Faccio finta di dimenticare il precedente post e mi adeguo e conformo all’ormai classico augurio che tutti ci scambiamo in questo periodo, percio’:
a tutto il mondo: cristiani, ebrei, musulmani, buddisti, induisti, animisti, credenti e miscredenti, buoni e cattivi, ricchi e poveri, oppressi ed oppressori, carcerati e carcerieri, buon viaggio a chi parte e benvenuto a chi arriva, ai miei amici e ai miei nemici, a chi vuole costruire un mondo migliore e a chi vuole distruggerlo, a chi ci governa e a tutti i politici, ai lavoratori e ai fannulloni, ai poliziotti e ai ladri, ai giudici e agli indagati, a chi spara e a chi e’ colpito, ai sani e agli ammalati, a chi gioisce e a chi soffre, e un augurio particolare a tutti i bloggers.
Mi illudo che questo augurio possa illuminare le menti e i cuori malvagi e migliorare i buoni: che ci sia pace nel mondo, che il ricco aiuti il povero, che il colore della pelle non sia una colpa o un peccato, e so gia' che domani, invece - con il nuovo giorno o con il nuovo anno - tutto continuera’ come prima. Ma bastera’ che anche una sola goccia d’acqua inumidisca l’aridita’ dei nostri cuori, per poter sperare in un mondo migliore.
E io, a questa speranza, voglio ancora aggrapparmi.
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