venerdì 8 dicembre 2017

Lettera alla signora Ondina, ospite di “Dalla vostra parte” dell’8 dicembre 2017



Gentile (ma non tanto) signora Ondina,

mi creda, mi spiace moltissimo doverle rispondere che lei del problema dei pensionati che fuggono in Bulgaria, non ha capito assolutamente nulla. Mi dispiace, soprattutto, perché penso che, a lume di naso, abbiamo la stessa età. Non posso dirle “capra” perché quello è un epiteto che spetta a Sgarbi e non voglio copiarlo, ma posso dirle che quantomeno è disinformata, se non maleducata. Suppongo anche - ma è una mia opinione personale - che lei sia vedova e posso capirne il motivo. Lei è esacerbata per le vicissitudini che sta vivendo, che conosciamo bene poiché, per non averle volute più sopportare, abbiamo preferito espatriare piuttosto che continuare a subirle. L’età poi, e anche una buona dose di ignoranza o di idiosincrasia per gli uomini, la portano a dire spropositi che non hanno fondamento. Spero tanto che qualcuno che la conosce, possa leggerle questa mia lettera aperta, per farle capire che il problema dei pensionati che fuggono all’estero è molto più serio e drammatico. 

Tutta quella fila di pensionati che lei ha visto, rappresentanti di una piccola parte dei tantissimi che vivono un po’ ovunque in Bulgaria o in altre nazioni, sono persone anziane che vivono lì con le loro mogli, oppure sono vedovi o separati o divorziati, ma che hanno lasciato l’Italia per poter vivere serenamente la loro vecchiaia, negata purtroppo dai nostri governanti, di qualsiasi colore essi siano, perché nessuno vuole risolvere problemi incancreniti da decenni e decenni di allegro governo. 

Questi pensionati, che lei giudica stupidamente in cerca di donnacce, hanno lasciato in Italia tutti gli affetti che una persona normale ha nella vita, figli, fratelli, nipoti, sorelle, cugini, amici. Hanno praticamente lasciato il cuore in Italia, si sono spogliati di tutto e hanno affrontato le incognite di usi e costumi diversi, lingua diversa, religioni diverse, rischiando la solitudine. Lo hanno fatto con mogli al seguito o soli, ma per un motivo semplicissimo: in Italia non potevano più vivere con decoro e dignità, non arrivavano con la pensione a fine mese, mentre qui si possono permettere una vita normale e riescono ad aiutare, talora, anche i figli o fare qualche regalo ai nipoti, cosa che in Italia non avrebbero mai potuto fare. 

Quanto alle donnacce che lei cita, e per le quali – secondo lei – i pensionati fuggono all’estero, pensiamo a quelle di casa nostra invece di parlare di quelle che non si conoscono. Le sue donnacce, cara signora Ondina, sono dappertutto, ed è proprio quelle che noi dobbiamo cercare di evitare. Perché se un pensionato di 65-70 anni è solo e si trasferisce all’estero, non è per cercare le donnacce, ma nel caso una donna che possa fargli compagnia e prendersi cura di lui. Sarebbe difficile per lei, se venisse in Bulgaria, che qualcuno di questi pensionati le proponesse di vivere in compagnia, semplicemente perché è acida e sputa veleno, mentre noi, invece, abbiamo bisogno di affetto e tranquillità.

Con affetto, mi lasci la speranza di non più risentirla e rivederla.

Antonio Tutino, felicemente pensionato in Bulgaria.