venerdì 1 gennaio 2010

Buon Anno!

Buon Anno a tutti gli uomini di buona volonta’, ai poveri, agli altruisti, ai miei amici, a chi mi vuol bene e anche a chi mi vuol male, agli operai e agli impiegati, a tutti coloro che operano nella sanita’, nella protezione civile, nella polizia, nella giustizia, nella scuola, ai buoni governanti e a tutti coloro che operano e vivono in buona fede nell’esercizio delle loro funzioni.
Non estendo questo augurio ai pirati della strada, ai ricchi, ai sobillatori, ai corrotti e ai corruttori, ai criminali camorristi e mafiosi, ai politici per convenienza, ai terroristi, ai seminatori di morte bianca, ai distributori di droga, ai giustizialisti e a tutti coloro che vivono in mala fede. Per tutta questa gente occhio per occhio e dente per dente: auguro loro le stesse sventure che procurano agli altri.


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14 commenti:

  1. Il 2009 tra poche ore sarà alle spalle. In quest'anno oltre un milione di cittadini hanno perso l'impiego ma, se si pensa anche a coloro che lavorano con la partita iva, agli artigiani e a chi è in cerca del primo impiego, la cifra raddoppia.

    La disoccupazione in Italia è ad un livello spaventoso e, spesso taciuto, che si aggira intorno al 15%. Questa percentuale equivarrebbe ad un numero ancor più grande di nuclei familiari scaraventati dalla crisi tra la povertà e gravi ristrettezze economiche, il tutto senza che questo governo abbia mosso più di un sopracciglio.

    Il nostro augurio di un buon 2010 va a più di duecento aziende che abbiamo tentato di ricordare tralasciandone, sulla carta ma non nel cuore, sicuramente qualcuna.

    Dietro questi nomi, e quelli che mancano alla lista, c’è la vera economia italiana, quella di chi si sveglia la mattina presto ed esce per guadagnarsi il pane quotidiano mentre ha in mente l’affitto, il mutuo, l’assicurazione da pagare e non ha il tempo per pensare ad una via o ad un giardinetto da dedicare ad un latitante o alle escort del Premier.

    In questi duecento nomi c’è un anno di incontri, di sit-in, di megafoni, di trattative, di tante battaglie che l’Italia dei Valori ha condotto, spesso oscurata da gran parte dei media, cancello per cancello sotto l’afa estiva, la pioggia autunnale, ad ogni ora, nei giorni festivi così come nei feriali.

    Il nostro augurio va a tutti i lavoratori onesti, a quelli che un lavoro l’hanno salvato nel 2009, a coloro che invece lo hanno perso, a chi poi lo ha ritrovato, a chi non ha mai avuto nemmeno il primo e a quelli che sono dovuti scappare dall’Italia per averne uno, agli imprenditori che non hanno approfittato della crisi per tagli selvaggi, a quelli che hanno diminuito gli utili pur di non lasciare a casa nessuno.

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  2. Berlusconi a compleanno deputata Pdl:
    sulla torta il premier con il medio alzato

    Uno scherzo divertente tra amici. Amici che se la ridono di tutto. Si scambiano favori, poltrone, voti, candidature, nomine manageriali. Pensioni d'oro, benefit. Pensioni dopo due anni e mezzo di legislatura. Un innocente gesto riprodotto su una torta di amici che chiedono solo il sacrosanto diritto di festeggiare. Un gesto insignificante, che volete. Adeguato al personaggio che rappresenta l'Italia, il partito dell'amore. Un gesto fraterno di stima riprodotto per ridere. Due risate mentre le aziende chiudono (ma non è vero non credeteci), il potere d'acquisto scende (balle), l'eta pensionabile delle donne non parlamentari viene elevata (lo impone l'europa, e noi in questo caso gli diamo subito seguito), i treni dei pendolari non funzionano (falsità), la stampa è asservita a pochi gruppi economici (accuse ingiuste e degne di immediata querela), il precariato e l'ingiustizia sociale si radicalizzano (altre grosse bugie), il paese non funziona (solo catastrofismi). Insomma, li volete far festeggiare e smetterla di rompergli continuamente le scatole? E' tutto a posto, guardatevi intorno. Non fate anche voi il gesto con il dito medio? E allora? Perchè rendete continuamente la vita insopportabile alla dinastia dei politici di professione? Perchè li accusate sempre di qualche cosa? Invece di stare lì a rumoreggiare, perchè non andate a festeggiare anche voi?

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  3. ROMA - Il parlamento è ancora in vacanza, ma il deputato dell'Italia dei valori, Francesco Barbato, già si barrica nell'aula della Camera per protesta contro i licenziamenti di 38 lavoratori alla Fiat di Pomigliano D'Arco, in provincia di Napoli. Il parlamentare Idv campano accusa il governo "di non tutelare i lavoratori" ma di pensare "solo alla tutela della 'casta', visto che nel prossimo Consiglio dei ministri- sottolinea- saranno nominati due nuovi sottosegretari".

    Barbato approfitta della convocazione 'lampo' di seduta per l'annuncio della presentazione di alcuni decreti legge, per inscenare la protesta. Al termine delle comunicazioni del presidente di turno dell'assemblea, Rocco Buttiglione, il deputato dipietrista prende la parola e annuncia che "da oggi occupero' l'aula perché gli unici posti di lavoro che il governo crea in questo momento è per la casta. La nomina di due nuovi sottosegretari, Santanchè e Viceconte- continua Barbato- è una provocazione e diffido il premier Silvio Berlusconi dal procedere a queste nomine, perché altrimenti si creerà una rivolta nel Paese e finisce che si tira giu' Palazzo Chigi. Quelle del governo- continua- non sono le risposte adatte per affrontare la drammatica disoccupazione del Paese".

    Secondo l'esponente di Italia dei valori, che da oggi occupa l'aula della Camera, "ormai la politica si trastulla, pensa solo al 'metodo Ghedini' e alla 'bozza Violante' (per le riforme della giustizia e costituzionali, ndr.), pero' di questo- sottolinea Barbato- agli italiani non frega nulla. Il Paese vive una situazione drammatica, solo in questi giorni già 2 mila lavoratori hanno perso il posto di lavoro, il Sud crolla a pezzi, soffrono non solo gli operari ma anche gli ingegneri, i camici bianchi, chi lavora in doppio petto". Ricordando che dal primo gennaio "38 lavoratori della Fiat di Pomigliano sono stati licenziati", apre la giacca e sfoggia una maglietta bianca con su scritto "Pomigliano non si tocca". Il presidente di turno dell'assemblea Buttiglione lo riprende e ricorda che "le magliette con le scritte vanno bene sulle spiagge ma non nelle aule parlamentari". Terminata la seduta, in un emicliclo praticamente deserto visto che i deputati sono ancora in pausa natalizia, Barbato resta al suo posto nonostante qualcuno cerchi di farlo desistere dalla protesta e spiega: "Io continuero' la mia occupazione finché il presidente del Consiglio Berlusconi non deciderà di terminare le sue vacanze ad Arcore e verrà a Palazzo Chigi per convocare un tavolo di lavoro permanente governo-parlamento per risolvere la situazione del lavoro".

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  4. Ma quali tagli, con Papi si vola sempre di più! C'è una voce della Finanziaria che non solo aumenta ma addirittura decolla: uno stanziamento che cresce di ben sei volte. Si tratta dei fondi per i voli di Stato, le trasferte alate del premier Berlusconi, dei ministri, delle alte cariche istituzionali e dei loro ospiti a piacere. Nel 2009 era stata prevista una spesa frugale, sulla scia delle ferree regole introdotte da Romano Prodi: solo sei milioni di euro. Quello che in pratica, nell'era berlusconiana, è stato bruciato in poco più di un mese dalle gite a bordo di Airbus e Falcon, partiti dalla pista di Ciampino con il loro carico di autorità, ballerine e musicanti al seguito. Adesso si punta più in alto: i milioni stanziati per il 2010 sono 37. Molti pensano che l'impennata dei fondi non basterà per soddisfare la sete di passaggi tra le nuvole, che aumenta nonostante l'austerity invocata per tutta la pubblica amministrazione. Se verrà mantenuto il ritmo frenetico dello scorso anno, i 37 milioni copriranno solo il carburante del 31 stormo, lasciando fuori la flotta dei Piaggio 180 - le Ferrari dei cieli - assegnate in genere a sottosegretari e ministri di rango inferiore. G. D. F.

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  5. Per la giunta di Letizia Moratti ormai Zincar è il marchio di un incubo. Una storiaccia brutta, su cui ora indaga anche la Procura di Milano, scandita da affari sballati, consulenze agli amici, salti mortali contabili. Ma ancora non basta, perché adesso si apre anche un fronte bulgaro

    Secondo quanto “L’espresso” ha potuto accertare, la società comunale milanese appena travolta da un crack da 20 milioni, avrebbe speso decine di migliaia di euro per finanziare i viaggi in Bulgaria del suo presidente Vincenzo Giudice, consigliere comunale del Pdl, accompagnato da una pattuglia (tre o quattro persone) di consulenti o sedicenti tali.

    Tutti i costi erano a carico delle disastrate casse della Zincar. Le trasferte, forse una mezza dozzina in tutto, si sono svolte tra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008. La meta finale era Plovdiv, seconda città della Bulgaria. Il fatto è che al momento non si capisce bene per quale motivo la delegazione milanese abbia fatto la spola con la Bulgaria. Il sito Internet della Zincar accenna alla “validazione di un progetto” per una centrale eolica da costruire su una montagna del Paese balcanico. Ma sembra difficile che per questo lavoro si sia mosso, e più di una volta, addirittura il presidente della società.

    Senza contare che dai primi accertamenti della Procura risulterebbe che anche una delegazione bulgara sarebbe approdata più volte a Milano, con tutte le spese sempre a carico dell’azienda municipale milanese. Al Comune di Milano c’è chi ricorda che nel maggio del 2008 anche il sindaco Moratti ha fatto visita a Plovdiv. Era una viaggio ufficiale e in quell’occasione, si disse all’epoca, vennero siglati accordi di collaborazione tra le due amministrazioni per lo sviluppo di tecnologie destinate alla “messa in sicurezza” della città bulgara.

    Tutta questione di diplomazia, allora? Gli uomini di Zincar facevano da apripista al sindaco e alla sua strategia del sorriso verso gli amici balcanici? Può darsi. Certo è che l’operazione Plovdiv, rimasta sin qui un segreto ben custodito, ha contribuito ad affossare i conti dell’azienda comunale. Insieme a Giudice prendeva abitualmente il volo per la Bulgaria un codazzo di consulenti, tutti ben pagati. Il gruppo comprendeva anche un ottantenne sottufficiale in pensione dell’esercito, tale Giuseppe Roselli, che amava presentarsi ai suoi interlocutori come un generale.

    Roselli è una vecchia conoscenza di Domenico Scarcella, a sua volta consulente a libro paga di Zincar. Scarcella, 59 anni, ingegnere, è un professionista che vanta agganci importanti nella politica milanese, ramo Pdl. Siede nel consiglio di amministrazione dell’Amsa, l’azienda municipale per la raccolta rifiuti e in passato è stato amministratore della Metropolitana milanese. I documenti all’esame della Procura rivelano che sotto la gestione di Giudice, cominciata a maggio 2007, Zincar ha pagato parcelle per decine di migliaia di euro a Scarcella, che disponeva di un ufficio tutto suo presso la sede della società milanese. Un trattamento simile è stato garantito anche a Calogero Casilli, un altro dei fortunati partecipanti alle trasferte a Plovdiv.

    Insomma, ricchi premi per tutti, mentre la Zincar andava a fondo. E i bilanci? No problem, come hanno scoperto i liquidatori Angelo Provasoli e Angelo Casò. Bastava truccare il valore degli appalti in corso di esecuzione, inserendo nei conti valori superiori a quelli reali. Così si nascondevano le perdite e la giostra delle consulenze agli amici degli amici poteva continuare. Eppure, almeno sulla carta, il Comune di Milano avrebbe dovuto vigilare sulla gestione della propria controllata. Ma, a quanto pare, nessuno per anni si è accorto di niente. Fino al crack di fine maggio. E allora addio consulenze d’oro. Addio gite a Plovdiv

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  6. Nel 2001, non appena insediato al dicastero di Grazia e Giustizia, il ministro Roberto Castelli aveva annunciato la sua opera di riforma del sistema giudiziario nazionale. Con il rigore imposto dalla sua professione. «Sono un ingegnere», disse, «e nel mio Dna c’è un’attenzione particolare all’organizzazione». Per onorare l’impegno, non ritenendo forse all’altezza le professionalità dei funzionari del ministero, preferì che il suo capo di gabinetto Settembrino Nebbioso e il suo vice Alfonso Papa (ora deputato Pdl) stipulassero due contratti di consulenza, uno nel dicembre 2001 e l’altro nel marzo 2003, con la Global Brain Partners di Alberto Uva, società che Castelli aveva scelto in base alle competenze dei suoi componenti. 86 mila euro nel primo caso (liquidati nonostante nessuno abbia mai visto la relazione sul lavoro svolto) e 200 mila nel secondo caso (liquidato il 40 per cento sulla fiducia). Pagamenti che ora la Corte dei Conti chiede indietro dopo aver scoperto che la Global Brain era una scatola vuota creata a novembre del 2001, appena un mese prima dell’incarico, e che il suo fondatore, Uva, è un compagno di partito di Castelli. L’idea di progettare il sistema infatti nacque nel luglio 2001 durante una serata di gala a Missaglia, nella villa Sormani Marzorati di Uva. La stessa che Castelli usava per gli incontri con i suoi fedelissimi. Roma ladrona grazie alla Lega sprecona?

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  7. È uno scandalo solo all'inizio, che può smascherare un vulcano di ruberie. L'inchiesta di Napoli sulle ditte fantasma che dovevano riqualificare i disoccupati ha i contorni dell'ennesimo spreco. Più vergognoso degli altri, perchè trasforma nel più bieco clientelarismo un'occasione di riscatto. Il perimetro della vicenda è impressionante. La Digos vuole capire che fine hanno fatto sessanta milioni di euro stanziati da Stato e Regione Campania per finanziare i corsi destinati a fornire nuove competenze professionali a chi aveva perso il lavoro. Tutto è cominciato con una constatazione choc: una decina di corsisti, finiti in carcere, continuavano a percepire l'assegno di cinquecento euro. Un assessore regionale ha segnalato l'anomalia alla polizia e sono scattati i controlli su sette aziende. In quel momento le sette avrebbero dovuto schierare mille "corsisti" ma gli agenti ne hanno trovati meno di cento, nonostante i nomi di molti altri risultassero sul registro delle presenze. Molte delle ditte, poi, avevano lo stesso indirizzo. E adesso gli investigatori sospettano che si trattasse di sigle fantasma, create ad arte solo per ingurgitare le sovvenzioni pubbliche. Ulteriori controlli, poi, hanno fatto scoprire che un'altra delle aziende finanziate era stata bandita dai rapporti con la pubblica amministrazione: i suoi titolari risultavano in contatto con camorristi. Possibile che tanto denaro pubblico venga buttato via senza nessuna verifica? O anche nei palazzi del potere c'è chi si è tagliato la sua fetta di torta?

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  8. Che pacchia essere alto-atesini! Merito della buona amministrazione e forse anche della pioggia di quattrini statali. Ormai della dolce vita bolzanina se ne sono accorti persino gli abitanti delle Eolie: a Lipari, nella vulcanica Sicilia, hanno cominciato a raccogliere firme per chiedere l'annessione all'Alto Adige. E se vivere tra Trento e il Brennero ha i suoi vantaggi, molti di più ne collezionano i politici locali. I consiglieri della Provincia di Bolzano, che essendo autonoma ha enormi poteri, si beccano una buonuscita di ben 200 mila euro. Un dono d'addio anche per chi è stato eletto per una sola legislazione. Si tratta di 55 mila euro come liquidazione più altri 152 mila come restituzione dei contributi versati. Niente male. Per i contributi, si può scegliere anche la forma del vitalizio: trasformarli in una pensione che al compiere dei 65 anni dà diritto a 750 euro mensili. Quanto deve lavorare un operaio per ottenere lo stesso trattamento? E non è che i consiglieri in carica vengano pagati poco. Ogni mese in carica frutta 10.650 euro lordi di indennità più una diaria netta di altri 3.423 netti. In busta paga ne trovano circa 6.500 netti, più la quota accantonata per i contributi d'oro. «Sarebbe meglio che non ci fosse alcuna liquidazione e neanche il vitalizio. Sarebbe molto più chiaro, ma non vogliono perché si vedrebbe che i consiglieri prendono molto più di 6.500 euro netti al mese», ha dichiarato al quotidiano "Alto Adige" Mauro Bondi, ex consigliere ds.

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  9. Qualcuno nasce con la camicia, qualcuno con le ali ai piedi. Federico Matteoli, figlio dell’Altero ministro alle Infrastrutture, può vantare di avere sia le ali, sia la camicia: almeno quella con i gradi di pilota della Cai di Roberto Colaninno & Company, che il giovane aviatore è riuscito a strappare di dosso a colleghi più titolati per anzianità aziendale, età, esperienza e figli a carico. Come ha fatto? Matteoli junior era già stato graziato una volta: nella defunta compagnia di bandiera era entrato solo nel 2002, unico e ultimo assunto a tempo indeterminato, con le assunzioni chiuse da mesi. Il papà allora era ministro all’Ambiente. E il suo partito, An, nella vecchia Alitalia contava su Silvano Manera, poi nominato direttore generale dell’Ente per l’aviazione civile (Enac), e Luigi Martini, ex parlamentare, oggi consulente personale di Rocco Sabelli, l’ad della nuova compagnia. Questa volta però il Federico volante sembrava destinato alla cassa integrazione, anche perché l’aereo che guida, l’Md80, finirà in pensione. Invece ecco il colpo di scena: i manager di Colaninno-Sabelli-Martini hanno inventato una graduatoria di anzianità a parte a Milano, la città dove Matteoli junior era stato assunto. E così il figlio del ministro ha potuto scavalcare centinaia di colleghi davanti a lui. Un buon inizio per un’operazione che già ci costa 3 miliardi e 300 milioni: 55 euro di debiti per ciascun italiano, compresi i bambini.

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  10. Hanno fatto infuriare persino Brunetta. Proprio nel suo Veneto, proprio nella Regione amministrata dal suo centrodestra, hanno cercato di mettere i boiardi al riparo dalle leggi anti-fannulloni. Nel silenzio delle vacanze natalizie, una circolare ha esentato i top manager della Regione dalle nuove trattenute malattia. Da giugno infatti ai dipendenti pubblici che restano a letto nel periodo iniziale viene decurtato lo stipendio di ogni voce accessoria. Ma il Veneto ha aspettato fine anno prima di varare la norma, con il risultato di dovere chiedere un semestre di tagli arretrati a chi era già caduto vittima dei malanni. Poi dall'inizio del 2008 sono diventati operative le sottrazioni: per ogni giorno di malattia, un usciere del livello più basso perderà otto euro, un funzionario da dieci a 20, un dirigente da 64 fino a 77. Un salasso che dovrebbe dissuadere dalle assenze ingiustificate. Il problema è che i top manager, quei 70 amministratori che siedono nella stanza dei bottoni della Regione guidata da Giancarlo Galan, si sono auto-esentati: per loro non sono previste sanzioni nè deterrenti. Il loro contratto garantisce stipendi da 100 mila euro l'anno in su e non segue le regole della pubblica amministrazione. Una scelta che ha fatto infuriare i sindacati. E che ha spinto Renato Brunetta a scrivere a Galan: «La legge vale per tutti». Ora la Regione cercherà di trovare una soluzione. Sperando che i supermanager non si ammalino prima

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  11. Da ieri c'è un altro parlamentare pregiudicato. La Cassazione ha infatti reso definitiva la condanna per Giulio Camber, esponente di punta della Pdl a Trieste. Il reato, anche se non fa scandalo, è di quelli che dovrebbero demolire l'immagine di un politico e spingerlo alle dimissioni: millantato credito. Avere cioè promesso cose illecite che non poteva realizzare. E cosa aveva promesso? Un intervento parlamentare? No, aveva offerto un bella corruzione. Camber nel 1994 si fece dare cento milioni di lire dalla banca Kreditna che era sull'orlo del fallimento. L'avvocato, all'epoca deputato di Forza Italia, aveva intascato la somma dicendo che gli serviva per «comprare il favore di pubblici ufficiali» negli «ambienti romani» ed evitare il commissariamento dell’istituto di credito. Perché credergli? Oltre che parlamentare, era già stato sottosegretario del governo Amato. Poichè la banca non si è salvata e non c'è prova di mazzette girate a terzi, l'accusa è stata solo di millantato credito.
    In appello si è beccato otto mesi di carcere e 300 euro di multa sospesi con la condizionale. Ora Camber può festeggiare. La sentenza è definitiva ma non avrà nessun effetto: non sconterà gli otto mesi, non pagherà la multina. Il reato è "derubricato" e quindi non verrà attivata la procedura per il decadimento dall'incarico parlamentare. Non dovrà nemmeno risarcire per danni morali la Presidenza del Consiglio e il Ministero delle Finanze, che si erano costituite parte civile. E questo perché il senatore non aveva specificato chi avrebbe voluto “ammorbidire” con i soldi presi alla Kreditna banca.
    Insomma, il reato paga. E così Camber, che a soli 55 anni è già arrivato alla sesta legislatura, potrà continuare a rappresentare gli italiani. A proposito: fa parte della Commissione lavori pubblici.

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  12. Cortese bloggista,sono rimasto folgorato dal tuo blog.Da un po' di tempo penso che quando verra' il momento della pensione vorrei vivere in un paese dell'est,l'idea l'hai avuta prima tu..e questo mi riempie di curiosita'.L'Italia e'stato e sara' un paese di bischeri,furbetti e geni,che dallo zerbino di casa in poi pensano solo ai propri interessi.All'interno delle case sopravvive una sorta di Italia efficiente,organizzatissima,tecnologica.Al di fuori una seconda Italia da "repubblica delle banane".L'individualismo atavico,la necessita' di avere un nemico guelfo o ghibellino ci ha portato a questa situazione deleteria nella quale la famiglia stato governa il Paese.Dopo 56 anni di amore-odio verso la mia nazione mi ha portato a considerare altri lidi su cui approdare la Bulgaria potrebbe essere uno di questi che ne dici???

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  13. Prima arriva alla pensione, poi decidi. Vuoi lasciare anche quella, dopo una vita di sacrifici? Vedrai che poco alla volta in Italia resteranno solo gli emigranti.

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  14. Un orribile dubbio.

    Parlo con tanta gente ogni giorno: tutti criticano Berlusconi, ne ridono, dicono di non averlo votato e che non lo voteranno mai. Nonostante ciò Berlusconi ha vinto le elezioni e forse vincerà anche le prossime. Mi nasce allora un tremendo sospetto: vuoi vedere che gli italiani sono in larga maggioranza EVASORI FISCALI e che quindi votano l'uomo che può consentire loro di continuare ad evadere più tranquillamente? Ci sarebbe anche una seconda ipotesi: siamo un popolo di cretini....non che sia preferibile alla prima, ma non vedo alternative.
    Questo e' un post di un Blogger che condivido alla lettera.
    Procedimenti in corso escludendo quelli passati in prescrizione,assoluzione per archiviazione per intervenuta legge che depenalizza il reato.
    * Tangenti a David Mills, corruzione giudiziaria (rinviato a giudizio)
    * Frode fiscale, avrebbe creato fondi neri gestendo i diritti tv di Mediaset[123]
    * Inchiesta Mediatrade, Berlusconi insieme ad un socio occulto, l'egiziano Frank Agrama, si sarebbe appropriato di fondi della società[124]
    * Corruzione nei confronti di senatori per far cadere il governo Prodi (atti trasferiti da Napoli a Roma per incompetenza territoriale[125])

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