mercoledì 5 marzo 2008

Sapori d'Italia - 2

No, non è possibile, non si può fare. Ho 66 anni e il mio colesterolo sarà arrivato a mille, per non parlare dei trigliceridi e del fegato. Devo riguardarmi e non cascarci più. Mi sembra la storia del coccodrillo che piange dopo aver mangiato il figlio. Ci ricadrò la prossima volta? Solo il futuro potrà dirlo.

La colpa è da dividere in parti uguali tra Rosa ed Ettore, Boicio e Stoyan. I primi mi hanno mandato quasi mezza porchettina di Ariccia e un bel po' di baccalà presi rispettivamente dal norcino di Via Tommaso e da Strippoli (detto il gioielliere), il secondo un chilo di salsicce prese da Romano: i negozi più cari della zona che hanno dei prodotti eccezionali. Stoyan, anche lui, ha la grave colpa di essersi prestato al recapito Italia-Bulgaria in tre ore.

Sono stato sempre una buona forchetta e anche in Bulgaria continuo la tradizione con la loro cucina. Ma quando arrivano queste prelibatezze divento un forchettone. Come si può resistere al profumo e al sapore di una eccezionale porchetta di Ariccia? Sono sensazioni paradisiache che solo certi prodotti italiani possono dare. E cosa dire di quella crosta mista a grasso che senti scrocchiolare sotto i denti? In quel momento vorrei che la porchetta fosse tutta crosta. In Bulgaria, dove i maiali si allevano ancora in modo casareccio con la "lavatura", il porchettaro di Ariccia potrebbe costruire una fortuna.

Un amico bulgaro, a cui l'ho fatta assaggiare dentro a un panino, mi ha detto "mnogo kubovo, extra" (molto buona), e voleva sapere come si fa. Gli ho risposto: "Lascia perdere, fatta da voi non sarebbe più la stessa, ecco perché si chiama porchetta di Ariccia".

Erano quasi due anni che non mangiavo baccalà. In Bulgaria non se ne trova. Dopo due giorni di dissalazione in acqua, Renata ne ha cucinato una parte in umido e l'altra alla siciliana. (Già, Renata... questa "polaccaccia", come la chiamo io, compagna della mia vita da tredici anni, ha preso quasi tutti i "difetti" degli italiani, e tra questi il più grave è quello di saper cucinare "made in italy". Grave per il mio metabolismo, per il mio stomaco, per il mio peso...). Sapore indimenticabile quello del baccalà, che mi ricorda la giovinezza, quando mia madre lo cucinava spesso perché costava poco ma aveva la bontà e il gusto di tutte le cucine povere. Oggi è diventato, purtroppo, piatto per quasi-ricchi.

Non si può dire che in Bulgaria manchino le salsicce, le fanno in tutti i modi. Purtroppo, però, non incontrano il nostro gusto, sono troppo speziate con sapori per noi estranei. Per cui poter assaggiare un chilo di salsicce di Romano è per noi il top. E' un ritorno ai vecchi sapori e vorresti che non finissero mai. Fortunatamente anche i sogni hanno una fine e adesso dovrò veramente mettermi a stecchetto per smaltire o abbassare al più presto certi valori che sono arrivati a livello di guardia.

Speriamo che per qualche mese non ci siano messaggeri Roma-Pazardzhik. I miei amici mi vogliono bene e io voglio bene a loro, ma questi pensieri così "concreti" possono e devono essere solo sporadici, altrimenti farò la fine della famosa canzone: "gli amici se ne vanno..."; e io, per il momento, vorrei restare...

Grazie, amici miei, siete sempre nel mio cuore... a prescindere.

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