martedì 3 agosto 2010

Assistenza sanitaria e Sanità in Bulgaria

Esterno del nuovo ospedale Hygia (privato ma convenzionato) a Pazardjik


Leggevo qualche giorno fa che nel sistema Sanità siamo al secondo posto nel mondo. Non so chi sia il primo, ma anche essere secondi mi inorgoglisce non poco. E' vero che spesso sentiamo notizie di malasanità che offendono l'umana dignità, ma la perfezione non è di questo mondo, per cui possiamo tranquillamente affermare che il suddetto sistema, pur con tanti difetti e contraddizioni, è uno dei nostri fiori all'occhiello.

E' anche vero che lo Stato spende circa il 9% del Pil – e lo Stato è ognuno di noi – ma ogni cittadino italiano, in linea di massima, se si ammala o ha bisogno di cure ospedaliere, generalmente ne esce fuori abbastanza bene e con modesto esborso di denaro.
La maggiore preoccupazione dell'italiano che risiede all'estero è proprio questa: se mi ammalo cosa succede? A seconda della posizione di ognuno, si può usufruire della tessera sanitaria europea o del servizio sanitario nazionale del Paese ospitante. Per noi, comunque, nessun Paese riesce a dare le prestazioni di cui godiamo in Italia.
Essendo residente in Bulgaria, pago ed usufruisco del servizio sanitario nazionale bulgaro. Sono soddisfatto? Non lo so. Forse sono un po' preoccupato. Dovrei fare il conto di quanto spendo e quanto ricevo. In quattro anni il costo mensile della sanità per me è quasi triplicato, passando dai 6,40 del 2006 ai 16,80 leva odierni. Certo sono costi che a noi fanno un po' ridere, ma qui paghi poco e ti ritornano molto meno. Ogni volta che vado dal medico di base per una visita, pago 1 leva perché pensionato, ivi compreso – se ne ho bisogno – l'elettrocardiogramma. Le medicine sono tutte a pagamento (eccetto rarissimi casi). Se ho bisogno di analisi o radiografie o visite specialistiche pago 1 leva alla cassa dell'ospedale.
Non ho ancora ben capito – e fortunatamente non ne ho avuto bisogno – come funziona il ricovero o eventuali interventi chirurgici. Una signora bulgara mi ha spiegato la procedura (che dovrò verificare). Il semplice ricovero è gratuito; se, invece, il paziente ha bisogno di intervento chirurgico, può scegliere tra l'intervento fatto dalla comune équipe ospedaliera o sceglie dove e da chi prenotarsi per farsi operare, e in questo caso il servizio sanitario nazionale interviene per una parte, la rimanenza è a carico dell'assistito, così come il costo di eventuali protesi. Praticamente non c'è molto da ridere. Tanta gente, per farsi operare, chiede un prestito alla banca, se poi questo non è possibile, c'è sempre la Provvidenza a cui affidarsi.
Penso che la cosa più triste è il dover pagare le medicine e anche i farmaci salvavita, specialmente quando chi ne ha bisogno vive di pensione. Riporto quanto ho potuto notare personalmente:
Un'amica mi racconta che il padre pensionato, Ivan, cardiopatico e sofferente di asma, spende ogni mese 150 leva per l'acquisto di medicine e prende una pensione di 250 leva (che è già una buona pensione). Cento leva gli rimangono per fare i bagordi...
A un'altra amica, Katia, due anni fa, cadendo nel bagno, si è rotto il femore. E' stata operata e dopo un mese è stata dimessa, tutto è andato bene, per un anno ha camminato con le stampelle, adesso cammina zoppicando con una gamba un po' più corta. Costo dell'intervento circa 1100 leva. Malasanità? Non lo so, per loro è tutto normale.
Un altro amico bulgaro, in pensione di invalidità perché malato di cuore, almeno due volte l'anno si fa ricoverare per una settimana per rigenerarsi, il resto dell'anno quando può compra le medicine, se non ne ha la possibilità si affida al destino.
Eurostat, diffondendo le statistiche demografiche relative all'anno 2009, comunica che la Bulgaria è il Paese con il più alto tasso di mortalità.
Scrive Iliana Georgieva su “Sofia Oggi” del 21 luglio scorso:
“Non solo l'istruzione ma anche la salute delle famiglie bulgare soffre a causa della crisi. Le persone in massa stanno facendo a meno di pagare i contributi di assicurazione malattia. Perciò oltre il 13% dei bulgari non sono andati dal medico curante l'ultimo anno, sebbene avessero contratto una malattia. L'11,5% ha rifiutato l'esame profilattico obbligatorio. Come conseguenza della mancanza di denaro per il trattamento e la cura, un cittadino bulgaro su quattro dice che la sua salute è peggiorata”.
Ed è una situazione angosciante, nel 2010, in un'Europa anche bulgara, pensare che si possa andare alla deriva, perché non si hanno i soldi per una medicina.


Ingresso a “Ortopedia” del vecchio ospedale pubblico di Pazardjik



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3 commenti:

  1. mi chiedo e naturalmente ti chiedo, visto che hai esperienza quotidiana e diretta, quale sia il livello tecnologico delle apparecchiature ospedaliere. Penso, a titolo d'esempio, alle apparecchiature radiologiche...si fa un gran parlare in Europa di macchinari digitali ma, alla luce di quanto trovo scritto dubito che abbiano una grande diffusione. Aspetto una tua risposta o meglio un tuo commento! Grazie!

    RadiologoCurioso

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  2. Caro radiologo curioso, per quella mia poca esperienza personale, posso dirti che a livello di macchinari c'è tutto, perché ho fatto arterioscopie, ecografie e radiografie oltre a interventi con il laser, ma sinceramente penso siano macchinari medicali normali né sono informato se a livello digitale ci sia diffusione. Mi dispiace non poterti dare informazioni più dettagliate.

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  3. Ti ringrazio per la pronta risposta! Sai consigliarmi link dove posso tentare di trovare informazioni sullo stato della radiologia digitale?

    grazie!

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