L'aggredito
L'aggressore, un povero mentecatto con problemi psichici
Il mandante morale, mentecatto psicopatico
Pensieri e riflessioni in libertà sull'Italia che ho lasciato e sulla Bulgaria che mi ospita
perche’ mi ritengo onorato di essere connazionale di una lunghissima schiera di persone che hanno illustrato e reso famosa l’Italia nel mondo. Nella parte superiore del Palazzo della Civilta’ del Lavoro dell’Eur a Roma, la buonanima di zio Benito fece incidere sui quattro lati, perche’ fosse visibile a tutti: “Un popolo di poeti, artisti, eroi, santi, pensatori, scienziati, navigatori, trasmigratori”. Questa frase e’ solo il compendio della genialita’ di questo nostro paese: io e la stragrande maggioranza degli italiani abbiamo la fortuna, l’onore e l’onere di farne parte.
Dispiace che due giovani vite, due esseri umani, se ne siano andati in cosi’ malo modo, ma tanti altri giovani molto migliori di questi muoiono giornalmente per motivi meno abietti. Quando si percorrono certe strade prima o dopo si finisce per cadere e farsi male. Se aggiungiamo poi a questi lavori – il pusher e il viado – in se’ pericolosi, l’idea che potessero ricattare con i loro video i personaggi filmati, si arriva alla conclusione ovvia che qualcosa di brutto possa anche succedere. In sintesi direi che “se la sono cercata”. Il proverbio dice che chi scherza col fuoco prima o poi si brucia. Se fosse un film ci aspetteremmo altro sangue, manca infatti il ruolo esatto dei carabinieri infedeli e che fine faranno. Ma talvolta la realta’ riesce a superare la fiction.
C’e’ caduto anche lui, ormai va a ruota libera. Conoscevamo un Fini elegante, forbito, fine dicitore, aria sempre signorile, caustico e mordace nella dialettica parlamentare, quello che si puo’ definire un vero signore, un politico vero. Ahime’, che tristezza! L’altezza del rango a cui e’ assurto deve aver tolto ossigeno al suo cervello, molti suoi elettori lo disconoscono sia per le idee che ci vorrebbe propinare che per il linguaggio pasoliniano che ha deciso di adottare. Oggi ha introdotto ufficialmente in Parlamento anche lo “stronzo”, che non e’ piu’ cacca o merdaccia puzzolente, ma una libera espressione del pensiero nei riguardi di chi non la pensa alla stessa maniera. Oggi si puo’ liberamente dire che Fini e’ uno stronzo senza tema di averlo offeso. Sarebbe meglio, pero’, attendere una sentenza ufficiale della Cassazione.
Cassano, dal quale discende la parola, sembra essere, finalmente, in via di guarigione e ne siamo tutti felici; ma il termine resta, anche perche’ sarebbe impronunciabile la parola “balotellata” riferita al nostro astro emergente dell’arte pallonara. Questo ragazzo, che e’ stato subito preso in simpatia da tutta l’Italia per la sua storia, si e’ dimostrato invece, col passare del tempo, uno “stronzo” di quelli veri. Addirittura si profila la sua immediata candidatura nella Nazionale maggiore, per dimostrare al mondo che non siamo razzisti, avendo anche noi nelle nostre file giocatori italiani di colore. Se Balotelli sta sulle palle a tutti non e’ perche’ e’ nero ma perche’ e’ uno stronzo, perche’ e’ antipatico e si rende antipatico, perche’ e’ maleducato, perche’ il cervello gli e’ andato in tilt per debito di ossigeno come a Fini.
Strada e marciapiedi sono gia’ stati puliti dalle zingare operatrici ecologiche, mentre dagli alberi intorno continuano lentamente a cadere gialle foglie autunnali che alimenteranno il lavoro delle suddette operatrici per domani.
Alle 10,30 vengono a trovarmi Maurizio e Alessio, ai quali si unisce subito dopo Francesco, un simpatico amicone che si sta godendo figlia moglie e ferie, prima di tornare, a inizio dicembre, a Folgaria. Maurizio e Alessio sono due amici veneti che hanno portato il gelato italiano a Plovdiv e dai quali ci riforniamo per il “Laguna Blu”. Vogliono trasferirsi a Pazardjik e stanno creando le basi per un proficuo prossimo lavoro. Fanno un ottimo gelato artigianale italiano e ho potuto constatare che i bulgari ne sono entusiasti anche se ha un costo maggiore. Si sta passando, lentamente, dalla quantita’ alla qualita’, basta avere un po’ di pazienza. Auguro a loro le migliori fortune perche’ sono professionisti seri e danno lustro al prodotto italiano.

Sono entrato tardi nel mondo internet, ma non finiro’ mai di apprezzare tutti i lati positivi che offre. Pur facendo parte di un popolo di navigatori, artisti, scienziati, poeti ecc. ecc., purtroppo per me, non solo non sono un navigatore, ma non so proprio nuotare; mi ravviso, invece, in quella immensa schiera di comuni mortali che ogni mattina svegliandosi, sono costretti ad affrontare i problemi della quotidianita’ , ivi compreso l’uso del computer e le sue funzioni. Non so se arrivero’ mai a comprendere il lessico dell’internauta, tuttavia – con lo spirito e l’umilta’ dell’apprendista – poco alla volta il vecchio cervello apre una porticina arrugginita per lasciar pass
are spiragli di nozioni informatiche.
, Elena, Fabio e tanti altri, tutte conoscenze virtuali (nascoste talvolta sotto il solito nickname) che si intensificano nel tempo, per poi passare gradatamente alla conoscenza fisica non appena si presenta l’occasione. Senza il computer molto difficilmente avremmo avuto la possibilita’ di conoscerci, scambiare opinioni, acquisire quelle nuove esperienze che ti fanno sentire ancor piu’ vivo e parte integrante di un universo in continua evoluzione.
tualita’. E cosi’ si sono materializzati Manuel e la moglie Vania, Elena, Vito con la compagna, e Maurizio, ai quali si sono aggiunti mezz’ora piu’ tardi altri quattro amici bulgari. Ci siamo presentati e conosciuti davanti al ristorante di Agostino, il mio (purtroppo) ex-socio, che con le sue pentole e padelle ci ha riportato idealmente in Italia servendoci dei meravigliosi gnocchi al salmone, preceduti da bruschette, salame mortadella prosciutto e caciocavallo nostrani, seguiti poi da spigole gamberoni e scampi con contorni vari, annaffiati da un buon Montepulciano d’Abruzzo. E dopo aver mangiato da Agostino non poteva m
ancare la visita al “Laguna Blu” dove hanno potuto proseguire il giro d’Italia degustando caffe’ cappuccini torte cassate e cannoli siciliani.
io che recita: “Amici bagnati… amici fortunati”. O no… forse confondo! Maurizio, mentre mi salutava, mi ha lasciato il numero di Alvaro che abita a Ognianovo. Gli ho gia’ telefonato e presto verra’ a trovarmi al “Laguna Blu”. Un altro amico virtuale che diventa realta’…
enza tre. Il primo tentativo lo faccio con Agostino, brava persona e bravo cuoco. Si arriva all’inaugurazione del primo ristorante italiano a Pazardjik. Sembra che tutto vada per il verso giusto, ma le speranze sono vanificate dalle esternazioni furiose della socia bulgara di Agostino. Non avevo capito fino a quel momento che i suoi scatti nervosi preludessero a qualcosa che ogni normale essere umano considera psicopatia. Agostino – molto correttamente – mi rimborsa le spese sostenute e continuera’ a sopportarsela, mentre io mi ritiro con buona pace di tutti.
o mi fa perdere un altro mese e mezzo prima di capire che dalle sue tasche non sarebbe mai uscito un lev. Chiudo con lui in malo modo, avendo intuito, finalmente, che gli interessava solo entrare nella mia societa’ per poter legalizzare i suoi commerci fino allora abusivi. Salvo, vaffanculo! Te lo dico su internet in modo che tutti sappiano di chi sei figlio… piccolo malandrino da strapazzo!
lutare con un “buona sera” da Kiro, un ragazzo bulgaro che avevamo conosciuto a Roma in casa di Stoyan e al mio bar. Dopo i convenevoli ci scambiamo i numeri di cellulare e dopo qualche giorno assistiamo anche al suo matrimonio con Sabrina. Nasce con questi ragazzi una calda simpatia che si consolidera’ in amicizia in occasione del loro ritorno definitivo in Bulgaria nel mese di maggio.
on disdegnano ma apprezzano. Gli inizi, anche se difficili, sono promettenti ; Renata e Sabrina ce la mettono tutta per accontentare la variegata clientela che ci auguriamo aumenti giorno dopo giorno. Abbiamo gia’ parecchi clienti giornalieri fissi che sicuramente, con il tempo, aumenteranno.
Quanto durera’ ancora questa carneficina? E’ di due giorni fa la notizia dell’ultima tragedia del mare, consumatasi al largo delle coste libiche. Centinaia di disperati in cerca di una vita migliore, ammassati peggio che bestie su barconi fatiscenti, sono annegati travolti dalle onde agitate che avrebbero dovuto portarli sulle coste di Lampedusa. E’ l’ultimo di una lunga serie di affondamenti di barche stracariche di disgraziati che vorrebbero dalla vita condizioni piu’ umane, rei soltanto di essere nati in Africa invece che in Europa. I morti arrivano a molte migliaia. Mi viene da pensare che lo stesso Dio che li ha fatti nascere, mosso – forse - da compassione o rimorso, voglia porre fine alla loro miserabile esistenza, accogliendoli anzitempo nei giardini celesti, per ripagarli subito delle estreme sofferenze vissute. E se questi giardini celesti non esistessero?
Siamo all’epilogo. Domani il Congresso di Alleanza Nazionale sancira’ l’ingresso della stessa nel Popolo della Liberta’. E’ il naturale coronamento di un sogno che Gianfranco Fini ha cullato per moltissimi anni, guidando Alleanza Nazionale da vero e impareggiabile capitano. Il cammino e’ stato lungo e talvolta irto dei mille ostacoli frapposti anche dai compagni di percorso, nostalgici di ideologie superate dalla storia. Fini ha rinnegato un passato che non appartiene piu’ agli interessi e agli ideali di un’Italia proiettata a pieno titolo verso l’Europa.