1956: L'Unione Sovietica reprime le insurrezioni di Polonia e Ungheria. La Polonia si salva con un governo piu' duro che soffoca il dissenso interno. L'Ungheria, invece, viene invasa da carri armati e truppe sovietiche corsi in soccorso del paese fratello. L'ordine viene ristabilito con un bagno di sangue che sconfigge i "nemici" del popolo ungherese, impicca il traditore Nagy e insedia un governo fedele ai principi democratici del comunismo sovietico.
1968: L'Unione Sovietica corre in aiuto della Cecoslovacchia, occupandola con truppe e carri armati, per prestare soccorso al paese fratello, preda dei revisionisti della primavera di Praga. Anche qui solita carneficina, annientamento dei governanti complici di questo tradimento e ripristino dell'ordine con nuovi dirigenti fedeli ai fratelli sovietici.
1981: La Polonia di Solidarnosc ricomincia a dare segni di insofferenza alla fratellanza obbligata sovietica. Da un momento all'altro potrebbe essere invasa dai fratelli sovietici per salvaguardarne la democrazia. Il generale Jaruzelski prende tutti in contropiede e con un colpo di stato proclama la legge marziale. Con questa pur dolorosa decisione, salva ancora la Polonia dall'ordine imposto dai carri armati sovietici.
1991: Crolla, finalmente, l'impero comunista, retto per settant'anni sulla menzogna, sull'odio di classe, sulla soppressione degli avversari politici e sul terrore.
I paesi fratelli del Patto di Varsavia, vissuti per 45 anni sotto il manto protettivo dell'Unione Sovietica, riacquistano la loro dignita' diventando tutti libere repubbliche parlamentari elette democraticamente.
L'unione delle repubbliche socialiste sovietiche si sgretola e ogni paese "aderente" sceglie la strada della liberta' e dell'indipendenza. Anche qui, pur nella diversita' di religioni, costumi ed etnie, si instaurano quasi ovunque repubbliche parlamentari.
La Russia, grande madre ed artefice, nel bene e nel male, di settanta anni di storia che hanno cambiato e sconvolto il destino di tanti popoli, e' tornata ad essere solo Russia, un immenso territorio, un grande popolo.
Anche qui dopo settanta anni, si intravvedono i primi barlumi di democrazia, con qualche luce e molte ombre. Ma la vecchia mentalita' e' dura a morire in questi governanti, eredi ed attivi dirigenti del defunto regime sovietico. Cosi' che, pur dovendo forzatamente accettare l'evoluzione storica, ancora mal sopportano l'indipendenza e la sovranita' di paesi dell'ex federazione che prima controllavano con uno schiocco di dita. Interessi strategici ed economici, inducono ancora adesso questi signori - Putin in testa - ad applicare la teoria della sovranita' limitata, calpestando tutte le regole del diritto internazionale.
2008: Nel disinteresse quasi generale dei media, che si godono le agognate vacanze e assistono alle Olimpiadi, la Georgia, stato appartenente alla vecchia federazione sovietica, ma oggi libero, sovrano e indipendente, viene attaccata e invasa, alla vecchia maniera, dai carri armati russi, con migliaia di morti e centinaia di migliaia di profughi e senza tetto.
Tra le flebili e vane proteste di un'Europa imbelle e le minacce ugualmente vane di un Bush che abbaia ma non morde, gli eredi della vecchia Unione Sovietica hanno piazzato i loro carri armati a 45 chilometri dalla capitale georgiana e adesso sono pronti a discutere con il consesso internazionale, sicuri che nessuno osera' accorrere, se non per missioni umanitarie, in difesa di un paese che, oltre tutto, ha dato i natali a Stalin.
Cara Georgia, vuoi diventare un paese libero, occidentale, capitalistico, aderire alla Nato? No, questo non e' possibile. Sei troppo vicina al vecchio orso russo e potresti ledere i suoi interessi vitali. Questa e' gente abituata a vivere nel sospetto e non si fiderebbe neanche della madre, figurati avere gente libera vicino. Adesso hai preso solo una piccola zampata, ma se continui a molestarlo, l'orso ti mangera', con buona pace dell'Europa, degli Stati Uniti e del mondo intero. Nessuno e' disposto a innescare una terza guerra mondiale; nell'era moderna chi arriva prima con i carri armati ha sempre ragione, se poi e' una potenza nucleare e prepotente bisogna ragionarci. Ma il proverbio dice che contro la forza la ragion non vale!