Caro Alex, hai
veramente creato un bel casino… Ho sentito in televisione la tua conferenza
stampa e devo dirti che mi sono veramente commosso. Sai, io non sono un
giornalista, sono una persona anonima, come i milioni di anonimi che fino a
ieri ti hanno ammirato ed acclamato e che oggi sono rimasti di merda nel
sentire dai giornali che anche tu ti dopavi.
Sinceramente
non so se hai detto tutta la verità, perché potresti , malgrado tutto, coprire
la o le persone che ti hanno portato allo stato attuale, come la sindrome di
Stoccolma, dove la vittima si innamora del carnefice. Ma a me questo interessa
poco. La cosa importante è che finalmente sei uscito dall’incubo che stavi
vivendo. Perché io credo che il mea culpa
fatto davanti a milioni di persone, il pianto che reputo sincero, ti hanno
tolto dallo stomaco un tumore che ti avrebbe portato a ben più gravi
conseguenze.
Io non solo
non ti giudico, ma ti assolvo a prescindere… molti altri personaggi oggi, in
quest’Italia, dovrebbero passare sotto la gogna mediatica e non solo, e invece
li abbiamo quotidianamente davanti agli occhi spudoratamente sornioni,
sorridenti o finti incazzati, come se con i mali dell’Italia loro non avessero
nulla in comune, e giocano allo scaricabarile. Oggi tu sei diventato il capro
espiatorio e la divagazione da ben altri problemi
Ma poi, alla
fine, né io né altri abbiamo titoli per giudicarti, assolverti o condannarti.
La vita è tua e prima di ogni cosa, per debolezza caratteriale, hai tradito te
stesso e le tue aspettative future, o forse neanche più quelle, visto che di
siffatta vita eri nauseato e non sapevi come uscirne. Il polverone che hai
alzato è stato invece motivo, per i soliti soloni pronti a lapidarti, di
riempire pagine di giornali, mettere su serate televisive di approfondimento,
dove tutti dovranno per forza dare un giudizio su di te e sulla tua vita, su
quello che hai fatto e su quello che avresti potuto fare, se le tue medaglie
sono pulite o sono drogate, se Carolina ti lascia o no, se la tua è stata
fragilità psicologica o invidia per i suoi successi, e tutte le coglionate che
ognuno di loro avrà nel paniere delle domande che non avranno mai risposta,
perché la verità la sai solo tu e tu solo sai perché sei caduto in questo
tranello.
Avrai sentito
di tanta gente, che pur ricopriva ottimi incarichi nella società, abbandonare
la città, il sistema, questo modo di vivere, per andarsene in campagna, novelli
Cincinnato, a fare gli agricoltori, i contadini e stare a contatto con la
natura. Bene, tu hai la fortuna di poter ritornare a vivere questa vita, perché
in campagna ci sei nato e sei fatto per vivere libero la vita di ogni comune
mortale senza l’assillo del cronometro che scandisce la tua marcia, il tuo
tempo, i tuoi divertimenti, le tue serate con gli amici, la tua vita infine.
Adesso che il gossip ti ha fagocitato, hai pagato il dazio che il sistema
pretende. Tra una settimana ci saranno altre notizie che metteranno nello
scantinato la tua vicenda, oltre tutto hai anche un nome, Schwazer, difficile per
noi da pronunciare e ricordare.
Resterai solo con te stesso, i tuoi genitori e
forse - ma ne dubito – Carolina. Allora, se veramente vuoi ricominciare una
nuova vita, la vita di tutti i giorni, quella vera con gioie e dolori, fatta di
lavoro e di responsabilità ma anche di serenità d’animo e di semplicità, hai a
disposizione i mezzi e i luoghi dove
vivere la normalità come tanti altri milioni di persone. E son certo che hai
l’intelligenza, la forza e la volontà per ricominciare. Per gli amici, i vicini,
i compaesani, che ti conoscono bene sarai sempre il ragazzo che era andato via
per un po’ di tempo e ti accoglieranno con un “ciao Alex, dove sei stato? Era ora
che tornassi… ti va di fare quattro passi?” .
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