venerdì 11 giugno 2010

Marcello Lippi "santo subito"?

Domani sarà il quarto anniversario della mia venuta a Pazardjik, in Bulgaria. Anche allora si giocavano i mondiali di calcio 2006. Per quattro anni mi sono goduto il titolo di "campioni del mondo". Non è poco per chi si trova lontano dalla patria. Ricordo l'immensa gioia, l'entusiasmo e l'urlo al fischio finale che sanciva la nostra vittoria. Ero l'unico italiano tra i tanti amici bulgari che quella sera, in un caffè di Mokrishte, assisteva alla partita. Offrii da bere a tutti, anche se molti di loro avevano tifato per la Francia. Di quella partita ricorderò sempre i momenti più salienti con la testata di Zidane a Materazzi che resterà storica, la trepidazione e gli scongiuri quando, dopo il rigore sbagliato di Trezeguet, era rimasto solo il tiro dal dischetto che avrebbe battuto Grosso a dividerci dal titolo, e poi l'urlo liberatorio e la mia bandiera che sventolava.
Oggi mi trovo ancora una volta, sempre a Pazardjik, a tifare per l'Italia. Sarà dura anche questa volta, ma la speranza è sempre l'ultima a morire e i sogni non costano. Penso a Prodi e alla variegata tribù del centro-sinistra, che allora godettero anche di questo vantaggio insperato, perché per noi vincere un campionato del mondo di calcio, significa accantonare e mettere nel dimenticatoio tutti i peggiori problemi dell'Italia e dell'Europa.
Sicuramente Berlusconi, sotto questo aspetto, è stato proprio jellato. Nel 2001, dopo qualche mese di governo, è avvenuto un fatto epocale, che ha cambiato per sempre il nostro modo di vivere e di convivere: l'11 settembre rimarrà sempre impresso nella memoria dell'umanità al pari e più che le atrocità naziste, che avevano l'alibi della guerra. Nel 2006 il governo Prodi gode di questa insperata vittoria dell'Italia ai mondiali e, purtuttavia, dopo diciotto mesi implode e crolla schiacciato dal peso delle proprie contraddizioni. Nel 2008 rientra alla grande Berlusconi, con una maggioranza mai vista nella nostra storia repubblicana. Potrà governare e legiferare tranquillamente per cinque anni, nella speranza di migliorare le condizioni di vita dell'Italia e metter mano a tutte quelle riforme che rendono farraginoso lo Stato, creando un immobilismo sempre più preoccupante.
Anche stavolta Berlusconi non è fortunato. Oltre a Di Pietro, Bersani e Fini anche il Padreterno prova a tirargliela. Un altro evento eccezionale sconvolge prima gli Stati Uniti per espandersi poi in tutto il mondo: la crisi dei mutui porta al fallimento di colossi bancari americani, che a loro volta trascinano le loro collegate. Rattoppati i buchi, sembra che tutto possa lentamente ritornare alla normalità, ma ecco, subito a seguire l'Europa scopre che se non corre in aiuto della Grecia, questa fallisce. E siccome siamo un'Europa Unita (sulla carta), dobbiamo rispettare le regole: l'Europa patisce ma non fallisce. A dire il vero, a patire sono sempre i soliti, costretti a passare sotto le forche caudine di una finanziaria che farà piangere la gente comune. Già sono in atto i primi scioperi di protesta, indetti da chi non vuole rinunciare ai propri privilegi, poi arrivano le lamentele di chi si vede costretto a rinunciare alle vacanze (si fa per dire; poi alla fine, come sempre, vanno tutti).

E adesso? Adesso ci rimangono solo i mondiali. Tutta l'Italia e tutti gli italiani, in cuor loro, sperano che Marcello Lippi ripeta il miracolo di quattro anni fa. Anche allora, come nel 1982, la squadra è partita portandosi dietro tutti i problemi che sappiamo. E siccome il proverbio dice che non c'è due senza tre, perché non sperare? Lippi finirebbe sui libri di storia patria pallonara, forse sarebbe proposto per “santo subito”, gli italiani dimenticherebbero tutti i problemi, i disoccupati e cassintegrati potrebbero gridare al mondo che sì, siamo senza lavoro, ma sempre campioni del mondo, Berlusconi per tutta l'estate sarebbe lasciato in pace, Napolitano non avrebbe più richieste cretine da parte di Di Pietro, e poi in autunno vedremo... ne siamo sempre usciti fuori, ma con il quinto titolo sarebbe molto più facile!

Ecco i convocati per quest'ultima avventura: Buffon, De Sanctis, Marchetti, Sirigu, Bocchetti, Bonucci, Cannavaro F., Cassani, Chiellini, Criscito, Maggio, Zambrotta, Camoranesi, Cossu, De Rossi, Gattuso, Marchisio, Montolivo, Palombo, Pepe, Pirlo, Borriello, Di Natale, Gilardino, Iaquinta, Pazzini, Quagliarella, Giuseppe Rossi.

A voi, ragazzi, l'onore e l'onere di risollevare le sorti di questa bistrattata Italia. E se, per caso, dovesse andar male, non preoccupatevi, grazie ugualmente. Aspetteremo il 2014.







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3 commenti:

  1. "l'Europa patisce ma non fallisce" bella questa frase, u'fissa. Vero, il calcio mundial è l'unica cosa che unisce gli italiani, da destra a sinistra anche, nonostante le polemiche prima della partenza che non potevano mancare: fanno sempre "molta Italia".

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  2. ma che vi siete bevuti , cambiate spacciatore...berlusconi e tutti i berluscones che sono molto peggio di lui , rimangono sempre , anche se l'Italia rivince il mondiale

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  3. http://www.antoniodipietro.com/2010/06/a_tutta_forza_verso_il_default.html

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