italia-bulgaria solo andata
Pensieri e riflessioni in libertà sull'Italia che ho lasciato e sulla Bulgaria che mi ospita
lunedì 2 giugno 2025
A proposito delle truffe on line
lunedì 18 marzo 2024
Del Patriarcato e della sua continuazione senza fine
Voglio anch’io parlare di quello che ormai è passato sotto la voce “Patriarcato” su tutti i giornali, telegiornali e programmi di approfondimento, e mettere qualche puntino sulle “i”, per specificare senza ipocrisie e dal mio punto di vista personale, perché questo fenomeno sarà difficile e quasi impossibile da estirpare. Sembra che tutti abbiano una soluzione al problema, ma questo invece di scemare si aggrava. Disagio sociale, postumi del covid, gelosia?
Ogni volta che in Italia si commette un femminicidio, dopo tutte le solite sacrosante condanne, la parola finale è sempre “mai più… mai più…”. La vicenda più eclatante è stata l’assassinio della povera Giulia Cecchettin, che ha suscitato un’eco clamorosa in tutta Italia, la commozione di un intero popolo, con fiaccolate interminabili per dire basta al femminicidio; e qui mi sembra sia stata nominata per la prima volta la famigerata parola: “patriarcato”. Anche e soprattutto da questa tragedia sono risonate assordanti e chiare le parole “mai più”.
Naturalmente anch’io mi associo a questa parola di speranza, perché fermamente convinto che non si possa assistere quotidianamente a queste mostruosità. Ma ero già convinto allora - e continuo ad esserlo oggi – che questi delitti sulle donne sarebbero continuati e continuano e continueranno. Ne sono convinto, non perché abbia la sfera di cristallo, ma perché oggettivamente non ci sono oggi le condizioni perché questo fenomeno possa essere fermato.
Per spiegarne il motivo bisogna partire da lontano, da molto lontano. Tralasciando l’antichità e il medio evo, partendo dall’Ottocento, diciamo che – eccetto rari casi – la donna è stata calcolata dall’uomo come fosse un oggetto, talvolta anche come un animale da poter asservire a proprio uso e consumo. Non è così forse? L’evoluzione della donna nella società moderna è cominciata in occidente circa 150 anni fa, in Italia ancora meno. Ricordiamoci che proprio in Italia la legge che regolava il delitto d’onore è stata abolita solo nel 1981, per cui amaramente si potrebbe dire – guardando dove oggi è arrivata la donna – che abbiamo fatto passi da gigante, perché oggi per la donna, sotto il profilo legale, si è raggiunta una tutela quasi ottimale. Ho detto quasi, perché queste donne devono ancora fare tante lotte per raggiungere la quasi parità maschile.
E adesso mettiamoci, noi uomini, nei panni di chi fino a ieri, per tradizione e per ancestrale cultura, si sentiva il gallo nel pollaio… difficile digerire la pillola… oltretutto siamo per natura gelosi, quindi portati a ritenere di nostra proprietà la moglie, la figlia, la sorella, ed eccoci arrivati alla tragedia… la moglie, la figlia non obbediscono più, vorrebbero essere libere, non essere più considerate come nostra proprietà privata e quindi il femminicidio. Molti uomini protesteranno per questa mia convinzione e forse avranno anche ragione perché, come me, con il tempo, l’età e la cultura, si sono evoluti, ma tanti sono rimasti con un cervello e una cultura ottocenteschi, che minano quanto di buono e costruttivo si sta faticosamente raggiungendo negli anni in favore delle donne.
La notizia buffa, se non fosse tragica, l’abbiamo sentita oggi 18 marzo. Un cinese a Roma che uccide la moglie anch’essa cinese, davanti alla figlia di 5 anni. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata: “ma adesso anche i cinesi ammazzano per gelosia? Credevo fossero immuni da questo sentimento”. Poi ho pensato che questo cinese si sia talmente integrato in questa nostra società da prenderne pure i difetti.
Dicevo all’inizio che questi delitti continueranno ancora e ancora, fin quando non si partirà dalla scuola e dalla famiglia a inculcare nei nascituri la cultura del rispetto del prossimo, e i più prossimi sono proprio la famiglia e poi a seguire tutte le altre persone, di qualsiasi razza, colore o religione. Se si seguiranno queste indicazioni seriamente, non a parole o a cartelli da mostrare nelle piazze, cominceremo tra molti anni ad avere meno femminicidi, perché nel frattempo si estingueranno i cervelli ottocenteschi e cresceranno le nuove generazioni formatesi tra scuola e famiglia. Ricordiamoci: solo Scuola e Famiglia potranno estirpare il femminicidio, perché vedremo nella donna solo una persona da amare e rispettare. Nel frattempo continueremo, purtroppo, a contare le vittime e vedere meste fiaccolate al grido di “mai più… mai più…”.
mercoledì 31 gennaio 2024
Le mie perplessità sull'insegnante ILARIA SALIS
venerdì 29 dicembre 2023
Sempre Bulgaria, nonostante tutto...
Se il buon Dio me ne darà la possibilità, tra poco quasi il 20% della mia vita l’ho trascorsa in Bulgaria, grato a questa nazione che mi ha dato la possibilità di vivere la mia vecchiaia decorosamente. Eppure mi sento sempre un ospite, perché – pur se trattato a calci nel sedere dallo Stato italiano - purtuttavia resterò sempre profondamente italiano nel cuore. Noi pensionati, a differenza di altri connazionali giovani, che girano il mondo per nuove esperienze lavorative, imprenditoriali e migliori trattamenti economici, abbiamo dovuto estirpare radici molto più profonde, affetti abitudini amicizie di una vita, per riconquistarci un po’ di dignità calpestata.
Perché “sempre Bulgaria nonostante tutto”? E’ la sintesi di un consuntivo che ogni anno, come una qualsiasi buona azienda, faccio sulla mia persona e sul mio operato nella terra che mi ospita.
Fino al 2019 la Bulgaria è stata un’oasi di tranquillità sociale e serenità economica, fatti salvi i problemi di salute cui ognuno di noi, per via dell’età, è sottoposto.
Poi, improvvisamente, dal 2020 abbiamo conosciuto il Covid che ha sconvolto e cambiato la vita di mezzo mondo, ma che in Bulgaria, fortunatamente abbiamo vissuto senza il terrore da stato di assedio che è stato imposto e decretato da un governo incapace in Italia.
Incursione INPS e fuga dalla Bulgaria
Ma in quell’anno, per noi pensionati qui residenti, è iniziato anche il calvario economico che l’Inps, dopo un letargo durato sei anni, improvvisamente ci ha imposto. Questo Istituto che dovrebbe, in teoria, essere l’ancora di salvezza per ogni pensionato, da giugno ha tolto ai pensionati che l’avevano richiesta, l’esenzione dall’Irpef, per cui ha iniziato e ritassare le pensioni. Ma la rapina è durata poco perché dopo qualche mese ha restituito il maltolto, quindi tutto sembrava fosse rientrato nella normalità. Ma il masochismo tutto italiano che nella nostra terra non vi possa essere mai certezza alcuna, ha resuscitato ancora una volta l’interpretazione di questa strampalata Convenzione tra Italia e Bulgaria datata 1988, e l’Inps da giugno 2023 ha ricominciato a togliere a ogni pensionato l’Irpef riferita al rateo di pensione corrente più un rateo dei mesi arretrati, così che moltissimi pensionati hanno riscosso neanche il 50% della pensione che prendevano il mese prima e alcuni addirittura zero.
Caos assoluto in Inps e tra i pensionati. Perché oggi in Bulgaria abbiamo tre categorie di pensionati. Categoria A: coloro che hanno richiesto la pensione detassata e continuano a prenderla. Categoria B: chi ha richiesto la pensione detassata e gli è stata rifiutata. Categoria C: coloro che hanno richiesto la pensione detassata e l’hanno ottenuta, poi gli è stata di nuovo tassata e successivamente riesentata, poi ancora una volta ritassata. Se non fosse un dramma per i pensionati, potremmo definirla una commedia all’italiana.
Tutto questo bailamme ha portato al fuggi fuggi dalla Bulgaria di molti pensionati, che hanno cercato in altre nazioni convenzioni più chiare che li favoriscono almeno economicamente. Altri stanno intentando cause che recepiscano l’iniquità di quanto operato dall’Inps, e altri ancora – che non hanno la possibilità economica di un ricorso giudiziario – subiscono passivamente la palese ingiustizia aspettando gli eventi.
Chiusura a doppia mandata dell’Ambasciata
Parlavamo del Covid all’inizio del 2020. Tutti abbiamo dovuto prendere le necessarie precauzioni contro il contagio con relative disposizioni igieniche: mascherine, guanti, lavaggio continuo delle mani, poi vaccino e test continui. Da allora quella che in Bulgaria era la nostra casa, l’Ambasciata italiana a Sofia, il luogo dove ogni italiano dovrebbe sentirsi sicuro, dove poter avere informazioni, richiedere documenti, avere sostegno, è diventato tabù, inaccessibile se non per via e-mail per fare domande aspettando risposte che arrivano dopo giorni e giorni.
L’Ambasciata mia, quella che ritenevo la mia casa in terra bulgara, ho potuto goderla fino al 2019, oggi è divenuta una fortezza invalicabile. Non voglio, con queste parole, dare colpa alcuna all’attuale ambasciatrice dr.ssa Zarra, che è stata di una squisita gentilezza e alla quale avevo fatto le mie lamentele un giorno che sono stato ricevuto in qualità di incaricato del Patronato. Purtroppo la mancanza di personale, sia a Sofia che in molte altre capitali, hanno allontanato i nostri rappresentanti dai “comuni” cittadini italiani (generalmente pensionati) qui residenti, ma non credo si usi lo stesso metro per gli “altri”, i vips. Il made in Italy della burocrazia e della non-comunicazione esportato all’estero.
Noi pensionati non siamo invidiosi dei vips, ci basta che qualcuno risponda a un centralino ormai esistente solo sulla carta. Perché non esiste e non dovrebbe essere possibile riuscire finalmente, dopo molti tentativi, prenotarsi a settembre per il rinnovo di una carta di identità che scade a novembre e avere appuntamento a gennaio per il rinnovo. Se poi consideriamo che tanti pensionati, data l’età e l’ignoranza su materie informatiche e diavolerie moderne, non possiedono un computer o una e-mail, allora dovrebbero spiegarci questi nostri rappresentanti, in Italia o nella sede di Sofia, cosa deve fare un pensionato per far valere i propri sacrosanti diritti. Forse se i milioni dei banchi a rotelle fossero stati destinati al personale delle ambasciate, non avremmo questa totale mancanza di contatto tra cittadini e consolato.
Come ciliegina sulla torta, a febbraio 2022 Putin decide di far guerra all’Ukraina, con tutto il bagaglio di sanzioni e ritorsioni da parte dell’Europa e conseguente aumento spropositato di gas, petrolio, energia elettrica e a seguire tutto l’indotto, e ci ritroviamo così a dover sottostare ad aumenti assurdi e molte volte anche pretestuosi dei prodotti e del costo della vita. Se poi aggiungiamo da ottobre 2023 la guerra tra Israele e Hamas, iniziata nella striscia di Gaza ma già ampliata a mezzo Medio Oriente, non sappiamo dove si arriverà.
Quando nel 2006 sono arrivato in Bulgaria, mi veniva da ridere leggendo i prezzi nelle vetrine o al mercato. Sono stato veramente fortunato, dicevo a me stesso. E’ fisiologico che oggi i prezzi abbiano subito sostanziosi aumenti, riscontrandoli su alcuni prodotti addirittura più cari dell’Italia, ma mettendo sul piatto della bilancia positività e negatività della Bulgaria, propendo ancora una volta per le positività.
I miei giudizi sono riferiti a Pazardjik, la cittadina di provincia nella quale abito, ma non credo possano differire molto rispetto ad altre piccole città. La differenza la fa Sofia, dove il costo della vita fa storia a sé, vicino o superiore ad altre capitali europee.
Pur con il costo della vita vistosamente aumentato, qui si arriva ancora bene a fine mese, sia con pensione tassata che detassata, soprattutto perché non abbiamo i balzelli che tutti i mesi scalfiscono le finanze dei cittadini e pensionati che vivono in Italia. Viviamo ovunque senza inferriate alle finestre per paura dei ladri. Si può circolare a piedi anche a tarda notte, siano donne che uomini, senza paura di essere aggrediti. Non esistono ancora le bande minorili che terrorizzano i cittadini. Abbiamo un traffico automobilistico ancora abbastanza contenuto.
Non voglio affatto descrivere una vita paradisiaca, voglio solo affermare – per quanto mi riguarda e per i commenti dei residenti sui vari “social” - che qui si riesce tuttora a trascorrere una vecchiaia serena e tranquilla, fatti salvi i problemi di salute derivati dalla nostra età. E quando possiamo ancora godere di questo raro ma grande privilegio, cosa possiamo chiedere di più dalla vita?
Auguro a tutti, pensionati e non, italiani e bulgari, un 2024 che porti soprattutto una pace giusta tra i popoli. Dalla guerra non vengono fuori né vincitori né vinti, ma solo morti e macerie.
W l’Italia e W la Bulgaria
lunedì 8 maggio 2023
TEMPI DURI PER I PENSIONATI ITALIANI IN BULGARIA
mercoledì 21 dicembre 2022
Le folli decisioni dell'INPS che potrebbero portare al "De Profundis" molti pensionati italiani residenti in Bulgaria
giovedì 22 settembre 2022
ANNUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM
E' la famosa frase con la quale il protocardinale annuncia l'elezione del nuovo Papa.
La nostra gioia, oggi, non è riferita alla elezione del Papa, al quale auguro lunga vita, ma alle notizie che pervengono, a macchia di leopardo, dalle varie sedi Inps che già da giugno avevano iniziato a mandare le lettere di ritassazione delle nostre pensioni. Stanno arrivando, giorno dopo giorno, le lettere che ci comunicano che la lettera che ci avevano mandato era uno scherzo per testare le nostre valvole cardiache.
Infatti, con la seconda lettera, l'Inps comunica che ci riaccredita le somme che aveva prelevato in precedenza.
Questa è la notizia che sta arrivando a tutti i pensionati residenti in Bulgaria. Notizia indubbiamente meravigliosa, ma che dà adito anche a molti dubbi che dovremo dissipare al più presto. Infatti tutto questo sta avvenendo nel silenzio più assoluto da parte dell'Istituto che - bisogna ricordarlo - gestisce i nostri soldi ma non ne è il padrone.
martedì 23 agosto 2022
INFORMAZIONI PER I CONNAZIONALI PENSIONATI RESIDENTI IN BULGARIA
Il mio cellulare è bollente, cari colleghi pensionati, e le ferie del Patronato le sto trascorrendo anche tra una telefonata e l’altra. Questa non vuole essere una lamentela, anche perché – anche se le persone che dovrebbero darci delle risposte sono in ferie – io comunque sto preparando le linee da seguire non appena queste ferie saranno finite. Resta in ogni caso il vuoto di potere decisionale che accomuna Italia e Bulgaria. Sì… perché credo che tutto sia stato programmato scientificamente. Infatti, come negli oroscopi più cupi, c’è stata una congiunzione astrale che fatalmente ritarderà i nostri contatti con autorità bulgare e italiane per sede vacante, aggravata dal periodo estivo nel quale si pensa solo al mare, al sole e alla montagna.
L’Inps ha mandato e sta ancora mandando nei modi più diversi queste lettere, nelle quali ci chiede la cittadinanza bulgara per poter continuare a godere dell’esenzione dell’Irpef sulla pensione. Ma vorrei attirare la vostra attenzione su una cosa sulla quale generalmente non ci soffermiamo. Noi riceviamo le lettere dall’Inps e pensiamo che l’Inps sia l’autore del dramma che stiamo vivendo. Non è così, anzi…
L’Inps è soltanto un sostituto d’imposta, che versa le nostre quote Irpef all’Agenzia delle Entrate di Pescara. E’ quell’ente che per tutti questi anni, sbagliando, ci ha concesso questa esenzione. Infatti questa parte della Convenzione che ci riguarda è talmente astrusa, atipica e inconsueta, farcita di burocratese, da indurre nell’errore gli stessi che con il burocratese convivono quotidianamente. Nella Convenzione si parla di nazionalità ma adesso ci chiedono la cittadinanza… insomma, diciamo che è un bel casino all’italiana.
Il nostro vero avversario, il signor NO, subdolo e nascosto, è l’Agenzia delle Entrate di Pescara. Non potremo mai sapere cosa succede nelle ovattate stanze di queste istituzioni e di quanti vaffa si saranno mandati, fatto sta che solo l’Agenzia delle Entrate può aver costretto l’Inps a tornare sui propri passi. Vedremo poi quale altra sorpresa tirerà fuori l’AdE dal cappello a cilindro.
La nostra ambasciatrice, S.E. Giuseppina Zarra, nella lettera di risposta alla nostra, nella quale lamentavamo i modi surreali con i quali ci stavano togliendo l’esenzione dall’imposta, in data 5 luglio ci ha comunicato che aveva già contattato il MEF italiano e il MEF bulgaro per esaminare la questione ed eventualmente procedere alla revisione e all’aggiornamento della Convenzione, e che ha anche sollecitato questi incontri per risolvere la questione cittadinanza o nazionalità, anzi direi più che per risolvere per cancellare questa parola. Non abbiamo alcun dubbio sulle affermazioni della nostra ambasciatrice, e La ringrazio pubblicamente, ma i tempi che corrono rendono le acque chete e sonnolente, per cui invito tutti i pensionati a scrivere e-mail di protesta alla Agenzia delle Entrate di Pescara (dp.pescara@agenziaentrate.it) e alla nostra Ambasciata italiana a Sofia (segreteria.sofia@esteri.it) nell’intento di far arrivare la nostra protesta a Roma a coloro che lasciano le poltrone ma anche a quelli che le occuperanno. Tanti di noi non sono in grado di farlo perché l’età ci allontana dalla tecnologia, e allora cerchino anche qualche amico che possa aiutarli. Dobbiamo essere in tanti… forse non siamo tecnologici, ma abbiamo un cuore e un’anima e soprattutto abbiamo dato una vita intera al lavoro.
Colleghi pensionati, sono arrivate già tante adesioni al Comitato istituito per interloquire con le autorità bulgare, ma ne aspetto ancora tante, mandate la richiesta di adesione al Patronato (antonio.tutino@enasc.it oppure tutantonio@gmail.com) e vi manderemo il modulo di adesione. Ricordatevi che il Patronato è al servizio di TUTTI, iscritti e non iscritti, ed è gratuito. Solo facendo squadra potremo essere ascoltati per risolvere positivamente questa disgustosa ingiustizia.
Un’ultima considerazione: questo problema non potrà essere risolto dall’oggi al domani, per cui prego ognuno di noi pensionati di aver pazienza e non aspettarsi che a ottobre possa già essere risolto. Ognuno è libero di ascoltare tutte le voci che girano sui social, ma non fatevi illudere da soluzioni immediate e miracolosi espedienti. Il nostro obiettivo primario è quello di far intervenire i tecnici del settore per una provvisoria moratoria, in attesa che a livello politico possa poi essere aggiornata la Convenzione.