Vi chiederete perché questo abbinamento tra il
giovane segretario del Pd e la società di calcio. Perché entrambi condividono
un momento magico. Renzi subentra, in pratica, al logoro Bersani,
considerando il transeunte Epifani solo come traghettatore momentaneo del
partito. Renzi è arrivato come un conquistatore alla guida di un partito, cui
erano rimaste poche polveri bagnate e neanche un cerino per accendere la speranza
degli ultimi immarcescibili ex-comunisti . Ha stravinto sugli avversari, dando
al popolo di sinistra quella carica indispensabile ad uscire dal pantano in cui
si è impelagata la politica burocratica arida e attendista prima di Bersani e
ora di Letta.
Situazione
identica, ma nel calcio, è avvenuta nel Chievo Verona, partito con polveri più
bagnate del Pd. Ma da ultimo in classifica, con il cambio di allenatore, la
squadra sta tirando un sospiro di sollievo, vincendo con Corini - il Renzi della situazione - tre partite su tre.
Succede spesso, nel calcio, che un nuovo trainer riporti la squadra, sotto la
sua guida, a prestazioni lusinghiere che
la trasformano radicalmente, portandola fuori dal pericolo di retrocessione,
basta solo che all’interno ci sia entusiamo e concretezza e individuare
eventuali giocatori demotivati o che remano contro e metterli fuori rosa.
Oggi Renzi è
il Messia della sinistra italiana, giovane, simpatico, grande comunicatore, ha
incantato migliaia di delusi, disoccupati, tartassati, sinistrati con il suo
intenso programma di riforme e soprattutto promettendo di accantonare la
vecchia, inetta e conservatrice classe dirigente. Per ora solo parole. E’ sulla cresta
dell’onda ma non ha fatto ancora niente. Il popolo italiano è molto paziente,
ma si deve sbrigare, perché i forconi stanno già in piazza e dietro potrebbero
spuntare movimenti di gente ancora più incazzata. Deve convincere i suoi
compari al governo a “fare”, e in fretta, quello che a parole dicono da anni.
Passati - anche per lui - i famosi cento giorni, senza che niente di eclatante
sia successo, può dire addio a ogni velleità di future vittorie vere e
soprattutto di governance, sarà uno
in più nella cricca di briganti che ci governa, e si ricordi che l’Araba Fenice
è già risorta ancora più forte di prima.
Riuscirà il
Chievo a uscire fuori dalla bassa classifica e salvarsi dalla retrocessione? Se
sarà così l’allenatore verrà confermato e la squadra rinforzata, altrimenti
tutti a casa.
Noi italiani,
oggi, siamo nauseati, disgustati e disperati per questo stillicidio giornaliero,
per cui chiunque sia in grado di tirarci fuori dalle sabbie mobili, di destra
di sinistra o di centro, costui potrebbe essere la nostra guida per il futuro.
Il primo passo
falso, a mio giudizio, l’ha fatto incamerando per il partito i 6 milioni di
euro che hanno sborsato i votanti alle primarie. Sarebbe stato giusto prenderli
per recuperare le spese organizzative se il Pd non avesse già intascato i milioni
spettantigli dai rimborsi elettorali, ma questa somma (che in vecchie lire
corrisponde alla bellezza di 12 miliardi) non sarebbe stato utile e
gratificante elargirla ai tanti bisognosi che sarebbe lunghissimo elencare?
Come inizio non c’è male. Ma forse, tra i tanti problemi che assillano gli
italiani, questo gli è sfuggito.
Un altro
particolare che gli sfugge è che, pur essendo convinto assertore del
bipolarismo, in Italia siamo abbondantemente intrappolati nel tripolarismo, a
meno che, con un magico colpo di spugna, non riesca a cancellare i grillini che,
come partito singolo, sono stati i più votati.
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