mercoledì 2 aprile 2008

O tempora, o mores

Povero Cicerone se si svegliasse! Invece di ritrovarsi di fronte Catilina, sarebbe costretto a lanciare i suoi strali contro la sua appendice: -Lina Carcuro.
Chi è Lina Carcuro? Fino a ieri faceva parte della nutrita schiera di italiani che ogni mattina si sveglia e va dignitosamente a lavorare nel perfetto anonimato: idraulici, commesse, ingegneri, operai, panettieri, artigiani, commercianti, medici, impiegati, ragionieri, metalmeccanici che tornano la sera a casa dopo aver fatto il culo per tutta la giornata. Poi, improvvisamente, ammessa al Grande Fratello 8, decide ­- con una scopata in diretta – di balzare agli onori della cronaca e raggiungere così, anche lei, la notorietà che non avrebbe avuto neanche visitando e curando un milione di pazienti. Sì, perché Lina Carcuro è un medico, una dottoressa, una donna alla quale fino a ieri il paziente ricorreva per avere una diagnosi sui suoi problemi di salute e per farsi assegnare le giuste medicine.
Ha preferito buttare alle ortiche, la “puttoressa”, anni e anni di sacrifici e studi per arrivare alla laurea ed esercitare una professione che, più che un lavoro, è una missione. Cosa vuoi che sia oggi l’etica, la deontologia, un po’ di pudore? Roba vecchia, vecchi rifiuti del passato. Anzi, dato che viene da Napoli, mi domando se non era il caso che ci restasse tra i rifiuti…
Cara “amica”, hai bruciato le tappe. Complimenti. Sei anche tu il segno dei nostri tempi. Oggi il successo e la notorietà si raggiungono con queste trasmissioni televisive per idioti dove si mette alla berlina la propria persona, la propria dignità, il proprio orgoglio, la propria intimità pur di fare quattro soldi facili ed essere riconosciuti per strada.
Ma ricordati che la vita è lunga e molto più seria di come tu la vedi adesso. E’ fatta di sacrifici, gioie e dolori, emozioni ed anche passioni, ma che si vivono nel proprio intimo, non su un teleschermo. Se vuoi fare l’attrice, la star o la porno, strappa la laurea e confrontati, mettiti in gioco con questa nuova realtà a viso aperto. E’ più decoroso. E non venirci a dire che i tuoi pazienti ti stimano per quello che sei e non per quello che fai. La professione del medico deve essere anche etica e moralità esteriore e interiore.
In questa vicenda troverai denigratori ed estimatori. Ognuno porterà le proprie ragioni, ma tu non tenere il piede in due staffe, oltretutto incompatibili. Marco Valerio Marziale, nella sua causticità, ti avrebbe posto il dilemma: “O fai il m… o fai la m…”. O medico o “progressista”. Infatti è questo progresso che ci sta portando sempre più in basso, stiamo perdendo i veri valori della vita, i nostri figli non hanno più punti di riferimento a cui aggrapparsi; e quando un giorno anche tu dovessi diventare mamma, fa’ che tuo figlio non debba essere additato come un “fijo de ‘na mignotta”.
E in quanto al molleggiato, ha perso solo un’occasione per stare zitto. Forse al guru servirà di spunto per la sua prossima canzone. Le sigle Aduc (associazione utenti e consumatori) e Anpa (assoc. giovani legali italiani) che ti difendono a spada tratta sono due associazioni di quattro gatti “progressisti” che rappresentano solo se stessi, non la maggioranza degli italiani che vorrebbero riportare la nostra società ai vecchi valori etici e morali.
Mentre finisco di scrivere sento al telegiornale la notizia di una studentessa che a Trento prende a schiaffi la professoressa che le aveva proibito di fumare; la “madre” della studentessa - naturalmente – prende le difese della figlia. E’ il segno dei tempi, come volevasi dimostrare…
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