Si può vivere
l’intera vita in un’opaca anonima mediocrità, aspettando d’incontrare un giorno
quella dea bendata che cambia strada ogni volta che ci vede (sic!), ma può
succedere che una volta non ci veda e ci piombi improvvisamente addosso. Si può
chiamare colpo di fortuna o “botta de culo” alla romana. Sono tanti e
misteriosi i sentieri che segnano questi repentini cambiamenti di vita, e
d’altronde il proverbio dice che le vie del cielo sono infinite.
Prendiamo ad
esempio Nicole Minetti. Una volta faceva l’igienista dentale o giù di lì, ma
improvvisamente le vie del Signore le hanno fatto incontrare Berlusconi. Ecco,
questa si chiama “botta de culo” nel significato più autentico, perché da
igienista-velina a consigliere regionale della Lombardia il passo è stato
breve, anzi brevissimo. Misteri e miracoli che solo Berlusconi avrebbe potuto
rendere possibili. Diecimila al mese per alcuni anni almeno, poi – come è ovvio
– vitalizio, pensione e certamente qualche altro grasso incarico di prestigio.
Supera quasi
indenne il Rubygate, ma improvvisamente dal partito le viene imposto di
dimettersi. Lo vuole Angelino e lo vuole Silvio. Già immagino cosa deve aver
pensato: “Ma siete matti, io dovrei dimettermi? E perché? Non sono neanche
indagata! E poi scusate, stipendio e vitalizio vanno a farsi fottere? Devo
essere fottuta due volte?”. E così resiste imperterrita nel suo incarico, poi
parla direttamente con Silvio, e adesso il popolo vorrebbe conoscere come
finirà la telenovela. Immagino, ma non ne sono certo, che si dimetterà, ma noi poveri mortali non
sapremo mai quanto ci è costata la sua “botta de culo”.
Per non
parlare di un certo Francesco Schettino anonimo e non-valido comandante della
nave Costa Concordia, assurto agli onori della cronaca e ormai famoso in tutto
l’orbe terracqueo per aver ucciso, per sua leggerezza e inettitudine, 35 ignari
innocenti turisti. Dopo aver semiaffondato la sua nave per una fatale
imprudenza, è stato tra i primi ad abbandonarla, lasciando al loro destino
centinaia di passeggeri.
Qualche mese agli arresti domiciliari e adesso libero in attesa del processo. Sono già
iniziate le interviste esclusive a tivù e giornali, seguiranno due libri: uno
sarà la sua verità sulla vicenda della Costa Concordia e l’altro sulla sua
prigionia, e conoscendo le leggi italiane se la caverà con il rimprovero
solenne del Presidente del Tribunale: “Non lo faccia più, comandante
Schettino…”.
Un’Associazione
di consumatori ha chiesto di bloccare le somme che percepirà per le interviste
e libri che scriverà. Speriamo che ci riesca altrimenti quei poveri 35 turisti
saranno uccisi per la seconda volta.
Chi non
conosce Rossella O’Hara, l’indimenticabile eroina dell’altrettanto
indimenticabile film “Via col vento”? Intere generazioni l’hanno osannata, ma
presto, molto presto sarà sostituita nel cuore degli aficionados dalla cooperante Rossella Urru. Se provate per un
attimo a sillabare i due nomi, vi accorgerete che sono quasi uguali anche nella
pronuncia. Ma volete paragonare la vecchia Rossella con la nuova eroina
conosciuta ormai, grazie a internet, in tutto il mondo? Forse non sarà bella come la prima, però si
presenta graziosa, simpatica e bene in carne.
E’ stata
accolta con gli onori che si rendono a una eroina, ricevuta dal Capo dello
Stato, forse anche il Papa la riceverà in visita privata, il paese natale
Samugheo ha festeggiato il ritorno della sua concittadina che resterà nel cuore
di tutti i sardi. Tutto giusto e tutto bello, la nazione è felice di dare il bentornata a una italiana che ha
rischiato la vita con coraggio e abnegazione per il bene di popolazioni povere
e indifese che hanno bisogno di aiuti umanitari. Però, però… io sono come S.
Tommaso che non crede se non vede, e allora mi assale qualche dubbio… Immagino
anche il suo futuro, pur non avendo la palla di vetro…
Per esempio:
ho visto persone rapite che quando sono state rilasciate avevano perso venti
chili, erano emaciate e sofferenti, mentre invece la nostra eroina, dopo nove mesi
di prigionia, sembrava aver partecipato a un film con Indiana Jones. Più che
prigioniera assomigliava a una preda che era stata messa all’ingrasso. Ho negli occhi
l’immagine del rilascio della Betancourt in Colombia e di Soffiantini in
Italia, che parevano usciti da un lager. Forse i rapitori hanno avuto tutti i
riguardi conseguenti al pagamento di un sicuro riscatto. (A proposito, ci siamo
proprio dimenticati dei nostri marò che abbiamo consegnato agli indiani?).
Bisognerebbe,
poi, sfatare la leggenda che i cooperanti siano dei missionari che si spogliano
come S. Francesco e vanno per il mondo a curare e confortare poveri e
derelitti. La cooperazione e i cooperanti costano all’Italia una montagna di
soldi e nessuno si muove per spirito cristiano ma per uno stipendio. Se poi,
anche se non ce lo diranno mai, lo Stato cede anche ai ricatti pagando
puntualmente i riscatti, allora il conto sale in maniera esponenziale.
Adesso la
nostra eroina si prenderà qualche settimana di riposo e poi darà la stura alle esclusive
giornalistiche e televisive, libri che raccontano l’orrenda prigionia, poi la
partecipazione e gli incontri a manifestazioni cultural-umanitari, e
contemporaneamente il conto corrente si impingua alla faccia dei poveri cristi
del terzo mondo. Ritornerà la nostra eroina ad aiutare le popolazioni che ha
dovuto lasciare forzatamente? Certamente no, si sta meglio in Italia. Ma se
provasse a ripartire bisognerà impedirglielo a ogni costo, per risparmiare
qualche milione di euro per il riscatto-2.
Sono cattivo?
Può darsi, forse… A pensar male si fa
peccato ma spesso si indovina.
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