venerdì 2 novembre 2012

Hissarya: vestigia romane, acque minerali bulgare


Alle 10.30 del mattino si parte, il 31 ottobre a Pazardjik sembra ancora primavera. Ivan e Vanessa, gli amici bulgari, davanti a farci strada con la loro auto, io e Renata, Margherita ed Ettore, con la Ypsilon di quest’ultimo, li seguiamo per la strada che porta alla maghistrala per Plovdiv (maghistrala in Bulgaria è l’autostrada). Percorsi i circa 30 km che portano a Povdiv, usciamo allo svincolo che conduce sui monti Sredna Gora  ai cui piedi sono Karlovo e Kazanlak, città che delimitano la famosissima Valle delle Rose, molto conosciute a loro volta perché la prima ha dato i natali a Vasil Levski, eroe nazionale bulgaro, e la seconda ospita una stupenda tomba tracia con pregevolissimi affreschi. Percorsi venticinque chilometri svoltiamo a sinistra per raggiungere, dopo 10 km,  Hissarya, la destinazione della nostra gita turistica e idrogastronomica.
Questa cittadina di circa 8.000 abitanti, infatti, è molto antica ed è rinomata in tutta la Bulgaria per le sue ventidue sorgenti di acque minerali, ottime per la cura della salute e la bellezza del corpo. Nel bagagliaio delle auto portiamo con noi una ventina di grossi contenitori per farne, al ritorno, una discreta scorta. A Pazardjik non c’è acqua buona e tutti vanno nei dintorni a farne rifornimento. Personalmente andiamo a rifornirci di acqua minerale a Bratsigovo oppure facciamo una capatina in collina, a Dobra Vodà, che in bulgaro vuol dire acqua buona. Si potrebbe comprare anche nei supermercati, ma diventa l’occasione anche per fare una gita. Scendiamo dalle macchine e ci troviamo immersi in un’atmosfera rilassante e tranquilla, circondati di verde,  di pulizia e del dolce tepore solare. Quando l’impero romano conquistò la Tracia, anche Hissarya subì la stessa sorte e fu chiamata prima Augusta e poi Dioclezianopoli.
I Romani, che allora valevano un po’ più degli attuali, costruirono strade, bellissime terme e vi insediarono delle caserme e una fortezza, facendone la terza città della provincia tracia per grandezza. Vi soggiornò anche Settimio Severo, non so se di passaggio o per curare qualche malanno. Oggi di questo antico splendore rimangono le terme, che ospitano annualmente migliaia di turisti e pazienti, affetti dai più svariati disturbi, che vanno dal fegato agli occhi alle complicanze renali gastrointestinali e urologiche e alle ossa, che arrivano qui speranzosi di poter ripartire guariti sia nel corpo che nell’anima. Le sorgenti di acque minerali, infatti, malgrado i secoli, continuano a profondere il loro benessere sgorgando acque sempre più copiose, mentre degli antichi insediamenti sono rimasti ancora mastodontici resti che ne risaltano l’antico splendore.
Finita la lunga (e per me anche un po’ faticosa) passeggiata intorno alle antiche rovine (le mura si estendono per più di 2 km e raggiungono un’altezza di 11 metri), è giusto dare il dovuto premio al nostro stomaco, circondati da nugoli di studenti che escono dalla scuola. Satolli, riposati e contenti, anche per aver fatto partecipare al pranzo un cane e un bellissimo gattino, facciamo un ulteriore giretto per la città, visitando la chiesa di S. Pantaleimon (che per noi dovrebbe essere S. Pantaleo), circondata da un meraviglioso giardinetto, qualche negozio di souvenirs e per finire si riempiono i contenitori d’acqua minerale dalla fontana e via di corsa alle macchine. L’oscurità cala presto e vogliamo trovarci a casa prima del buio.

P.S. – Ivan e Vanessa, marito e moglie, sono due amici bulgari che abbiamo avuto occasione di conoscere all’ospedale di Plovdiv più di un anno fa, in occasione certamente non piacevole per il mio e il suo problema. Persone veramente speciali sia per l’aspetto umano che caratteriale, persone gioviali e serene con le quali passano in secondo ordine le avversità e le preoccupazioni. Di lui - vecchio campione europeo di lotta greco-romana, con i suoi 110 kg – temo solo una cosa: stringergli la mano, perché ogni volta vedo la mia scomparire paurosamente dentro la sua morsa.

Per concludere, ecco un piccolo panorama fotografico di Hissarya:

































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2 commenti:

  1. Ciao Bellissima e Significativa la "Frase iniziale"....italia che ho lasciato e Bulgaria che mi Ospita....molti che vivono all estero MAI impareranno questa cosa!!
    ...siamo Ospiti,,e dobbiamo essere Onorati di questa opportunità a casa di altri...
    poi se riusciamo o meno ad integraci molto dipende da noi, ma mai perdere la tramontana ...possiamo prendere la valigia e tornare da dove siamo venuti in ogni momento...questa la liberta della ospitalità!!
    Ciao Francesco.

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  2. Che dire...se non che mi hai fatto venir voglia di visitarla? Di mangiar fuori, di fare una bella gita fuori porta e perchè no...di bere anche tanta buona acqua minerale! Una pagina deliziosa di un'interessantissimo diario di viaggio! Alla prossima! Raimondo

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