sabato 6 febbraio 2016

Noi residenti all'estero, atterriti dall'esistenza in vita



Trovarsi all'asciutto, o più precisamente senza un euro a fine mese, in special modo di questi tempi, ed essere anche pensionato, mette in crisi profonda il malcapitato, che in ogni caso può salvarsi, in Italia, coinvolgendo i parenti o gli amici; ma se la stessa disavventura capita al pensionato che ha deciso, per vivere più serenamente, di trasferirsi all'estero, la situazione comincia a diventare drammatica, perché non è facile trovare un benefattore disposto a supportarlo fino all'arrivo della pensione sospesa.

Mi riferisco alla regola, sacrosanta e giusta – per evitare che i collaterali dei pensionati morti continuino ad usufruire della pensione del “fu” - di dimostrare, ogni anno, di essere ancora vivi e vegeti. Per questo motivo Citi Bank, ente pagatore per conto dell'Inps, ogni anno spedisce a tutti i pensionati residenti all'estero, una lettera da far vidimare in ambasciata o al consolato, e poi spedirla alla stessa Citi, per dimostrare di essere ancora in vita. E fin qui tutto bene.

L'anno scorso a luglio non ho ricevuto la pensione, per cui il giorno 6 del mese suddetto ho telefonato direttamente a Citi Bank denunciando il mancato arrivo della pensione. Un solerte impiegato, dopo avermi chiesto numero e categoria della pensione, tutti i miei dati personali e il codice fiscale, andando sul mio sito notava che non avevo spedito il certificato di esistenza in vita, per cui avevano sospeso la pensione. Ho risposto che non potevo spedire ciò che non mi era mai arrivato, per cui chiedevo lumi su cosa dovessi fare. La buona disposizione e l'intelligenza dell'impiegato hanno posto fine al mio problema, perché mi ha dato il numero con il quale dopo mezz'ora potevo ritirare la pensione presso Western Union, portando alla normalità i miei battiti.

Diciamo che con questo sistema si rientrava quasi nella normalità. Ma per i pensionati residenti all'estero si vede che non esiste il “Lassù qualcuno mi ama”, perché evidentemente quaggiù qualcun altro ci vuole complicare l'esistenza. Perché adesso qualcosa è cambiato. Se non arriva per posta questo benedetto certificato di esistenza in vita (e spesso, purtroppo, non arriva perché va perso oppure perché, nonostante si sia iscritti all’Aire con il nuovo indirizzo bulgaro, la posta arriva ancora in Italia al vecchio indirizzo) la pensione viene subito sospesa. Quando il disgraziato (naturalmente il riferimento è al pensionato) riesce a capire perché non gli è arrivata la pensione, telefona a Citi, ma questa volta trova non un impiegato ma un Call Center che lo trasporta da un numero all’altro della tastierina del telefono e poi finalmente arriva un operatore che, dopo aver acquisito tutti i dati anagrafici e pensionistici, gli comunica che la pensione è stata sospesa perché non è arrivato il certificato di esistenza in vita. Dopo le solite rimostranze e giuramenti che al pensionato non è arrivato alcunché, il giovanotto del call center (anche lui solerte) gli comunica che gli spedirà per e-mail il certificato, che dovrà essere vidimato e poi rispedito a Citi Bank.

A parte il costo della lunghissima telefonata, al povero pensionato non resta che aspettare l’arrivo della e-mail, farla vidimare al consolato o in ambasciata e poi spedirla con la speranza che arrivi.

Viene spontanea la domanda: Ma la pensione? La pensione la prenderà soltanto quando tutto questo iter è finito e qualcuno di Citi Bank deciderà e capirà finalmente che quel pensionato non solo era vivo ma che nel frattempo è morto di fame.

Si può fare una domanda seria all’Inps o a Citi Bank? La domanda è: Non è possibile trovare un metodo meno macchinoso e nel frattempo rapido, perché il povero pensionato sappia quando deve mandare questo certificato o quando gli deve arrivare, e fare in modo che sia certo che tutti i mesi possa prendere tranquillamente la sua pensione, senza vivere con l’eterna incertezza che il mese prossimo non arrivi?




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7 commenti:

  1. Mi scusi signor Tutino, ma Lei non sapeva che ogni anno deve presentare questo certificato? Io, residente in Italia, ogni anno compilo il modulo del certificato che mi e stato fornito dal INPS (NOI) bulgaro, vado in comune di residenza per ottenere la firma e timbro e lo spedisco via e-mail in Bulgaria per ricevere la mia pensione bulgara. E semplicissimo.

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    1. Caro amico, forse non hai capito bene quello che ho scritto. Lo so eccome! Il problema nasce quando non arriva questo certificato al domicilio del pensionato.

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    2. Caro Antonio,il mio certificato a casa e' arrivato,ma dopo che lo spedito,non risulta arrivato da loro.il problema sta nel'fatto che non accettano imeil,raccomandate,corrieri ecc.Un documento cosi importante perche deve girare con un francobollo semplice ed avere come destinatario una casella postale in INGLITERRA?, o stiamo tornando al MEDIOEVO?

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  2. Pensa te se l'Italia deve pure pagare la pensione RETRIBUTIVA a gente che vive in Bulgaria e preoccuparsi di mandarvi il modulo.

    A voi altri la pensione andrebbe tolta o ricalcolata in toto con il CONTRIBUTIVO così imparate a stare al mondo.

    Si vergogni!!!

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  3. Vedi, caro lettore anonimo, io non ho niente di cui vergognarmi perché dopo quaranta anni di lavoro sono andato in pensione con 820 euro, e siccome non ti voglio male ti auguro soltanto di poterci andare anche tu un giorno, per renderti conto di come si possa vivere con quella cifra. In democrazia si è liberi di pensarla come pensiamo sia meglio, per cui non ti offenderai se penso che tu siae un povero imbecille... ma senza offesa, naturalmente!|

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  4. Buongiorno Sig. Tutino, si consoli. Se Lei ha questa brutta sensazione di abbandono, purtroppo la viviamo anche noi che siamo residenti in Italia. Io non penso proprio che avrò il bene di arrivare alla pensione (non sto qui a spiegare tante cose in pubblico) ma volevo solo informarla che, per mia mamma invalida ho dovuto fare le seguenti pratiche lo scorso anno: Mod. 730 - RED - Mod. ICCRI - ISEE - Portare Isee in Municipio . Il tutto perché mia mamma possa continuare a percepire la pensione e l'invalidità riconosciuta per tutti i problemi di salute che ha. Arrivati ad una certa età, si sa, si diventa tutori dei nostri genitori, mia madre mi chiede sempre: Ma come farei io se non ci fossi tu a sbrigare le pratiche, a prepararmi da mangiare e quant'altro? " Purtroppo i nostri governanti vivono nel loro mondo e ogni giorno di più apprezzo la Sig.ra Merkel che almeno fa l'interesse dei propri cittadini. Cordiali saluti a Lei e Signora. Si goda la bella situazione che è riuscito, solo per suo merito, a crearsi e viva sereno perché a farsi il sangue cattivo....faremo solo il gioco del nemico.

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  5. Quindi, i problemi si incontrano anche in Bulgaria. Sembra semplice, usare le vie telematiche sarebbe tutto risolto, o in Bulgaria non ci sono?
    Saluti e buona vita

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