trovo, cercherò di transitare per la Bulgaria per verificare se ci sono le condizioni per trasferirmi in questo paese. Non riesco piu' a sopportare quella pletora di delinquenti che gestiscono il Governo Italiano e non ho l'età nè il tempo di combatterli, quindi anche per motivi di salute, preferisco trasferirmi altrove. Pertanto rimarrò in Italia il tempo necessario per mettere a posto i miei affari di famiglia e darò tutti i mandati possibili ai miei avvocati per contestare ogni lesione dei miei diritti costituzionali che i delinquenti di cui sopra, hanno provocato. Se la Bulgaria risulterà essere amena e tranquilla; metterò in pratica le mie intenzioni. F.to A. G. 07 Febbraio 2009”.

“Ciao! tu non mi conosci, e fino ad un'ora fa neanche io! Ho 33 anni sono sardo e sono inciampato nel tuo blog dopo aver fatto una ricerca su google. Lo ho trovato interessante , a parte quando tratti male l'inter, ma vabbe te lo perdono! Mi è piaciuto il tuo modo di raccontare la tua vita "bulgara" fatta delle cose di ogni giorno, ma sei ben informato sull'italia e questo lo capisco perchè. La mia ragazza è bulgara di Smolian precisamente, non molto lontano da dove vivi tu viviamo assieme da piu di 2 anni, e non mi dispiacerebbe lasciare l'italia per cambiare vita. In Bulgaria andiamo spesso 1 mese circa all'anno, e vorrei imbarcarmi in una attivita in futuro. Beh, per ora è tutto spero di non averti annoiato. Ciao”.

“Salve, ho letto il suo interessantissimo blog sulla Bulgaria ed alcune preziose informazioni. Pero' volevo chiederle un parere riguardo il costo della vita attuale e soprattutto a Sofia. Le chiedo questo perche' ho ricevuto una offerta di lavoro da Sofia e volevo chiederle un parere riguardo la cifra prospettatami e se davvero mi permette di vivere bene (e con vivere bene intendo non farmi mancare nulla e divertirmi il giusto). Lo stipendio che mi e' stato offerto e' di 670 euro netti al mese. Con questo stipendio riesco a vivere bene? Grazie mille”. …

“Be' io comunque sono solo quindi anche a livello di alloggio necessito comunque di un appartamento piccolo, al massimo un bilocale direi.(A Milano pago 400 euro per una stanza, per di piu' doppia da dividere con un amico..)”. …

“Eehehe... vorrei poter testare questa cosa venendo li' per qualche tempo, ma poiche' lavoro non mi e' possibile, in piu' devo dare una risposta abbastanza in tempi brevi. Io comunque sto trattando l'offerta affinche’ si arrivi per lo meno ad un netto di 800 euro cosi' da stare sicuri. Io comunque ho dato una occhiata a questo sito : http://www.investbulgaria.com/CostOfLaborInBulgaria.php e le prospettive mi parevano buone. Ovviamente pero' le opinioni di chi ci vive valgono anche di piu”.

“Salve le faccio i miei complimenti per la decisione di trasferimento in Bulgaria, Io invece vorrei acquistare degli appartamenti come investimento e vedere se possibile aprire in seguito una ditta nel settore meccanico. Potrebbe indicarmi visto la sua esperienza la zona piu adatta dove ci sono universita industrie nel raggio di 150km . ? la ringrazio moltissimo .... Complimenti vivissimi per la tua esperienza M. P. chissa' un giorno ci incontreremo....spero presto”.

“Ciao mi chiamo C. C., sono nata a Lecce 61 anni fa, ma mi sono trasferita a 25 anni nel Veneto per insegnare. Ora sono in pensione da due anni e del Veneto e dell'talia non ne posso più. Ripetutamente ho pensato di scegliere un paese dell'est per vivere. Ho letto il tuo blog e mi piacerebbe avere informazioni ciao e grazie C.”.

“Mi trovo casualmente su questo blog, ho letto qualche pagina che trovo interessante e faccio i complimenti a "u fissa" (dalle mie parti sarebbe "il fesso") che tanto "fissa" non mi sembra. Mi piacerebbe sapere qualcosa in piu' sulla Bulgaria perche' anch'io sto facendo un pensierino...”.

“Mi presento subito dicendo che cercando notizie sulla Bulgaria mi sono ritrovato in una tua nota di vita vissuta in Bulgaria. Io sono messinese singol, quasi vicino all’età pensionabile e desidero valutare la possibilità di trasferirmi in Bulgaria per alcuni mesi, per poter poi prendere una decisione. Da quello che ho capito fino adesso, il tenore di vita è basso, cioè per noi italiani si spende poco per vivere. In Italia ormai tutto è caro e lo diventerà sempre più. Desidero sapere se in Bulgaria, indipendentemente dall’aspetto economico, la vita è tranquilla e può essere vissuta in serenità. E’ possibile utilizzare la nostra tessera sanitaria europea per usufruire dei servizi sanitari (ambulatoriali ed ospedalieri ) bulgari in regime di parziale rimborso? Mi faresti cosa gradita se potessi darmi delucidazioni in merito, ti ringrazio, ciao M.".

domenica 7 marzo 2010

La fortuna di chiamarsi Giacomo

Perch’i’ no spero di tornar giammai,

ballatetta, in Toscana,
va’ tu, leggera e piana,
dritt’ a la donna mia,
che per sua cortesia
ti farà molto onore. [. . .]

Sono i primi cinque versi della celebre ballata di Guido Cavalcanti, che, mandato in esilio per ragioni politiche e di ordine pubblico, si reca in Sarzana. Lì prende la malaria, e disperando di poter un giorno ritornare nella sua Firenze, si affida alla vena poetica per riversarvi tutta l’angoscia della sua anima. Ritornerà in Firenze dopo alcuni mesi, perché la condanna gli era stata revocata per le sue pessime condizioni di salute. Infatti dopo qualche giorno muore. Questo succedeva nel 1300.

Apprendiamo in questi giorni, anno 2010, che Giacomo Cavalcanti, boss della malavita napoletana, condannato in primo grado a 24 anni per l’omicidio di un altro malavitoso, Alvino Frizziero, avvenuto nel 1984, è stato scarcerato dopo 10 mesi dal Tribunale del Riesame. Il giudice ha ritenuto che per la sua sensibilità artistica non può più essere ritenuto elemento pericoloso. Giacomo Cavalcanti, infatti, da quando è stato arrestato, ha cominciato a scrivere poesie e favole per i bambini, che evidentemente hanno intenerito il cuore del giudice.
Siamo felici che le carceri italiane siano in grado di riabilitare, in tal poco tempo, criminali così incalliti. Anzi, per evitare inutili spese per la costruzione di nuovi istituti di pena, consiglierei il ministro della giustizia Angelino Alfano, di proporre dei corsi rapidi di sensibilità poetica e novellistica per tutti i carcerati. In questo modo potremo svuotare entro l’anno le carceri sovraffollate e ritornare a essere “un popolo di poeti”, ecc. ecc.

E’ solo questione di fortuna e di nome. Se Guido Cavalcanti si fosse chiamato Giacomo, fosse vissuto nel 2010 e si fosse fatto giustizia a colpi di pistola, per il solo fatto di essere un poeta, il nostro giudice del riesame lo avrebbe proposto per la medaglia al merito.

Mi dispiace per te, caro Guido. E’ finito il medioevo: oggi 2010, siamo la culla della civiltà e del diritto, diritto di uccidere e farla franca perché poeti, diritto di interpretare le leggi a uso e consumo insindacabile di un giudice dall’animo nobile e sensibile, a cui piacciono le novelle per i bambini, diritto di prendere in giro i cittadini onesti e le vittime di questi criminali. E la prossima volta, mi raccomando, chiamati Giacomo!

mercoledì 3 marzo 2010

Bontà naturali: lo yogurt bulgaro

Della bontà del latte e dello yogurt bulgaro avevo già accennato in un post di un paio d’anni fa. Vorrei invece parlare, oggi, dello yogurt che tantissimi bulgari fanno in casa, economizzando e guadagnandoci in gusto e qualità. Il nostro amico Simone ce lo ha offerto per la prima volta, a casa di nonno Boicio. Abbiamo accettato un po’ guardinghi, poi – dopo le prime due timorose cucchiaiate – in men che non si dica, abbiamo divorato tutta la tazza. Quando, con tutta la famiglia, lo abbiamo invitato a casa nostra, gli abbiamo posto come condizione di portarci un altro po’ di yogurt casareccio. Si sono presentati con 5 litri di ottimo vino casareccio e 3 litri di yogurt preparato da lui. Durante la serata ci ha detto come fare per potercelo fare noi stessi. Una cosa molto semplice.

Quando è finito lo yogurt di Simone (30 ore circa), abbiamo fatto il nostro esperimento. Sotto casa passa, due volte al giorno – la mattina alle 7,30 e la sera alle 18,30 – il lattaio, che altri non è che il capraio, che su un furgoncino vende il suo latte ancora caldo a 1 leva a litro. Latte che ha sapore di latte, latte che mi ricorda la prima infanzia. Non voglio dire, con ciò, che quello dei supermercati non sia buono, ma questo è veramente latte intero, munto dalla capra e venduto ai clienti che buoni buoni si mettono in fila per il proprio turno.

Facciamo bollire in una pentola tre litri di latte, aspettiamo che diventi tiepido e aggiungiamo due bicchieri dello yogurt che ancora abbiamo, giriamo bene, lo copriamo con un panno lasciandolo al calduccio per tre-quattro ore, e poi con molta curiosità alziamo il coperchio per vedere i danni che abbiamo fatto. Miracolo... il latte è passato dallo stato liquido al quasi solido! (per noi che non abbiamo mai fatto queste cose, tutto è miracoloso). Delicatamente lo mettiamo in frigorifero per farlo raffreddare e dopo un paio d’ore passiamo all’assaggio. Che delizia! Ci sembra più buono persino di quello di Simone (anche perché questo è opera nostra...).

Per dare il tocco finale, proviamo a mettere nella tazza di yogurt un bel cucchiaio di marmellata e mischiamo il tutto. Gusto paradisiaco!!! (il tutto con 1 euro e mezzo, quanto spendiamo in Italia per un vasetto). La prossima volta provo con frutti di bosco, sento in bocca già il suo gusto.

Mi assale un dubbio che mi lascia timoroso e perplesso: se per qualche giorno dovessimo, per cause di forza maggiore, farne a meno, soffriremo come drogati in crisi di astinenza?

P.S. - Per i bongustai che volessero approfondire l'argomento consiglio questo link. Si potranno apprezzare e gustare le delizie della cucina italo-bulgara.