domenica 20 novembre 2011

Governo Monti: fiducia bulgara


Non so quanto sia conosciuta in Italia la Bulgaria. Cinque anni fa è entrata a far parte dell'Unione Europea, ma penso che alla maggior parte degli italiani è quasi sconosciuta, anche per una buona dose di nostra ignoranza. Conosciamo i bulgari che vengono (anzi venivano) a lavorare in Italia; sappiamo di tante aziende italiane che vengono a operare in Bulgaria perché riducono costi di manodopera e pagano meno tasse; forse abbiamo sentito nominare il lactobacillus bulgaricus, il bacillo che fermenta lo yogurt; conosciamo l'editto bulgaro, la famosa intervista a Berlusconi in visita a Sofia nel 2002. Ma il motivo principale della notorietà della Bulgaria in Italia è senz'altro il detto, che viene enfatizzato ogni volta che in una qualsiasi votazione si raggiungano consensi altissimi: “maggioranza bulgara”.
La Bulgaria comunista della “cortina di ferro” guidata da Todor Zhivkov, detto “zio Tosko”, in effetti è conosciuta in Italia per i “lavori sporchi” che le erano sempre affidati nel mondo e per i consensi elettorali unanimi che Zhivkov ha ottenuto in 33 anni di potere. Consensi ottenuti in assenza di una qualsiasi opposizione. In pratica tutti comunisti al 100%. Ma questo succedeva, in definitiva, in tutti i paesi satelliti (fratelli) dell'Unione Sovietica.
Oggi la Bulgaria - dove vivo da cinque anni e mezzo – fortunatamente è una nazione libera e democratica e fa parte del consesso europeo. Ci sono state il 23 ottobre le elezioni amministrative e per il Presidente della Repubblica. Forse non si è raggiunta ancora una democrazia completa, perché anche qui si parla sempre di voti comprati e magheggi simili che esistono anche in Italia, noto tuttavia che le percentuali di preferenze si distribuiscono in misura democratica.
Molti dubbi, invece, arrivano dall'Italia, dove il nostro voto è stato sovvertito dagli interessi pseudo-europei di Germania e Francia, i nuovi dittatori d'Europa, in grado di cambiare – se non sei allineato – il volere popolare degli Stati. Grecia, Spagna, Italia. I prossimi chi saranno?
I veri poteri forti – non Berlusconi, che ne è capro espiatorio – hanno portato l'Italia in un spread senza fine. Sono mesi che, prima sussurrando, poi sottovoce e infine gridando, tirano la volata a Mario Monti, un tecnico delle banche, quelle stesse per cui ci troviamo nella cacca. C'è l'avallo del Capo dello Stato e del suo ex partito, il Pd. Quel Pd e quell'Udc, insieme agli altri accoliti, che fino a ieri hanno votato contro il piano del governo Berlusconi presentato all'Europa, oggi si accingono a votare le stesse misure ancor più inasprite che presenterà il governo Monti. Governo che ha ottenuto la fiducia alla Camera con 556 voti a favore e 61 contrari. Mai successo un consenso così vasto a un governo nella storia della Repubblica. Questi signori dovrebbero essere i salvatori della Patria, almeno secondo le stime dei nostri politici da un soldo e mezzo: il famoso spread, che si sarebbe abbassato di duecento punti se Berlusconi si fosse dimesso, dove è arrivato? Ieri 19 novembre è arrivato a 540. O la nostra opposizione è composta di ciarlatani dementi o di figli di puttana, a seconda che sia in buona o in mala fede. Sono curioso di vedere il comportamento del Pdl in questo governo. A mio modesto parere Berlusconi ha lasciato il timone per passare la patata bollente agli avversari.
Politici e politica che non ha e non sente un briciolo di vergogna per quello che ha fatto e continuerà a fare per il resto della legislatura: essere guidati come somari da lacchè che nessuno ha mai chiamato a governare, ma dietro i quali si nascondono i veri padroni. Enrico Letta, ex democristiano e attuale vice segretario del Pd, purtroppo per lui, è stato scoperto ai primi inciuci con i nuovi padroni. Ma quelli come lui hanno la faccia di bronzo e non diventano rossi per la vergogna, perché rossi lo sono dentro.
Un amico bulgaro che, avendo vissuto in Italia, si interessa anche alla nostra politica, incontrandomi mi fa un sorrisetto ironico e poi mi dice: “Voi in Italia parlate di maggioranza bulgara, noi qui la chiamavamo maggioranza comunista, anzi da adesso si può chiamare anche maggioranza italiana”. Hai ragione, caro amico, quella italiana infatti è una maggioranza comunista. Si travestono, cambiano nome, indossano la cravatta e hanno lo yacht... il lupo perde il pelo ma non il vizio, ecco come arrivano al governo senza averne diritto... Stanno festeggiando i 150 anni dell'Unità d'Italia, con la benedizione quirinalizia.    

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