venerdì 28 marzo 2008

Ultimo treno per Alitalia e Campania








Siamo al redde rationem. So di Alitalia, di politica, di giustizia, di rifiuti in Campania, di pensioni, di lavoro, ecc., né più né meno di quanto possa sapere qualsiasi cittadino del nostro paese che legge i giornali, guarda i vari canali televisivi o ascolta la radio. Anzi, a me queste notizie arrivano più ovattate perché, vivendo in Bulgaria, guardo soltanto la televisione.
Non avendo la palla di vetro e non avendo accesso alla stanza dei bottoni ascoltiamo le notizie così come ce le propinano, e ognuna di queste ha mille diverse sfaccettature con altrettante diverse verità. A ognuno di noi l’arduo compito di discernere e farsi una propria opinione (che non sarà mai, in ogni caso, la verità).
Così che non conosceremo mai i colpevoli del disastro economico, turistico, ecologico che si sta abbattendo su Napoli e sulla Campania; né potremo mai sapere i veri motivi per i quali un governo debba regalare la nostra compagnia aerea di bandiera alla Francia.
In qualsiasi paese democratico del pianeta scatterebbero le inchieste per scovare gli autori di misfatti così aberranti che si annidano tra chi gestisce la cosa pubblica. Gli Stati Uniti hanno mandato a casa due presidenti per molto meno, noi non riusciamo a far scendere dalla sua poltrona un canchero di Bassolino, figurati a rimuoverlo e accusarlo. E se il governo è stato sfiduciato non è certamente per questi motivi. Sì… Noi siamo sempre il popolo dell’allegra brigata, spirito e fantasia tutta napoletana! A noi basta un Mastella uno virgola zero per riportarci alla realtà e abbattere un castello costruito sulle sabbie mobili.
Siamo diventati la barzelletta d’Europa e sentiamo ancora oggi politici che parlano del prestigioso ruolo dell’Italia nel mondo. Ma per favore… un po’ di pudore e dignità. Già… pudore e dignità che la nostra classe politica ha perso; onestà e amore per il paese che in occasione delle elezioni tutti stanno sbandierando, con ricette miracolose e promesse difficili da mantenere.
Vincerà Veltroni? Vincerà Berlusconi? Personalmente tifo per Berlusconi. Perché?
Perché ritengo Veltroni il “vecchio” che si è riciclato, con il suo partito, per la scalata al potere. Il proverbio dice: I lupi perdono il pelo… E adesso gli antichi marxisti-leninisti sono diventati agnelli. E sono gli agnelli più pericolosi perché predicano pace e vanno a braccetto con hezbollah e hamas. Non sono cambiati, vivono sotto copertura. Stimo molto di più i vecchi comunisti che ancora ostentano sul simbolo la falce e il martello, almeno sono coerenti e politicamente onesti.
Perché Berlusconi? Certamente, anche lui non è esente da critiche e sicuramente non è un agnellino (anche perché lo avrebbero già divorato i lupi di cui parlavo prima), ma lo ritengo sicuramente il male minore, perché vedo in lui il “vero” nuovo. Ne ha dato l’esempio con le sue aziende creando benessere e migliaia di posti di lavoro; perché è sceso in politica “a fare il culo” per contrastare gli statalisti oscurantisti camuffati da progressisti; perché vuole un’Italia moderna nella scuola, nelle infrastrutture, nel pensiero, proiettata verso il futuro; perché nonostante gli anni ha le vere idee giovani; perché si è sempre saputo difendere con le unghie e con i denti non dalla giustizia ma dal giustizialismo giacobino di un analfabeta che, grazie alla fama acquisita con mani pulite, invece di farlo tornare sui banchi di scuola a imparare l’italiano e il congiuntivo, gli hanno dato la poltrona di ministro delle infrastrutture (dubito che sappia di che cosa sia stato ministro).
Ah! Quasi dimenticavo… Ho due ricette semplicissime per uscire dall’emergenza rifiuti in Campania e dal tracollo di Alitalia. Non sono “verità” ma solo considerazioni:

RIFIUTI:
· Collaborazione attiva della popolazione con le direttive del commissario straordinario.
· Collaborazione “fraterna” delle regioni allo smaltimento provvisorio dei rifiuti, perché gli abitanti non debbono pagare le colpe di chi li amministra.
· Iniziare subito a costruire i termovalorizzatori buttando tra i rifiuti gli ambientalisti che vi si oppongono.
· Bonificare tutte le aree inquinate della regione.
· Prepararsi a mettere mano al portafoglio.
· Condannare senza attenuanti tutti i colpevoli (con il carcere, non con le parole).
· Vigilare attivamente per il futuro, con controlli a tappeto delle forze dell’ordine.
· Punizioni rapide ed esemplari per chi continua a scaricare abusivamente rifiuti tossici.

ALITALIA:
· Trovare nuovo compratore, possibilmente italiano, che salvi la compagnia.
· Trovare “vero” manager che sappia gestire la compagnia come fosse sua proprietà e non costi tra stipendio e liquidazione più del valore dell’Alitalia.
· Mettere in cassa integrazione almeno 5000 dipendenti in esubero assunti solo perché Alitalia era diventata un carrozzone politico con la connivenza di politici e sindacati.
· Spiegare ai dipendenti che rimangono che è finita la filosofia de “Lo stipendio è un obbligo e il lavoro va pagato a parte”.
· Tenere a bada i sindacati. In Alitalia non ci sono sindacati ma “corporazioni” dove ognuno cerca il proprio tornaconto a danno di altri e tutti a danno dell’azienda.
· Tenere lontana la peste dei politici.
· Ristrutturazione e ammodernamento totale del comparto aereo e ritorno a Malpensa.
· Individuazione e condanna di chi ha ridotto così l’azienda (mi viene da ridere).
La cura è dolorosa ma i danni creati a questa azienda sono incalcolabili e se si vuole evitare il fallimento bisogna operare d’urgenza. Che compri Air France o qualsiasi altro gruppo saranno in tanti a piangere e questi non saranno certamente i politici, pur avendone le colpe maggiori.
Queste sono “considerazioni” di un comunissimo cittadino, speranzoso che il nuovo governo possa attuare le misure atte a uscire da questo tunnel senza fine. Speranza che, come al solito, non diventi un sogno, come quello di poter vivere da pensionato, in Italia, con mille euro al mese.

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