giovedì 24 gennaio 2008

Una gita estiva



Una delle località più rinomate della Bulgaria è la Valle delle Rose. Così di buon mattino partimmo per scoprire questi luoghi. Imboccammo l'autostrada (l'unica) che da Sofia, passando per Pazardzhik porta a Plovdiv fino a Stara Zagora. Qui l'autostrada per il momento finisce. Un giorno arriverà fino a Burgas, adesso ci accontentiamo così. L'Unione Europea sta già intervenendo con corposi aiuti perché fervono ovunque lavori stradali con cartelli indicanti il contributo europeo. L'autostrada, a due corsie più quella di emergenza, non si paga. In cambio in Bulgaria, gli automobilisti che escono dalla propria provincia debbono acquistare la venetka che può essere settimanale mensile o annuale, in questo modo possono circolare tranquillamente per tutto il Paese: una specie di bollo di circolazione italiano.
Da Stara Zagora, continuando diritti si arriva a Burgas. Noi andammo a sinistra verso Kazanlak che è la città al centro della Valle delle Rose. Cos'è la Valle delle Rose?
Non molti sanno che la Bulgaria ha la più grande coltivazione di rose, essendo arrivata fino al 90 per cento della produzione mondiale. Peccato per noi essere in quei luoghi nel mese di agosto. Qui nei mesi di aprile e maggio si può ammirare un paesaggio incantevole fatto di colori rosa, bianco, rosso e si sente nell'aria un'intensa fragranza di rosa e di lavanda, queste sensazioni accompagnano il viaggiatore per chilometri e chilometri da Kazanlak a Kalofer Karlovo Sopot. Kazanlak dà il nome alla rinomata "Rosa di Kazanlak".
Questa coltura dà ricchezza e benessere a tutto il territorio perché da essa si distilla l'essenza di rosa che poi viene usata nel campo della cosmetica, della medicina e dell'alimentazione. Le più grandi aziende cosmetiche del mondo acquistano qui l'essenza di rosa; nella medicina sono oggi usate per le acclarate proprietà terapeutiche, mentre nell'alimentazione si producono liquori e confetture dal gusto delicatissimo e unico. Della bontà di queste confetture ne sa qualcosa il mio amico che ha fatto incetta di barattoli da portare in Italia.
A Kazanlak si trova anche un capolavoro di mirabile fattura, la
Tomba Tracia, le cui pareti e il cielo sono affrescate da stupendi dipinti ben conservati e colorati che illustrano scene di guerra e di vita quotidiana. Per visitarla bisogna prima indossare dei camici perché l'ambiente è tenuto asettico, deumidificato e a temperatura costante di 22 gradi. L'ingresso costa 20 leva che per la Bulgaria è un botto. Siamo andati a pranzo in un ristorantino vicino al museo dove abbiamo mangiato alla grande con una modestissima spesa, abbiamo conversato in inglese con una dolcissima fanciulla, Lora, che ci serviva le portate e ci siamo alzati un attimo prima che nascesse un idillio tra lei e Valerio, figlio quindicenne dei miei amici.
A quattro chilometri da Kazanlak sulla strada per il monte Stara Planina si intravvedono già da lontano le cupole dorate del tempio di Scipka, eretto alla memoria dei soldati russi che combatterono e morirono per la liberazione della Bulgaria dai turchi(si sono poi ripagati largamente occupandola per 45 anni). La struttura architettonica è monumentale, sovrastata da cinque cupole dorate che il turista scorge tra gli alberi da grande distanza. Nella cripta c'è curiosamente una parte dalla quale si può parlare come fosse l'orecchio di Dionisio di Siracusa. Sempre proseguendo si raggiunge la vetta sulla quale, salendo circa duemila scalini, si trova il mastodontico Monumento alla Libertà. Da lì si gode una vista che lascia senza respiro: in una bella giornata si può ammirare il panorama di mezza Bulgaria ai propri piedi.
Si ritorna a casa passando per Kalofer, città di Hristo Botev, poeta e patriota nella lotta ai turchi. Poi si raggiunge Karlovo, città natale di Vasil Levski, eroe nazionale per eccellenza, che organizzò la rivolta bulgara contro l'impero ottomano. A lui in Bulgaria sono intestate moltissime strutture a cominciare dall'Università ai teatri per finire allo stadio o alla prima squadra di calcio di Sofia. Subito dopo si arriva a Sopot, antica città natale di Ivan Vazov, padre della letteratura bulgara moderna. La zona di Sopot è anche nota per il
Misket, varietà d'uva e di vino molto apprezzata.
Superata Sopot arriviamo tutto d'un fiato a Pazardzhik. E' trascorsa nel migliore dei modi una giornata densa di conoscenze e scoperte che anche e soprattutto i miei amici hanno apprezzato. Adesso anche loro sanno che anche qui è Europa (forse di serie B ma con tanta voglia di arrivare in A).

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1 commento:

  1. ma se la tomba è Tracia come fa ad essere un capolavoro dell'arte ellenica?

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