Velo Davchov Dascev, per noi Zio Velo, è stata la prima persona conosciuta appena arrivati in Bulgaria. Papà di Stoyan, l'amico con il quale siamo arrivati a Mokrishte, un piccolo villaggio a ridosso di Pazardjik, siamo stati per i primi due mesi ospiti in casa sua. L'ho chiamato subito Zio Velo e così è rimasto fino adesso. I problemi di salute, per i quali era costretto spesso ad un ricovero benefico, me lo avevano fatto credere più anziano, invece era di cinque anni più giovane di me.
Piccolo grande uomo, Zio Velo, umile ma tenace, povero ma generoso, sofferente eppur sempre con il sorriso sulla bocca, sornione e ironico in ogni sua battuta che ci metteva sempre di buon umore. Con lui il tempo trascorreva veloce, sapendo di stare accanto a un amico sincero, disposto sempre a donarsi in cambio di nulla.
Ieri se ne è andato, sottovoce, quasi a non voler disturbare chi gli stava accanto. Le angosce familiari, probabilmente, sono state più forti dei problemi cardiaci. Se fossimo stati presenti, forse - con l'ultimo sorriso - ci avrebbe sussurrato che "dumanu" (il nostro "domani" pronunciato da lui) non ci saremmo più rivisti.
Addio, caro Zio Velo, con te se ne va un amico vero che resterà per sempre nei nostri cuori.
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