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domenica 9 settembre 2012

Un'estate a Pazardjik


Estate molto movimentata quest’anno a Pazardjik. Il caldo torrido dell’Europa centrale sembra essersi accanito stabilmente anche in Bulgaria e particolarmente a Pazardjik, città stampata su una pianura vastissima dove non piove da mesi. Se a questo particolare clima aggiungiamo anche che il nostro appartamento, in affitto, è sprovvisto di climatizzatore e che i proprietari si rifiutano di installarlo, allora non resta altro da fare che cambiare aria e appartamento.
Ricerca lunga e difficile, ma alla fine siamo riusciti a trovare qualcosa di più umano. Se Kiro si sbriga, fra una decina di giorni inizia il tormento. Chiamo tormento, e forse è una parola troppo dolce, il trasferimento delle “poche masserizie” da una casa all’altra. Ho ancora in mente quello di quattro anni fa. Qualcuno dei miei amici lettori certamente sarà incappato in questa “disgrazia”. Le poche masserizie diventano un camion di scatole, suppellettili, pignatte, mobili, fagotti, vestiti e “monnezze” varie accumulate negli anni che non sai come fare entrare nella nuova casa. E pensare che l’appartamento l’hai già preso arredato! Ci accorgiamo, però, che tanta roba gelosamente conservata neanche ci serve e questa è l’occasione buona per fare pulizia… Una bella ripulita, per dirla tutta, bisognerebbe farla anche in Italia, ma è meglio non addentrarsi in questi discorsi.
Quattro anni fa scrissi un post intitolato “Cambi casa e ti cambia la vita”. Si riferiva alla tragica e prematura morte della figlia di Renata, la mia compagna, mentre ci trasferivamo nel nuovo appartamento. Adesso mi ritorna alla mente quel ricordo che ossessiona i miei pensieri. Mi auguro che il buon Dio questa volta sia misericordioso e ci guardi con occhio benevolo.
In tutto questo bailamme, però, la torrida estate si è trasformata in tiepida primavera per il piacere che mi hanno dato molti amici virtuali del blog e di facebook, italiani e bulgari, nel venire a Pazardjik per poter finalmente conoscerci. Penso che ne arriveranno anche altri, alla chetichella, che non solo vogliono conoscere la Bulgaria, ma hanno in mente di risiedervi. D’altronde le vicende economiche italiane sono sotto gli occhi di tutti e ognuno cerca il rimedio migliore per sopravvivere cercando lidi più ospitali e soprattutto più economici.
Vincenzo Ingrao e la mamma sono state le prime persone che dopo essere arrivate a Sofia da Palermo, hanno avuto l’ardire di affrontare il viaggio in treno per arrivare a Pazardjik. In Vincenzo ho conosciuto e apprezzato uno stupendo ragazzo di 23 anni ansioso, dopo molti contatti epistolari, di conoscermi per parlare dei più svariati argomenti. In lui, padre palermitano e madre di Stara Zagora, violoncellista, ho rivissuto momenti bellissimi dei miei soggiorni nel capoluogo siciliano.
A seguire arricchisco le mie conoscenze con Carmelo Ciccone. Anche lui sposato con una signora di Pazardjik, sta trascorrendo le ferie qui con i due figli e gli farebbe piacere conoscermi. Come non assecondare questo desiderio? Non sanno queste brave persone il piacere che danno a me nell’incontrarle e trascorrere un po’ di tempo in loro compagnia…
Il Caffè Dolce Vita è diventato il luogo preferito per gli appuntamenti con i connazionali, vi possiamo bere insieme un buon caffè, una fetta di torta o un ottimo gelato preparati da due coniugi bulgari, Zani e Vania, che in Italia hanno avuto ottimi maestri. Qui, ancora, ho incontrato Gennaro con relativa prole e moglie bulgara che giorni prima mi aveva omaggiato per strada con un “Buongiorno, signor Tutino” che mi ha dato grande piacere perché inaspettato. Incontri piacevoli attorno a un tavolo, nella frescura di un locale climatizzato; e qui ha voluto conoscermi l’altra cara amica Nonka Kouzeva, una simpatica e distinta signora bulgara sposata anche lei a un siciliano, che è tornata a Pazardjik da Grenoble insieme a una coppia francese per la prima volta in Bulgaria. Luca Biscuola e l’amico Sergio, invece, ho avuto la fortuna di conoscerli a Plovdiv in casa di Adalberto Buzzin - crocevia di mille incontri tra connazionali – che alcuni giorni prima ha incrementato le mie conoscenze venendo a trovarmi insieme a Ottavio Patanè, moglie e figlio, arrivati in Bulgaria dalla Sicilia a riprendere il Suv che l’anno precedente gli era stato rubato in Slovenia (storia lunga, come è immaginabile, ma finita bene).

E che dire di Sara Falco e Anna Giacanella? Non so come fanno a trovarmi, loro sono le ultime ma non ultime nel mio cuore. Anch’esse vogliono conoscermi e si prenotano per una copia del mio libro “Scoprire la Bulgaria”. Partono dall’Italia e poi, da Plovdiv, arrivano insieme a Marin, un giovanotto bulgaro reduce dall’Italia e adesso rivenditore di automobili in Plovdiv.  Abitano a Rimini. Sara, giovane donna dinamica e bella, responsabile marketing della rivista InBici, turista con interesse alle prospettive di lavoro che offre la Bulgaria, e Anna Giacanella, donna e nonna meravigliosa, turista a tempo pieno, scrittrice per diletto e beneficenza, con alle spalle una storia commovente e umana, che prometto di raccontare in un prossimo post, nel quale dovrò coinvolgere anche gli amici lettori.
Che dire ancora? Un vecchio testo dei Righeira cantava che l’estate sta finendo… le poche ferie son finite, gli amici ritornano al lavoro in Italia, le giornate si fanno più corte e tra non molto anche più fredde, poi la prima neve e l’anno nuovo con tutte le incognite economiche legate alla crisi europea, e noi restiamo qui - pensionati italiani semi-bulgarizzati – a dare il benvenuto ad altri connazionali che ingrosseranno la colonia dei residenti all’estero o a turisti curiosi che vengono a scoprire la Bulgaria con pochi soldi.