Franco Spinosi sul post n. 1)
Dalla Collana „Le Perle”:
Publio Ovidio Nasone
L’ARTE DI AMARE
Copyright by Franco Spinosi Editore
Editrice La Sfinge
Chi tra di voi ignora l’arte di farsi amare, legga i miei versi e subito l’impari.
Vuolsi molt’arte nella tenzon d’amore.
Pria del cercar colei che vuol amare, pensa di poi a intenerirle il cuore e infine rendi eterno il vostro amore.
E’ la tua donna quella, alla quale puoi dir veracemente: „Sol tu mi piaci”.
Ogni donna, se il vuoi, puo esser tua, siine certo.
A Roma sonvi molte donne belle, il mondo intero non ne conta tante.
Non vi sono nel cielo tante stelle, quante bellezze ha Roma.
Tra queste scegli fanciulletta acerba, se giovinezza estrema prediligi, ma sono pure amabili le giovani e di queste ne troverai a mille, ne’ sdegnare devi quelle di piu’ matura eta’ ed ai tuoi piedi ne avrai gran moltitudine.
Per ogni eta’ diverso e’ il sistema di conquista; non assalire troppo impetuosamente l’ingenua e pudica fanciulla.
Non l’istessa maniera devi usare con tutte; studiale ed osservale da prima, un uom ch’ha genio, ad ogni tipo si uniforma e adatta.
Per la via, a teatri, al Circo al Foro, incontrar puoi la tua bellezza ambita.
Tu cerca intanto di sederle accanto e cautamente stringiti al suo fianco.
Mostrati cortese subito, sollevale la veste se striscia a terra, e le sue gambe potrai cosi’ sbirciare, senza ch’ella si possa adirare.
Poni quindi premuroso un cuscino alle sue spalle, sventola se ha caldo, son tutte cose che ella giudica gentili e graziose.
Di quando in quando, sfiorale leggermente il piede o il fianco.
Per prima cosa mandale una lettera piena di grazia e di dolci parole e supplica il suo amore, sinanco i Numi cedono ai preghi dei mortali.
Dolci, naturali, semplici e tenere parole, tien sempre pronte a vincere il suo cuore.
Un solo sguardo, il minimo accenno basta, perche’ la donna s’accorga di esserti piaciuta.
Importante e’ che ella ti ascolti, ti miri e legga le tue lettere.
Tu puoi parlarle anche col silenzio.
Non ti scoraggiar se subito non cede e persisti ed insisti come fa l’acqua che percote e fora il duro marmo.
Bada pero’ che a volte, volendo altri ferire, si rimane feriti e spesso, fingendo amore, da l’amor si e’ vinti.
Amor con sua feretra, prima colpisce e quindi incendia il cuore.
Donna abbandonata dal suo amante, per vendicarsi, e’ piu’ disposta a cedere.
Da belle e ornate parole, spesso la donna e’ vinta, all’amatore arma preziosa e’ l’eloquenza.
Prometti molto e fa che ella ti creda, anche se mantener non puoi. L’uomo, il piu’ misero, quando promette e’ come un miliardario.
Giura anche il falso, gli dei dal cielo sorridono ai falsi giuramenti degli amanti.
Vivete puri come il Nume vuole, fuggite dalla frode e dall’inganno, mantenete la fede e i giuramenti, inorridite delle colpe, ma con le donne siate pure ingannevoli, altro non meritano queste perenni nostre ingannatrici.
Ingannar chi ci inganna, se questa e’ donna, e’ cosa giusta e ben ella sel merta.
Dille cogli occhi come t’arde il cuore.
Non ti sembri inutile, per cedere ai suoi capricci, perdere l’intera giornata al suo fianco.
Non t’incresca lodarle ora il bel viso, ora le bionde trecce, le affusolate dita o il picciol piede.
Ogni donna s’immagina piacente ed ama esser lodata.
Con tono lieve, dille parole lusinghiere, mentre fissi i suoi occhi dolcemente.
Son le piccole cose a conquistare queste leggiadre vezzose farfalle.
Se hai bella voce canta, danza se agil sei e cerca di piacerle in ogni guisa.
Mostrati sempre a lei savio e cortese. Fuggi ogni cosa che la induca a noia.
Non esser troppo agghindato e ricercato; all’uom conviensi una belta’ negletta.
Sii lindo, netto, abbi la pelle bruna, e la tua veste sia senza difetto.
Capelli e barba sian tagliati e corti, linde le unghie e dalle nari non ti spuntin peli.
Abbi puliti i denti, il fiato non sia greve ed il tuo corpo, non espanda fetor come i caproni.
Il vino accende i cuori e alla passion sospinge, usa dunque quest’arma di conquista.
Il vin ti fa sincero, grande virtude e’ questa, molto obliata al giorno d’oggi e rara.
Ogni pensiero ingrato dal vin viene fugato, privo di affanni il cuore, e’ piu’ pronto all’amore.
Piu’ d’una volta un calice ricolmo incendio’ il cuore; ricorda, Bacco accende il fuoco dell’amore.
Nell’accostar la coppa, fa che la mano tua sfiori la sua.
Appoggia estasiato le tue labbra sull’orlo della tazza ov’ella poso’ le sue vermiglie.
Ma bada bene, che il troppo vino t’offuschi non conviene; sol fin che mente e piede hai pronti, puoi continuare a ber senza timore.
Fuggi le liti cui da’ esca il vino.
Delle lucerne all’ingannevol lume, ogni donna par bella, la notte e il vino traggono in inganno; al giorno chiedi se la donna vale.
Alle dolci carezze niuna donna resiste e quella che piu’ par schiva e ritrosa, piu’ bramosa e’ d’arrendersi.
Spesso la donna, per timor di se stessa, nega e rifiuta cio’ che molto brama.
Piu’ che veder, la donna vuol essere veduta.
L’amor, la gelosia, le veglie, i pianti spesso rendon pallidi e smunti gli amanti e cio’ incatena il cuore della donna.
Quanto e’ efficace il lacrimar, col pianto vincer tu puoi il cuore piu’ crudele.
Giurale che per lei ti strugge amore.
Scegli il momento piu’ propizio e adatto per dimostrarti ardito, che tutto potresti sciupar sbagliando l’attimo.
La resistenza sua non e’ sincera ed ella brama cedere al desio.
Che ceda o ti respinga, la donna sempre esser pregata vuole.
La pudicizia vieta alla fanciulla di svelare per prima il dolce amore.
Unisci alle parole ardenti baci, rapiti con violenza, se li nega.
Ardenti, ma discreti, ch’ella non dica, che sei rozzo o maldestro.
Se troppo resiste mostrati fiero, molte son quelle che fuggon chi li insegue ed inseguono l’uomo indifferente.
Con altre invece fingiti soltanto amico, vedrai come sia breve il passo dall’amicizia al piu’ verace amore.
Se sei costante ed insisti e persisti potrai vincere anche colei che e’ simile a Penelope.
Dimentica sempre il giorno natale della donna, che tu non sia costretto a farle doni.
Fa che ignorino tutti il tuo dolce segreto.
Non celebrare mai coi tuoi amici la bellezza e i favori di una donna, spesso il compagno oblia i suoi doveri ed a tradirti mira.
La donna e’ piu’ sfrenata ed il suo amore piu’ del nostro e’ veemente, ma finger sa meglio dell’uomo.
Assai raro e’ il trovar donna d’un solo amore paga.
L’arte dell’amator si manifesta, a lungo conversando la conquista.
Mantiensi amor con tenere parole e nutresi di amabili carezze.
Scruta e conosci il fondo del tuo cuore, sol cosi’ sarai esperto nell’amore.
I consigli ch’io do non son pei ricchi, questi lor armi han gia’ nei molti doni.
Con oro e ricchi doni, anche un barbaro sa conquistar cuori.
Ammaestrar nell’arte dell’amore io intendo quei che – come me – sol ponno donare baci e tenere parole.
Un amante che e’ povero, cauto dev’esser molto e sopportare e fare sempre cio’che donna vuole. Rida se ride e s’ella piange pianga.
In amore l’orgoglio va deposto. Non e’ umiliante tollerare le ingiurie dell’amante e baciare la man che ci percuote.
E’ una pugna l’amor, non sii codardo.
Sii sempre alacre, i pigri, amore sdegna.
Chi vuol essere amato, amabil sia.
Son nemici d’amor guerre e litigi.
Il litigare e’ triste privilegio delle consorti, che ne fanno abuso e sembrano ignorar quanto lor nuoccia.
Non puo’ accender amor la venusta’ disgiunta dall’ingegno.
Non era bello Ulisse, eppur con sua facondia innamoro’ le dee.
Cade col tempo la bellezza amica, gia’ il crin si imbianca, solcan le rughe i volti, sol la belta’ dell’anmo permane.
Atti gentili alla beltade unisci.
Molto i contrasti aguzzano l’ingegno.
L’asprezza e le male parole suscitano piu’ odio che amore.
Sappi con accortezza e garbo offrire i tuoi modesti doni.
Piccoli e opportuni doni mantengono l’amore.
Proteggila quando la folla fende, offrile lo sgabello, riparala dal sole con l’ombrello.
La gelida sua man scalda sul petto tuo, anche se ne abbrividisci.
Sian sol di lode alla sua belta’ i versi che le mandi.
Se tu a lungo vuoi tenerle il cuore, non cessar di lodarla con ardore.
Mostrati sempre attonito, estasiato dalla sua venusta’.
Se indossa ricca veste che tutta la ricopre, dille che e’ piu’ preziosa di una dea.
Se avanza con leggera tunica, mostrati intenerito dal suo aspetto e trepidante che non prenda freddo.
Ammira le sue trecce, le braccia quando danza, l’acconciatura, tutto insomma fai sembiante che ti mandi in estasi.
Giammai dei biasimar nella tua donna i suoi difetti, anzi motivo ne trarrai di lode.
Dirai brunetta chi ha la pelle nera; se loschi ha gli occhi, a Venere somiglia.
Chiama snella la magra come stecco, gentilina e svelta la piccola, pienotta la panciuta e la popputa.
E specialmente poi se va sfiorendo e gia’ bianche chiome intreccia, lodar la devi e dirle che maggior vaghezza ha delle fanciulle.
Bada pero’ che non iscopra la tua simulazione.
Non chiederle l’eta’ ne’ indagare sul giorno di sua nascita, specialmente se gia’ declina e qualche capello bianco ha nella chioma.
Se poi s’ammala mostrale quanto grande sia il tuo penare, raccoglierai gran frutto da questo tuo accorto seminare.
Assistila amoroso nei suoi mali senza mostrar molestia.
Non proibirle il cibo che desia e non porgerle il farmaco che detesta, lascia queste spiacevoli cure al tuo rivale.
Fa’ che ti scopra piangere frequente.
Abituala a vederti ad ogni istante, che t’abbia di continuo a se’ davante, si’ che tua voce sempre le risuoni.
Poi scompari per poco, si’ ch’ella abbia a soffrir la tua mancanza.
Ma breve sia la tua assenza o amico, non porti al rischio che un nuovo amor subentri a quello antico.
Divagarti e’ concesso con qualch’altra segretamente, ma se ti scopre, nega l’inganno tuo piu’ fortemente, quanto e’ piu’ chiaro.
Se invece si fa tepido l’amore e sonnolento per troppa sicurezza, allor giunto e’ il momento di risvegliarlo, fa ch’ella gelosa, dubiti e paventi di perderti.
Non farla spasimar di gelosia, che l’ira sua potrebbe divampar veemente, serrala allor sul cuor tutta piangente.
Se ti chiama tu vola, fuggi se ti respinge, ma evita di venirle a noia.
Mostrale il volto se hai sembiante degno, parla se sai parlar, canta se hai voce.
Assai mostrasi indegno, chi svela cose che e’ prudenza tacer, e ancor peggio e’ chi inventa fatti che negar dovrebbe se fosser veri.
Son maggiori le pene che non le gioie che dona amor, ma sopportar conviene.
Trionfasti per sempre su di lei, se ella non riesce a viverti lontana e pure lo vorrebbe.
Chiunque seguira’ questi precetti diventera’ maestro nell’ottenere cio’ che tanto brama.
Per trionfar nell’arte dell’amore, giungono ora fanciulle a chiedermi consiglio, onde m’appresto a ammaestrarne il cuore.
Amare e’ un’arte, chi non l’apprende falla.
La gioventu’ e’ come l’onda che quando gia’ passo’ piu’ non ritorna.
Come sfiorisce presto giovinezza, ahi quante rughe gia’ nel liscio volto e presto anche i capelli imbianchiranno.
Fugge con gli anni la vostra bellezza, volgetevi all’amore sin che dell’eta’ siete nel fiore.
Tenti ognuna di apparir piu’ bella e certo trovera’ chi s’innamori.
Spaccion a tutti le fanciulle meste, noi vogliam gaudio e sol donne gioconde.
Sia semplice e sincero il vostro dire, questo parlar nelle fanciulle piace.
Non lasciatevi scuotere dall’ira, altera il volto e rende disgustose.
Anche l’orgoglio, semina odio e offusca la belta’.
Non siate mai noiose e incontentabili e tanto meno siate litigiose.
Imitate le dee nell’accordare le vostre grazie a chi tanto le brama.
Mostratevi alla gente, che la bellezza vostra non sia celata, in mezzo a tanti, certo qualcuno vi notera’.
Ovunque e con chi siate, mostratevi piacenti e piu’ che belle.
Come diverso e’ il morso che si pone a puledro o a caval domo, cosi’ vari modi userai con l’uomo maturo o il giovane inesperto.
Ricambiare dovete guardo a guardo dolcemente, sorriso con sorriso amabilmente.
„O tu mia luce” e simili parole, di tenerezza ci colmano e di amore.
Cerca la postura che piu’ ti si addice: se hai bello il viso mostralo, volgi le spalle se le hai piacenti, sciogli le chiome se sono fluenti.
Se hai belle gambe, ostentale.
Pur nel mangiar abbi grazia, non far cosa che ti dimostri ingorda o schizzinosa.
In quanto al ber, Bacco ed Amor si addicono alla donna, purche’ non passi il segno.
Finche’ non vedi due al posto d’uno e che le gambe hai salde e mente chiara, puoi continuar a ber, ma dopo astienti.
Non lasciarti ingannar dal bellimbusto dalla chioma lucente per il nardo e dalle dita inanellate d’oro.
Dell’uomo agghindato ed elegante oltre misura, non vi fidate, egli e’ un incostante che a tutte giura amor e nessun’ama.
Ad un uomo ingannatore, non aprire la porta, fuggilo sempre.
Se qualcuno ti fa promesse solo con parole, tu solo a parole prometti senza mantener.
A chi supplica il tuo amore, non rifiutarlo con parole dure, ne’ troppo facilmente accondiscendi.
Non dite si’ subitamente, l’attesa alimenta l’amor in chi v’implora e or teme, or spera.
Piu’ fedeli sono le fanciulle dei loro amatori.
Recandovi con chiome sparse e molle pianto al funeral del primo consorte, facilmente ne troverete un secondo.
Impara il camminar leggiadro come conviensi a donna, non dimenare con mollezza il fianco, non fare passi smisurati e sconci, il portamento ha un’attrattiva potente e irresistibile.
Il dolce canto e’ tal una lusinga che io esorto a cantar ogni donzella che abbia voce ed alla danza tutte le invito.
Quando ridi, non sghignazzar si’ forte da sembrare un’asina che raglia.
Non vi squassate i fianchi dal gran ridere, sorridete soltanto dolcemente, un bel sorriso ha pur fascino grande.
Anche nel pianto, abbiate pien di grazia il volto.
Lo strisciar l’erre e il balbuziar per posa, sono difetti che ti fan graziosa.
Poche son quelle che non han magagne, tu occultale o correggile con cura.
La magrolina indossi spesse vesti e dagli omeri sciolto caschi il manto.
Siedasi chi e’ piccina e le visite riceva sul triclinio, procurando celar sotto le vesti ove giungono i piedi.
Nascondi aguzze scapole con imbottiture, sostieni con fasce il difettoso seno.
Se le gambe son scarse, rivestile di acconce bende ed in candidi calzari ascondi i brutti piedi.
Le vostre gambe non siano irte di peli, la vostra ascella non putisca mai.
Chi grosse abbia le mani e l’unghie scabre, si astenga dal gestir quando favella.
Non spalancar la bocca quando ridi, specie se neri, lunghi e disuguali hai denti.
Se pute il fiato non parlar digiuna e mai si accosti il proprio all’altrui viso.
Sciacquate i vostri denti ogni mattina che non s’annerino.
Rimani al buio spesso, che questo vela sempre ogni difetto.
Nella donna piace semplice nettezza, ordinati capelli, adatta acconciatura.
A molte nondimeno chioma negletta aggiunge grazia.
Ad altre si addice capigliatura sparsa su le spalle.
Scriminatura nel mezzo del capo, fronte sgombra d’ornamento, abbelliscono un visetto troppo allungato.
Viso tondetto richiede un alto nodo di capelli al sommo della testa ed orecchie scoperte.
Li porti un’altra uniti, altra rigonfi, altra lisci e aderenti al capo, altra mossi come l’onda del mare, altra li adorni con fibie di testuggine cillenia.
Tingon le donne la canizie loro con erbe di Germania, che donan un color miglior del vero.
Orribile a vedersi e’ donna calva, ma se ella incede con trecce foltissime, sia pur comprate, puo’ sembrar bella.
Sciogli la dorata chioma fluente ed a lui mostrati cosi’ tutta lucente.
Volgetevi frequentemente allo specchio a domandar consiglio.
Non bramate apparire in ricche vesti, lo sfarzo che credete allacci gli uomini, invece li allontana.
Scegli bene il colore della veste, non a tutte si addice ugual la tinta.
Alla chiara di pelle il nero dona, il bianco si confa’ alla brunetta.
Non gravate giammai le vostre orecchie di preziose e pesanti pietre.
Adatta cura puo’ far bello il viso.
Fatevi bianco il volto con la cera, schiarite la bruna carnagione col coccodrillo egizio.
Marcate l’orlo rado delle ciglia e qualche neo aggiunga leggiadria al volto.
Segnate gli occhi con un fil sottile di carboncino o croco.
Ma che l’amante non iscopra mai questi artifici, le cure che fan belle, sono brutte a vedersi, l’uomo deve ignorare queste cose.
Lasciati nuda parte della spalla, con quel candore molto attira i baci.
Impara vari giuochi, spesso l’amore nasce dai trastulli col compagno, sian dadi o tavolette.
Ma giammai lasciatevi sorprendere dall’ira, neppur nel giuoco; l’uomo detesta i modi sgarbati e la durezza che avvampa il volto.
Di quando in quando mescola un rifiuto alla tua compiacenza, che amore troppo facile si estingue.
Amor illanguidir vedrete presto, se un po’ di gelosia non lo rinfocola.
Giungi tardi al convegno e sola incedi al lume delle lampade, l’arte di farsi attendere e’ pur grande e il buio puo’ velare i tuoi difetti.
Volgi languidi sguardi con sospiri al tuo amator e chiedigli con umidi occhi perche’ ha tardato tanto, sottili accorgimenti di amor son questi.
Alle amiche non date gran fidanza, molte si accorser con dispetto, di aver, per lor, dato la caccia al lepre.
Ed ho finito. Giovani e fanciulle che fin qui seguiste il mio parlare, scrivete che nell’arte d’amare vi fu maestro Ovidio.
Nessun commento:
Posta un commento