sabato 19 gennaio 2008

Bulgaria: usi e costumi - 1




A proposito di Bulgaria. Ormai è quasi un anno e mezzo che ci vivo e giorno dopo giorno cerco di abituarmi e adeguarmi ai loro costumi e alla loro cucina. Certo per un italiano non è proprio semplice, specialmente per quanto riguarda la cucina. Quello che abbiamo e sappiamo fare noi davanti ai fornelli è cosa risaputa nel mondo come italian style, però ogni popolo ha le sue tradizioni e dalla gente più povera spesso escono i migliori piatti. E' successo del resto anche a noi con i piatti della cucina contadina, perché è ovunque vero il proverbio "contadino scarpe grosse e cervello fino".
Caratterialmente sono una persona che si adatta un po' a tutte le situazioni e agli eventi della vita, per cui non mi è stato difficile adattarmi ai loro piatti e al modo di mangiarli. Sì, perché si inizia a mangiare sempre o quasi con favolose insalate fatte in tutti i modi e in tanti gusti presentate in maniera tale che le divori già con gli occhi. Si mangia rigorosamente senza pane bevendo un buon bicchiere di rakia (la nostra grappa).
La carne bovina qui è quasi sconosciuta (con i prezzi odierni forse tra breve sarà così anche in Italia). La carne regina è quella suina che è buonissima ed è cucinata in mille modi, subito dopo viene il pollo. Amici che sono venuti a trovarmi, dall'iniziale scetticismo sono passati all'ammirazione. Adesso si può mangiare anche il pane innaffiando le pietanze o con birra (ottima quella bulgara) o con vino bulgaro. Certamente l'Italia è la patria del vino, ma forse pochi sanno che anche qui ci sono ottimi vini a prezzi bulgari. Per i dolci c'è l'imbarazzo della scelta e per ultimo arriva (per noi) la nota dolente: il caffè, perché lo fanno lungo una quaresima e se lo vuoi normale glielo devi dire prima: mauko mauko (poco poco). Il caffè e le macchine sono quasi tutte italiane, cambia il modo di farlo.
Uno degli amici italiani ancora adesso cerca in Italia una varietà di pomodori rosa che si ricorda aver mangiato da ragazzo, perché a suo dire non ne ha mai mangiati di così gustosi e un vino bianco a tredici gradi che è un nettare degli dèi (Tcherga).
Inizialmente mi sembravano tutti matti. Cominciano a mangiare con queste insalate bevendoci sopra rakia, ma come si fa? Adesso posso dire non solo che si può fare ma va anche molto bene, provare per credere.
Una cosa ancora mi riesce difficile: capire quando dicono no e quando dicono sì. Per noi italiani quando dialoghiamo abbassiamo la testa per dire e muoviamo il collo da sinistra a destra per dire no. I bulgari fanno esattamente l'opposto. Mi succede ancora adesso di chiedere qualcosa in un negozio e sentirmi rispondere dal negoziante ne mentre abbassa la testa e io rimango ancora lì ad aspettare qualcosa che non ha mentre vado via quando li vedo muovere il collo e sentirmi dire da. Un giorno o l'altro dovrò abituarmi anche a questo.

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