sabato 1 settembre 2012

Uno Mattina Estate e i pensionati all'estero


Ieri 30 agosto ho visto in televisione un servizio di Rai1, presentato dall’ottimo Gerardo Greco, sui pensionati all’estero. Ospiti Antonio Mastrapasqua, anche presidente dell’Inps (“anche” perché, oltre ad avere questo incarico, glie ne sono stati conferiti altri 24), il giornalista Roberto Gervaso, il giornalista Beppe Bonazzoli da Phuket, un editore del quale non ricordo il nome, e un collegamento Skype anch'esso dalla Thailandia.
Il servizio era incentrato sul fenomeno della migrazione dei pensionati italiani verso Paesi esteri. Il presidente dell’Inps Mastrapasqua confermava la notizia che attualmente l’Istituto spedisce la pensione all’estero a circa mezzo milione di pensionati. Mi è sembrata fuori luogo la presenza di Roberto Gervaso – giornalista, tra l’altro, che ho sempre seguito con interesse per la sua dialettica arguta – che decantava le bellezze dell’Italia, e la sua netta ritrosia a trasferirsi all’estero, facendoci sapere che non è mai andato a vedere l’appartamento che la moglie ha comprato a Miami. Mi permetto far notare al simpatico Gervaso che i pensionati italiani che si trasferiscono all’estero, amano l’Italia almeno quanto l’ama lui, e se poi questi decidono di trasferirvisi, dieci volte su dieci partono verso regioni del mondo dove il costo della vita permetterà loro di vivere dignitosamente. Se anch’io avessi avuto, come lui, un appartamento accanto al Colosseo e una pensione non certo di mille euro, non sarebbe presunzione dire che mai sarei venuto a vivere in Bulgaria, e gli amici bulgari non me ne vogliano.
Beppe Bonazzoli, invece, è il giornalista che, una volta in pensione, ha pensato bene di abbandonare la vita stressante di una società stretta nella morsa del malessere, per riposare corpo e mente in un paradiso tropicale. Ha tutta la mia ammirazione. Ha scritto anche un libro, Fuga per la vita, un misto di autobiografia e di reportage, che descrive la vita di un anziano professionista che abbandona lo stress, gli amici, gli affetti, l’Italia, per godersi il resto della vita al tepore dei Tropici. Anche lui, come me, invita gli italiani che ne hanno il coraggio, a fare il grande passo: emigrare per ricominciare a vivere con la V maiuscola.
L’editore del quale non ricordo il nome, anziano anche lui, ha trovato il modo di ringiovanire e dare un senso alla sua vita, trascorrendo – a seconda della temperatura e delle piogge – sei mesi in Italia e sei mesi a Malindi, in Kenya.
Il servizio di Uno Mattina l’avrei trovato molto più utile se, pur raccontandoci le storie di Bonazzoli, dell’editore e del  signore in collegamento Skype dalla Thailandia, ci avesse presentato qualche altra storia un po’ più prosaica, di pensionati emigranti, la vita e le storie, in pratica, dei pensionati da soli mille euro e anche meno, che vivono una comunissima vita, ma sempre decorosa e dignitosa, anche in altre nazioni che non sono quegli immaginari paradisi terrestri che ogni volta ci propinano.
Io continuo a tifare per la Bulgaria perché – pur lontano dallo stress e dai costi italiani – vivo sempre in Europa a un’ora e mezza di aereo dall’Italia con meno di cento euro, godendo di tutte le cose buone che questa nazione può offrire, senza subire gli eventuali traumi di culture tradizioni e cucina troppo diverse dalle nostre, perché alla nostra età diventa poi sempre più difficile assorbirle e integrarvisi, per non parlare poi, sempre per rimanere con i piedi per terra, di eventuali cure sanitarie che malauguratamente dovessero servire.

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