Giornalmente sentiamo parlare di questa parola che una parte
della politica usa per offendere e denigrare la parte avversa, mentre la parte
avversa la rinnega in modo assoluto, perché non le appartiene. A me,
sinceramente, la parola piace, perché è qualcosa che indubbiamente si riferisce
al popolo, alla gente comune, a quella come me, e quindi non vedo dove possa
esserci quel riferimento che tanto offende chi lo riceve, né quella cattiveria
offensiva insita in chi la pronuncia, che generalmente fa parte della sinistra
italiana. Ma non essendomi io acculturato abbastanza sui tomi dell’intellighenzia di sinistra e sulle
verità in essi contenute, vado su Google alla ricerca della parola populismo.
Sul dizionario on line
della Treccani trovo scritto: “1. Movimento culturale e politico sviluppatosi
in Russia tra l’ultimo quarto del sec. 19° e gli inizi del sec. 20°; si
proponeva di raggiungere, attraverso l’attività di propaganda e proselitismo
svolta dagli intellettuali presso il popolo e con una diretta azione
rivoluzionaria (culminata nel 1881 con l’uccisione dello zar Alessandro II), un
miglioramento delle condizioni di vita delle classi diseredate, spec. dei
contadini e dei servi della gleba, e la realizzazione di una specie di
socialismo rurale basato sulla comunità rurale russa, in antitesi alla società
industriale occidentale.
“2. Per estens., atteggiamento ideologico che, sulla base di
princìpi e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo
demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente
positivi. (. . .) In ambito artistico e letterario, rappresentazione idealizzata
del popolo, considerato come modello etico e sociale: il p. nella letteratura italiana del secondo dopoguerra”.
Mi accorgo così che questa parola, e il concetto in essa
contenuto, hanno fatto parte per quasi un secolo, della cultura di sinistra, ma
non della sinistra di Renzi - l’Ulisse democristiano presentatosi sotto mentite
spoglie come cavaliere di un socialismo liberale – ma della sinistra più becera
e ortodossa, quella di provenienza sovietica, per intenderci. E passi pure che
possa scagliarsi contro il populismo il giovanotto trapocoexrottamatore, ma che
ce lo venga a rinfacciare il nostro beneamato Presidente della Repubblica, ex
puro comunista di lungo corso, ci sembra proprio che si sia scambiata la notte
per il giorno. Vero è che la vecchiaia, a volte, fa brutti scherzi oppure ci fa
ricredere su verità che sembravano Vangelo – e io ne sono una testimonianza
diretta, perché ho dovuto ricredermi su tante finte verità – ma non credo sia
il pentimento per una dottrina professata fino all’89, a denigrare di populismo
quella parte politica che cavalca la protesta a oltranza contro questo modo di
governare un popolo e, riguardo all’Europa, i popoli...
Con questa Europa e con i governanti attuali e le regole che
si è date, le Nazioni aderenti andranno a picco perché saranno fuori dai
mercati mondiali con la conseguente crescita di disoccupazione e miseria. Questa
non è l’Europa dei popoli, della fratellanza e della solidarietà, questa è
l’Europa delle banche e degli interessi economici del più potente che
prevalgono sul più povero. Non è un caso che stiano sempre più crescendo movimenti
che la contestano. Sono movimenti europei fatti di persone perbene, ma
soprattutto incazzate, di lavoratori disoccupati, di gente comune che vede
giornalmente scemare valori e culture, che in nome di una falsa integrazione,
vengono posti in soffitta per far posto a nuove pseudoculture di stampo
islamico.
Per non parlare delle vergogne che assillano e affosseranno l’Italia
ancor di più e il solo fatto che se ne parli e si voglia combatterle duramente
diventa populismo. Ebbene, propongo di fare, alle prossime elezioni politiche,
il partito dei populisti. Vergognarsi e combattere la corruzione, il
clientelismo, l’affarismo politico, l’evasione fiscale, la burocrazia,
l’iniquità di Equitalia, l’Inps che dopo cinque mesi e mezzo non risponde - dopo
innumerevoli richieste - a un tuo sacrosanto diritto, la malversazione, le
mafie di tutti i tipi, la disoccupazione, la povertà… tutto questo è populismo?
Mi onoro di sentirmi populista. Che queste siano battaglie cavalcate da Grillo
o da Salvini o dalla Meloni o da chiunque altro, a me interessa soltanto che
siano vinte per uscire fuori dalla palude. E se i populisti le vincono Viva il
Populismo… sarà stato migliore dei nostri non votati governanti in doppio
petto.
Personalmente penso che Grillo abbia fatto bene a non cadere nella trappola
RispondiEliminaPreparata da tutta la classe Politica che sentendo vacillare la poltrona del potere
Dopo i problemi di SB Ha fatto di GRILLO Il primo vero problema da affrontare.
I problemi riguardanti le vere emergenze? Li conoscono
(perché creati con i mal Governi ) possono attendere.
Se si aggravano Cosa importa I sacrifici non li fanno loro li farà il Popolo.
Il pericolo primario per loro è Grillo ( i sacrifici Rischiava di farli diventare anche loro).
Per questo Volendo ho non volendo sono stati costretti a dare vita
A un Governo di emergenza Che abbia la durata di almeno 2 anni
( Per me) al Popolo dei Beoti ne sarebbe bastato 1 .
Alle prossime elezioni? I Beoti Masochisti voteranno i compagni di Merende perchè tutto resti come .
Provate a immaginare cosa sarebbe successo se il M5 Stelle avesse accettato la richiesta di far parte del Governo e avesse votato un emendamento
Che si discostasse dai suoi 9 emendamenti primari ?
Avrebbero Sparano fango sul M 5 stelle a destra e a manca perchè
Se starnutiscono infettano l’aria Se respirano tolgono l’aria
Se dicono A non è vero hanno detto B
Quello che fa più male ? è sentir dire Da chi ha votato alle ultime elezioni Il M5 STELLE per protesta.
(Mi sono pentito di averlo votato).
PS IL Popolo dovrebbe gioire delle conquiste che lo elevano
e ripudiare quelle che lo schiavizzano.
( Il tutto avverrà quando il Popolo beota si sveglierà) VITTORIO