giovedì 12 gennaio 2012

Investimenti cinesi in Bulgaria

Prima o poi sarebbe arrivata... La Bulgaria, giustamente, nelle condizioni economiche in cui versa, apre le porte a tutte le imprese che portano capitali e lavoro. Così come avviene per l'Italia e l'Europa, anche la Cina cerca nuovi mercati e naturalmente qui trova terreno più che fertile necessario alla sua crescente espansione.
Sembra ieri quando Alberto Sordi, nel film Il Vigile, minacciava lo spauracchio dei seicento milioni di cinesi... “Quelli so' come le formiche... se se moveno quelli che famo noialtri?”. Oggi sono più che raddoppiati con un'economia in continua crescita mentre l'Occidente deve far fronte a una paurosa crisi economica e finanziaria. I timori di Albertone sono più che decuplicati.
Ha iniziato qualche mese fa inaugurando a livello statale, attraverso la compagnia “Tianjin Agrobusiness”, il primo investimento in Bulgaria e in Europa. I primi dieci milioni di euro sono stati investiti per la coltivazione, su 200 ettari di terreno, di mais, erbe mediche e girasole, a Voynitsa nella regione di Vidin, nell'estrema parte nord-occidentale della Bulgaria. Il programma prevede un secondo investimento di venti milioni di euro da utilizzare nell'allevamento di bestiame, la cui produzione sarà esportata in Cina.
A questo proposito il ministro Naydenov ha dichiarato: “Tutti ora si indirizzano verso il grano, come anche loro in origine. Ma la più grande nicchia e la più grande opportunità è l'allevamento. E intendono indirizzare la maggior parte dei futuri investimenti nel bestiame. Solo meno di un mese fa in una riunione del G20, Merkel e Sarkozy hanno detto che è iniziata la guerra degli investimenti cinesi. Credo che la Bulgaria conduca per uno a zero, sperando così di portare altri investitori. Essi finora non hanno avuto alcun ostacolo”.

Agli investimenti agricoli fa eco l'industria automobilistica. Nell'aprile 2009 Great Wall, la più grande industria automobilistica cinese a capitale privato, e la bulgara Litex Motors, hanno firmato un contratto per la costruzione, a Lovech, di un impianto per la produzione di fuoristrada SUV e Pick-up e berline che oggi è già pronto a entrare nel mercato europeo, anzi... dalle foto e dalle targhe direi che è già entrato in commercio. Vedendole esternamente danno l'impressione che siano delle belle automobili. Il tempo e i clienti daranno i giudizi definitivi. In quanto ai prezzi i SUV vanno dai 24 ai 30 mila leva, mentre la monovolume 1400 cc costa 16 mila leva. Avranno una clientela nel mercato europeo o saranno destinate altrove? Tra qualche anno lo sapremo... in ogni caso la Fiat si trova molto vicino un altro concorrente pericoloso, come non bastassero i problemi che ha già in Italia.




  

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