venerdì 29 dicembre 2023

Sempre Bulgaria, nonostante tutto...

 

Se il buon Dio me ne darà la possibilità, tra poco quasi il 20% della mia vita l’ho trascorsa in Bulgaria, grato a questa nazione che mi ha dato la possibilità di vivere la mia vecchiaia decorosamente. Eppure mi sento sempre un ospite, perché – pur se trattato a calci nel sedere dallo Stato italiano - purtuttavia resterò sempre profondamente italiano nel cuore. Noi pensionati, a differenza di altri connazionali giovani, che girano il mondo per nuove esperienze lavorative, imprenditoriali e migliori trattamenti economici, abbiamo dovuto estirpare radici molto più profonde, affetti abitudini amicizie di una vita, per riconquistarci un po’ di dignità calpestata.

Perché “sempre Bulgaria nonostante tutto”? E’ la sintesi di un consuntivo che ogni anno, come una qualsiasi buona azienda, faccio sulla mia persona e sul mio operato nella terra che mi ospita.

Fino al 2019 la Bulgaria è stata un’oasi di tranquillità sociale e serenità economica, fatti salvi i problemi di salute cui ognuno di noi, per via dell’età, è sottoposto.

Poi, improvvisamente, dal 2020 abbiamo conosciuto il Covid che ha sconvolto e cambiato la vita di mezzo mondo, ma che in Bulgaria, fortunatamente abbiamo vissuto senza il terrore da stato di assedio che è stato imposto e decretato da un governo incapace in Italia.

Incursione INPS e fuga dalla Bulgaria

Ma in quell’anno, per noi pensionati qui residenti, è iniziato anche il calvario economico che l’Inps, dopo un letargo durato sei anni, improvvisamente ci ha imposto. Questo Istituto che dovrebbe, in teoria, essere l’ancora di salvezza per ogni pensionato, da giugno ha tolto ai pensionati che l’avevano richiesta, l’esenzione dall’Irpef, per cui ha iniziato e ritassare le pensioni. Ma la rapina è durata poco perché dopo qualche mese ha restituito il maltolto, quindi tutto sembrava fosse rientrato nella normalità. Ma il masochismo tutto italiano che nella nostra terra non vi possa essere mai certezza alcuna, ha resuscitato ancora una volta l’interpretazione di questa strampalata Convenzione tra Italia e Bulgaria datata 1988, e l’Inps da giugno 2023 ha ricominciato a togliere a ogni pensionato l’Irpef riferita al rateo di pensione corrente più un rateo dei mesi arretrati, così che moltissimi pensionati hanno riscosso neanche il 50% della pensione che prendevano il mese prima e alcuni addirittura zero. 

Caos assoluto in Inps e tra i pensionati. Perché oggi in Bulgaria abbiamo tre categorie di pensionati. Categoria A: coloro che hanno richiesto la pensione detassata e continuano a prenderla. Categoria B: chi ha richiesto la pensione detassata e gli è stata rifiutata. Categoria C: coloro che hanno richiesto la pensione detassata e l’hanno ottenuta, poi gli è stata di nuovo tassata e successivamente riesentata, poi ancora una volta ritassata. Se non fosse un dramma per i pensionati, potremmo definirla una commedia all’italiana.

Tutto questo bailamme ha portato al fuggi fuggi dalla Bulgaria di molti pensionati, che hanno cercato in altre nazioni convenzioni più chiare che li favoriscono almeno economicamente. Altri stanno intentando cause che recepiscano l’iniquità di quanto operato dall’Inps, e altri ancora – che non hanno la possibilità economica di un ricorso giudiziario – subiscono passivamente la palese ingiustizia aspettando gli eventi.

Chiusura a doppia mandata dell’Ambasciata

Parlavamo del Covid all’inizio del 2020. Tutti abbiamo dovuto prendere le necessarie precauzioni contro il contagio con relative disposizioni igieniche: mascherine, guanti, lavaggio continuo delle mani, poi vaccino e test continui. Da allora quella che in Bulgaria era la nostra casa, l’Ambasciata italiana a Sofia, il luogo dove ogni italiano dovrebbe sentirsi sicuro, dove poter avere informazioni, richiedere documenti, avere sostegno, è diventato tabù, inaccessibile se non per via e-mail per fare domande aspettando risposte che arrivano dopo giorni e giorni.

L’Ambasciata mia, quella che ritenevo la mia casa in terra bulgara, ho potuto goderla fino al 2019, oggi è divenuta una fortezza invalicabile. Non voglio, con queste parole, dare colpa alcuna all’attuale ambasciatrice dr.ssa Zarra, che è stata di una squisita gentilezza e alla quale avevo fatto le mie lamentele un giorno che sono stato ricevuto in qualità di incaricato del Patronato. Purtroppo la mancanza di personale, sia a Sofia che in molte altre capitali, hanno allontanato i nostri rappresentanti dai “comuni” cittadini italiani (generalmente pensionati) qui residenti, ma non credo si usi lo stesso metro per gli “altri”, i vips. Il made in Italy della burocrazia e della non-comunicazione esportato all’estero.

Noi pensionati non siamo invidiosi dei vips, ci basta che qualcuno risponda a un centralino ormai esistente solo sulla carta. Perché non esiste e non dovrebbe essere possibile riuscire finalmente, dopo molti tentativi, prenotarsi a settembre per il rinnovo di una carta di identità che scade a novembre e avere appuntamento a gennaio per il rinnovo. Se poi consideriamo che tanti pensionati, data l’età e l’ignoranza su materie informatiche e diavolerie moderne, non possiedono un computer o una e-mail, allora dovrebbero spiegarci questi nostri rappresentanti, in Italia o nella sede di Sofia, cosa deve fare un pensionato per far valere i propri sacrosanti diritti. Forse se i milioni dei banchi a rotelle fossero stati destinati al personale delle ambasciate, non avremmo questa totale mancanza di contatto tra cittadini e consolato.

Come ciliegina sulla torta, a febbraio 2022 Putin decide di far guerra all’Ukraina, con tutto il bagaglio di sanzioni e ritorsioni da parte dell’Europa e conseguente aumento spropositato di gas, petrolio, energia elettrica e a seguire tutto l’indotto, e ci ritroviamo così a dover sottostare ad aumenti assurdi e molte volte anche pretestuosi dei prodotti e del costo della vita. Se poi aggiungiamo da ottobre 2023 la guerra tra Israele e Hamas, iniziata nella striscia di Gaza ma già ampliata a mezzo Medio Oriente, non sappiamo dove si arriverà.

Quando nel 2006 sono arrivato in Bulgaria, mi veniva da ridere leggendo i prezzi nelle vetrine o al mercato. Sono stato veramente fortunato, dicevo a me stesso. E’ fisiologico che oggi i prezzi abbiano subito sostanziosi aumenti, riscontrandoli su alcuni prodotti addirittura più cari dell’Italia, ma mettendo sul piatto della bilancia positività e negatività della Bulgaria, propendo ancora una volta per le positività.

I miei giudizi sono riferiti a Pazardjik, la cittadina di provincia nella quale abito, ma non credo possano differire molto rispetto ad altre piccole città. La differenza la fa Sofia, dove il costo della vita fa storia a sé, vicino o superiore ad altre capitali europee.

Pur con il costo della vita vistosamente aumentato, qui si arriva ancora bene a fine mese, sia con pensione tassata che detassata, soprattutto perché non abbiamo i balzelli che tutti i mesi scalfiscono le finanze dei cittadini e pensionati che vivono in Italia. Viviamo ovunque senza inferriate alle finestre per paura dei ladri. Si può circolare a piedi anche a tarda notte, siano donne che uomini, senza paura di essere aggrediti. Non esistono ancora le bande minorili che terrorizzano i cittadini. Abbiamo un traffico automobilistico ancora abbastanza contenuto.

Non voglio affatto descrivere una vita paradisiaca, voglio solo affermare – per quanto mi riguarda e per i commenti dei residenti sui vari “social” - che qui si riesce tuttora a trascorrere una vecchiaia serena e tranquilla, fatti salvi i problemi di salute derivati dalla nostra età. E quando possiamo ancora godere di questo raro ma grande privilegio, cosa possiamo chiedere di più dalla vita?

Auguro a tutti, pensionati e non, italiani e bulgari, un 2024 che porti soprattutto una pace giusta tra i popoli. Dalla guerra non vengono fuori né vincitori né vinti, ma solo morti e macerie.

W l’Italia e W la Bulgaria