venerdì 4 maggio 2012

Le vedove del governo Monti


“E’ tutta la sera che ti rigiri nel letto, stai male?”. “Sto bene ma non riesco a dormire, domattina scade la cambiale del signor Mario e non abbiamo i soldi per pagarla”. La moglie, molto più pratica del marito: “E di cosa ti preoccupi? Vedrai che tra poco tu di sicuro dormirai e il signor Mario starà sveglio”. Prende il telefono e forma il numero del signor Mario. “Pronto, chi è?”. “Signor Mario, sono la moglie di Rossi. Le volevo dire che i soldi per pagare la cambiale domani non li abbiamo” e attacca. Poi, rivolta al marito: “Ecco, adesso puoi dormire tranquillo perché è lui che non dorme stanotte”.
Questa è una vecchia barzelletta che potrebbe anche far ridere se non fosse il prologo ai tragici e tristi eventi che giornalmente i Tigì ci raccontano. Mi riferisco ai suicidi di imprenditori che tracollano e lavoratori disoccupati che preferiscono la morte alla vergogna e al disonore. Vergogna e disonore non dovuti al fatto che abbiano commesso qualche delitto particolarmente riprovevole e ignominioso, ma perché non sono stati in grado di pagare le tasse o i contributi o i dipendenti o perché non hanno portato a casa lo stipendio per la famiglia.
Aziende costrette a chiudere o fallire per colpa della crisi economica o per colpa dello Stato che esige subito i crediti mentre  paga dopo anni i debiti per lavori eseguiti dalle imprese. Imprenditori che, dopo una vita di duro lavoro, vengono fagocitati da Equitalia, Agenzia delle Entrate e Stato imbelle che anziché proteggere i suoi cittadini li vessa togliendo loro anche la dignità.
Cresce sempre più impetuosa la domanda degli italiani: Fino a quando, governo Monti, abuserai della nostra pazienza? I mesi passano e i suicidi aumentano: oggi siamo arrivati a 32. Imitando le madri di Plaza de Mayo del famigerato regime argentino, anche in Italia sta nascendo il movimento delle vedove e orfani del governo Monti. Con la differenza che in Argentina cercavano i figli scomparsi mentre in Italia piangono i propri uomini suicidati dallo Stato.
Quante altre anime bisognerà sacrificare sull’altare della famelica Equitalia e sugli interessi privati di una politica e di politici intenti a riempire le proprie greppie? Ieri abbiamo assistito al primo accenno di rivolta singola armata e pericolosa. Non tutti sono disposti a subire passivamente situazioni delle quali non hanno colpe e se questi sintomi attecchiscono e fanno da apripista, assisteremo presto a gesti sempre più inconsulti da parte di chi pensa di non aver più niente da perdere. E allora mi auguro che siano rivolti verso i nostri politici – responsabili unici del disastro economico in cui versiamo – e non verso altri cittadini incolpevoli e inermi.
Monti ci chiede suggerimenti dove tagliare le spese. Non bisogna essere ragionieri generali dello Stato per rispondere subito: iniziate voi tutti a decimare, non a tagliare, i vostri stipendi e le vostre pensioni, abbattete tutti i privilegi di cui godete, diventate cittadini comuni, così potrete capire le sofferenze degli altri e trovare le soluzioni più eque.
Cominci Monti, i suoi ministri e tutto il Parlamento e cominci l’Uomo del Colle a dare l’esempio: il suo apparato costa al cittadino italiano quasi quanto le spese governative dell’intera Europa, con oltre 2000 dipendenti, e poi continuino tutti a dare l’esempio vero, concreto; e smettetela di prenderci per i fondelli con leggi truffaldine solo a vostro beneficio. Basterebbe risparmiare sugli sprechi e sui privilegi della sola amministrazione statale ed istituzionale e cercare ancora più approfonditamente i veri grandi evasori, ed ecco che una gran parte dei nostri problemi sarebbe risolta, senza dover chiedere ancora soldi a chi non li ha. La pazienza degli italiani è tanta, ma anch’essa ha un limite.


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2 commenti:

  1. L'Italia non necessita nessuna rivolta armata! Dipende da tutti noi farci rispettare... basta fermarci tutti e protestare.No credo che abbiamo bisogno dei sindacati per organizzarci...siamo maggioranza,obblighiamoli a dare l'esempio,a tagliarsi i loro stipendi e sprechi. devono essere anche loro cittadini comuni. E' vergognoso che i responsabili di questa crisi vogliono ancora vivere da re.

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  2. Caro Anonimo, tu non conosci l'Italia... è evidente: ormai in Italia la democrazia è stata sospesa, e questo fatto non solo prevede come autodifesa la rivolta armata, ma la sprona.
    Come ti puoi illudere che in un Paese a democrazia sospesa si possano risolvere le cose con il voto o con strumenti democratici?
    Le regole sono state sovvertite da chi crede che il popolo sia una mandria o un gregge e non sa che le pecore diventano belve quando esasperate.
    Non dimenticare che non siamo da meno dei Frencesi... e a Mont-Antonietta questa volta non credo andrà cosi bene.. la gente arriverà a capire che la canna del fucile da migliori risultati se puntata non contro le nostre tempire, ma altrove...

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