Leggo con apprensione che Famiglia Cristiana spera non sia vero il sospetto che in Italia stia rinascendo, sotto altre forme, il fascismo. C'e' da preoccuparsi, e molto. Mi chiedo, infatti, come hanno fatto i comunisti ad infiltrarsi in una rivista cosi' prestigiosa ed autorevole sia nel mondo cattolico che laico. Ce ne dovremmo preoccupare noi cattolici, ma soprattutto il Vaticano.
Don Giacomo Alberione, fondatore dei Paolini, che ho avuto l'onore e il piacere di conoscere personalmente, certamente si rivoltera' nella tomba e mai si sarebbe permesso di entrare in modo cosi' pesante e scorretto nelle decisioni prese dal governo; ma lui ha scelto un percorso di apostolato e di carita' cristiana che presto lo portera' sugli altari, mentre don Antonio Sciortino ha preferito quello piu' breve della politica, che probabilmente lo portera' ad essere collega di Di Pietro, ma mai un Don Sturzo. E' il classico siciliano che vuole per forza farsi notare (anch'io conto), a prescindere dall'abito talare. Lo dico da siciliano che pensa di conoscere i suoi corregionali.
Se Famiglia Cristiana ama cosi' tanto i rom li accolga, caritatevolmente e cristianamente, nei suoi palazzi. E faccia prendere al governo le misure necessarie a difendere veramente i "piu' deboli" da questi individui che praticano, al 99 per cento, solo un mestiere: il crimine, a danno della collettivita' tutta.
Io personalmente, da cristiano e da cattolico, vorrei - sempre cristianamente - averli lontani mille miglia, e con me milioni di italiani. Forse non saro' un buon cristiano, ma questo sentimento lo lascio alla carita' del direttore di Famiglia Cristiana.
E poi mi torna in mente un interrogativo al quale non so dare risposta: Ci sara' pure un motivo se in tutto il mondo sono invisi e cacciati via! Siamo tutti razzisti? Solo la pelosa ipocrisia della sinistra predica tolleranza. Saranno tollerati quando si integreranno ai popoli dei paesi in cui vivono, cominciando a lavorare e rinunciando al crimine come cultura. In Bulgaria il vecchio regime una cosa buona l'ha fatta: li ha costretti a lavorare e qui riescono a convivere con la popolazione bulgara accettandone le regole, ma il tema dell'integrazione e' molto piu' complesso perche' in qualsiasi posto stiano fanno sempre razza a parte, autoescludendosi dalle popolazioni locali.
Una volta la rivista si interessava di religione e di temi sociali, oggi e' passata anche alla politica attiva cavalcando l'ideologia dell'estrema sinistra. Alba, in quel di Cuneo, e' la sede storica di Famiglia Cristiana e della Ferrero, il gruppo dolciario famoso in tutto il mondo. Potrei capire l'affratellamento della rivista con la benemerita Fondazione Piera Pietro e Giovanni Ferrero, ma bisognerebbe avvisare il direttore di Famiglia Cristiana che il Ferrero col quale si e' unito si chiama Paolo, segretario del Partito di Rifondazione Comunista. (Ma forse lo sa bene).
Da ex-paolino protesto, con vigore e rabbia, sulla linea editoriale della rivista, che passa da cristiana e cattolica a cattocomunista.
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