venerdì 25 gennaio 2008

I voli della speranza

Forse ho dormito due ore. Mi alzo alle 2,45 del mattino, dopo mezz'ora sono già in strada, dieci minuti riscaldamento motore e poi via a prendere Stoyan. Via un corno, sono avvolto dalla nebbia che non dà possibilità di vedere oltre sei-sette metri. Da Pazardzhik a Mokrishte, due chilometri in venti minuti. Alle sei Stoyan e Seska devono prendere l'aereo della Wizz Air che da Sofia porta a Roma. Guida Stoyan che ha ancora gli occhi buoni e dopo 45 minuti imbocchiamo l'autostrada (15 chilometri). Siamo preoccupati di non arrivare in tempo, invece alle 5,30 eccoci all'aeroporto. E qui comincia, anzi continua l'avventura.
I
chek-in sono tutti chiusi, tutt'intorno gente che gira a vuoto o guarda in giro con aria interrogativa. Il quadro delle partenze mostra voli in ritardo e cancellati. Alle Informazioni ci dicono di avere pazienza perché il volo porta ritardo. In effetti fuori la nebbia è ancora fittissima. Dopo 2 ore stessa situazione. Siamo al vecchio terminal 1 dell'aeroporto. Da qui partono i voli al risparmio delle compagnie minori e al risparmio è lo spazio per chi aspetta di imbarcarsi.
Verso le 10 inizia la chiamata per i passeggeri che vanno a Manchester ed Edimburgo. Wizz Air per Roma sempre in ritardo. Mentre giro a vuoto per la
hall un signore mi chiede in italiano se vado a Roma. Toh, un italiano. Rispondo che sto accompagnando degli amici bulgari e che io non parto perché risiedo in Bulgaria. Conversando mi dice che abita a Nettuno, rispondo che a Nettuno c'è la tomba dei miei genitori. Domando a lui il motivo per cui è venuto in Bulgaria e mi dice che non è italiano ma bulgaro ma che vive da dieci anni in Italia. Parla così bene che pensavo fosse italiano. Tra nove anni parlerò così il bulgaro? Ne dubito molto. Comunque l'italo-bulgaro è imbufalito perché il suo viaggio è già stato rimandato due volte dalla Wizz Air e teme che questa possa essere la terza.
Adesso l'ingresso e la
hall non riescono più a contenere i (forse) partenti, è tutto un bivacco. Il terminal 2 dove partono gli aerei di linea è invece tutt'altra cosa, costruito per il futuro e futuristico anche nell'architettura. Lentamente gli inglesi passano ma continua ad arrivare gente in partenza per altre destinazioni. Sono rimasto impressionato dalla presenza di tanti inglesi che credo abbiano fatto della Bulgaria il paese preferito per le loro vacanze e per la residenza. La maggior parte di essi ha gli sci come bagaglio aggiunto, evidentemente scelgono le montagne bulgare per le vacanze invernali e penso che alla base ci siano i prezzi concorrenziali rispetto ad altri paesi. Qui addirittura hanno creato un villaggio. Sono i precursori di tanti altri europei che poco per volta scopriranno le bellezze della Bulgaria e il costo della vita accettabile.
Alle 11 vado con Stoyan in città a fare rifornimento per il pranzo. In aeroporto un caffè costa 3 leva ed è (soprattutto) imbevibile. Torniamo dopo mezz'ora: 5 panini 3 caffè 4 bottigliette di aranciata fanta per 13,50 leva totali, in aeroporto ne avremmo spesi 50. Facciamo colazione-pranzo al sacco tra uno spintone e l'altro. Alle 12,30 apre finalmente il banco del check-in per Roma. Saluto i miei amici già in fila e ritorno a Pazardzhik. All'arrivo telefono per assicurarmi che tutto vada bene e Stoyan mi risponde che l'aereo è in partenza per le ore 13,30. Tiro un sospiro di sollievo, era ora! Ho affidato a Stoyan due stinchi di maiale al forno e una bottiglia di vino da consegnare ai miei amici a Roma che già li stanno pregustando. Tra due ore li avranno a casa.
Alle 8 di sera Stoyan mi telefona per avvisarmi che finalmente è arrivato a casa. La voce è stanca e assonnata. Rimango meravigliato: "Come sarebbe, stai scherzando? Sei partito alle 13,30!". "Dovevamo partire! C'è stato un allarme bomba sul nostro aereo e siamo arrivati adesso". "Ma vaff... stai scherzando!". "Fai come credi, adesso ti lascio perché sono stanco morto".
Il giorno dopo i giornali bulgari danno notizia di un allarme-bomba su un volo in partenza per Roma; era il volo del mio amico. Tratte le ovvie conclusioni, sono scoppiato in una grande risata. Con duecento euro andata e ritorno Sofia-Roma per due persone, vuoi ancora di più? Basta sapersi accontentare!

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