domenica 15 dicembre 2013

Quando, se scendi nelle piazze con il Tricolore, nessuno ti riconosce...


Nel  mio post del 10 dicembre scorso avvisavo Matteo Renzi che il movimento dei forconi era già in piazza e che bisognava far presto per evitare possibili spargimenti di sangue. In effetti, da allora, la protesta monta ogni giorno di più, spargendosi a macchia d’olio in moltissime città. E’ iniziata sotto la falsa identità che ne davano giornali e televisione, cioè il solito conosciuto movimento dei forconi, partito qualche anno fa dalla Sicilia, facente capo agli autotrasportatori. E invece ci si è trovati di fronte a migliaia di persone che avevano deciso, il 9 dicembre, di scendere in piazza a oltranza, fin quando i nostri politici non avessero fatto le valigie.
Per la prima volta, che io sappia o abbia visto, migliaia e migliaia di cittadini sono scesi e stanno ancora nelle piazze, sventolando solo una bandiera: il Tricolore. Per i nostri governanti, e per la maggioranza dei media – abituati allo sventolio delle bandiere rosse con falce e martello, alle bandiere rosse della Fiom, e a tutte le altre bandiere più o meno rosse di sindacati e affiliati – vedere sventolare solo una bandiera, quella italiana, ha lasciato basiti e allarmati prima di tutto i nostri governanti, poi i sindacati, e poi anche i giornali. Non si era mai verificato un evento del genere che non fosse organizzato quantomeno da un sindacato, e adesso uscivano fuori come funghi tutti questi agitatori sotto un’unica insegna, il Tricolore.
In un articolo del 20 ottobre scorso, “Solo bla bla bla negli studi televisivi e nelle piazze virtuali”, rimproveravo agli italiani le loro proteste sotto il nome di decine di bandiere, mentre a Sofia i bulgari scendevano in piazza contro il governo con un’unica bandiera, quella nazionale, tricolore anch’essa ma in orizzontale. Oggi, finalmente, anche gli italiani hanno capito che per vincere e ottenere i propri diritti bisogna unirsi sotto quella bandiera. Solo la nostra politicaglia finge di non aver capito, finge di non sapere da dove vengono e chi sono questi agitatori che si presentano con il Tricolore. Non sanno chi sono ma sentono la sedia sotto il morbido sederino che comincia a scottare, per cui Letta si affretta a comunicare che i partiti non ruberanno più i nostri soldi per finanziarsi. Bugiardo!!! Inizieranno solo nel 2017, non subito, perché fra tre anni le cose potrebbero cambiare in meglio! Non sanno quale nuova legge elettorale fare per poterci fregare anche dopo, cercano disperatamente una via d’uscita per i nostri disoccupati e per le nostre imprese, senza avere il coraggio di andare in Europa a rinegoziare i trattati che ci impediscono lavoro e sviluppo.

Ma non credo che questa volta possa passare sotto silenzio quello che sta succedendo in piazza. Questa gente, caro Letta, caro Napolitano, cari presidenti di Camera e Senato, cari politici tutti, non sono l’oggetto misterioso che volete farci credere, non sono agitatori, non sono destabilizzatori né terroristi, sono solo gente normale, italiani che state portando alla miseria,  italiani incazzati che non ne possono più di chiacchiere e prese per i fondelli, italiani ai quali avete rubato la dignità del lavoro, e quelle bandiere tutte eguali sono il loro unico vessillo: la bandiera italiana, il Tricolore. E in nome di quella bandiera dovete sbrigarvi a far funzionare lo Stato, a ripristinare il sistema Italia, altrimenti siete condannati a sparire. 

Condividi su Facebook, Twitter o Google Buzz:
Condividi su Facebook Condividi su Twitter Pubblica su Google Buzz

Nessun commento:

Posta un commento