domenica 14 febbraio 2010

Kukeri e Trifon Zarezan

Oggi è venuta a trovarci la nostra amica Dani, una bella ragazza bulgara sposa del nostro connazionale bolognese Francesco. La prima notizia che ha voluto darci è che oggi in Bulgaria si celebrano tre feste: San Valentino, Kukeri e Trifon Zarezan.

Mentre San Valentino sappiamo che è una tradizione ormai conosciuta ovunque, restiamo perplessi sulle altre due celebrazioni. Così abbiamo occasione per apprendere che i Kukeri sono delle maschere mostruose che discendono dalla tradizione tracia. Sono uomini vestiti con pelle di pecora o di capra e tanti campanacci addosso che, con l’arrivo della primavera, servono a scacciar gli spiriti maligni che hanno preso dimora durante l’inverno. È una festa che celebra riti pagani misti a tradizioni cristiane e i balli e le preghiere servono ad ingraziarsi la natura e ottenere buoni raccolti. Simboliche le parole con le quali il re chiude la festa: “Da un chicco di grano possa crescerne un centinaio ed essere un anno abbondante".

Vedendo le maschere ci ritornano in mente i nostri Mamutones sardi. Evidentemente le tradizioni agricole e contadine prescindono dalle nazionalità e dalla lingua; ci accorgiamo, anzi, che queste bulgare sono quasi una fotocopia di tante nostre feste contadine, e ci ritorna così in mente l’antica dominazione romana che anche qui ha lasciato radici profonde. Sono soliti, anche, bussare nelle case, dove sono accolti e vengono offerti loro dolci e altre prelibatezze. Anch’io ricordo una tradizione simile che si svolgeva negli anni ’80 nel mio paese natale, quando i pellegrini - cantando e ballando - bussavano alle porte per ricevere doni dagli abitanti della casa, però penso che adesso sia andata in disuso.


L’altra festa, Trifon Zarezan, ha origine sempre dalla campagna. La Chiesa ortodossa ricorda San Trifon, patrono dei viticoltori e dei produttori di vino in genere. Il pope benedice il pane e i prodotti della terra e taglia poi un pezzetto di vite innaffiandola col vino, tutti gli altri ne seguono l’esempio. Vuole simboleggiare la potatura della vite, la fine dell’inverno e l’avvicinarsi della primavera ed essere d’augurio per un abbondante raccolto. Poi dai simboli si passa alle cose più pratiche e comincia la grande abbuffata che dura tutto il giorno, accompagnata da abbondanti, anzi abbondantissime libagioni a base di rakia e vino. Non finisco mai di stupirmi, con i bulgari. Qui le occasioni per fare festa sono molte più delle nostre, ma sono feste dove si spende poco e ci si diverte molto.

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2 commenti:

  1. Caro "u'fissa", come hai però dimenticato una quarta, chiamiamola, festività del 14 febbraio in Bulgaria. Era anche la giornata del "SIRNI ZAGOVESNI" che, tradotta in parole nostrane, è "la giornata del perdono".
    Ci si riunisce, solitamente a cena, tutti i parenti più stretti e si perdonano fra di loro, iniziando dal più anziano, per tutte le "offese e sgarberie" date e ricevute durante l'anno. Dopo essersi "ripuliti" l'anima da tutti "i peccati" commessi e ricevuti, inizia la quaresima pasquale.
    Io, il mio "sacro parentatato bulgaro" acquisito, l'ho perdonato tutto :)

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  2. chi puo aiutarmi?voglio andare in bulgaria per la festa kukeri e visitare altri posti,conoscete agenzie che organizzano?rispondetemi a:dilophosaurus92@gmail.com grazie Sergio

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