venerdì 9 aprile 2010

La Bulgaria si adegua all'Europa

Sì, sicuramente. Nel costo della vita, almeno, la Bulgaria gradatamente si sta avvicinando all’Europa comunitaria. Nell’ambito di una piccola città come Pazardjik, dove risiedo, nell’arco di tempo che va da metà 2006 ad oggi, ho potuto constatare un aumento medio nella spesa giornaliera di circa il 30%, ma quasi certamente è maggiore in altre città più grandi.
E’ indubbio che il pensionato italiano, sfuggito ai salassi nostrani, risenta ancora poco di questi aumenti, perché qui – pur con tali aggravi – si riesce ancora a vivere. Ma vedo molto preoccupante il futuro prossimo dei bulgari i cui stipendi medi mensili si aggirano intorno ai 400-500 euro e non voglio neanche nominare gli importi delle pensioni. Ciò nonostante, sia lo Stato che le amministrazioni locali, saranno sempre più costretti a tassazioni aggiuntive se vorranno salire sull’ultimo vagone per l’Europa, che certamente elargirà anche i suoi fondi, ma entro regole ben precise.

Dal 1° gennaio 2010 a Pazardjik è raddoppiato il costo del parcheggio auto, e d’altronde è il minimo da aspettarsi per manutenzione e rifacimento di strade ridotte alla vergogna. Anche il prezzo delle sigarette in tre anni è più che raddoppiato.  L’ospedale principale della città è un ammasso di edifici fatiscenti ai quali lentamente si pone rimedio con lavori di consolidamento e ristrutturazione che li rendano almeno abitabili. Per l’assicurazione sanitaria nel gennaio 2006 si pagavano 6,60 leva mensili (3,30 euro), da gennaio 2008 si è passati a 7,20 leva, da gennaio 2009 a 10,40 leva, da gennaio 2010 a 16,80 leva. Da questo quadro si deduce che la spesa sanitaria, per il cittadino, è quasi triplicata. Per il nostro metro di giudizio questi costi, pur triplicati, sono ben poca cosa, ma se consideriamo che le medicine si pagano, gli stipendi sono quelli detti poc’anzi e le strutture sanitarie pubbliche sono in condizioni pietose, il cittadino bulgaro ha ben poco di che stare allegro. Nella sanità privata, invece, esistono strutture d’eccellenza alle quali accede la classe abbiente o media.

Mi auguro che l’ingresso dell’euro, come moneta ufficiale, venga rimandato sine die. L’esperienza italiana e di altri paesi europei mi induce a pensare che sarebbe il tracollo della Bulgaria. Quel che succede in Grecia dovrebbe far riflettere. L’Italia ha retto il colpo, allora, perché dietro ogni famiglia c’era un libretto di risparmio anche considerevole; in Bulgaria, dietro ogni famiglia, c’è solo il vuoto e tanta speranza in un futuro migliore.

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