Dopo piu' di due anni di permanenza in Bulgaria, poco per volta riesco a scoprire cose nuove su questo meraviglioso popolo. Esco da casa verso le 11 del mattino per far riparare il computer affetto da bagle, un virus che l'ha messo fuori uso. Di fronte, la chiesa piu' vecchia di Pazardzhik - dedicata alla Madonna - e' spalancata, circondata tutt'intorno da poveri banchetti pieni di fiori e basilico che i fiorai vendono alla gente che si ammassa in chiesa.
Anche qui, come in Italia, oggi festeggiano la Madonna. E' un continuo viavai di fedeli che entrano, fiori e basilico in mano, comprano le candele che accendono per devozione, il pope li accoglie poggiando sulla testa un rametto d'erba bagnata nell'acqua santa mentre i fedeli baciano la mano e la croce che il pope porge loro. La liturgia ortodossa e' molto piu' ricca e dinamica di quella cattolica. La chiesa e' piena di gente che prega, accende candele davanti alle varie icone della Madonna, lascia i fiori e poi si ferma in meditazione, mentre in sottofondo alcuni canti religiosi rompono il silenzio.
Anch'io mi adeguo al loro rito ed entro accendendo due candele, saluto il pope don Stefan che mi sorride, mi saluta e mi benedice. Ho avuto occasione di conoscerlo l'anno scorso ed e' una persona simpaticissima. Mi guardo intorno e rifletto su quanta fede e quanta religiosita' vi sia in questa gente che per tanti anni, sotto il regime comunista, abbiamo considerato come dei senza dio. Di certo supera di molto il nostro cattolicesimo all'italiana, fatto di tante parole e poca sostanza.
Parlo con un amico bulgaro, che mi racconta come - anno dopo anno - rifioriscono le tradizioni popolari e religiose che il regime comunista per 50 anni aveva represso. Sento nelle sue parole, anche se non le capisco tutte, la certezza di essere tornati a vivere da popolo libero e tanta speranza per il futuro.
Usano il basilico nella devozione religiosa, cosa strana per noi che ne facciamo ben altro uso. Ne sorrido, al pensiero, e mi commuovo perche' giorno dopo giorno riesco anch'io a scoprire una nuova cultura e vecchie tradizioni che ci accomunano.
Oggi ne finisco sessantasette e inizio il sessantottesimo. Non c'e' niente da festeggiare, tuttavia propongo a Kocia una cenetta al ristorante. Lei me ne propone una piu' intima a casa. Andiamo da Kaufland a fare spesa. Primo: spaghetti con gamberetti e cipolla rossa; secondo: mazzancolle con contorno di insalata; pinot grigio, gelato. Kocia sicuramente cucinera' al meglio. I gamberetti surgelati arrivano dall'India, le mazzancolle dal Bangladesh. Questo passa il convento. Speriamo bene... ho tanta fiducia nei paesi emergenti!!!
In Bulgaria sono le 22. Kocia in cucina si e' superata. Abbiamo finito di cenare. Tutto squisito. Ero parecchio prevenuto sui surgelati provenienti dall'India e dal Bangladesh, ma devo ricredermi. Abbiamo mangiato gamberetti e mazzancolle veramente squisiti, accompagnati da un vino superbo. Si finisce con il gelato, molto buono, ma sento che, purtroppo, manca qualcosa... un cannolo siciliano, e la cena sarebbe stata perfetta.
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