Estate molto
movimentata quest’anno a Pazardjik. Il caldo torrido dell’Europa centrale
sembra essersi accanito stabilmente anche in Bulgaria e particolarmente a
Pazardjik, città stampata su una pianura vastissima dove non piove da mesi. Se
a questo particolare clima aggiungiamo anche che il nostro appartamento, in
affitto, è sprovvisto di climatizzatore e che i proprietari si rifiutano di
installarlo, allora non resta altro da fare che cambiare aria e appartamento.
Ricerca lunga
e difficile, ma alla fine siamo riusciti a trovare qualcosa di più umano. Se
Kiro si sbriga, fra una decina di giorni inizia il tormento. Chiamo tormento, e
forse è una parola troppo dolce, il trasferimento delle “poche masserizie” da
una casa all’altra. Ho ancora in mente quello di quattro anni fa. Qualcuno dei
miei amici lettori certamente sarà incappato in questa “disgrazia”. Le poche
masserizie diventano un camion di scatole, suppellettili, pignatte, mobili,
fagotti, vestiti e “monnezze” varie accumulate negli anni che non sai come fare
entrare nella nuova casa. E pensare che l’appartamento l’hai già preso
arredato! Ci accorgiamo, però, che tanta roba gelosamente conservata neanche ci
serve e questa è l’occasione buona per fare pulizia… Una bella ripulita, per
dirla tutta, bisognerebbe farla anche in Italia, ma è meglio non addentrarsi in
questi discorsi.
Quattro anni
fa scrissi un post intitolato “Cambi casa e ti cambia la vita”. Si riferiva
alla tragica e prematura morte della figlia di Renata, la mia compagna, mentre
ci trasferivamo nel nuovo appartamento. Adesso mi ritorna alla mente quel
ricordo che ossessiona i miei pensieri. Mi auguro che il buon Dio questa volta
sia misericordioso e ci guardi con occhio benevolo.
In tutto
questo bailamme, però, la torrida estate si è trasformata in tiepida primavera
per il piacere che mi hanno dato molti amici virtuali del blog e di facebook, italiani
e bulgari, nel venire a Pazardjik per poter finalmente conoscerci. Penso che ne
arriveranno anche altri, alla chetichella, che non solo vogliono conoscere la
Bulgaria, ma hanno in mente di risiedervi. D’altronde le vicende economiche
italiane sono sotto gli occhi di tutti e ognuno cerca il rimedio migliore per
sopravvivere cercando lidi più ospitali e soprattutto più economici.
Vincenzo
Ingrao e la mamma sono state le prime persone che dopo essere arrivate a Sofia
da Palermo, hanno avuto l’ardire di affrontare il viaggio in treno per arrivare
a Pazardjik. In Vincenzo ho conosciuto e apprezzato uno stupendo ragazzo di 23
anni ansioso, dopo molti contatti epistolari, di conoscermi per parlare dei più
svariati argomenti. In lui, padre palermitano e madre di Stara Zagora, violoncellista,
ho rivissuto momenti bellissimi dei miei soggiorni nel capoluogo siciliano.
A seguire
arricchisco le mie conoscenze con Carmelo Ciccone. Anche lui sposato con una
signora di Pazardjik, sta trascorrendo le ferie qui con i due figli e gli
farebbe piacere conoscermi. Come non assecondare questo desiderio? Non sanno
queste brave persone il piacere che danno a me nell’incontrarle e trascorrere
un po’ di tempo in loro compagnia…
Il Caffè Dolce
Vita è diventato il luogo preferito per gli appuntamenti con i connazionali, vi
possiamo bere insieme un buon caffè, una fetta di torta o un ottimo gelato
preparati da due coniugi bulgari, Zani e Vania, che in Italia hanno avuto
ottimi maestri. Qui, ancora, ho incontrato Gennaro con relativa prole e moglie
bulgara che giorni prima mi aveva omaggiato per strada con un “Buongiorno,
signor Tutino” che mi ha dato grande piacere perché inaspettato. Incontri
piacevoli attorno a un tavolo, nella frescura di un locale climatizzato; e qui
ha voluto conoscermi l’altra cara amica Nonka Kouzeva, una simpatica e distinta
signora bulgara sposata anche lei a un siciliano, che è tornata a Pazardjik da
Grenoble insieme a una coppia francese per la prima volta in Bulgaria. Luca
Biscuola e l’amico Sergio, invece, ho avuto la fortuna di conoscerli a Plovdiv
in casa di Adalberto Buzzin - crocevia di mille incontri tra connazionali – che
alcuni giorni prima ha incrementato le mie conoscenze venendo a trovarmi
insieme a Ottavio Patanè, moglie e figlio, arrivati in Bulgaria dalla Sicilia a
riprendere il Suv che l’anno precedente gli era stato rubato in Slovenia
(storia lunga, come è immaginabile, ma finita bene).
E che dire di
Sara Falco e Anna Giacanella? Non so come fanno a trovarmi, loro sono le ultime
ma non ultime nel mio cuore. Anch’esse vogliono conoscermi e si prenotano per
una copia del mio libro “Scoprire la Bulgaria”. Partono dall’Italia e poi, da
Plovdiv, arrivano insieme a Marin, un giovanotto bulgaro reduce dall’Italia e
adesso rivenditore di automobili in Plovdiv.
Abitano a Rimini. Sara, giovane donna dinamica e bella, responsabile
marketing della rivista InBici, turista con interesse alle prospettive di
lavoro che offre la Bulgaria, e Anna Giacanella, donna e nonna meravigliosa,
turista a tempo pieno, scrittrice per diletto e beneficenza, con alle spalle
una storia commovente e umana, che prometto di raccontare in un prossimo post,
nel quale dovrò coinvolgere anche gli amici lettori.
Che dire
ancora? Un vecchio testo dei Righeira cantava che l’estate sta finendo… le
poche ferie son finite, gli amici ritornano al lavoro in Italia, le giornate si
fanno più corte e tra non molto anche più fredde, poi la prima neve e l’anno
nuovo con tutte le incognite economiche legate alla crisi europea, e noi
restiamo qui - pensionati italiani semi-bulgarizzati – a dare il benvenuto ad
altri connazionali che ingrosseranno la colonia dei residenti all’estero o a turisti
curiosi che vengono a scoprire la Bulgaria con pochi soldi.