Quarantotto
ore per visitare la Bulgaria. Visitare la Bulgaria? No, a loro è bastato
visitare Pazardjik all’andata e Sofia al ritorno, il resto lo vedranno negli anni, quando torneranno per viverci
definitivamente. Le intenzioni di partenza sono queste, solo il tempo ci dirà
se e quando cambieranno idea. Perché il servizio de “Le Iene” rumore in Italia
ne ha fatto davvero tanto. E loro non sono i soliti pensionati che si
trasferiscono per vivere qui la loro tranquilla vecchiaia, coperti dal reddito
della pensione. No, questa è una coppia trentenne con bimba di due anni, che ha
pianificato il proprio futuro dividendo la loro vita tra Italia e Bulgaria.
Noemi, piccola
e minuta, cristallina e solare, una forza della natura,un peperino allegro e
scanzonato cui è difficile star dietro, dolcissima ma ferma nelle sue
decisioni; Emanuele, un ragazzo calmo e tranquillo, che concede tutto e si
lascia trasportare dalla compagna. La bimba, in questo viaggio ricognitivo,
l’hanno lasciata alla nonna materna. Quando mi hanno prospettato - chattando su Facebook - il loro piano, sono rimasto
allibito e pensavo che scherzassero. Anzi, parlo al singolare, perché ho sempre
chattato con lei.
“Noi qui non
ce la facciamo più, per una stanza dove non riusciamo a girarci paghiamo 500
euro al mese, più tutto il resto, stiamo sempre scannati e non ce la facciamo
assolutamente, oltre tutto il nostro lavoro è prevalentemente stagionale e dopo
non riusciamo a trovare altro. Per cui abbiamo deciso di risparmiare il più
possibile nei quattro mesi che lavoriamo… diciamo almeno 8 mila euro, e gli
altri otto mesi dell’anno li passiamo in Bulgaria, dove almeno possiamo avere
un po’ di respiro. Tu mi dici veramente che 1000 euro al mese ci bastano per
vivere in Bulgaria?”.
“Certo che vi
bastano, e forse vi avanzano pure”.
“Allora
vorremmo venire un paio di giorni a vedere. Io vorrei trovare un posto
tranquillo, per me e la mia famiglia. Anche se siamo giovani non ci interessano
i divertimenti, ci basta stare in un posto vivibile, purché non ci sia
delinquenza. Tu dove abiti?”. “A Pazardjik, una piccola città di 80.000
abitanti, tranquilla e delinquenza quasi zero”. “Allora veniamo a trovarti, ti
dispiace? Ci accompagni a vedere qualcosa? Non ti facciamo perdere molto tempo,
solo mezza giornata. Domani guardo su WizzAir per prenotare l’aereo e poi
prenoto anche l’albergo”. “L’albergo non
serve, i posti si trovano”. “No no, non
preoccuparti, non voglio disturbarti più del dovuto. Ne ho già visto uno molto
bello”.
Qui finisce il
mio articolo che stavo scrivendo sull’arrivo di questa simpaticissima coppia,
perché dopo aver letto il post che Noemi ha pubblicato sulla sua bacheca di
Facebook, ogni mia parola è superata dal reportage e dalla testimonianza,
anch’essa mordi e fuggi, nonché dallo stile veloce e spontaneo, dal linguaggio
diretto e a volte volutamente popolano, che questa stupenda ragazza ha voluto rendere al
suo viaggio in Bulgaria.
Pur se lungo,
ne raccomando la lettura fino in fondo. Non vi annoierà e potrete leggere e vedere nelle sue
parole uno spicchio, se pur piccolo, di Bulgaria.
“””Due
giorni. Solo due giorni? Si.... solo due giorni. A ritmo serrato.
Ma solo due giorni.
Perchè io, anzi noi, avevamo già un quadro abbastanza
chiaro di cosa avremmo voluto vedere, date le giornate passate a studiare le
varie alternative. E perchè di più non si poteva. Quindi sì, solo
due giorni. Ma un milione di cose da raccontarvi. Ho parecchie premesse da fare. Così se stai leggendo questa nota
perchè ti è balzata nel cervello l'idea che potresti trasferirti in Bulgaria,
ti do già due dritte subito,
almeno sai se proseguire nella lettura oppure no.....
Quello
che sto per scrivere è il mio diario di viaggio, con le MIE impressioni e i
miei punti di vista. A nulla servono se hai VERAMENTE intenzione di trasferirti
in Bulgaria. Se davvero vuoi fare questo passo devi fare quello che ho fatto
io: prendere un aereo e vedere con i tuoi occhi.
A mio avviso l'80 per cento degli italiani, sotto una
certa soglia d'età, non sarebbe in grado di vivere in Bulgaria, perchè troppo attaccato
all'estetica e ai pregiudizi piuttosto che alla sostanza.
Se ti aspetti di trovare il terzo mondo ti dico già che
sei tu che hai il terzo mondo in testa....
La lingua non è semplice. Ma non è impossibile. Tutto
dipende dalla tua elasticità e dalla
tua reale voglia di impararla.
Noi avevamo dei contatti italiani a supportarci (e
sopportarci) in Bulgaria. Vi consiglio di mettervi in contatto con qualche
italiano per avere un minimo di aiuto giunti là. Ce ne sono in ogni città bulgara. E se avete il nostro culo
avrete dei ciceroni spettacolari, e delle persone meravigliose accanto. In
Bulgaria l'italiano si rilassa.... non è nevrotico come in Italia.
Probabilmente per lui sarà un piacere darti le dritte che tu brami.
Fatte queste premesse posso iniziare a raccontarvi come
ho vissuto io lo scorcio di Bulgaria che ho avuto l'onore di visitare.
Giovedì sera accompagno la mia stupenda bimba di due anni
e qualche mese da mia mamma. Lei starà li. Perchè abbiamo troppe cose da fare,
da vedere, da chiedere e dobbiamo essere "liberi" con la testa per
poter assimilare più informazioni possibili. Così per la prima volta mi
allontano da lei per più di una notte. Inutile dirvi che la amo così tanto che
il solo pensiero mi metteva un po’
di ansia.... " e se le succede qualcosa e io sono in Bulgaria?" o
"sentirà la mia mancanza?" e via discorrendo... chi è mamma sa. Inutile dirvi che con la
nonna è stata meglio che con me.... (giretti sui cavalli, bagnetti, pranzi di
natale, attenzione 24 ore su 24...)
La partenza in aereo è per il mattino seguente, ma tale è la curiosità, la
voglia di partire, la paura di perdere l'aereo, che dopo cena partiamo per
raggiungere il parcheggio a Orio al Serio ancora prima di mezzanotte. Io ho una
Citroen Xsara Picasso che ho attrezzato a mini camper abbassando tutti i sedili
posteriori e portandomi dietro un piumone e due cuscini. Morale? letto
matrimoniale e nanna serena per 5 ore.
Il mattino successivo alle 5 siamo svegli. Il
parcheggio lo abbiamo prenotato on line, quindi ci basta entrare, consegnare i
documenti, pagare 13 euro per i 3 giorni e farci accompagnare in aeroporto con
la navetta.
Anche la prenotazione del volo l'abbiamo fatta on
line, quindi niente sbattone
per il chek-in avendo solo il bagaglio a mano. Subito al gate, aspettando la
partenza. Quindi via. Si parte.
Giunti in Bulgaria e guardandola dall’alto la prima cosa che osservi è una: il
verde. Gli spazi verdi sono infiniti.
Piccoli centri di case, strade, palazzi, ordinati, concentrici, uniformi. E poi
nient'altro che verde, fino al piccolo cerchiolino successivo.
Atterriamo
a Sofia e li troviamo subito Fabio, un italiano ormai da 5/6 anni in Bulgaria.
Ci avviciniamo e scopriamo che non è solo italiano ma è romano... quindi sappiamo già che le risate
sono assicurate. Fabio non si smentisce. Subito si instaura un rapporto
che percepisco come vero, disinteressato, leale.
A un’ora
di macchina dall’aeroporto
di Sofia c'è la città di provincia che ha fatto scattare in noi la molla. Ed è
là che stiamo andando. Il viaggio è piacevolissimo per noi. Non so quanto possa
esserlo stato per Fabio visto che lo abbiamo sottoposto a un terzo grado con
ogni sorta di domanda che ci balzava in mente. Ribadisco che arriviamo là preparati e informati quanto
possibile. non "allo sbaraglio" (avrei detto alla cazzo di cane, ma
volevo darmi un tono). Ovvio che comunque hai delle grosse lacune che solo chi
ha già passato ciò che dovrai passare tu, può colmare. è così è. Ogni nostro
minimo dubbio viene preso amorevolmente in considerazione. Le parole di Fabio
non sono né pro né contro. Sono reali. La sua reale esperienza. Le reali possibilità.
Chiacchierando (e fumando) il tempo vola e
arriviamo a Pazardjik.
La prima cosa che notiamo al primo semaforo è un
contatore... un contatore di secondi
che ti informa su quanto tempo manca al rosso piuttosto che al verde.... nel
senso: non è come in Italia che il giallo scatta e non sai se il rosso arriverà
immediatamente perchè sopra c'è una telecamera che deve ingrassare le casse di
qualche comune oppure no. Lì
ti avvisano e ti dicono "ehi...è
verde! passa, ma guarda che tra 10 secondi sarà rosso"
Ignoranti bulgari.... non sanno proprio fare business...
Altra cosa che ti balza all'occhio sono le buche per
strada o le strade fatte di sampietrini....
ottime per far fare la nanna ai bimbi in macchina, un po’ meno per sospensioni e nervi del guidatore.
Inoltrandoci nella periferia penso: ok, il novanta per cento delle persone che
conosco ... qui non ci abiterebbe.
Non fraintendetemi. Non è che il posto fa cagare, ma nella periferia si trovano palazzoni scrostati, altri grigi e
arrugginiti, ecc ecc. e io conoscendo l'italiano che piange miseria ma poi così
male non sta... me lo immagino a storcere il naso arrivato lì. Noi no. Noi vogliamo andare oltre. E così
sarà, visto che ci
innamoreremo della piccola città di provincia.
Parcheggiamo la macchina e ci ritroviamo nell'androne del palazzo di qualcuno che parecchi di voi già hanno visto o sentito.
Forse (sicuramente) la scintilla vi è scattata proprio da lì. Dal servizio delle Iene. Parlo di Antonio. Un pensionato
italiano che vive in Bulgaria perchè non vuole sopravvivere in Italia. Vi
ricordo che anche lui viene da Roma. Quindi vi faccio notare che
lascia la più meravigliosa delle città italiane e penso che nemmeno per lui sia
stata una passeggiata lasciarsi alle spalle 50 anni nella capitale, ma la vita è anche quello se hai
i coglioni di viverla: andare avanti.
Il portone è da prendere a spallate, le scale sono
scarne, non sai che aspettarti. Si apre la porta, un abbraccio ad Antonio e la
sua fortissima compagna Renata e poi... un
passo dentro casa. Fabio mi perdonerà se rubo una delle sue affermazioni... quindi...Sticazzi! La casa non è
come da fuori te la puoi immaginare. è bellissima, ampia, accogliente, nuova.
Perfetta. Il suo salone è grande come casa mia e il suo affitto è un quarto del
mio.... Incredibile quanto ti
facciano sentire a casa, benvenuta.... dopo pochi minuti mi sembra di
conoscerli da una vita.... quindi sigarettina, chiaccherata, e poi lo stomaco
inizia a lamentarsi per la fame. Si esce. Si va in centro… e lì mi innamorai...
Ma adesso devo scappare a prendere la mia bimba che
non vedo da tre giorni, quindi continuerò più tardi...
(Se sei arrivato fino a qui non vedrai l'ora di sapere...
non è mia intenzione renderti nervoso. Abbi pazienza, scrivo questo diario di
viaggio con piacere, continuerò a farlo non appena possibile).
Eccomi di ritorno. Mi sono goduta gli abbracci di
mia figlia, ma adesso che si è messa morbida e soffice sotto le copertine con
il suo papà a guardare i barbapapà, io riprendo a scrivere, finchè i ricordi
sono ancora precisi e netti, e raccontandovi ciò che ho vissuto ancora sento le
stesse emozioni. Vorrei non perdere nemmeno un dettaglio, per questo mi rimetto
subito al lavoro.
Dove eravamo rimasti? Ah si.... Pazardjik centro....
Parcheggiamo....(e qui devo aprire una parentesi.
Parcheggio in Bulgaria a pagamento: parcheggi, mandi un sms ad un certo numero con numero di targa e quell’sms vale 1 ora. 10 minuti prima
che scada vieni avvisato sempre via sms. ti basterà mandarne un altro se hai
bisogno di un’ora aggiuntiva. In Italia: parcheggi. Fai il biglietto al
parchimetro che è a 2 km a piedi. Torni a mettere il biglietto. Vai a fare una
commissione. Se per caso sei in qualche ufficio e il parcheggio sta per
scaderti? Panico!! Corse, insomma stress. In Bulgaria saranno anche indietro
sotto certi aspetti, ma nel semplificare la vita e usare un po' di testa sono
più avanti di noi).
A due passi dal nostro parcheggio c'è un piccolo
chioschetto che fa kebab e pizza..... beh.... non potete capire.
Ho preso un trancio di pizza gigante con funghi e un
kebab. In Bulgaria ci sono boschi, spazi incontaminati, animali liberi,
insomma... quei funghi nella pizza sapevano davvero di fungo! Probabilmente
porcino (erano soltanto champignons, n.d.r.). Il profumo era inebriante, il gusto un’esplosione di saporl.
Le mie papille gustative ballavano il cancan. Penso: "ok...mi sarà andata di culo" e provo il kebab non
aspettandomi granchè.... e vabbè… ma allora cosa volete? che io venga qui e
diventi obesa? Il kebab era
delizioso. poco diverso da quello che mangiate qui...solo che là una piadina kebab costa 1.60 leva... cioè circa 80 centesimi di euro.....
Con la pancia piena e soddisfatta, riprendo il viaggio
con i miei compagni. Tutto comincia
da una meravigliosa piazza, rimessa a nuovo da poco tempo, gremita di mamme e
bambini, giochi e vecchine che vendono libri. Purtoppo non erano accese le
fontane, che attivano in primavera, ma lo spettacolo è comunque piacevole. Io,
che sono una cagacazzo nata, noto che non ci sono barriere architettoniche e
che le mamme con i passeggini non fanno alcuna fatica per muoversi da un posto
ad un altro. Perchè per vivere bene sono i piccoli dettagli che fanno la
differenza. Se cerchi l'estetica fine
a se stessa.... vai altrove. Perchè la perfezione "architettonicamente
parlando" la troverai solo nei centri città, nelle periferia troverai
sempre blok o comunque casoni un po’
fatiscenti. Se cerchi uno stile di vita migliore, un senso di serenità, poco
stress, tradizioni, beh, allora potresti essere nel posto giusto.
Comunque, tornando al discorso CENTRO: Io ho capito
subito che quel posto mi piaceva, perchè mi sono immaginata. Mi sono immaginata
con Vera a cercare di imparare con lei le parole mentre gioca con le bellissime
bimbe bulgare, a vedere i negozi, a mescolarmi a quelle persone che senza
nessuna fretta e senza scandal, riempono e colorano le strade della città. E mi
piaceva quello che vedevo.
Siamo stati anche fortunati, perchè tutte le città in
questo periodo sono animate da bancarelle rosse e bianche cariche di
braccialetti, ornamenti, e piccoli oggetti. Sono i Marteniza. Per uno che non sa sono semplici
braccialettini di fili di lana o di perline, piuttosto che bambole di pezza o
nappe.... invece c'è molto di più. Io ho trovato bellissima questa cosa. Mi
sono sentita catapultata nella mia infanzia quando con mia nonna e mio nonno
vivevo tradizioni e emozioni che poi, non so come, ho perso nel tempo... e voglio che mia figlia possa provare
queste emozioni. Ecco spiegato come funzionano i Marteniza:
Quando
l'inverno sta per finire mettono fuori queste bancarelle.
Le persone comprano un braccialetto o un ornamento
qualsiasi da regalare alle persone che amano.
Il primo
marzo, quando si riceve un braccialetto, lo si mette al braccio sinistro e si esprime un desiderio.
Lo si
tiene lì fino a che non si vede il primo vero segno della
primavera: una rondine, una cicogna, un albero fiorito.
A quel
punto si leva e si appende ad un albero o si mette sotto ad una pietra.
Per due motivi amo questa cosa: inanzitutto perchè la
trovo molto bella, e mi immagino gli alberi con quei piccoli nastrini colorati,
carichi dei desideri altrui, dei loro sogni e delle loro speranze,
Secondariamente perchè 10 braccialetti semplici costano un lev, 0.50 centesimi di euro
Scusate se faccio ancora una volta il paragone...
ma penso a quando arriva Natale e la tradizione è fare un albero che mi costerà
circa 50 euro... eh già. perchè se vuoi far provare ai tuoi bambini l'atmosfera
del Natale devi pagare, se
non te lo puoi permettere… amen, farai gli angioletti di pasta.
Proseguiamo passando in una specie di budello. zona
pedonale, colorata e luminosa. Negozi
nuovi, vetrine pulite e molto belle ma soprattutto...
Devo fermarmi e mettervi prima in condizione di ripondere
a questa domanda: pensate di essere a
spasso. di entrare in un negozio (adesso parlo di abbigliamento). e poi in un altro.
E in un altro ancora... alla fine del giro, avete notato qualcosa? Ebbene si. la roba è sempre uguale. i
cinesi hanno fatto il botto. e che il negozio sia cinese o che sia italiano, la
storia non cambia. La merce esposta è uguale dappertutto.
Invece là
no. In ogni negozio trovi cose diverse. ancora i colori, puoi ancora scegliere di avere una personalità.
Le stoffe spesso provengono dalla Turchia e sono ottime. Vi basterà toccare un capo
qualsiasi per notare la differenza. (inutile dire che ho acquistato una maglia
turca, stupenda)
Comunque, andiamo avanti con la nostra passeggiata e ci
ritroviamo al mercato ortofrutticolo. La scelta non è varia come da noi. Molte cose che troviamo normalmente qui, là ancora non ci sono. Ma i prodotti
presenti su quelle bancarelle sono tutti di ottima qualità, a prezzi che,
paragonati a quelli italiani, sono davvero ridicoli.
Il centro non è molto grande, quindi in poco tempo
lo percorriamo avanti e indietro. Ci fermiamo a prendere un caffè a "La dolce vita" un bar di bulgari che hanno vissuto per anni
in Italia (non vi sarà difficile trovare gente che parla italiano, o che è
stata in Italia o ancora attività di italiani trasferiti in Bulgaria).
Lì scopriamo
il culto del caffè per i bulgari: intanto devi chiedere un caffè corto,
altrimenti ti ritrovi un caffè all’americana
nella tazzina. in breve tempo capiamo perchè: non esiste nemmeno il caffè al
banco, perchè il bulgaro si siede al tavolo e consuma il caffè tra le
chiacchiere, facendo parole, passando il tempo. Insomma,in assoluto relax.
Decidiamo a questo punto di visitare il parco... beh... che dire... io potrei fare una nota
solo per raccontarvi di questo parco... dinosauri,
statue, giochi, attrezzatura per fare palestra all’aperto, chioschetti, campo da calcio, da
basket, da pallavolo, corsia per correre, laghetto con in estate la possibilità
di percorrerlo all'interno di palle giganti, e soprattutto uno zoo. Un vero e
proprio zoo all’interno del
parco. Lama, cinghiali, pavoni, conigli, la tigre, l'aquila, le scimmiette... e
infiniti altri. Visti tutti a pochi metri dalla mia faccia assolutamente
gratis. Il parco tra l’altro è in fase di lavori. Probabilmente
stanno ampliando alcune delle gabbie per dare più spazio agli animali più
grandi.
Sempre al parco vedo una cosa sconvolgente: gli zingari
che lavorano. Si, perchè effettivamente nelle città di provincia gli zingari
sono una realtà... ma a differenza dello zingaro strafottente e prepotente che
trovi in italia, qui hanno il loro quartiere,
fanno i loro lavoretti e non arrecano grossi disturbi. (anche se qualche italiano su fb è infastidito dai
carretti trainati da cavalli che loro guidano per la città). Certo, non sono proprio il massimo, ma
pensate a questo: tirato fuori il discorso in macchina durante il rientro verso
casa, Fabio decide di portarci a vedere il loro quartiere. Lo abbiamo
attraversato in macchina. Loro non ci
hanno degnati di uno sguardo, Hanno continuato a fare ciò che stavano facendo
prima del nostro arrivo. Pensate solo di entrare in un campo rom in Italia....
o pensate a quanti lavavetri ci sono nelle grandi città. A Milano ogni semaforo
è uno zingaro. In Bulgaria ne abbiamo beccato uno solo a Sofia.
Torniamo a casa, ponendo ancora domande, ascoltando cose
che solo chi vive la Bulgaria ogni giorno ti può raccontare e cercando di
assimilare più cose possibili. Si fa così ora di cena. Partiamo, in 5, alla ricerca di un ristorante. Optiamo per uno di
fascia medio alta, è
bellissimo, curato, con musica in sottofondo e personale sorridente. Ci sediamo
e ordiniamo.
Subito ci arriva la Rakjia con ofcharska. La rakjia è una profumatissima
grappa che serve come "apripista". L’ofcharska è una tradionale insalata, funghi, uova sode, pomodori, olive arricchita con sirenè, che è
simile alla feta greca. Mangiamo con calma, perchè li il tempo non è denaro.
Nessuno pretende che molliamo in fretta il tavolo e quindi possiamo goderci con
tranquillità le nostre portate. Finita l'insalata andiamo a fumarci una
sigaretta e solo allora ordiniamo il resto. Prendiamo ancora due porzioni di
patate fritte (patate vere, tagliate a rondelle, e fritte, non le surgelate che
trovate ovunque qui), pollo con formaggio
e panna, peperone gigante ripieno, e un pollo con verdure arrivato su
una piastra... in ogni caso abbiamo cenato alla bulgara. E’ avanzata roba, abbiamo bevuto vino, abbiamo preso il caffè e Emanuele
l'ammazzacaffè. In tutto abbiamo speso (per 5 persone) 116 lev, 58 euro Insomma, neanche 12 euro a persona.
Pieni come uova, e un po’ stanchi, arriviamo in albergo (sempre grazie a Fabio) e ci godiamo
la meraviglia dell'hotel Shik
e del negozio aperto 24 ore su 24 proprio li sotto, dove una birra da 2 litri
costa 1 euro. Ci docciamo, e guardando Law & Order in
bulgaro, ci addormentiamo. Il giorno dopo avremmo visitato Sofia....ma questa è
un’altra storia.... per
stasera vi lascio, perchè il mio cervello ancora saturo di tutte le cose che ho cercato di fargli
assimilare, ha bisogno di un po’
di nanna nel mio letto.....
Spero che fino ad ora siate riusciti a capire con che
occhi guardo io la Bulgaria. Quali aspettative e prospettive ho, cosa immagino.... se siete riusciti a
capire questo vuol dire che almeno un po’ delle mie emozioni vi sono arrivate. e questo mi rende molto
felice.
A domani, con il nostro viaggio a Sofia.”””
Il domani, in
questa pagina, non ci sarà. Penso che ai lettori sia bastata la testimonianza
di un giorno.
L'unico grave erroraccio e' aver scritto feta greca(ed i bulgari s'incazzano se dici questo)... per il resto bella recensione!
RispondiEliminaSaluti
ahahahahah lo so, ma era solo per far capire!!!! :) noemi
EliminaChe bella storia!Mi ha fatto molto piacere di leggere tutto questo per la mia cita natale.Sarete benvenuti!
RispondiEliminagrazie mariana :)
EliminaCiao Noemi volevo contattarti perchè prima di tutto mi ha colpito molto la tua storia e poi perchè vorrei portare un mio progetto in bulgaria e vorrei delle dritte sarebbe possibile? Anche tramite mail grazie kikko
EliminaConcordo su tutto. Bravi
RispondiEliminaUna spledida pagina di un sereno Diario di Viaggio! Ho letto tutto d'un botto quanto hai scritto...e Vi auguro tutto il meglio di ciò che desiderate realizzare! Le semplici cose che hai narrato dei luoghi e delle persone incontrate mi hanno riportato indietro negli anni...quelli in cui anche in Italia si viveva così a misura d'uomo! Buon viaggio amici! Un sentito ringraziamento anche al Signor Fabio ed al Signor Antonio che non conosco di persona, ma che mi sembra ormai di conoscere da tempo!
RispondiEliminaGrazie per le parole della mia citta!Siete sempre ben venuti voi-Italiani veri!A Gabriele voglio dire:lei ha detto sirene che e simile a feta greca!Io dico:La feta greca e sirene bulgaro confezionato in Grecia per quello ci inacazziamo
RispondiEliminaGrazie per le parole per la mia citta!Siete sempre benvenuti voi-Italiani veri!A Gabriele voglio dire:lei ha detto sirene -che asomiglia la fetta greca ed e guisto!Noi ci incazziamo perche la Fetta greca e sirene bulgaro confezzionato in Grecia!Un po come Parmezan che passa come Parmigiano!Grazie ancora mi sono commossa!<3
RispondiEliminaVi racconto brevemente del mio blitz in Bulgaria, solo per confermare tutto cio che ha scritto Noemi. (Anonimo perchè ancora nessuno dei miei familiari sa del mio blitz in Bulgaria, a tempo debito mi rivelerò, tranquilli!) Sono stato in Bulgaria due giorni: giovedi 13 febbraio il viaggio in aereo a Sofia (arrivo alle 15,00) e in serata da Sofia a Varna in aereo (arrivo alle 20,30). All'aeroporto viene a prendermi Claudio, mio amico sin dalle scuole elementari, e che per caso avevo scoperto residente a Varna. Grande gioia, un pò di commozione (è davvero piccolo il mondo!) e poi a casa sua per una cena deliziosa preparata da Jasmine, sua moglie, dolcissima e ospitale. Dopo cena e dopo una lunga e piacevolissima conversazione, Claudio mi accompagna in albergo (ottimo, tre stelle, grande prima colazione e 20 euro per notte!). Il giorno dopo, venerdi 14 febbraio (si, San Valentino in Bulgaria...chi l'avrebbe mai detto!) con Claudio in giro per Varna - bellissima, lunghe spiagge sul Mar Nero, rilassante -. Pranziamo in un bellissimo ristorante (io, Claudio, Jasmine ed il loro simpaticissimo figlioletto di cinque anni, Pier Riccardo (conto 54 leva = 27 euro!).Poi ancora in giro per negozi e supermercati: non credevo ai miei occhi, prezzi dimezzati rispetto all'Italia. Un esempio? A me piace il whysky Ballantines, in Italia costa 15 euro, in Bulgaria 14 leva = 7 euro. La sera festeggiamo San Valentino nel ristorante di due italiani, in compagnia di altri due italiani appena sistematisi a Varna, Guido ed Eleonora: serata deliziosa. Alle 11 riparto in autobus per Sofia (33 leva = 16 euro x circa 600 km!), da dove la mattina alle 10 riparto in aereo per il ritorno in Italia e già mi vien voglia di scendere e ritornare a Varna! Per un pensionato come me, con appena 1000 euro al mese, la Bulgaria è davvero la soluzione ideale. Ci risentiremo. Un saluto a tutti. Enzo.
RispondiEliminaNoemi, bellissima ricostruzione, una cosa non hai mensionato di Pazardjik, il profumo, gli odori che si sentono nel centro, senza smog, come in italia di 50 anni fà!!
RispondiEliminaSALVE! COME FACCIO A CONTATTARE IL SIGN,TUTINO..
RispondiElimina00359 899020095
EliminaBrava. Non nascondo che mentre leggevo il tuo "Diario" sorridevo perchè ho rivissuto le sensazioni che ebbi la mia prima volta Bulgara. Già nel 1987 ero in Bulgaria per lavoro e l'ho vissuta per oltre 6 anni anni. Il mio lavoro mi comporta residenze sempre più o meno lunghi in base agli incarichi che mi danno. Ho girato e vissuto mezzo mondo e sempre non meno di due tre anni per ogni nazione, ma ti confermo che la Bulgaria è la Nazione che più ho nel cuore, ancora oggi ho tantissimi amici ed ex collaboratori ora imprenditori. Attualmente mi trovo in Albania da un anno. Paese molto bello paesaggisticamente, si vive bene e la vta non è per nulla cara ma.........è tutta un'altra storia.
RispondiEliminaHo voluto lasciare questo mio contributo per augurarvi ogni fortuna e che i vostri sogni si possano realizzare.
Paolo