Apprendiamo alle
ore 13 del 20 aprile, mentre a Montecitorio si continua a votare l’improbabile
futuro Presidente della Repubblica, che Bersani - “accompagnato” a vista da
Berlusconi e dai governatori delle Regioni – sta tornando al Colle per riferire
al Padre tutto il casino che ha combinato dopo 60 giorni di tira e molla a
danno dell’Italia. E’ riuscito ad affondare il suo partito e si è definitivamente
autoeliminato dalla scena politica. Adesso, piangente e pietoso, ritorna dal
Padre per implorarlo di restare, anche solo per un anno, alla guida di un’Italia
che è caduta nel ridicolo davanti al mondo intero. Non so cosa deciderà
Napolitano e come evolveranno le cose nelle prossime ore.
Gli italiani
onesti, che non ne possono più di sopportare ancora queste farse, si aspettano
che alla fine dell’incontro, qualunque sia l’esito, Bersani ritorni alle Camere
e faccia harachiri davanti a tutta l’Italia, come facevano i samurai, per
lavare col sangue l’onore e la credibilità perduti. Riceverebbe subito la pietà
e la solidarietà pelosa di tutti i colleghi del Parlamento e renderebbe
giustizia soprattutto a tutti quei disperati che in questi 60 giorni persi hanno chiuso le
aziende e si sono suicidati per la disperazione.
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