venerdì 25 marzo 2011

Un italiano a Pazardjik

Piazza della Torta: lavori di pavimen-
tazione della zona pedonale
La sveglia
Alle dieci sono già in piedi, in cucina accendo il fornello con il caffè preparato la sera prima da Kocia, poi il computer, il televisore che parla solo italiano (sentire, oggi, le notizie dall'Italia è masochismo allo stato puro), siedo davanti al piccolo tavolo del tinello e preparo le solite quattro pasticche che fungono da prima colazione, le ingoio seguite da un buon bicchiere d'acqua. Renata, sul divano, dorme ancora. D'altronde, se vai a dormire alle quattro di mattina, cosa pretendi? Guardo le e-mail e mi precipito a spegnere la caffettiera, riempio due tazze e a quel punto devo scappare urgentemente al bagno con sigaretta e caffè al seguito. La sigaretta mi è stata proibita da tutti, per cui ogni volta che ne fumo una mi dico che sono una merdaccia. Esco dal bagno dopo venti minuti spesi bene.
“Kociaaa... dài, svegliati, prendi il caffè, Kooociaaa...”. Due occhi piccoli piccoli mi guardano.
“Che ore sono?”. “Le dieci e mezza”. “Così presto? perché?”. “Non ricordi niente? vado a riscuotere la pensione e poi farò i soliti giri”. “Vuoi che venga anch'io?”. La guardo. Minimo un'ora prima che sia pronta... “Lascia stare, vado solo... però vado a piedi così mi sgranchisco un po'”. Alle undici sto già sotto casa. Vado a piedi anche perché si trova tutto nella zona pedonale.

I nuovi marciapiedi "europei"
Primo incontro con Pazardjik
Sono passati quasi cinque anni da quel 12 giugno del 2006 che mi vide approdare a Pazardjik. Ricordo di essermi sentito trasportato indietro nel tempo di quaranta anni circa, ma l'impatto fu estremamente positivo. Strutture, edifici, strade vecchie e malconce ma gente cordiale, accogliente, sempre calma e disposta al sorriso, semmai desiderosa di conoscere il motivo per cui un italiano decide di trasferirsi a vivere in Bulgaria.
In dieci minuti arrivo già alla zona pedonale e dopo altri cinque sono in pieno centro, in piazza della Torta o dell'Orologio (la piazza porta il nome di un personaggio bulgaro ma è comunemente chiamata così anche da quasi tutti i cittadini). Cammino abbastanza piano per via del dolore alle anche, aspettando che si riscaldino i muscoli. Il percorso è tortuoso a causa dei lavori che si protraggono dall'estate scorsa e che probabilmente, con i ritmi bulgari, arriveranno a fine anno. Si sta rifacendo completamente la pavimentazione della zona pedonale, che è abbastanza vasta e impegnativa, perché con l'occasione si sostituiscono i vecchi cavi e tubazioni con materiali di ultima generazione. Non so chi paga questi lavori, ma il dato positivo è che, da quando la Bulgaria è entrata a far parte della Comunità Europea, l'aspetto viario della città è lentamente stato stravolto in meglio.
Auto parcheggiate sui marciapiedi
Un vezzo, o piuttosto una cattiva abitudine, a Pazardjik, è quella di parcheggiare le automobili sui marciapiedi. Quelle così parcheggiate, infatti, non le tocca nessuno, ma se lasci l'auto ai bordi della strada (ma non in seconda fila) anche solo per un minuto, corri il rischio che venga portata via dai carri addetti alla rimozione, che girano in continuazione fino alle diciotto e sono sveltissimi nel caricarla o sfilarti, in ogni caso, 15 leva se il proprietario torna velocemente per spostarla. Adesso ai bordi dei marciapiedi stanno applicando paletti in cemento distanti un metro, per evitare che le macchine vi possano parcheggiare. 
In cambio sono aumentati i parcheggi a pagamento sia nel numero che nelle tariffe che da 0,50 sono passati a 1,20 leva ed è stata estesa la zona disco. Dal che si deduce che l'Europa, nel bene e nel male, sta arrivando anche qui. Tutto viene fatto in funzione di adeguamento alle direttive europee. L'ultima cosa che tutti si augurano, invece, è che l'euro arrivi il più tardi possibile o mai.
Rimozione auto alla garibaldina
In banca ritiro la pensione e subito dopo inizia la diaspora. Il percorso è quasi sempre lo stesso. All'ufficio postale pago il consumo mensile di elettricità, invero molto poco rispetto alle bollette italiane (cucina, boiler, riscaldamento, televisore, computer, luce: tutto elettrico), l'acqua, l'assicurazione sanitaria per Renata all'Agenzia delle entrate, alla M-Tel la fattura telefonica, da Bulsatkom i 16 leva mensili per la connessione internet.

Anche qui  Dolce Vita
Finita momentaneamente la via crucis monetaria, vado a riposare le stanche membra al bar Dolce Vita. E' questi un elegante locale aperto quasi un anno fa da una giovane coppia bulgara rientrata dall'Italia. Lei pasticciera lui gelataio, hanno saputo dare al locale quel tocco di italianità intesa come qualità dei prodotti artigianali ed accoglienza del cliente (1), che rapportata al pressappochismo degli altri locali, lo rende quasi unico: gelato, torte, caffè e cappuccino all'italiana lo rivela una spanna superiore agli altri e molto apprezzato dai bulgari che cercano qualcosa di diverso. Una coppa di gelato e tre mignon ritemprano i miei muscoli. Ci salutiamo cordialmente e mi ributto nell'affollato viavai che contraddistingue il centro. Ancora oggi mi domando: “se tutta questa gente sta qui, ma quanti sono quelli che lavorano?”.
(1) In Bulgaria è frequentissimo entrare in un locale e doversi cercare un posto senza essere accolto da qualcuno che ti agevoli o ti saluti, così come andarsene dopo aver consumato senza salutare né essere salutati. I bulgari stessi mi dicono che per loro è una cosa normale, quindi paese che vai usanze che trovi.

Più negozi che abitanti
La città di Pazardjik è tutta una lunga sequela di negozi. L'ho notato quando, cinque anni or sono, l'ho vista per la prima volta. E' la città delle farmacie, dei chioschi, dei giornalai, dei caffè, delle banche, dei bancomat, delle statue, delle sale gioco, supermercati e alimentari, calzature, una infinità nell'abbigliamento e affini nuovo e usato, e così via; tutto un negozio, insomma, con una particolare caratteristica che io chiamo del “mordi e fuggi”. Succede, infatti, di vedere aprire un nuovo negozio e dopo un paio di mesi lo trovi improvvisamente chiuso. Aprire e chiudere un esercizio commerciale è di una facilità incredibile (chiudere molto più facile). Molti credono di trovare nel commercio una soluzione alternativa al lavoro che manca, ma non appena si rendono conto di quanto sia pesante l'attuale crisi, all'arrivo delle prime scadenze chiudono baracca e burattini. 
Venditori volanti dei propri poveri prodotti
Ai normali negozi bisogna aggiungere, poi, una miriade di piccoli venditori di frutta, verdura o latte, posti con qualche cassetta negli angoli di strada, povera gente che con una bilancia e una sediolina cerca di vendere i prodotti del proprio orto o il latte della propria capra, per arrotondare la misera pensione.
Una cosa molto positiva è, però, che in una piccola città come Pazardjik, vi siano parecchi negozi di alimentari, dove anche la notte si può fare la spesa o trovare sigarette (per chi fuma).

Pazaruvam (la spesa) al mercato
Composizioni floreali dell'amica Petia
I lavori di pavimentazione mi costringono a continue gimcane; attraversando piazza della Torta sono sovrastato dalle due grandi statue bronzee di Spartacus e del Leone, mi avvio così verso il mercato per fare un po' di spesa. Le uniche verdure che qui si possono trovare sono gli spinaci, due tipi di insalata, tanta verza, cavolfiori, broccoli, porro, e poi pomodori, peperoni, cetrioli, patate, melanzane e barbabietole. Non si conoscono, purtroppo, finocchi, carciofi, cicoria, asparagi, bietola, radicchio, agretti, puntarelle e tanti altri nostri pregevoli prodotti, mentre si trovano molti tipi di frutta, c'è poi l'angolo delle spezie in polvere dove noi italiani passiamo senza fermarci perché non incontrano i nostri gusti. Pur avendo la Bulgaria una grande produzione di ottimi funghi sono pochi i bulgari che li apprezzano e vengono destinati al mercato estero, al pazar (mercato) si trovano solamente gli champignons. Per poter mangiare dei porcini o degli ovuli bisogna conoscere qualche broker che li commercia e comprarli da lui dai sei ai dieci leva al chilogrammo. La goduria è doppia: prima per la bontà del prodotto e dopo pensando al costo.
Strabuzzo gli occhi, arrivando al mercato, nel vedere il prezzo delle patate. Hanno sempre avuto un costo medio di 0,70 leva, mentre adesso costano da 1,30 a 1,60 leva. Non conosco il motivo di questo raddoppio, mentre tutti gli altri prodotti rientrano nella normalità. Dovrò informarmene. Compro insalata, cipollotti, pomodori e banane, non mi sento di portare a piedi troppo peso. Passo davanti al negozio di maslini (olive) e la gola mi tenta. Davanti a me almeno venti tipi di olive diverse, scelgo tre tipi e li aggiungo al peso precedente.
La chiesa di S. Michele Arcangelo
Lentamente mi avvio verso casa. Passo davanti alla chiesa di S. Michele Arcangelo che dista cento metri da casa mia. La guardo, mi fermo un attimo e poi decido di entrare con tutta la zavorra. Accendo tre candele per i defunti seguite da una preghiera e mi avvio all'uscita, una signora mi guarda con un po' di curiosità, avendo visto, forse, il mio segno di croce, differente dal loro. La chiesa, infatti, è ortodossa ma per me Dio e Madonna non hanno qualifiche.
Abbastanza stanco arrivo finalmente a casa, salgo i due piani e butto tutto sulla poltrona. Ho dimenticato di fare il rifornimento mensile nella farmacia sotto casa. Rifletto un po' e poi decido di rimandare a domani, per oggi basta e avanza. Il restante programma della giornata, tra computer e televisione, è già deciso.
E' una giornata tipo? No, semplicemente una giornata come tante, una volta fredda, un'altra calda, un'altra ancora nevosa (poche). Con la primavera inizia anche qualche piacevole variante. La mia giornata di pensionato, insomma...

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1 commento:

  1. caro italo/bulgaro,sono stata a sofia in autunno, debbo dire che non mi è piaciuta, ma forse è soloperchè non mi piaccione le capitali, non rappresentano certo il paese. ho fatto un viaggetto in bus fino a separevo banja ( chissà se si scrive cos') e mi ha nteressato molto di più. forse quest'anno ci ritorno con una mia amica poi si vedrà.
    mi piacerebbe venirci d'estate in montagna.
    la tua compagna è bulgara? altrimenti dev'essere difficile vivere lì.
    torni mai in italia?
    nella tua parte più profonda esiste nostalgia per l'italia? o rancore ?
    e veramente, cosa ne pesni della bulgaria e soprattutto dei bulgari
    un caro saluto
    fiorella

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